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Rodolfo ha detto:Credo non si tratti della solita considerazione che "Una volta era meglio" legata alla mia età e alla nostalgia dei tempi passati, ma solo di un confronto tra Lui, o Loro, e quelli che oggi hanno preso il Suo posto, che trasmettono solo superficialità, sguaiatezza, mistificazioni e in molti casi, volgarità gratuita.
pmanlio ha detto:... un indizio di rifiuto di tutto questo..
Rodolfo ha detto:Sergio, non si può certo dire che l'avevi preparata. Invidio la capacità delle persone di saper tradurre in versi qualsiasi episodio della vita. Bella Sergio e rispecchia senza dubbio la Sua Immagine.
Grazie Sergio, ho letto la tua poesia che ha inquadrato esattamente questo grande personaggio che ci ha lasciato. Mi ha fatto ricordare quelle tranquille serate quando ero ragazzino e guardavo in televisione le sue garbate e intelligenti, mai banali, performances...fandelmare ha detto:Rodolfo ha detto:Sergio, non si può certo dire che l'avevi preparata. Invidio la capacità delle persone di saper tradurre in versi qualsiasi episodio della vita. Bella Sergio e rispecchia senza dubbio la Sua Immagine.
Rodolfo, grazie. Ci sono parole che scaturiscono da studio, riflessione, lavoro di ricerca, e queste costano impegno e fatica; poi ci sono parole che, invece, arrivano con spontaneità ed immediatezza, quelle sono le parole che arrivano da
un'emozione e lì non c'è alcun merito, è come se qualcuno te le dettasse :wink: .
C'è un vecchio sketch in bianco e nero in cui Vianello non recita ancora la parte dell'eterno marito-canaglia; è un autore televisivo con diverse idee da proporre, e si trova nello studio di un funzionario Rai (l'azienda, ricordiamolo, lo aveva già licenziato in tronco nel 1959, con l'amico Tognazzi, per aver mimato una caduta maldestra del Presidente Gronchi). E dunque questo funzionario, irremovibile e sorridente incarnazione bernabeiana, riempie Vianello di lodi e complimenti per i suoi testi... ma glieli boccia tutti. Guai però a parlare di censura: ad esempio, la tale scenetta di satira politica è spassosa... ma è troppo difficile per lo spettatore medio della Rai, “il contadino di Poggio Bersezio”; anche quella di satira di costume è intelligente e ben costruita... ma siamo sicuri che sarebbe compresa “dal contadino di Poggio Bersezio”? Alla fine, esasperato, Vianello prende congedo dal funzionario e si reca in macchina nel paesino di Poggio Bersezio; trova un contadino e lo prende per il bavero: “Si può sapere cosa vuoi?” Come è già stato notato, il contadino di Poggio Bersezio è il padre di tutte la “casalinghe di Voghera” o dei “pastori abruzzesi” che ciclicamente vengono tirati in ballo per giustificare una tv che vola basso, assecondando i gusti dei telespettatori invece di formarli.
(Leonardo Tondelli, giornalista Unità)