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Allure Of The Seas - Key West + Caraibi Occidentali - 1-11 Novembre 2018

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
4 Novembre

Inizia il viaggio per tornare verso Miami. Ovviamente inizia alle 5.30 ma in questo caso, dovendo risistemare i bagagli riusciamo ad arrivare alle 7 di mattina ed attendere l'apertura dello Starbucks dell'hotel. Dopo essser stati "derubati" per 2 caffè, 3 paste e poco altro ci rimettiamo in strada direzione terraferma con l'obbiettivo di fermarci in una spiaggia per un bagno che possa spezzare il viaggio. Lungo il tragitto, a causa del cielo non ancora sereno, decidiamo di andare ancora a caccia di cervi e prendiamo una deviazione che ci porta davanti ad un laghetto, il Blue Hole, intorno al quale era possibile camminare nella speranza, vana, di avvistare o incontrare alligatori, cervi, tartarughe ed iguana. Nonostante i mancati avvistamenti, è stata una sosta piacevole.

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Proseguiamo nel viaggio e scegliamo, sempre a Marathon, Sombrero Beach, spiaggia in stile caraibico libera, ma attrezzata di tutto quanto possa essere necessario come bagni, docce, tavoli per pic nic ed area giochi. Purtroppo anche qui i segni di Irma sono ancora ben visibili ma non scalfiscono il clima giocoso di tutti i bagnanti. Qui abbiamo un assaggio di quello che speriamo di vedere in crociera: spiaggia bianca, acqua cristallina e sole, tanto tanto sole! I bambini entrano in acqua e non ne vogliono più uscire e la mattina scorre via in felicità! La spiaggia non è stata miracolosamente contaminata dall'alga rossa che ha invaso le coste della Florida e delle Keys: quest'alga, che emana un forte fetore, produce delle sostanze tossiche che hanno fatto strage della popolazione di pesci dell'area; infatti dai viadotti della highway si potevano notare in mezzo al mare delle chiazze rosse, causate dall'inquinamento e dal riscaldamento globale.

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Dopo il beach break riprendiamo il viaggio. Fermata per pranzo in fast food Taco Bell/KFC, ancora non l'avevamo fatto ma "andava fatto" e per quanto abbiamo speso poco la qualità era veramente pessima, e tutto d'un fiato nel primo pomeriggio arriviamo a Florida City dove avevamo prenotato un motel, aggiacchiante, vecchio e sporco. Restiamo in camera il minimo indispensabile e ci rechiamo a fare shopping presso un Outlet, seguito da cena stile Barbecue. La zona è commerciale ma con aria molto pericolosa, l'hotel non è il massimo, il materasso anche peggio. Meno male che manca solo una notte e poi arriverà la Meganave! Buonanotte a tutti!

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5 Novembre

Finalmente è mattina. Questa volta siamo felici della sveglia anticipata procurata dai bambini, ormani non più per il fuso orario ma per l'eccitazione di salire sulla "Nave più grande del mondo", a loro l'ho venduta così ma se non lo è poco ci manca. Col pensiero della giornata che ci aspetta superiamo agilmente il problema della nottata insonne appena trascorsa per il materasso impossibile ed il caldo terrificante a causa dell'impossibilità di dormire con il condizionatore veramente troppo rumoroso. Ovviamente è troppo presto per l'imbarco ma noi ci dirigiamo subito verso Miami, pervedendo una sosta prima a Miami Beach. Il traffico del lunedì mattina di Miami ci risolve qualche problema di tempo da buttare, dovendo rimanere per oltre 10km in coda sull'autostrada per il traffico dei pendolari (è incredibile come anche con 7 corsie per carreggiata si possano creare degli ingorghi del genere ma vista l'assoluta carenza del trasporto pubblico americano diciamo che questo possa errere giustificato). Arrivati a South Beach facciamo una breve passeggiata in Lincoln Road, strada pedonale con tutti i negozi e ristoranti più in, chiaramente chiusi a quell'ora, e ci facciamo una seconda colazione

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Il problema è solo uno: lungo la strada che da Miami porta a Miami Beach L'ABBIAMO VISTA!!!!

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L'abbiamo vista noi, ma soprattutto l'hanno vista i bambini! Il porto di Miami è al completo e questa è il doppio o il triplo di tutte le altre navi! Come se non bastasse,le strade che da Downtown portano a SoBe sono tappezzate di cartelloni pubblicitari giganteschi di Simphony Of The Seas e loro hanno capito che saliranno su di una cosa del genere! E chi li tiene più ormai? La mattinata è trascorsa tra lamenti di ogni tipo, malesseri dolori, impossibilità di camminare e a nulla valevano le nostre spiegazioni che fino alle 12.30 non ci avrebbero consentito di salire a bordo! Resistiamo fino alle 11, poi torniamo alla nostra Dodge per riconsegnarla a Downtown e poi salire su di un taxi che ci accompagnerà al porto.

Di qui in poi varie mance a chi ti toglie i bagagli dal taxi, a chi ti carica i bagagli sui carrelli per la nave, a chi non richiesto ti accompagna dentro il terminal (è una cosa molto stucchevole e fastidiosa per me) e, grazie al check in online fatto da casa siamo velocemente ai controlli doganali (lentissimi) e finalmente a bordo!

Che dire del primo impatto se non SBAM! Non è ciò che avevamo visto finora, è un emorme centro commerciale, è l'apoteosi dell'americanità, l'eccesso in tutti i sensi che lascia in me e mia moglie qualche perplessità, innamorati come siamo ancora di Mediterranea della Costa, ma crea uno stato di eccitazione irrefrenabile nei bambini!

