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Ancona: rompe gli ormeggi il traghetto Olympia

Rodolfo

Super Moderatore
In effetti quelli del servizio locale, non devono sottostare a procedure nominative d'imbarco e nessuno li conta i passeggeri, fino a che non verrà adottato un sistema di rilevamento automatico dei passaggi. Se poi fra la partenza e l'arrivo ci son di mezzo altre fermate, bisognerebbe ad ognuna fare la somma algebrica dei presenti, scesi e saliti.

Io ho provato più di una volta contare il numero dei passeggeri, di un mezzo che sembrava sovraccarico, ma non ho mai raggiunto il numero di persone che viene indicato a bordo sull'apposita targa della portata.
 

matteov

Active member
navi sovraccariche in Italia lo escludo. La Capitaneria se si sorpassa il numero di passeggeri non autorizza la partenza, e soprattutto nessuno si prenderebbe tale responsabilita' di farlo.
concordo, non sottovalutare un fattore...
con il caro traghetti, la maggior parte delle persone sceglieva il passaggio ponte...... da qui vedere tutte quelle persone al bivacco... può dare l'idea di una nave affollata...

concordo con te che nel 90% dei casi, si tende a lasciarli buttati nei corridoi per non perdere clienti..... unica cosa li fanno spostare solo dalle porte taglia fuoco....

per ritornare nel messaggio.... l'olympia è una gran bella bestiola e di vento ne prende parecchio..... anche in questop caso si ritorna a parlare del pronto macchina e della "prevedibilità" o non del vento
 

pmanlio

Active member
Nel caso specifico mi riferivo ad un traghetto Olbia/Civitavecchia, quindi non credo che possa parlarsi di traffico locale, e non ci sono i problemi del sali/scendi nelle varie fermate..
Per cui credo che si cada nel caso di cui parlava Unochenaviga, ed è vera anche la considerazione di Matteov, ma credo che per questa cambia poco..
La nave era comunque stracarica, che poi le cabine fossero vuote tanto meglio, ma gli elementi di pericolo (materiale incendiario, passaggi intasati) c'erano tutti..

Se l'insieme cabine/ponte fosse meno carico del dovuto non lo so, ma il ponte metteva paura.. :(

Un saluto
Manlio
 

La76

New member
Se l'insieme cabine/ponte fosse meno carico del dovuto non lo so, ma il ponte metteva paura.. :(

Capisco perfettamente cosa vuoi dire perchè ho sempre avuto le stesse tue impressioni...però se effettivamente, come dice Uno, ci sono dei dati da trasmettere alla Capitaneria di Porto non penso che le compagnie possano "nascondere" qualche passeggero.
Quello che a me preoccupa dei traghetti, pensandoci bene, è che in caso di emergenza nessuno saprebbe realmente dove andare...meglio non pensarci!
 

fandelmare

New member
Ma quei traghetti non devono fare le liste passeggeri, sono quelli locali, non presentano nulla alla CP.

e allora senza polemica ma per esperienza mi sento di affermare che l'unica sicurezza relativa a "certi traghetti" è quella che risulta da carte e burocrazia anche se rispetto ad un passato anche recente si sono fatti progressi. Ciao
 

Rodolfo

Super Moderatore
Sergio, in parte è vero, ma se non fosse legato anche alla sicurezza attiva e passiva dei mezzi, forse saremmo di fronte ad una più frequente incidenza di "incidenti".
 

La76

New member
Sergio, in parte è vero, ma se non fosse legato anche alla sicurezza attiva e passiva dei mezzi, forse saremmo di fronte ad una più frequente incidenza di "incidenti".

Rodolfo, di sicuro il rispetto delle norme di sicurezza a bordo è in grado da solo di scongiurare la maggior parte degli incidenti...per fortuna.
Ma purtroppo non ci si può affidare solo alla fortuna.
Quello che io non capisco, parlandoci chiaro, è per quale motivo se sali su una nave da crociera ti fanno fare un esercitazione di emergenza mentre se sali su un traghetto no.
Scusa, ma cosa cambia?
E qui un po' anche torniamo al discorso che ho già fatto che ognuno di noi, quando sale a bordo, dovrebbe preoccuparsi di darsi un occhiata in giro e capire dove andare in caso di emergenza...
Sui traghetti per la sardegna ho visto "accampamenti" sui ponti che neanche riuscivi a passare...figuriamoci in caso di emergenza cosa potrebbe succedere...il fatto che una traghetto porti un numero di persone consentito ma TUTTE concentrate in 1/10 dello spazio disponibile intasando le vie di fuga, non mi sembra tanto rispetto delle norme...il tutto, a differenza di una nave da crociera, con un a bomba (il garage) sotto...
Mi dirai: ma fin qui nulla di grave è mai successo...vero, verissimo...ma se ci penso, oggi un traghetto non lo prendo con l'animo in pace...
 

