Riprendo qui, con la pancia piena dopo le feste Natalizie.
Come dicevo, riusciamo ad uscire dal terminal alle 11.30 dopo che il doganiere ci guarda, ci fa due domande e, esasperato anche lui per a situazione, ci saluta e ci fa passare senza timbri, impronte, foto, ecc...
Appena fuori conquistiamo un taxi sospirando di sollievo, convinti di trascorrere la nostra ultima giornata in serenità, in attesa dell'aereo. Il Taxi ci lascia davanti ad una famosa agenzia di autonoleggio di Downtown Miami (quella con lo stesso nome di un associazione di donatori di sangue), presso la quale avevo prenotato e prepagato un altro SUV che avremmo dovuto lasciare all'aeroporto e scopiramo che.... Non avevano auto! Non le avevano per noi e per tutti gli altri che avevano prenotato, anche per settimane intere, non solo per una giornata come noi! Accalcati dentro l'agenzia, con impiegati maleducati e indisponenti, attendiamo con i bambini seduti su di una sedia vicino alla porta d'ingresso e le valigie un po' dentro ed un po' fuori, attendiamo discutendo con questi personaggi per un'ora, vedendo arrivare giusto qualche auto di varia tipologia e dimensione che venivano assegnate in ordine d'arrivo e noi, a causa delle operazioni di sbarco, eravamo molto indietro nella lista. A quel punto chiediamo di annullare la prenotazione, ci facciamo comporre il numero del call center americano della compagnia e, con un inglese che non sapevo di padroneggiare, disdico la mia auto (che comunque non sarebbe mai arrivata) ed usciamo da questo buco infernale.
Usciti da lì, camminiamo per strada e ci affacciamo nelle varie agenzie della zona: la prima (quella col nome di uno strumento di controllo di gestione aziendale) è nelle medesime condiizoni della nostra, la seconda (quella che ricorda un unità di misura per onde) ci fa sperare di avere un auto per poi negarcela, ma almeno all'interno c'era una fontanella d'acqua, la terza (quella col nome di una delle battaglietexane- americane presso la quale avevamo noleggiato all'andata) era chiusa. Alla fine, dopo essersi trascinati bagagli e bambnini sotto il sole, con l'ora di pranzo già trascorsa, ci arrendiamo e con l'ennesimo taxi arriviamo in aeroporto.
Però non ci sembrava giusto! Decidiamo comunque di noleggiare un auto per fare un giro e, alle 14, ci troviamo nel mega parcheggio dell'aeroporto di Miami a scegliere la nostra nuova auto, ovviamente molto più piccola perché pagata al momento i costi erano triplicati, e, nell'area dedicata alla categoria scelta, era parcheggiato forse per errore anche un mega SUV! I bambini si illuminano e tutti i disagi patiti finora restano solo un ricordo: tutti sullo Chevrolet Tahoe! Una macchina enorme che non riusciamo inizialmente ad accendere e dopo essere partiti inizia a fare un rumore strano: ci accorgiamo, dopo una decina di miglia di autostrada, che per accendere l'auto, premendo ogni tasto possibile ed immaginabile, abbiamo aperto il lunotto del portabagagli e stiamo viaggiando con le valigie che ad ogni buca rischiano di saltare fuori dall'auto!!! Alla fine mia moglie scende dall'auto in corsia d'emergenza in una di queste enormi autostrade americane e richiude a mano il vetro. Dopo l'ennesima avventura giornaliera, tra il ridere e la stanchezza, arriviamo all'Outlet di Sawgrass Mills, dentro al quale passeggiamo un paio d'ore. Però siamo sfiniti, non ci godiamo niente e, dopo una merenda ipercalorica, torniamo in aeroporto, precisi per salire in aereo.
Purtroppo è finita.
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Concludo il diario e, visto che molti dei lettori sono degli esperti, lascio solo qualche considerazione sparsa perché non credo sia necessaria una "Recensione della Crociera":
- Ho prenotato questa crociera per fare un esperienza di vacanza diversa dal solito, per provare la sensazione da "pesce fuor d'acqua": ci sono riuscito;
- Questa diversità mi è piaciuta, ma non so se la riproverò, almeno a breve termine;
- Alla fine, comunque, in crociera ti salvi sempre;
- Gli Americani si sanno divertire, a modo loro, ma lo sanno fare;
- Volevamo fare un viaggio negli Stati Uniti on the road la prossima estate, di quelli tutti parchi, Las Vegas, Matrimonio con Elvis, ecc... ma ho capito che i miei figli non sono ancora pronti, a meno che non li voglia far digiunare per qualche settimana;
- E' strano spendere soldi per andare in vacanza e vedere dappertutto le foto di casa, descritte come vacanza da sogno (ho visto tra queste anche la foto del treno che prendevo da pendolare per l'università);
- La vacanza fai da te si può fare, anche in crociera;
- Parlo inglese meglio di quello che penso e se mi arrabbio divento bravissimo;
- Gli Stati Uniti hanno patito tanto la crisi di 10 anni fa e si stanno riprendendo. Ancora se ne vedono i segni però;
- Il segno più importante: soldi, soldi, soldi e solo soldi.
Alla fine sono diventate 10 considerazioni, sembra una cosa seria.
Spero di essere stato utile a qualcuno e magari interessante per qualcun'altro, ci rivediamo il prossimo anno su Diadema, per la solita crociera traghettone, questa volta accompagnando nonni e nipoti. Non credo sarà da Diario, ma chi lo sa.
Buon Anno a tutti!