Cerchiamo di superare il primo impatto e di condurli agli ascensori per il tentativo nell'ordine di:
-prendere possesso della cabina;
- nutrirli in qualche modo;
- fargli fare il riposino pomeridiano.
La missione non riesce perché davanti alla nostra cabina, seppur disponibile, ci sono i bagagli di altri ospiti (alcuni ospiti hanno dovuto cercare da soli i bagagli in giro per la nave anche nei giorni successivi ed alcuni non li hanno proprio ricevuti), al buffet Windjammer c'era una coda infinita e quindi siamo dovuti andare al Park Cafè dove non hanno trovato niente di loro gusto ma ho rimediato andando da Sorrento a prendergli due tranci di pizza, e dentro il letto ci sono andati ma dopo mezz'ora ci hanno fatto capire chiaramente che loro non avrebbero dormito mai e poi mai!

In tutto ciò arriviamo all'ora dell'esercitazione d'emergenza, che si è tenuta in teatro, con tanto di capo animazione che faceva fare la ola agli ospiti e filmato illustrativo in stile James Bond che dava le solite istruzioni tra una gag e l'altra. Tutto molto strano.... Nel frattempo chiunque della nave sapeva solo dire "uosci uosci wash your hands!" e ti spruzzava il disinfettante per le mani addosso 7800 volte al giorno.
Arriviamo all'ora di cena non prima di aver fatto visita alla giostra con i cavalli a dondolo, di cui i miei figli faranno ampio uso per tutta la crociera, ed aver esplorato qulache area della nave, giusto per non perdere l'orientamento. Prima di cena ci cambiamo in cabina, perché siamo tra i fortunati ad aver ricevuto tutti i bagagli e ci rechiamo al ristorante principale dove scopriamo che siamo stati assegnati al turno delle 20.00 nonostante avessimo richiesto il My Time Dining (la cosa non si rivelerà comunque negativa e lo descriverò in seguito). Abbiamo conosciuto anche la nostra Cabinista Veronica, signora caraibica simpaticissima, ma con standard di pulizia diversi dai nostri, infatti dopo il primo giorno ho vietato ai miei figli di camminare sulla moquette della cabina con le calze per evitare l'effetto spazzola raccogli peli/capelli lasciati da chissà quanti turni di ospiti precedenti.

La cena si svolge velocemente chiacchierando con i nostri compagni di tavolo Italiani, siamo in un tavolo da 12 in cui ceneremo per tutta la crociera in 14 alternandoci di volta in volta tra chi dalle suite veniva al ristorante per sentirsi meno solo e chi se ne andava per provare i ristoranti a pagamento. In fondo in tutta la nave eravamo credo 21 Italiani e quindi è stato un piacere fare fronte comune e farci compagnia!
La serata finisce prematuramente perché i bambini si addormentano entrambi a tavola. Due cameriere passando accanto al tavolo li vedono e creano per ognuno due lettini avvicinando due sedie e stendendoci delle tovaglie! Va detto che, seppur non puntualissimi nei servizi, ho trovato il personale di bordo più gentile mai visto in tutte le altre crociere (questo non vale per responsabili ed ufficiali, ma questa è un'altra storia che racconterò)!

La giornata finisce qui, con un bambino per uno in braccio dal ristorante alla cabina. In fondo siamo stanchi anche noi ed il giorno seguente sarà di navigazione quindi recupereremo alla grande!

(seguiranno le foto, perdonatemi)
 
Davvero un racconto bellissimo e trascinante, comprese le peripezie per tenere a bada e/o far divertire i bambini!
 
Vi ringrazio per i vostri commenti!

Posto qualche foto della prima giornata. L'impatto come dicevo è impressionante perché divrso da tutto quanto mai visto.

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Già la sola Promedade è estraniante, perché fa perdere la percezione di essere su di una nave! Soprattutto all'interno data l'esagerata larghezza.

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La cabina non impressiona: l'aspetto non è molto lussuoso e con il secondo letto aperto diventa utilizzabile solo per dormire. L'elemento che caratterizza questi ambienti e tutto il resto della nave è la poca cura del particolare, il che dev'essere un necessario compromesso a fronte dela grandiosità e dall'enorme numero di cose da fare e di spazi da gestire. Si da molta più importanza ad offrire attività e svaghi agli ospiti senza forse fare attenzione alla qualità; non ne faccio un lamento, diciamo che me lo immaginavo, però è di sicuro un elemento che va valutato al momento di scegliere che tipo di crociera fare. Tornando alla cabina, ci sono due elementi molto positivi, come la disponibilità di scaffali e cassetti nell'armadio e nel resto della cabina e le dimensioni della doccia, ma anche uno fortemente negativo come la pulizia e la manutenzione: ho già detto della moquette, ma anche elementi come la tenda bucherellata, la porta del terrazzo che non chiudeva bene, la biancheria consumata erano da risistemare con urgenza. Ultima annotazione per il divano letto, che veniva aperto e sul quale venivano distesi 2 lenzuoli sopra, senza neanche rincalzarle nemmeno un pò: già i nostri bambini, che sono ancora piccoli, si ritrovavano tutte le mattine a dormire sopra il divano con tutta la biancheria accartocciata, non voglio immaginare qualcuno di più grande....

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Come si può vedere dalle foto, posto che comunque era il primo giorno e quindi la nave non era in pieno funzionamento, non ci sono mai ambienti affollati: incredibilmente si riesce a fare sempre tutto quello che si vuole (se si evita di andare al buffet Windjammer alle 13 ed alle 19) senza particolari code, dal gelato gratis ad attrazioni come la zip line o il pattinaggio.

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Questo era il teatro prima dell'esercitazione di sicurezza, anzi dello "show di sicurezza". Neanche per gli spettacoli abbiamo mai avuto problemi, anche perché li avevo già prenotati tutti da casa. Comunque c'erano sempre dei posti disponibili per chi arrivava senza prenotazione. La cosa positiva è che dopo 5 minuti dall'inizio chiudevano gli accessi, rendendo tutto molto più tranquillo.

