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Arrestati in India 2 marò italiani di scorta alla petroliera Enrica Lexie

La risposta potrebbe stere in questa affermazione, da un articolo di stampa.
"La Fratelli D’Amato è legata con l’India da forti interessi commerciali. Ogni anno da questo Paese asiatico riceve numerose commesse legate al trasporto di ‘crude oil’ e non solo. Per cui ha tutto l’interesse a non rovinare questi buoni rapporti."
Per non rovinare questi buoni rapporti ha disobbedito alla Marina Militare ed ha buttate nel cesso i due marò....ora con il fermo di mesi della nave perderà un sacco di soldi (all'armatore questo interessa) e così alla fine vedremo con questa storia quanto ci rimetterà! Alle volte contano più dignità ed onore più di mere convenienze commerciali...
 
Manlio, concordo abbastanza con te (al 100% per gli aspetti economici e su quanto affermato da Napolitano, molto significativo anche a mio giudizio). Io aggiungerei un ulteriore elemento di riflessione: siamo sicuri che a livello diplomatico il sequestro dell'Italiano da parte dei Maoisti non influenzi anche la nostra "prudenza" diplomatica nella faccenda dei Marò? Partiamo dal presupposto che, la cooperazione tra India e Italia, nel caso del sequestro, DEVE ed è STATA massima. Questa cooperazione ha portato alla liberazione di un ostaggio. Essere "troppo minacciosi" sulla questione "Pirati", non pensate che potrebbe incrinare la collaborazione assolutamente necessaria nella vicenda del sequestro? (e con una vita italiana in questo caso si, decisamente in pericolo...).
Un saluto

Ciao Felix, potrebbe essere :) "La vicenda dei due fucilieri di marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone diviene sempre più paradossale e per certi aspetti si complica nell’intersecarsi con quella di Paolo Bosusco"
http://www.agenziaradicale.com/index.php?option=com_content&task=view&id=13792&Itemid=50
Un saluto
 
Io aggiungerei un ulteriore elemento di riflessione: siamo sicuri che a livello diplomatico il sequestro dell'Italiano da parte dei Maoisti non influenzi anche la nostra "prudenza" diplomatica nella faccenda dei Marò?
Partiamo dal presupposto che, la cooperazione tra India e Italia, nel caso del sequestro, DEVE ed è STATA massima. Questa cooperazione ha portato alla liberazione di un ostaggio.
Essere "troppo minacciosi" sulla questione "Pirati", non pensate che potrebbe incrinare la collaborazione assolutamente necessaria nella vicenda del sequestro? (e con una vita italiana in questo caso si, decisamente in pericolo...).
Mi spiego: se ragionassi solo in funzione dei Marò, concordo con Manlio, dopo la vicenda della perizia balistica e della ricerca dell'arma "scomparsa", io avrei rispedito l'ambasciatore Indiano nella sua patria.
Ma sarebbe una giusta mossa da fare in un contesto ove è ancora in ballo il sequestro di un Italiano in territorio Indiano?

La tua riflessione è più che corretta e condivisibile...chiaramente non mi aspetto una "dichiarazione di guerra all'India" però trovo al quanto disarmante la paura che il nostro Stato stà avendo nella gestione del problema.
Qui per conto mio dovrebbe essere l'esatto contrario: c'è il problema dei Marò e ANCHE quella dell'ostaggio in mano ai Maoisti...dovrebbe aumentare la pressione, non diminuire.
Non ci stiamo facendo rispettare nei nostri diritti...:(

E chi si occupa di sollevare la questione qui da noi? Nessuno, si parla dei Marò ma non del problema cardine, che i Marò sono lì perchè c'era un accordo volutamente fumoso che solleva dalla responsabilità chi li manda in giro per il mondo..

...e questo è gravissimo...

Io ripeto la mia ipotesi circa il percorso di questa vicenda e spero di sbagliare. Li accusano, li processano, li condannano e ce li rimandano a casa. Accontentano parte dell'opinione pubblica interna, sottolineano la loro sovranità e mettono una "pezza" ai rapporti tra le due Nazioni.

Rodolfo...magari!
Abbiamo diversi esempi che purtroppo spesso le cose non vanno affatto così...basta solo pensare a quei due ragazzi italiani che sono in carcere in India per un delitto che quasi certamente non hanno commesso.

A me quello che scrive sembra un emerito sconosciuto, anche un po' montato per la verità..
Inoltre oltre alle soubrette ci sono Sallusti ecc. altri personaggi da avanspettacolo.. scusa se la porto avanti con nomi e cognomi..

