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Onorato lascia Costa

mariaefiglio

Active member
secondo un tablò on-line Gianni Onorato lascia con effetto immediato Costa



El hasta ahora presidente de Costa Cruceros, Gianni Onorato, abandona su puesto. Así lo ha anunciado la naviera en un comunicado en el que señala que la decisión de Onorato de dejar la compañía es con “efecto inmediato” ya que se dispone a “seguir una nueva dirección en su carrera”.

“Lamento la decisión de Gianni, quien ha jugado un importante papel en el desarrollo y crecimiento de Costa Crociere”, ha dicho Michael Thamm, CEO de Costa Cruceros al conocer la noticia. El consejero delegado ha agradecido a Gianni Onorato en nombre de toda la compañía su labor y su contribución “al éxito de Costa”.

Hace algo más de dos semanas era Pedro Costa, hasta ese momento director comercial de Costa Cruceros e Iberoscruceros, quien anunciaba su marcha de la compañía tras casi veinte años en ella para embarcarse en un proyecto personal, según explicaba la naviera en un comunicado.

Ogginotizie


non resta che attendere notizie da Costa, forse, per capirne di più
o no???????
 

Magellano

Utente livello Platinum
Sono dell'avviso che non si sovvertono delle organizzazioni in modo radicale come Carnival ha fatto con Costa in pochissimo tempo.
Va da se che non ci si trovi più bene al proprio posto. Poi sarà questione di carriera, come si dice nell'articolo, ma ci credo poco.
 
F

Felix73

Guest
Sono dell'avviso che non si sovvertono delle organizzazioni in modo radicale come Carnival ha fatto con Costa in pochissimo tempo.
Va da se che non ci si trovi più bene al proprio posto. Poi sarà questione di carriera, come si dice nell'articolo, ma ci credo poco.

La penso esattamente come te.
C'è da sottolineare che questa è una metodologia molto "americana" ....qualche volta paga...altre volte no...
Vedremo, ma non mi trova concorde.

Un saluto
 

Leonardo Carboni

Administrator
Staff Forum
La penso esattamente come te.
C'è da sottolineare che questa è una metodologia molto "americana" ....qualche volta paga...altre volte no...
Vedremo, ma non mi trova concorde.

Un saluto

Ma già l'identità italiana è andata persa da tempo.
Cos'è quest'atteggiamento... la vendetta contro quell'idiota di Schettino?
E allora distruggiamo tutto?
 

gio_tan

New member
Io lo avrei scelto sempre Italiano il successore anche se non credo che Carnival adesso abbia dei pregiudizi nei confronti degli italiani.
Per esempio Foschi è stato messo in una posizione molto importante a seguito della sua uscita come presidente di Costa...
 

La76

New member
Io lo avrei scelto sempre Italiano il successore anche se non credo che Carnival adesso abbia dei pregiudizi nei confronti degli italiani.
Per esempio Foschi è stato messo in una posizione molto importante a seguito della sua uscita come presidente di Costa...

mah...non sono d'accordo...le posizioni molto importanti sono altre...concordo con Leo nel dire che troppi stanno pagando l'errore dell'idiota.
 
Neanche più un vertice italiano... mi spiace molto che anche Onorato vada via.. concordo con voi con questo metodo alla americana :( per fortuna almeno il marchio è rimasto.....
 

tiziano

Well-known member
Certo che il marchio rimane, e' una garanzia in tutto il mondo il marchio Costa ma sono le strategie dimercato che vengono fatte in U.S.A., e' come la Lamborghini il marchio rimane, ma la proprieta' e' Audi e le scelte dei manager vengono fatte dalla proprieta', come nel caso di Costa.
 

Cokj72

New member
e due ...
chissà quanti altri (sconosciuti) nella linea di Comando hanno deciso d' intraprendere una nuova carriera dopo ...
 
F

Felix73

Guest
Concordo con Maurizio, non possiamo sapere tutta la storia che c'è dietro.
Però, in merito anche a quanto affermato da Leo e da altri, ricordiamoci che Miami è andata molto ma molto vicina nel "cancellare" (distruggere) il marchio Costa nelle settimane successive all'evento della Concordia.
Ora, siccome il brand Costa è un asset per il gruppo Carnival, prendere in considerazione di "cancellarlo" in tempi così brevi sottolinea a mio parere una "frenesia" ed un "nervosismo" (nonchè mancanza di lungimiranza) che in campo economico raramente paga. E questo è tipico americano, ne avrei centinaia di esempi.
Poi non l'hanno fatto, ma hanno agito da un'altra prospettiva cambiando i pezzi grossi del management (dal CEO straniero e così via...).
Domanda, per chi è iscritto al Costa Club e riceve il C Magazine e le offerte promozionali, che effetto avete provato nel ricevere una lettera firmata dal "tedescone" con accanto la mitica "C" sinonimo di italianità?
Per me si sta arrivando ad un "controsenso" di fondo, ed ad una conseguente "distorsione" nel percepire uno storico marchio come Costa come "italiano" (e l'Italia è il primo mercato di riferimento per la compagnia).
Quello di togliere identità alle aziende, è un sistema molto americano, ma che appiattisce i vari "brand" e le loro peculiarità, e spesso toglie "valore", piuttosto che crearlo.
Poi magari al posto di Onorato metteranno un altro Italiano....vedremo....