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6 Novembre

Prima giornata piena di crociera ed è subito Navigazione! La nostra gentilissima Veronica ci lascia il Cruise Compass in Italiano, più comodo di certo, ma privo di molte informazioni rispetto a quello in inglese, 2 pagine contro le 4 dell'originale. Ci sono comunque le informazioni essenziali sugli orari e prendiamo qualche punto di riferimento per goderci al meglio la nave. Iniziamo con la colazione al buffet, andiamo prestissimo, sempre per l'eccitazione dei bambini che non possono sprecare il tempo a dormire, e viviamo una bella esperienza culinaria, grazie all'ampia varietà dei cibi presenti (come sempre mangeremo più del necessario ma in crociera è normale!) e poi facciamo una lunga passeggiata per la nave perché ancora è tutto chiuso. Alle 9 ci piazziamo alla piscina per bambini, grandissima, con anche 2 idromassaggi riscaldati aperti a tutti che con un po' di pazienza fa godere di un po' di relax anche a noi famiglie. C'è anche la piscina con la corrente circolare ma è fredda e dopo essere usciti dalla calda jacuzzi non è così divertente! A metà mattina vengono accesi i distributori gratuiti di gelato e il divertimento aumenta! Si arriva all'ora di pranzo in un'attimo e scegliamo ancora il buffet, vivibile nonostante il giorno di navigazione (andiamo comunque molto presto), e portandoci dietro due belle tazze di caffè americano, torniamo in cabina per il consueto riposino, oggi obbligatorio perché alla sera abbiamo prenotato lo spettacolo "Mamma Mia" , musical basato sulle canzoni degli Abba, di cui i miei bambini (soprattutto Michele, il piccolo) sono fan sfegatati in modo incomprensibile perché nessuno glie li ha volontariamente inculcati in testa.
Nel pomeriggio prima andiamo al ponte aperto per vedere la Zip Line, che non possiamo al momento fare perché servono le scarpe chiuse, e poi guardare quei pazzi che provano a surfare sulla Flowrider a mio avviso pericolosissima, poi ci rechiamo al boardwalk per accontentare la voglia di giostra dei bambini. Alla fine il pomeriggio vola via, come è capitato con la mattina: questa nave è così grande che è impossibile annoiarsi. Forse anche troppo! Troppe attività e poco relax.
Torniamo a prepararci per la serata di gala e andiamo per tempo al ristorante My Choice per capire come mai sulla nostra Sailpass c'è stato assegnato il secondo turno: qui ci spiegano che i posti in questo ristorante sono pochi e quando abbiamo prenotato erano già tutti occupati. Siamo dispiaciuti perché nessuno ci ha informato di questo, ma come ho già scritto, questo sarà un bene. Infatti arriviamo precisi precisi alle 20.00 al ristorante al nostro top tavolo italiano e chiediamo al cameriere di servirci velocemente perchè, abbiamo lo spettacolo al teatro, che è dall'altra parte della nave e qui non è un elemento trascurabile. Nonostante le dimensioni della sala riusciamo a mangiare antipasto, portata principale e dessert in meno di un'ora, anche senza aver l'impressioe di venir ingozzati. Bellissimo! Questo si ripeterà un po' tutte le sere, lasciandoci poi a fine cena del tempo per parlare tra di noi e conoscerci, per raccontarci il viaggio che per tutti è stato anticipato o proseguirà con un tour della Florida e magari organizzarci per i giorni seguenti. Niente da dire sul servizio, il cibo era "particolare" ma se si considera che praticamente siamo in America non era neanche male. Diciamo più quantità e meno particolarità, ma va benissimo così!
Pronti per lo spettacolo, assistiamo ad una esibizione perfetta, che è praticamente la pedissequa riproduzione del Film di qualche anno fa, anche come durata! Infatti, alla fine del primo tempo diciamo ai bambini che lo spettacolo è finito (tanto non riuscivano a seguire la storia in inglese) e riusciamo a portarli a letto alle 23.00. Per il giorno dopo abbiamo prenotato un escursione con Royal Caribbean e la partenza è prevista alle 8.30: non vogliamo fare tardi!

In conclusione, per una nave così grande una giornata di navigazione al primo giorno è l'ideale. Ma che fatica! Troppe cose da fare, troppe cose da vedere, questa crocierà è tutto fuor che l'ideale di relax in mezzo al mare!

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7 Novembre

E' il giorno di Cozumel.
Ovviamente nessun problema di orario per andare in escursione, le nostre sveglie umane sono sempre molto efficienti e riusciamo a prepararci con calma per colazione e poi per l'escursione chiamata "Tulum & Fifth Avenue Experience". La colazione si rivela ottima, perché questa mattina scegliamo il ristorante principale, abitudine già presa su Costa ed Msc e perfetta anche in questo caso. All'ingresso della sala il Maitre divide le persone che vogliono ordinare a la carte con chi preferisce il buffet; noi optiamo per la seconda possibilità, preferendo tra l'altro una colazione dolce. Al tavolo come al solito si viene serviti in modo efficiente di caffé, latte, succhi e ogni bevanda si necessiti e ci si può poi servire in un buffet che rispetto al Windjammer è piccolissimo ma nel quale non manca assolutamente niente e lo si può fare in tutta tranquillità, anche permettendo in questo caso ai bambini di servirsi da soli, non essendoci nessuna ressa in giro.
SI va poi a teatro per i numeri delle escursioni: in questo caso non assegnano il numero del pullman ma ci dividono in macrogruppi che comprendono tutti quelli che vanno in una certa direzione. Noi, avendo scelto un escursione sulla terraferma (Cozumel è un'isola), eravamo nel gruppo che avrebbe preso l'aliscafo. Qualche attimo di apprensione per organizzare lo zaino, non potendo portare alimenti freschi o non confezionati a causa delle regole dell'importazione di prodotti agricoli e dei cani che ci avrebbero azzannato la borsa senza pietà e partimo in carovana. Meno male che abbiamo portato le felpe! In aliscafo ci sono 10 gradi sotto zero e durante i quarantacinque minuti di corsa in un mare molto più agitato di quello che avrei pensato stiamo rincantucciati per riscaldarci. Si vede che è Messico! Venditori di birre vestiti da calciatori che urlano in mezzo ai turisti americani, venditori di qualsiasi cosa, e siamo solo in una barca!
Discesi al porto ci dirigiamo verso una guida locale con il cartello della nostra escursione.