Manlio, io comunque mi riferivo alle dichiarazioni dei Marò, non a quello che poi è stato scritto...
Tra l'altro ci sarà la "scatola nera" sulla Lexie no?
...io purtroppo mi sono fatta l'idea che la nave non ce la restituiscono perchè non vogliono farci sapere cosa è successo realmente...:(
 
Il freno della nostra diplomazia a me pare precedente al rapimento, ma come ho scritto prima, non ne sono sicurissimo sia chiaro..

Quello che mi lascia molto male e che qui da noi non si va oltre la questione spiccia, e nessuno a nessun livello politico si pone le domande che ci stiamo ponendo sulle stranezze dell'accordo di partenza..

Cosi ne escono tutti puliti..

Un saluto
Manlio
 
Credo sia fuori discussione che non si potrà prescindere dall’individuazione delle responsabilità sull’intera vicenda e soprattutto su un giudizio di merito su una legge fumosa che ha reso possibile il dispiegamento di nuclei di militari in funzione antipirateria su mercantili civili, che ora dovrà sicuramente venire rivista ed emendata.
Un saluto
 
Giorgio Prinzi (giornalista) : "Le uniche fotografie della barca di pescatori di cui disponiamo mostrano tracce di proiettili sparati in orizzontale, con un tiro teso che ha lasciato una lunga traccia nella parte sottostante del tettuccio del natante da pesca, prima di conficcarsi senza sforare la parte superiore" ..... traiettoria possibile ?

No...ed è proprio questo che a me dà dei dubbi sul fatto che lo scontro a fuoco sia avvenuto con una nave delle dimensioni della Lexie, ma anche dell'altra nave "fantasma" in un certo senso.

Io l'ho detto dall'inizio, per me ai pescatori hanno sparato dei pirati (probabilmente gli stessi che avevano in precedenza provato a dare l'assalto alla Lexie)...è innegabile che a loro le scorte armate a bordo delle navi diano fastidio quindi, quale modo migliore per cercare di renderle fuori legge, di montare un caso che sollevi l'opinione pubblica contro di loro?

Dopo lo scontro non riuscito possono benissimo aver pensato di sfruttare a loro vantaggio l'evento che sarebbe di certo stato reso noto...
 
Manlio, diciamo che prima del rapimento si avevano ancora meno elementi (vedi perizia balistica, ed i Marò erano ancora in stato di "fermo", non di arresto).
E le dichiarazioni delle prime settimane, Monti compreso, erano abbastanza "forti". Ma quelle di Napolitano effettivamente no.
Sulla gestione della vicenda da parte dell'India, pensate solo ai "tira e molla" sul "rilascio" della nave. Un giorno si, quello dopo no.
E sulla vicenda della territorialità? Un continuo rinvio.
Ero, e sono, sempre perplesso su questi modi di fare. Già da me ravvisati in altri contesti.

Un saluto
 
Deliziosa, se cercassero le responsabilità di chi ha fatto la legge fumosa sarei il primo ad esserne contento..

Ci credo così tanto che nel caso mi faccio frate..

Vediamo?

Ero, e sono, sempre perplesso su questi modi di fare. Già da me ravvisati in altri contesti.

E' la prima volta che vedo come agisce l'India, e sinceramente è disarmante, anche se, occorre ammetterlo, non è che noi possiamo dare lezioni sui rinvii e sui cambiamenti di decisione..

Però ti capisco in pieno..

Hai ragione anche sulla mancanza di riscontri che si aveva prima del rapimento dei nostri due connazionali..

Un saluto
Manlio
 
E' la prima volta che vedo come agisce l'India, e sinceramente è disarmante, anche se, occorre ammetterlo, non è che noi possiamo dare lezioni sui rinvii e sui cambiamenti di decisione..

Purtroppo quando senti concetti del tipo "in casa nostra facciamo quello che vogliamo noi fregandocene delle norme internazionali" è decisamente sconfortante...
 
Chi ha tirato in ballo gli sniper? Tu...ed io ti ho risposto che i marò hanno solo i 5.56 e quindi non sono sniper....qui chi prende in giro non sono io....

La mia domanda era retorica....
Se la tua convinzione circa il fatto che i nostri militari utilizzino solo il calibro 5.56 deriva dalle informazioni reperibili dagli organi di informazione, non ho nulla da aggiungere.
Di fronte ad un dogma........
Rispetto le tue credenze ! (e questo non in tono ironico)
Ti invito a riflettere, ove necessario, che esiste una una certa differenza fra credere e sapere.
Mi chiedo se e quale esperienza hai personalmente maturato circa missioni di questo genere.
La mia opinione - che vale sicuramente un po' meno della tua - e' che sarebbe un azzardo "da bulli" o "da incompetenti" affrontare una missione di questo tipo affidandosi solo ed unicamente ad armi in 5.56.
Per finire ti segnalo che, contrariamente a quanto hai scritto, non mi reputo assolutamente un esperto di armi.
Ho avuto modo di utilizzarne un certo numero ed in situazioni diverse, ma questo non fa sicuramente di me - in senso generale - un esperto come dici tu.

