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Strategie commerciali delle compagnie non possono seguire principi strettamente razionali, quale il tuo, ma devono adeguarsi alla pubblica opinione ed ai comportamenti sociali più diffusi.
Sono convinto come te che le probabilità di un secondo attacco a Tunisi siano molto più remote di quanto non lo siano invece quelle di uno a Barcellona o Roma. Questo è un ragionamento razionale. Ma quanti crocieristi annullerebbero una crociera con scalo a Tunisi e quanti invece una con scalo a Barcellona? Dalla risposta a questa domanda si baseranno le scelte commerciali delle compagnie nei prossimi mesi.
Milliegio hai perfettamente ragione, ma purtroppo quando scegliamo un viaggio conta più l'aspetto emotivo di quello razionale. Proprio per questo il discorso di Magellano non fa una grinza. nIn questo momento la Tunisia nel suo complesso on è vendibile come destinazione turistica. Poi fra due mesi, quando i fatti del Bardo saranno già lontani (perché quando non se ne parlerà più in tv molti di noi dimenticheranno) se ne riparlerà.
Anche io marghe86. ... Istanbul e Izmir fino a ieri ci pensavo con gioia... da oggi con timorequoto pienamente...mi sento frastornata..io ora sono preoccupata per Istambul..meta di una mia prossima crociera..
Hai sentito di primavera arabaa Casblanca, Agadir, Rabat ecc? Non mi sembra.
"Poteva capitare ovunque" e' sicuramente vero. Che statisticamente alcuni paesi abbiano piu' probabilita' di essere colpiti da questo genere di attacchi non so perche' e con quale scopo si omette sempre di dirlo. La Tunisia era gia' considerata a rischio prima di questo evento. Ma in generale l'Italiano medio tende a sottovalutare il rischio soprattutto quando si tratta di turismo. Con la filosofia tutta italica del "ma cosa vuoi che succeda...". Due anni fa ero sulla splendida a Tunisi e per precisa scelta nostra non siamo scesi. Non ritenendo il paese abbastanza sicuro. A me piace viaggiare informata e all'epoca, come oggi del resto, non ho ritenuto sicuro scendere. Mi domando invece perche' le compagnie, tutte intendo, continuino ad ignorare il fattire rischio, molto alto, di alcuni paesi. A Roma, checche' se ne dica, fino ad oggi l'unico rischio concreto era quello di essere derubati. Di attentati a scopo terroristico non ne abbiamo mai avuti. Camminare in minigonna nel centro di Roma alle 15 non e' la stessa cosa che farlo a Termini alle 2 di notte. Si chiama valutazione dl rischio. Ed e' sciocco ignorarlo. Paragonare Tunisi a Roma o Barcellona con Gerusalemme senza tenerne conto non mi pare saggio. Un viaggiatore comunque deve sempre sapere di non essere mai al sicuro, oggi. Cio' non ci impedira' di viaggiare ma un minimo di conoscenza del livello di rischio non guasterebbe.
Parer mio gli scali in nord africa sono tutti a rischio. Mi sarebbe tanto piaciuto vedre israele, girare per le strade di gerusalemme, forse rimarra' un sogno. Di certo mi sarei piu' sentita sicura a gerusalemme che non a tunisi. Piu' protetta dalle forze di polizia locali, molto meglio organizzate e pronte che non in egitto od in tunisia, tanto per fare un esempio.
Ma aldila' della percezione personale, diversa immagino per ognuno di noi, meglio non sottovalutare la situazione politica interna di un paese prima di arrivarci a fare i turisti per caso. Anche se la compagnia ci fa scalo, anche se il tour operator vende il pacchetto.
Cii' che mi dispiace e' che di norma, turisticamente parlando, si tende a minimizzare il rischio, sempre. Ed il turista poco informato, magari il pensionato in cerca finalmente di una vacanza alla sua portata, si trova a Tunisi completamente ignaro del livello di rischio, ignaro dei precedenti arresti in ambito terroristico, ignaro di molte cose. Pensava di andarsi a fare una bella vacanza e non torna piu'. Per sua responsabilita' dira' qualcuno. Per colpa della compagnia che ha sottovalutato il rischio per qualcun altro. Per colpa del fato altri ancora. Qualcuno a breve si lagnera' che gli hanno cancellato lo scalo. C'e' da scommeterci...