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*Qui inizia la peggior escursione mai fatta in crociera*
Il nostro Signor Jose ha fretta, tanta fretta, troppa fretta!ci porta di corsa in una serie di stradine laterali, ci mette tutti in fila e ci fa una foto ad ognuno di noi, riparte di corsa fino ad una stazione dei pullman, ci tira, biglietti e packet lunch e non ci consente neanche di andare in bagno promettendo di farci usare quello del pullman (salvo poi dire, dopo la partenza, che era fuori uso). Durante il tragitto la guida da alcune spiegazioni in inglese (sapevamo che l'escursione non avrebbe dato alcuna info in italiano, non c'è problema), ma le informazioni erano tutte incentrate sul dare valore ai "gioielli" che lui vendeva nel pullman ed alle iscrizioni Maya che avrebbe fatto su richiesta sopra dei papiri e non a raccontare cosa avremmo visto. Fermata intermedia in un mega negozio di Tequila (con prezzi assurdi) ed infine arriviamo a Tulum. Arrivati qui riparte la corsa verso l'ingresso al sito archeologico, senza alcuna possibilità di guardare le bancarelle ed i negozietti del sito o magari dissetarsi, visto che facevano più di 30 gradi con grandissima umidità. Il fenomeno ci dice che ci avrebbe dato i biglietti per l'accesso al sito archeologico proprio davanti all'ingresso e di sbrigarci perché il tempo stringe. Le rovine sono collegate dal centro visitatori con una strada di circa un chilometro, tra l'altro piena di pozzanghere per via delle piogge della giornata precedente. C'era anche il trenino, ma non è stato possibile utilizzarlo perché non potevamo aspettare con il rischio di perdere il treno-guida. Ricordo che abbiamo due bambini piccoli: ho tentato di dirgli di rallentare ma non è stato possibile e a metà strada Michele inciampa sullo sterrato e cade picchiando forte il torace. Io lo prendo in braccio piangente e ripartiamo a passo svelto per recuperare il gruppo già perso di vista. Arriviamo trafelati dalla guida con tutti che ci guardano male, io gli dico che è un gran maleducato e che deve imparare a fare il suo lavoro ma giustamente lui se ne frega.

Finalmente entriamo dentro e ci godiamo questo luogo particolare. La natura è lussureggiante e si cammina in un sentiero all'ombra in compagnia di iguana e coatimundi, una specie di procioni, molto attratti dal cibo dei turisti. Alla fine del sentiero (uno dei due, l'altro è dall'altra parte del complesso e lo useremo per l'uscita) troviamo un muro con una grande feritoia, definita come il classico Portale Maya. All'uscita del cunicolo si apre davanti a noi uno spazio verde curatissimo punteggiato da strutture in pietra, veramente affascinante. giusto il tempo di ammirare il panorama che la nostra guida è già sparita con parte del gruppo. Non mi voglio lamentare per qualunque cosa, ma non è così semplice far capire a due bambini di 7 e 4 anni che non possono soffermarsi a fare una corsa sul prato o non possono guardare le iguane che gli camminano accanto perché i genitori devono ascoltare le spiegazioni in inglese di due pietre incolonnate!
Eh si, perché le spiegazioni in inglese vengono date tramite delle cuffie collegate al microfono della guida, che sono state date solo a me e mia moglie perché i bambini "they don't understand and they lost them" e quindi quando non sentiamo più il segnale delle spiegazioni del simpaticone capiamo che è il momento di prendere i bimbi e portarli avanti nella visita.
Concluse le spiegazioni, la guida ci lascia poco più di un'ora per esplorare la parte più bella del sito, ovvero la zona delle rovine che si affacciano sul mar dei caraibi, veramente, veramente stupenda e ritornare al pullman, quindi percorrendo altrettanta strada fatta per arrivare. Pertanto, dopo circa 10 minuti di foto, capito l'andazzo torniamo verso l'uscita, con qualche sosta per dare dei crackers o da bere ai bambini che comunque sono più dell'una. Con grande fatica, prendendo il più piccolo in braccio e incoraggiando il più grande, arriviamo faticosamente puntuali al pullman, senza potersi fermare nei negozietti dell'andata per tornare verso Playa del Carmen per la "Fifth Avenue experience", che consisteva essenzialmente in un'ora e mezza libera nella zona commerciale della città costiera.
Nel frattempo i bambini si addormentano durante il viaggio ed all'arrivo nella periferia di Playa del Carmen facciamo scendere tutti gli altri per poi prendere in braccio i bambini. Giù dal Pullman scopriamo che nessuno ci ha aspettato ma scorgiamo la coda del gruppo che gira l'angolo in fondo alla strada. Io parto di corsa con il bambino grande in braccio, che forutnatamente si sveglia e può camminare da solo, per non perdere di vista il gruppo, con mia moglie che rimane indietro: la corsa era necessaria perché lo scenziato ci avrebbe portato in quello che sarebbe stato il meeting point e ci avrebbe detto gli orari di ritrovo e di partenza dell'aliscafo per il rientro in nave. Riesco a ritrovare il gruppo per un paio di incroci ma poi lo perdo e ci ritroviamo soli in una zona non centralissima di Playa del Carmen. A questo punto torno indietro da mia moglie e ci dirigiamo da soli verso il molo di attracco dell'aliscafo (perché tutto sommato non è la prima volta che usciamo di casa e un po' di senso di orientamento ancora ce l'abbiamo e ci mettiamo su di una panchina per attendere l'ora del rientro. Michelino è distrutto e non si sveglia, quindi mia moglie rimane seduta in panchina ed io faccio un piccolo giretto con Davide per fargli comprare una calamita messicana e tirargli su il morale.
Verso le 15.30, pensando che potesse essere l'ora giusta, ci dirigiamo verso il molo di Playa del Carmen per l'aliscafo, credendo che sarebbe stato sufficiente il biglietto dell'escursione per prendere la barca; scopriamo, parlando con la guida di un altro gruppo che incrociamo al porto, che la guida non ci aveva dato i biglietti per il rientro (forse ce li avrebbe dati durante il briefing nel quale ci avrebbe detto orari e punti di ritrovo). Di qui ne segue una lunga spiegazione alla fine della quale le altre guide giunte al porto capiscono la situazione, si scusano lungamente per il comportamento del loro collega e ci danno i biglietti per salire sull'aliscafo.
Fine dell'escursione.