CostaMagica

Super Moderatore
Sul GNV Genova Palermo anch'io avevo la sesazione che a bordo vi fosse una quantità di gente superiore al normale, ma evidentemente così non era... ma mi son trovata a fare le stesse considerazioni di Laura; in caso di "reale" pericolo sarebbe un "reale" problema evacuare la nave partendo dal dato che tutti abbiamo talvolta constatato e cioè quanto spesso sia difficilissimo attraversare un banalissimo corridoio per il numero di persone che vi alberga.
Certo, il caso del Vincenzo Florio testimonia altro... ma il dubbio e la preoccupazione rimangono...
 

Rodolfo

Super Moderatore
Il discorso ha preso due direzioni diverse: navi traghetto e traghetti locali.

Nel secondo caso, traghetti locali, credo che nessuna realtà in Italia, ma anche in molti altre parti del mondo, eguagli i dati di Venezia: 105 milioni di persone trasportate ogni anno con incidenza di incidenti praticamente uguale a zero. La fortuna qualche mano l'ha data, ma molto si impernia sulla sicurezza delle imbarcazioni.

Il discorso dei traghetti veri e propri è diverso; nel loro caso non sono previste, dalle regole internazionali, le esercitazioni effettuate sulle navi da crociera, non in quanto tali, ma perché tali norme sono previste per le navi adibite a viaggi internazionali, che non siano di breve durata.

Chiaramente un traghetto per la Sardegna è un viaggio nazionale breve, per il quale le norme prescrivono solo l'informazione generica, come le istruzioni presenti nelle cabine, e quelle esposte in evidenza nei punti di riunione e negli altri spazi dedicati ai passeggeri.

E' vero che nessuno legge le istruzioni, come quasi nessuno ascolta quelle previste a bordo degli aerei alla loro partenza; ma siete sicuri che in caso di necessità, anche quelli che hanno ricevuto le istruzioni di emergenza entro le 24 ore dalla partenza, si comporterebbero con assoluto ordine verso i loro posti di riunione a differenza di quelli "bivaccati" sui ponti dei Ro-Ro?

E in caso di allarme, non credo che questi ultimi rimarrebbero ad occupare i corridoi o i passaggi, mentre gli altri si affrettano ai punti di riunione.
 

La76

New member
Chiaramente un traghetto per la Sardegna è un viaggio nazionale breve, per il quale le norme prescrivono solo l'informazione generica, come le istruzioni presenti nelle cabine, e quelle esposte in evidenza nei punti di riunione e negli altri spazi dedicati ai passeggeri.

...che però nessuno ti indica.

E' vero che nessuno legge le istruzioni, come quasi nessuno ascolta quelle previste a bordo degli aerei alla loro partenza; ma siete sicuri che in caso di necessità, anche quelli che hanno ricevuto le istruzioni di emergenza entro le 24 ore dalla partenza, si comporterebbero con assoluto ordine verso i loro posti di riunione a differenza di quelli "bivaccati" sui ponti dei Ro-Ro?

E in caso di allarme, non credo che questi ultimi rimarrebbero ad occupare i corridoi o i passaggi, mentre gli altri si affrettano ai punti di riunione.

in caso di allarme secondo me si scatenerebbe l'inferno...corsa ad ostacoli al "si salvi chi può"
Quello che comunque volevo dire io è che, al di là del fatto che SICURAMENTE ci sono a bordo dei punti di riunione...ma nessuno ti dice dove sono.
Se non sei neanche mai salito su una nave da crociera non sai neanche che se senti i "famosi" 7 fischi brevi e 1 lungo devi recarti ai punti di raccolta...nessuno te lo dice.
Rodolfo, ti garantisco che è un problema che mi sono posta solo recentemente...ma avendone preso consapevolezza, qualche brivido freddo lungo la schiena mi è sceso.
A mio parere dovrebbe essere un problema da valutare.
 