Un saluto
 

La76

New member
Domanda, per chi è iscritto al Costa Club e riceve il C Magazine e le offerte promozionali, che effetto avete provato nel ricevere una lettera firmata dal "tedescone" con accanto la mitica "C" sinonimo di italianità?
Per me si sta arrivando ad un "controsenso" di fondo, ed ad una conseguente "distorsione" nel percepire uno storico marchio come Costa come "italiano" (e l'Italia è il primo mercato di riferimento per la compagnia).
Quello di togliere identità alle aziende, è un sistema molto americano, ma che appiattisce i vari "brand" e le loro peculiarità, e spesso toglie "valore", piuttosto che crearlo.
Poi magari al posto di Onorato metteranno un altro Italiano....vedremo....

Io il C magazine non l'ho ricevuto, però sinceramente mi auguro che al posto di Onorato ci vada un altro Italiano...perchè Costa, per i suoi clienti, è la tradizione Italiana...molti, soprattutto i clienti anziani, viaggiano con Costa per questo motivo.

Un management straniero rischia di snaturare la compagnia...un Tedesco non è un Italiano.

Uno dei motivi per cui riescono a sopravvivere così tante compagnie è proprio la differenziazione e la diversità di offerte a bordo (e le compagnie lo sanno benissimo perchè lo evidenziano nelle loro pubblicità) Costa fa parte del gruppo Carnival...ma non è Carnival...e se dovesse diventarlo penso rischierebbe di perdere una bella fetta di clientela.
 

Leonardo Carboni

Administrator
Staff Forum
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Domanda, per chi è iscritto al Costa Club e riceve il C Magazine e le offerte promozionali, che effetto avete provato nel ricevere una lettera firmata dal "tedescone" con accanto la mitica "C" sinonimo di italianità?

Per me si sta arrivando ad un "controsenso" di fondo, ed ad una conseguente "distorsione" nel percepire uno storico marchio come Costa come "italiano" (e l'Italia è il primo mercato di riferimento per la compagnia).
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Negli anni '70 e anche il decennio successivo, in campo automobilistico vennero prodotte, da piccole e grandi carrozzerie, autovetture "copia" degli originali.
Per cui in Brasile, su meccanica VW la MG Lafer ....ma la differenza c'è,eccome.

545_brasileiros_lafer_abre.jpg



Cosa c'entra con Costa?
Costa da 65 anni rappresenta nel mondo (europa e america del sud) un simbolo ben identificato nel settore crociere.
e dell'italianità della compagnia, dalla bandiera all'alimentazione alle mille altre cose che sappiamo.

Forse questi 65 anni di storia hanno impedito agli isterici vertici di Carnival di cancellare il marchio...pecunia non olet, ma giusto questo visto che è un mondo dove il vecchio non ha il tempo di diventare antico.

Quando ho ricevuto il C magazine con la firma del tedescone...ho avuto l'impressione di vedere la pubblicità della Lafer
Una C Lafer, una replica che serve a Miami solo per garantirsi una clientela che per mille ragioni non salirebbe mai su una Carnival.

Brachetti in uno spettacolo ci da mille suggestioni ed illusioni ma dobbiamo ricordare che la fatalona ottocentesca che ci propone è sempre lui.
 

DrPianale

Co-Fondatore
Negli anni '70 e anche il decennio successivo, in campo automobilistico vennero prodotte, da piccole e grandi carrozzerie, autovetture "copia" degli originali.
Per cui in Brasile, su meccanica VW la MG Lafer ....ma la differenza c'è,eccome.

Visto i paragone automobilistico...me ne permetto un altro.

Gli americani, quando proprietari, hanno ampiamente dimostrato di essere del tutto incapaci di gestire in modo costruttivo e lungimirante le peculiarità e le tradizioni "altrui" presenti in un Gruppo industriale votato al mass market come lo intendono loro.

Basta vedere cosa hanno combinato Ford e GM con Saab, Volvo, Jaguar, Range Rover, Aston Martin, ecc, ecc... o sono miseramente fallite o sono state (s)vendute per pochi dollari come aziende cotte e bollite (dalla loro "cura"), ad acquirenti che adesso le sanno far fruttare bene.

Questo denota un certa incapacità dei loro manager, per quanto bravi, a gestire "prodotti" non a Stelle e Strisce... meglio noi europei in questo.

Quindi una firma tedesca la posso anche accettare con fiducia sul C Magazine (basta pensare a cosa ha fatto VW con tutto quello che ha preso e con Lamborghini o Ducati)...ma un americano, Made in Carnival, no...mi preoccuperebbe molto, ma molto che l'unico obiettivo che saprebbe fare bene è trasformare "Costa Crociere" nella "Carnival Europe"
 
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