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Infastiditi ed amareggiati torniamo in nave dopo aver percorso un toboga di negozi e duty free, che saranno gli stessi che troveremo anche negli altri porti, decisi di far valere le nostre ragioni all'ufficio escursioni.
Mi sono accorto che da arrabbiato il mio inglese migliora molto e credo di essere stato molto chiaro, e dopo aver spiegato tutto all'ufficio escursioni sono stato costretto a recarmi al guest service per spiegare semplicemente che siamo stati abbandonati in Messico, sul continente con la nave attraccata in un isola a 45 minuti di aliscafo, senza alcuna spiegazione e per loro fortuna (ed anche nostra) siamo stati in grado di rientrare in nave da soli. Mi fanno parlare anche con una ufficiale con il quale litigo e, dopo averle consigliato di rivedere bene ciò sche scrivono sui propri cataloghi (escursione facile e per famiglie) e magari di lasciare al porto almeno un loro rappresentante, in modo che se qualche ospite si trovasse in difficoltà potrebbe avere un aiuto, mi sono sentito dire cose inaccettabili come che non potevano interamente rimborsarmi l'escursione perché l'avevo pagata poco (scontata del 25% e pagata 4 mesi prima per la modica cifra di 400 dollari) o di stare più attento quando decido di fare escursioni con dei bambini.
La parentesi di lamentela è durata anche troppo e mi scuso con tutti voi. Comunque nel mio piccolo è la settima crociera che faccio con svariate escursioni ed in ognuna di queste ho sempre trovato dei rappresentanti o accompagnatori della compagnia crocieristica, se non in pullman (quasi sempre) almeno nei punti nevralgici dei trasferimenti a terra. In questo ho trovato Royal Caribbean veramente inadeguata. Per la cronaca la questione si è conclusa con un parziale rimborso, che non ho potuto fruttare interamente perché avendo prepagato andavo a credito con il conto di bordo e non mi è stato riconosciuto alcunché per l'eccedenza e la promessa di fare meglio la prossima volta.

La serata per il resto prosegue bene, con una partita la minigolf, uno spasso per i miei bambini, una piacevole cena in compagnia e lo stettacolo Oceanaria all'Acquateather, stupendo, stupendo, stupendo, con i tuffatori ed i saltatori nel trampolino che hanno fatto delle cose strabilianti.
A domani!

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Ultima modifica:
8 Novembre
Sbarco a Roatan
Questa mattina facciamo con calma. Ripetiamo la colazione al ristorante principale e ci facciamo una bella passeggiata sui ponti esterni della nave guardando il momento dell'attracco nel porto di Roatan. Quest'isola dell'Honduras, paese tra i più poveri di tutto il Centro America ha due porti d'attracco per le navi da crociera, entrambi di proprietà delle compagnie crocieristiche che lo usano: Mahogany Bay, di proprietà del gruppo Carnival, e Coxen Hole, utilizzato dalle navi RCCL & co. Purtroppo ho scoperto solo durante la crociera questo fatto perché mi ero già immaginato di fare una giornata di mare semplicissima vicino al porto, presso la spiaggia di Mahogany. Purtroppo invece il porto di COxen Hole è molto più commerciale e non offre nelle vicinanze delle spiagge friubili, quindi in qualche modo dovremo trovare un'escursione o un taxi che ci accompagni da qualche parte.

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Sempre con calma scendiamo dalla nave e ci avventuriamo in mezzo ai banchi delle agenzie locali che offrono i tour privati, praticamente tutti le stesse cose, e ne scegliamo uno solo perché ci era rimasto simpatico il venditore che parlava Italiano! Saliamo su di un minibus insieme a due coppie di americani ed a una famiglia finlandesi con due bambini piccoli simili ai nostri. Ci accompagnerà una signora locale che oltre a darci diverse spiegazioni sull'isola e sulla storia ci dice che andremo alla spiaggia di West Bay ed il ritorno è fissato per le 15. A noi sembrava tardi ed abbiamo chieso di anticipare, ma non appena arrivati in spiaggia abbiamo subito cambiato idea! Tornando al tragitto per arrivare alla spiaggia, abbiamo avuto conferma dello stato di povertà della popolazione: non ho fatto fotografie per rispetto, ma abbiamo visto delle situazioni molto brutte. Oltretutto, ad aggravare lo stato di povertà di questa gente ci si sono messi anche gli uragani che hanno spazzato via molte case ed hanno danneggiato fortemente la costa. La bellezza ed il benessere presente nel resort Paradise Beach di West Bay dove veniamo portati stride molto con il resto che c'è all'esterno, ma la presenza costante di guardie armate di mitra in mezzo ai lettini in spiaggia ci ricorda che dove c'è così tanta povertà non è sicuro andare in giro da soli e quindi corrobora la nostra decisione di affidarci a qualcuno per la giornata da trascorrere, seppur per qualunque cosa sia necessario pagare qualche extra....