U

unochenavigaverament

Guest
...e proprio questo a non farmi stare tranquilla!Anche perchè molte persone neanche la prendono la cabina...
Tra l'altro l'unico caso recente di abbandono nave di un traghetto, a parte la figura barbina dell'equipaggio ai paranchi delle lance, si e' svolto senza feriti.
Parlo del Florio
 
U

unochenavigaverament

Guest
...e allora c'è proprio solo da sperare che tutti leggano!;)

allo stesso modo c'e' da sperare che tutti ci vadano quando e' obbligatoria...percentuali che difficilmente superano il 50 per cento.
Purtroppo non e' una carenza normativa Laura, e' una carenza culturale di base.
 
F

Felix73

Guest
La questione è decisamente spinosa...ed è vero come dice Uno che c'è una carenza culturale di base..
Certo, tutti i giorni partono traghetti per la Sardegna, ed il numero degli incidenti in relazione alle tratte annuali ha una bassissima incidenza...ma non è detto che la straordinarietà non possa manifestarsi.
C'è un elemento di rischio in più nei traghetti, che è la presenza di autoveicoli nei garage e questo, accompagnato dalla presenza nei periodi estivi di imbarcazioni e soprattutto gommoni, decisamente infiammabili, è un ulteriore fattore critico da non trascurare. Nel 1994 a bordo della Moby Fantasy si era sviluppato un incendio a causa di un corto circuito nell'autovettura di un turista. Dalle cronache di allora , ci fu enorme panico , e nonostante l'equipaggio facesse un'esercitazione d' emergenza alla settimana fece parecchia fatica a gestire la situazione, con passeggeri che correvano in tutte le direzioni generando confusione. Per fortuna tutto si risolse per il meglio.
Ci sono poi i casi di imperizia da parte dei "Ponti Comando"
Nel 2003 la Moby Magic urtò per un errore di manovra uno scoglio mentre era in navigazione, e la sala macchine cominciò ad imbarcare acqua. La nave fu evacuata, ed in quel caso il tutto si svolse con relativa calma.
Nel 1996 la nave della Tirrenia "Caralis" in rotta da Cagliari per Civitavecchia, incredibilmente investì nientepocodimeno che l'isola di Serpentara (134 ettari di grandezza, non propriamente un'isolotto), spaccò il bulbo a prua in due e rimase incagliata. Tanto spavento a bordo, in quel caso nessuna indicazione ai passeggeri da parte dell'equipaggio, la gente si rese conto di quello che era successo solo uscendo nei ponti esterni.
Nel 2007, all'interno del golfo di Olbia, la Moby Fantasy e la Nuraghes della Tirrenia entrarono in collisione. La prua della Moby aprì uno squarcio sulla fiancata di dritta della Nuraghes, fu un miracolo che non ci furono vittime.
Ma l'incidente più grave che, come ben sapete, colpì la marina mercantile italiana nel dopoguerra fu quello del Moby Prince (1991). 140 vittime e tragedia che tutt'oggi rimane senza un colpevole.
In quell'occasione le procedure di bordo funzionarono perchè ci fu il tempo di radunare la gran parte dei passeggeri nel salone DeLux che era il punto di riunione previsto (dotato di porte tagliafuoco ma ubicato a prua, origine dell'incendio), ma purtroppo quel salone si trasformarà ben presto in una trappola senza uscita.
Tutto questo non per creare ovviamente allarmismi, nè tantomeno per fare l'uccello del malaugurio per carità, ma solo per sottolineare l'importanza dell'informarsi a bordo sulle procedura di emergenza perchè, anche se accade per fortuna di rado, il fatto che qualcosa non vada per il verso giusto anche su tratte routinarie come Sardegna-Continente è sempre dietro l'angolo.
In quasi 100 traversate da e per la Sardegna, a me per fortuna non è mai capitato niente del genere, ma la prima cosa che faccio quando salgo a bordo è leggere il cartello posto in cabina e nei saloni comuni contenenti le istruzioni d'emergenza, in fondo, ci vogliono solo tre minuti per farlo.

Un saluto
 
Ultima modifica:
U

unochenavigaverament

Guest
ma la prima cosa che faccio quando salgo a bordo è leggere il cartello posto in cabina e nei saloni comuni contenenti le istruzioni d'emergenza, in fondo, ci vogliono solo tre minuti per farlo.

Un saluto
E questo e' quello che andrebbe fatto.....
 
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