E ora arrivo io, quello che, detto dal prof. Manlio disturba la classe! Intanto questa volta sarò pure ripetente perché dopo questa scorsa rapida di parole ed immagini tornerò ancora. Quanto alle parole per commentare questo piccolo grande capolavoro di Luciana non me ne restano, le avete prese già tutti voi che mi avete preceduto con i vostri apprezzamenti.
Riguardo alle immagini (preferisco chiamarle così perché questa parola si lega ad immaginazione, immaginario, immaginifico) piuttosto che definirle foto, ebbene esse sono riuscite a stimolare in me tante corde, persino quelle musicali. Infatti la musica è suonata dentro osservandole: flamenco, bolero, fado, c'è stato perfino un po' di Chopin guardando l'incanto di quegli arcobaleni ed anche un qualcosa di Wagneriano di fronte all'irruenza delle onde che vanno ad infrangersi.
E' stato bello ripercorrere in modo così particolare posti conosciuti e visti più volte e poi tornare a Tangeri dopo decenni e trovarla molto cambiata per alcune cose e per altre invece quella di sempre, ammirare un po' di Valencia mai toccata nelle mie ricorrenti peregrinazioni, il suggestivo Cabo de Roca ed anche stare virtualmente in classe con voi nel Castello di Civitavecchia a condividere esperimenti con un maestro eccezionale come quello lì conosciuto anche da me.
E' vero, forse talvolta disturbo la classe e non sto sempre attento, ma questo può accadere quando il prof. non sa tenere desta la mia attenzione, quando mi annoio o peggio quando dalla cattedra arrivano fesserie; se invece come in questo caso la maestra ci sa fare, quella è la volta che dilato le pupille, immagazzino e metabolizzo la lezione e poiché la memoria è anche legata alle emozioni ricordo tutto o quasi per giunta senza alcuno sforzo.
Mi resta giusto qualche parola che non è di commento al diario (sarebbe come ho detto ripetitiva e superflua) ma riguarda l'autrice dello stesso:
Luciana, ho letto che anche a te, come a me, piace il francese, ho avuto conferma che non solo ami il mare ma ti esalta soprattutto lo spettacolo della sua potenza, il fragore delle sue onde tempestose, hai pure ammesso che in te resta sempre un qualcosa di fanciullesco che ti inclina a vibrare di entusiasmo anche per cose semplici e allora, a costo di disturbare in classe, di avere una nota sul registro, di rischiare d'esser cacciato fuori dal prof. Manlio durante l'ora di storia e di fotografia, farò a gomitate per cacciare del banco il compagno Gabriele e venirmi a sedere lì con te nello stesso banco e poi voglio proprio vedere se qualcuno s'azzarda a dire che non sto attento! Ah Ah Ah!
Ciao a tutti ed un grazie alla nostra Luciana che ora, dopo questo cimento, non potrà dire no alla piccola Serena di Gabriele e Romina e dovrà dedicarle il prossimo diario.
Fandiscolo