La spiaggia è bellissima, il mare cristallino con i pesci tropicali che nuotano anche vicino a riva. E' possibile fare snorkeling e vederne altri, oppure fare escursioni per diving o con la barca, anche con il fondo trasparente. Noi ci limitiamo ad una splendida giornata di mare ed incontriamo nei lettini accanto a noi alcuni dei nostri compagni di tavolo, con i quali divideremo un bel secchiello di birre locali e delle pizze, che ci vengono servite direttamente in spiaggia dal bar ristorante del resort, che preparava anche degli stupendi piatti di pesce. La giornata è veramente volata via, tra bagni, passeggiate e giochi in acqua. I nostri nuovi amici ci hanno raccontato un po' di loro e noi lo stesso, conoscendoci meglio, hanno tentato di insegnare a nuotare ai nostri bambini, insomma proprio una splendida giornata! Abbiamo preso tantissimo sole, anche non volendo (non è bello tornate al lavoro a metà novembre con tutti che ti guardano per quanto sei abbronzato!), ed all'ora prestabilita ci siamo incontrati con la nostra guida ed il nostro autista, che erano rimasti seduti comodamente all'ombra dei tavolini del resort insieme ai loro colleghi a mangiare le empanadas che venivano preparate al momento su dei bracieri allestiti per l'occasione. Devo dire che l'assistenza fornita da questi semplici operatori locali honduregni si è rivelata molto più efficiente del servizio escursioni Royal Caribbean.
Alla fine dell'escursione, durante il rientro capiamo perché i nomi sull'isola e tutti i cartelli erano scritti in inglese: L'isola di Roatan nei secoli è stata oggetto di battaglie colonialistiche che hanno visto contrapporsi l'impero britannico ed il regno spagnolo. A seguito di questi conflitti, mentre nel continente gli spagnoli hanno prevalso sull'isola l'influenza britannica è rimasta, fino alla tardiva annessione allo stato dell'honduras, che ha consentito la permanenza di questi usi e consuetudini di derivazione anglosassone.

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Finalmente rientriamo in nave, che parte in anticipo verso il prossimo porto a Costa Maya. Noi come al solito ci facciamo una merenda e passeggiamo sui ponti scoperti. Io mi concedo la ZIp Line: niente di ché, ma comunque passatempo divertente per qualche minuto, i bambini al solito colonizzano il campo da minigolf, dove alcuni signori americani stanno prendendo molto seriamente la contesa e non gradiscono la vivacità dei nostri angioletti. Guardiamo il tramonto e la luna nuova che fa capolino e finalmente ci rilassiamo un po': veramentente troppe cose da fare e poco tempo a disposizione: è una splendida vacanza ma ogni tanto il pensiero delle altre crociere molto più lente e rilassanti affiora. I bambini però non sono assolutamente d'accordo!

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Arriva la consueta ora di cena e ci ritroviamo nuovamente tutti insieme al tavolo a progettare per il giorno successivo una bella escursione faidate: decideremo il giorno seguente dove, se in direzione di qualche sito archeologico o in direzione spiaggia, soprattutto dopo aver visto lo stato del litorale di Mahahual, che dicono essere invaso dall'alga dei sargassi, Alla sera avrei prenotato lo spettacolo con il cantante che si esibisce in cover di Elton John, ma questo inizia alle 10.30, quindi non riusciamo a vederlo, anche perché i bambini sono stanchi dalla giornata di mare e si addormentano nuovamente entrambi a tavola.

E' stata una splendida giornata, come tutte quelle trascorse del resto: neanche l'arrabbiatura del giorno precedente può riuscire a scalfire la gioia per una vacanza del genere! Purtroppo aveva ragione nia moglie: una crociera del genere non puù durare solo sei notti!!!

Domani ultima tappa!
 
Mi dispiace che tu abbia avuto una esperienza negativa in escursione, non mi è mai capitato con Royal Caribbean, del resto però le compagnie si affidano sempre a guide locali e purtroppo dovendo gestire centinaia di escursioni a settimana non sempre si possono verificare una per una per evitare gli incapaci. Gli accompagnatori della compagnia sono sicuro di averli avuti nelle escursioni che ho fatto in Europa, non so se ai Caraibi il sistema sia diverso. L'escursione a Tulum che ho fatto con Norwegian quest'anno aveva una guida professionale.
 
Mi dispiace che tu abbia avuto una esperienza negativa in escursione, non mi è mai capitato con Royal Caribbean, del resto però le compagnie si affidano sempre a guide locali e purtroppo dovendo gestire centinaia di escursioni a settimana non sempre si possono verificare una per una per evitare gli incapaci. Gli accompagnatori della compagnia sono sicuro di averli avuti nelle escursioni che ho fatto in Europa, non so se ai Caraibi il sistema sia diverso. L'escursione a Tulum che ho fatto con Norwegian quest'anno aveva una guida professionale.

Purtroppo può capitare, lo capisco. Poi non abbiamo alcun problema a gestire una situazione del genere in autonomia perché, fortunatamente, abbiamo tutte le possibilità e capacità di orientarci e rientrare in nave nei tempi previsti. Dispiace perché avevamo scelto l'escursione della compagnia proprio per non rischiare di avere problemi per il ritorno da Playa del Carmen a Cozumel. Posso anche capire che in una nave da 7000 persone sia difficile piazzare un accompagnatore in ogni escursione. La cosa molto più preoccupante però, l'ho evidenziato molto alla compagnia, è che non ci fosse veramente nessuno di Royal Caribbean al porto di Playa del Carmen, proprio per evitare questo tipo di problematiche. A Cozumel c'era anche MSC (credo Seaside) e ho visto in giro del personale della compagnia, mentre invece non ho trovato nessuno di Royal. Non mi è veramente piaciuta la cosa.
 
