Tutta la chiarezza di questo mondo che ancora non c'è. OK.
La SOLA cosa chiara è che i nostri marò NON dovrebbero stare nelle galere indiane. Ed invece lì sono.
Possono litigare e fare giochi di potere quanto vogliono, ma i nostri ragazzi per il diritto internazionale e per l'immunità di cui godono non devono essere trattenuti in India.
Vedi Seofam, ti ripeto che non sono assolutamente tranquillo, ma appunto cerco di pesare le cose..
Una delle cose che vorrei pesare è proprio questa: a suo tempo noi abbiamo chiesto di processare Lozano (che uccise il nostro Calipari) e volevamo gli aviatori del Chermis..
Non ce li hanno dati, ma li abbiamo chiesti.. credo che anche noi conosciamo le leggi ed il diritto internazionale..
Ora qui parliamo di due paesi tradizionalmente amici, legati da rapporti stretti di collaborazione reciproca, e non siamo, lo ripeto, al livello di terzo mondo..
Ed il problema sulla giurisdizione nasce dal
DOVE tutto è avvenuto..
Ora ti riporto alcune cose che provengono da Repubblica.it..
Primo, dichiarazione di De Mistura (il sottosegratorio Italiano)
"E' stato un dialogo costruttivo", ha detto il sottosegretario al termine del colloquio con il collega indiano per l'area occidentale Preneet Kaur. "Ora vado a Kochi dove ci sono le famiglie delle vittime di questa dolorosa vicenda e i due marò italiani".
Secondo, la stampa Indiana:
"Stamattina sulla stampa indiana il caso non è in grandissima evidenza, ma i pochi articoli pubblicati evidenziano che i giornali indiani non hanno avuto ancora informazioni concrete sul punto di vista italiano sulla dinamica dello scontro in alto mare. Le uniche versioni che girano sono quelle della
polizia indiana che danno per certa la responsabilità dei marinai italiani nell'attacco al peschereccio St. Anthony.
Questo ci dice due cose: 1) Non è vero che è uno scontro tanto politicizzato 2) Evidentemente la stampa è abbastanza libera e non schierata a priori..
e non è una cosa da poco..
Terzo:
Dall'altra parte invece, la polizia indiana presto dovrebbe perquisire la nave per sequestrare armi e munizioni. L'obiettivo è di verificare se i proiettili ritrovati sul peschereccio S. Antony corrispondano a quelli usati dal team anti pirati imbarcato sulla nave italiana. Fino adesso le armi sono rimaste chiuse in un posto sicuro a bordo della Lexie ancorata a cinque miglia dalla costa e sorvegliata da unità indiane.
Questo penso che lo volessimo anche noi..
Ti invito a pensare che gli Americani hanno scritto di noi quello che noi scriviamo ora qui sugli Indiani quando un nostro tribunale ha processato una loro studentessa..
Quindi tornando a bomba:
1) I tribunali Italiani volevano processare i militari Americani
2) Gli Americani si soo rifiutati, li hanno processati loro e la loro stampa li ha descritti come eroi
3) Quando abbiamo processato Amanda Knox la stampa Americana ha scritto che le prove erano inesistenti, i tribunali non adatti, la polizia di parte, la studentessa una vittima, le autorità non collaboravano ecc. ecc.
Ora la situazione si è rovesciata, io non mi fido di Repubblica più di quanto mi fidi del Giornale per esser chiari, ma vi invito un attimo a non correre troppo..
Non si può mettere un paese come l'India alla berlina perchè me lo dice Sallusti, Bel Pietro o Ezio Mauro o Bruno Vespa
Un saluto
Manlio