Un saluto
enrico
 
Deliziosa, se cercassero le responsabilità di chi ha fatto la legge fumosa sarei il primo ad esserne contento..
Ci credo così tanto che nel caso mi faccio frate.. Vediamo? Un saluto Manlio

Ed io suora ;)
Si limiterano a modificare la legge, ad ottenere, offrendo "qualcosa" in cambio, il rilascio dei marò e a chiederci tutto il nostro profondo riconoscimento per le mirabili azioni intraprese.
Un saluto
 
Ed io suora ;)
Si limiterano a modificare la legge, ad ottenere, offrendo "qualcosa" in cambio, il rilascio dei marò e a chiederci tutto il nostro profondo riconoscimento per le mirabili azioni intraprese.
Un saluto

Per dare una chiave di lettura a 360 gradi, è giusto ribadire che anche la Marina ha le sue responsabilità sulla questione della convenzione.
E' noto che la convenzione era nata in origine per disciplinare, o per cercare di farlo, il rapporto tra "contractors privati" ed equipaggio/società armatrice.
Il tutto in presenza di un evidente vuoto normativo.
E' stata la Marina ad inserirsi in questo contesto, a proporsi direttamente, indicando il "battaglione S.Marco", e cercando di avere un ruolo di spicco nella vicenda (a pagamento).
La convenzione non ha recepito in maniera sostanziale questo cambiamento.
Partendo dal presupposto che anche io ritengo la convenzione "fumosa", a mio parere, la posizione della Marina nell'averla accettata, è "più colpevole" rispetto a quella derivante dalla superficialità del legislatore.
Bisogna poi considerare che il tutto, a sua volta, và contestualizzato negli accordi internazionali che hanno sancito il "diritto" ad avere scorte armate (militari o private) a bordo.
Ma, altra anomalia, è stata lasciata in capo ai singoli Stati, la "disciplina" normativa. Da un punto di vista strettamente "giuridico", non poteva essere altrimenti.
Ma un accordo internazionale condiviso, anche sotto questo aspetto, sarebbe stato auspicabile. Ai singoli stati, sarebbe bastato ratificare.
Tale accordo, avrebbe dovuto contenere anche l'organo preposto per definire le eventuali controversie tra paesi (Manlio, corte dell'AIA?)

Un saluto
 
Posso fare una domanda "stupida"?

Ma non sarebbe stato tutto molto meno complicato se, invece di imbarcare dei militari su navi civili (creando così a priori un sacco di difficoltà gestionali), si fosse affiancata una "nave" militare; in fondo queste azioni si svolgono in acque internazionali, no?
 
Gli indiani hanno preso un granchio ed ora non sanno come rimediare....
http://www.ilsole24ore.com/art/noti...ni-brancolano-buio-081331.shtml?uuid=AbAoWmIF


Per aspirante mozzo...
esperto di armi imbarcate a disposizione dei marò che sperava avessero a disposizione armi di calibro superiore....si legge nell'articolo che ho linkato..." anche perché si era detto che le armi requisite ai fucilieri sulla petroliera non erano 7 ma bensì 8: 6 fucili AR-70/90 e 2 mitragliatrici Minimi tutti calibro 5.56 millimetri.
di Gianandrea Gaiani - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/Pi5RS

Ho risposto al tuo grazioso messaggio privato
 
Ciao Sciguetto, a mio parere sarebbe stata la soluzione migliore. E il servizio di scorta e di prevenzione da parte di navi militari è già realtà ed è frutto di accordi internazionali.
I problemi in questo caso sono di tipo "logistico", quali ad esempio il numero di navi da scortare in relazione alle unità militari a disposizione.
Si era pensato alla soluzione dei "convogli", ed è stata anche attuata, ma è stato difficile conciliare le esigenze di tante navi, provenienti da paesi diversi, con rotte differenti.
Alcuni stati, tra cui la Corea, ha reso obbligatorie le cosiddette "cittadelle", dei veri e propri fortini a bordo che "aiutassero" a "prendere tempo" in attesa di un intervento militare.

Un saluto
 
Per dare una chiave di lettura a 360 gradi, è giusto ribadire che anche la Marina ha le sue responsabilità sulla questione della convenzione.

Io pensavo soprattutto alla Marina ed al Ministero ed al ministro della difesa..

Sulla seconda parte, sono totalmente d'accordo, e la corte dovrebbe essere l'AIA..