Quanto mi piace questo diario! :D

Il tuo modo di raccontare è veramente coinvolgente, anche nel caso dell'arrabbiatura (giustissima!...) per l'escursione di Cozumel.
Con molta ironia riesci a farci sorridere anche narrando disavventure, non è da tutti....

Mi hai fatto rivivere splendide giornate che trascorsi proprio a Cozumel e Roatan qualche anno fa.
A proposito di Roatan, non so se la Royal la proponesse, ma con un'altra compagnia c'era una magnifica escursione all'interno della foresta con simpaticissime scimmiette che potevi prendere in braccio per la classica foto di rito, oltrechè avvistamento di altri animali; magari ai tuoi figli sarebbe piaciuta.... peccato, magari la prossima volta.

Interessanti anche le numerose foto, attendiamo il seguito.... e non lesinare i tuoi commenti fin qui molto divertenti! ;)

Un saluto
Davide
 
Ultima modifica:
Quanto mi piace questo diario! :D
A proposito di Roatan, non so se la Royal la proponesse, ma con un'altra compagnia c'era una magnifica escursione all'interno della foresta con simpaticissime scimmiette che potevi prendere in braccio per la classica foto di rito, oltrechè avvistamento di altri animali; magari ai tuoi figli sarebbe piaciuta.... peccato, magari la prossima volta.

Ti ringrazio delle belle parole! In fondo sono vacanze, se non ci si ripensa ridendoci su che senso ha farle?

A Roatan ho sentito parlare di quel parco, lo proponeva Royal ma anche gli operatori locali fuori dal porto. Due neo sposi del nostro tavolo ci sono andati e si sono divertiti, poi però sono stati portati ad una spiaggia non bellissima. Per noi il richiamo del mare è stato troppo forte ed io dovevo in qualche modo salvaguardare il matrimonio: non sia mai che in una crociera ai Caraibi tu non faccia una giornata intera in spiaggia!!! Pur avendo visto poco, soprattutto la povertà, lo scalo ci è piaciuto moltissimo. Gli americani impazzivano per le varie ZIp Line che erano disseminate per tutta l'isola, valli a capire...
 
Ti ringrazio delle belle parole! In fondo sono vacanze, se non ci si ripensa ridendoci su che senso ha farle?

A Roatan ho sentito parlare di quel parco, lo proponeva Royal ma anche gli operatori locali fuori dal porto. Due neo sposi del nostro tavolo ci sono andati e si sono divertiti, poi però sono stati portati ad una spiaggia non bellissima. Per noi il richiamo del mare è stato troppo forte ed io dovevo in qualche modo salvaguardare il matrimonio: non sia mai che in una crociera ai Caraibi tu non faccia una giornata intera in spiaggia!!! Pur avendo visto poco, soprattutto la povertà, lo scalo ci è piaciuto moltissimo. Gli americani impazzivano per le varie ZIp Line che erano disseminate per tutta l'isola, valli a capire...

Si ricordo bene, dopo la splendida visita al parco portarono anche noi verso una spiaggia non proprio eccellente; senza servizi igienici pubblici e nemmeno uno straccio di un bar per dissetarsi, con decine lettini accatastati uno sull'altro da prendere self-service.
E ricordo anche una lunghissima Zip line molto emozionante, si vedevano i temerari frequentatori passare sopra le nostre teste sfiorando le chiome degli alberi, peccato che non era compresa nell'escursione e non facemmo in tempo a provarla....
 
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Si ricordo bene, dopo la splendida visita al parco portarono anche noi verso una spiaggia non proprio eccellente; senza servizi igienici pubblici e nemmeno uno straccio di un bar per dissetarsi, con decine lettini accatastati uno sull'altro da prendere self-service.
E ricordo anche una lunghissima Zip line molto emozionante, si vedevano i temerari frequentatori passare sopra le nostre teste sfiorando le chiome degli alberi, peccato che non era compresa nell'escursione e non facemmo in tempo a provarla....
Io l'ho fatto quest'anno con Norwegian (ho anche scritto un diario), c'erano bradipi scimmiette e animali del genere ma tutti in gabbia, in compenso però la spiaggia era bella e servita.
La parte più interessante dell'isola comunque è quella verso est, meno turistica, dove ci sono le popolazioni indigene e i villaggi fondati dai pirati. Penso che soltanto escursioni private portino da quelle parti.

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9 Novembre

Arrivati a Costa Maya. La sera precedente ci siamo messi d'accordo con i nostri nuovi amici per uscire tutti insieme e vedere un po' cosa troviamo, magari un'escursione verso qualche sito archeologico o magari in spiaggia. Alla mattina, affacciandosi dal balcone della cabina, vediamo già che le spiagge della zona sono infestate dall'alga rossa, quindi al momento del ritrovo sulla promenade l'ipotesi giornata di mare è già decaduta. Finalmente, con tutta la calma necessaria di chi è in vacanza, sbarchiamo dalla nave ed arriviamo al terminal ed abbiamo la conferma che in questo porto non c'è niente di autentico! E' un enorme parco giochi organizzato dalla compagnia crocieristica, pieno di negozi con le solite cose ed i soliti prezzi della nave, bar, piscine e musica ad alto volume. Ci sono dei chioschi che vendono le stesse escursioni della nave, agli stessi prezzi, quindi ci aggiriamo guardando un po' di varia umanità, usiamo i bagni e ci avventuriamo fuori dal terminal-lunapark dove.............. non troviamo niente!!! C'è una rotatoria nel nulla con una stradona asfaltata immersa nella giungla: ci guardiamo in faccia e camminiamo un pochino, notando all'ombra di una piantaun baracchino con un signore che aspetta: ormai dalla nave erano già scesi tutti, eravamo praticamente gli ultimi ed il gentile messicano inizia con noi una trattativa serratissima che si concluderà con un minivan con autista della compagnia di taxi, che ci porterà a visitare Chacchoben per 200 dollari, ovvero 20 dollari a testa!