Mi chiedo: staterelli come gli USA soprattutto, la Russia, l'Inghilterra e la Francia, potranno mai accettare l'idea del tribunale internazionale?

Da qui il vuoto legislativo e la storia della competenza dello stato di appartenenza?

Che poi, sia chiaro, è un vantaggio per tutti gli Stati, ma certo tanto giusta non sembra..

Per quanto riguarda la difficoltà di organizzare convogli protetti e le spese che ciò significa, la capisco sia chiaro, le aree sono vastissime..

Ma considerando che le rotte sono standard, che le navi hanno a disposizione elicotteri ed aerei, che ci sono basi militari a terra..

Insomma, difficile e costoso è una cosa, impossibile è un'altra..

Un salutone!!
Manlio
 
...per me hanno sparato, ma non a quel peschereccio.



Ma siamo sicuri che quel peschereccio si è avvicinato a quella nave?

Sinceramente io continuo a rimanere dell'idea, fino a PROVA contraria certa, che c'è effettivamente stato uno scontro a fuoco tra la Lexie e un imbarcazione...solo che per conto mio non era quel peschereccio.

Ammesso che i "nostri" abbiano sbagliato, se come dicono hanno messo in pratica tutto l'iter di avviso (e non ho motivo di dubitarne al momento) quindi segnalazioni, colpi in aria ecc...mi spieghi perchè il peschereccio ha continuato ad avvicinarsi ad una nave che stava chiaramente intimando loro di non farlo?
E poi, che motivo avrebbe avuto un peschereccio di avvicinarsi alla Lexie?

Come abbiamo più volte ribadito a bordo della Lexie c'erano militari addestrati, non "esaltati allo sbaraglio"...mi viene il ragionevole dubbio che visto che conoscono benissimo i rischi che corrono in caso di errore non si mettono di certo a sparare ad altezza uomo all'equipaggio di un peschereccio...

Infine, se tu anche hai fatto un "errore" del genere, ti consegni con quella facilità?...per me ti allontani a tutta velocità dal luogo dell'incidente...poi qualcosa ne sarà, ma intanto devono prendermi!
Se invece sono in buona fede è più facile che vada effettivamente come è andata...se non ho fatto nulla penso di non correre alcun rischio a consegnarmi, no?

In fondo gli Indiani che prove certe hanno?
1) Hanno un peschereccio a loro dire crivellato di proiettili...ma non lo hanno mostrato.
2) L'equipaggio superstite del peschereccio ha detto di essere stato attaccato da una nave...gli hanno fatto vedere la Lexie e loro l'avrebbero riconosciuta dal colore...non mi sembra che sia fucsia a pois verdi!:shock:
3) I risultati delle prove balistiche continuano a tenerli segreti
4) La posizione della nave del satellite è una, quella dichiarata dagli Indiani un'altra...


Gli Indiani hanno deciso che quelli sono i colpevoli, ma le prove certe dove sono?

Quoto.
Per me hanno sparato, non hanno colpito nessuno e come dice La76 hanno sparato, ma non a quel peschereccio.
 
Però Seafoam, se è vero che gli Italiani "dovevano" sapere e conoscere questa cosa delle reti, i pescatori stessi a loro volta devono essere a conoscenza che quella zona è infestata da pirati e che a bordo dei mercantili ci può essere la presenza di scorte armate. Anche perchè l'India stessa contrasta la Pirateria, e con metodi meno "diplomatici" dei nostri.
E se i Marò avessero rispettato, in questo caso, le regole d'ingaggio, perchè i pescatori hanno continuato ad avvicinarsi nonostante gli avvertimenti e gli spari in aria?
E se tu sei un Marò, e, nonostante gli avvertimenti come da regole d'ingaggio, vedi un'imbarcazione che continua a venire verso di te a velocità sostenuta, penseresti a dei pescatori o a dei pirati? Quale sarebbe la discriminante?
Pensateci, facile a dirsi, molto meno nel trovarsi in una situazione simile.

Un saluto

Ma infatti... il mio post voleva appunto evidenziare l'assurdità di tale dichiarazione! Ma come si fa a dire... ci sono le reti... si avvicinano... lo devono sapere?
 
Laura, stiamo dicendo le stesse cose; l'imbarcazione se non per necessità, non aveva motivo di avvicinarsi alla nave. Per quello ho detto che i ragazzi siano stati loro stessi vittime di questa situazione, e che dopo i rituali "avvertimenti", abbiano coerentemente aperto un fuoco di difesa. Poi ripeto, nessuno di noi sa cosa sia effettivamente successo.

Probabile... come è altamente probabile che abbiano sparato ad un'imbarcazione che non era il peschereccio in questione.
 
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