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Partiamo verso Chacchoben nel nostro minivan, ed il viaggio scorre via divertente, tra battute e scherzi vari. La strada è un'unica e ampia striscia d'asfalto rettilinea in mezzo alla giungla, con ogni tanto qualche dosso deceleratore messo lì a caso, qualche venditore di ananas e platani in corrispondenza di un incrocio e tante buche. Il pulmino la percorre ad una velocità che se tirasse fuori un paio di alettoni potrebbe tranquillamente prendere il volo e portarci anche a Chichen Itza e dopo circa un'ora arriviamo al sito archeologico.
Chacchoben è uno dei siti Maya più recenti, io stesso avevo acquistalo la giuda aggiornata della Lonely Planet ed anche in questa non compariva il sito. Queste rovine sono rimaste celate fino alla fine del XX secolo, quando degli archeologi notarono delle radure in mezzo alla giungla con delle montagne; scavando vennero alla luce le prime rovine e man mano, con l'arrivo dell'ente governativo che tutela i siti archeologici, verranno portate alla luce piramidi e rovine, delle quali molte non sono state ancora scoperte. Al momento solo una parte di queste è aperta al pubblico, ma si tratta comunque di una gita interessante perché il sito essendo poco conosciuto è anche poco prequentato dai turisti, quindi capita di frequente di trovarsi soli a visitare queste piramidi, dove è anche possibile salire. Il tutto poi completato da una bellissima passeggiata in mezzo alla giungla, che offre ombra ed aria rinfrescante.
L'ingresso al sito costa 6 dollari, i bambini sono gratuiti. Ovviamente non dispongono di POS, quindi si consiglia di munirsi di contanti. All'ingresso ci sono anche delle guide che offrivano i propri servizi mi pare per circa 40 dollari per gruppo. Noi abbiamo optato per la visita in autonomia e questa volta i bambini hanno potuto fare tutto al loro ritmo senza il sangue amaro del dover discutere con una guida come quella di Tulum!

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Per noi era la prima volta in Messico. Tulum era molto particolare, ma non era esattamente come immaginavamo le rovine Maya; invece questo sito corrispondeva molto di più a quello che pensavamo di trovare. Di sicuro non sarà grandioso come altri, ma avere la possibilità di passeggiare in libertà senza orde di turisti che ti si paiantano in mezzo ogni volta che vuoi fare una foto e senza nessun tipo di coda secondo me vale molto, anche qualche metro di altezza in meno di una piramide. Certo che avrei volentieri voluto maggiori spiegazioni, ma anche così è stata una visita piacevolissima, con qualche Coatimundi a passeggiare nel bosco e molto divertimento dei bambini, tra mega-radici e foglie da collezzionare. Dopo circa un paio d'ore, con anche la visita al negozietto di souvenir (non abbiamo acquistato niente perché avevamo finito i contanti), chiediamo al nostro autista di riportarci a casa. Prima di tornare al porto l'autista ci fa fare un giro a Mahahual, località balneare adiacente allo scalo di Costa Maya: da quel che abbiamo potuto vedere dal minivan sembrava tutto molto più autentico e mi sarei fermato volentieri, se solo le spiagge fossero state praticabili. Prima di rientrare, una breve sosta fotografica alla scritta colorata del paese per ricordarci dell'escursione!

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Al rientro in nave andiamo a pranzo e poi a fare un riposino. Ci diamo appuntamento con gli altri in piscina, ma il pisolino dura più del previsto perché i bimbi erano stremati!!! Dopo merenda andiamo invece allo Studio B, dove hanno aperto la pista sul ghiaccio. Una vera pista da pattinaggio sul ghiaccio su di una nave?!?!?! Incredibile, la dobbiamo provare! Quindi io e Davide calziamo i pattini e ci aventuriamo; solamente che Davide a 7 anni non ha mai pattinato ed il sottoscritto aveva da piccolo dei pattini a rotelle, di quelli con due coppie di ruote, e non ha dei ricordi così piacevoli dell'attività! Facciamo un paio di giri della pista aggrappati alla balaustra e Davide ne ha abbastanza. Io continuo e provo ad avventurarmi in mezzo: scopro che è un po' come sciare e che se tengo puntato un pattino in modo quai obliquo sul ghiaccio riesco a non cadere (ho avuto dolore alla caviglia per due giorni, ma volete mettere la soddisfazione di non essere caduto!); nel frattempo bambini falciano anziani e ragazzi si avventurano in voli pericolosissimi e cadute altrettanto dolorose. Non è l'attività più sicura che abbia mai visto ma vedo anche che gli Americani sono appassionatissimi di pattinaggio!

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Dopo il pattinaggio, torniamo in cabina a sistemarci per la serata: prima torniamo nel Boardwalk per ilm consueto giro in giostra, poi cena a ripensare alla divertente escursione e poi spettacolo serale in teatro, Oceanaria, veramente splendido con effetti speciali, una quantità di interpreti da far paura e scenografie da urlo. Questa volta ho trasgredito e fatto qualche foto, ma veramente ad ogni spettacolo rimaniamo sempre più sbalorditi!
Domani è l'ultimo giorno, Sigh Sigh!

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Commento sparso sulla crociera: gli scali proposti non erano di per sé eccezionali, ma con un po' di creatività abbiamo trovato qualcosa da fare adatto a noi. Avevamo voglia di andare per la prima volta in Messico ed un minimo di sapore messicano lo abbiamo assaggiato. La nave vive di picchi e cadute: spettacoli grandiosi, tantissime cose da fare, tantissima varietà di cose da mangiare, personale di servizio al ristorante e fuori disponibilissimo, ma manca la cura del particolare, come la qualità del cibo, la pulizia non impeccabile, l'assenza di un'atmosfera "da crociera". Forse mi ripeterò, ma non so se tutto ciò mi piace oppure no...
 
Stato
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