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Allure Of The Seas - Key West + Caraibi Occidentali - 1-11 Novembre 2018

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Mai avuti problemi con la qualità del cibo su Royal Caribbean. Certo che la pasta non sarà mai all'altezza, ma non lo è in nessun ristorante non italiano. Il filetto da Chops Grille è il migliore che abbia mai mangiato, il sushi di Izumi ottimo anche quello.

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Mai avuti problemi con la qualità del cibo su Royal Caribbean.

No, assolutamente nessun problema di qualità, è più un discorso di raffinatezza legato sopratutto al ristorante principale (avendo fatto vacanza "da poracci" non abbiamo provato quelli speciali); un episodio su tutti la "chef suggestion" petto di pollo alla parmigiana con contorno di spaghetti marinara sauce che nel tavolo abbiamo deciso di provarne uno anche per capire cosa potessero portare: ti assicuro che la pasta scotta era il problema minore.

L'attenzione era focalizzata sul piatto abbondante e saporito, non sul piatto buono, raffinato nei sapori e magari bello. Anche se vista la stazza segli ospiti la scelta era ampiamente giustificata.

Chiudo l'inciso menzionando la apple pie con gelato che si posiziona di diritto nella top five dei dolci mai mangiati nella mia vita!

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No, assolutamente nessun problema di qualità, è più un discorso di raffinatezza legato sopratutto al ristorante principale (avendo fatto vacanza "da poracci" non abbiamo provato quelli speciali); un episodio su tutti la "chef suggestion" petto di pollo alla parmigiana con contorno di spaghetti marinara sauce che nel tavolo abbiamo deciso di provarne uno anche per capire cosa potessero portare: ti assicuro che la pasta scotta era il problema minore.

L'attenzione era focalizzata sul piatto abbondante e saporito, non sul piatto buono, raffinato nei sapori e magari bello. Anche se vista la stazza segli ospiti la scelta era ampiamente giustificata.

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Perché, hai trovato piatti "raffinati" nel ristorante principale di altre navi? Da quando esistono i ristoranti di specialità, purtroppo i piatti migliori li lasciano lì per farli pagare, ma le compagnie italiane fanno lo stesso e tocca pure pagare l'acqua naturale al ristorante. C'è ancora il giorno dell'aragosta?

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Perché, hai trovato piatti "raffinati" nel ristorante principale di altre navi? Da quando esistono i ristoranti di specialità, purtroppo i piatti migliori li lasciano lì per farli pagare, ma le compagnie italiane fanno lo stesso e tocca pure pagare l'acqua naturale al ristorante. C'è ancora il giorno dell'aragosta?


Scusate per l'assenza ma alcune vicissitudini mi hanno tenuto lontano dal forum per alcuni giorni. Concluderò il diarip appena possibile.

Intanto volevo precisare che non è mia intenzione aprire polemiche su confronti tra compagnie crocieristiche. Per scrupolo mi sono riletto tutto quello e ho scritto e credo sia chiaro che mi sia riferito alla mia esperienza su questa nave ed alle mie esperienze su altre navi. Oltretutto credo di aver mangiato ogni sera meglio di come mangerei nel 90% dei ristoranti che frequento normalmente.
Il raffinato è riferito alla mia percezione di quello che ho mangiato, nei termini di cui sopra, in questa e nelle esperienze precedenti, nei ristoranti principali provati, senza dare giudizi di qualità assoluta, che non sono in grado di dare e che mi sembrano più adatti al forum di "Gambero Rosso" anziché a questa sezione "Diari di viaggio".
Comunque scusate se non sono stato sufficientemente chiaro e neutro nella descrizione, ma è solo quello che ho sperimentato io.
Ad ogni modo, la serata con l'aragosta c'è ancora, l'ho mangiata e mi è stato offerto il bis, che però non ho fatto....[emoji6]


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10 Novembre

Ultimo giorno, giorno di navigazione. Le parole d'ordine della giornata sono "Vedere tutto quello che non abbiamo visto, mangiare tutto quello che non abbiamo mangiato!".
Dopo colazione ci prepariamo all'ultimo giorno balneare, ma il clima purtroppo non è eccellente a causa del vento fresco che rendeva la piscina non molto piacevole. Ci dedicheremo quindi a passeggiare per la nave e visitare meglio zone che non avevamo ancora visitato. In tarda mattinata poi va in scena uno spettacolo acquatico aperto a tutti con i personaggi del cartone animato "Madagascar ", anche questo spettacolare e ben strutturato.
Dopo lo spettacolo andiamo spediti verso il buffet dove era stata preparata una bellissima (e buona) torta che veniva servita all'ingresso del windjammer. Assaggiamo qualunque cosa, soprattutto etnica asiatica e sudamericana e, con la pancia piena torniamo in cabina per preparare le valigie.
Resta ancora da vedere lo show sul ghiaccio "Ice Games":ogni spettacolo è più bello del precedente e questo non è da meno! Acrobazie incredibili degli artisti che impressionano i bambini, ma anche noi. Con malinconia usciamo dal taetro consapevoli che la vacanza sta veramente finendo; continuiamo a vagare per la nave (ovviamente giostra e minigolf su tutto) fino all'ora di sistemarci per la cena. In cabina ci attendono le etichette per i bagagli che prevedono la nostra discesa alle 8.30: wow! Le operazioni di sbarco sembrano molto veloci (putroppo non sarà così ed il nuovissimo terminal Royal Caribbean ci riserverà una brutta sorpresa).
Prima di cena scendiamo in promenade per l'ultima pizza e soprattutto per la Parata! Anche questo è un momento di grand'effetto, in linea con la grandiosità e con l'attenzione a tutti gli aspetti di intrattenimento che abbiamo apprezzato durante la crociera.
Per cena ci gustiamo gli ultimi piatti e per me l'ultima Apple Pie e salutiamo i nostri nuovi amici confrontando i nostri futuri viaggi di ritorno. Anche stasera rientriamo con due bambini addormentati in braccio, tanto emozionati erano da quest'ultima giornata.
La crociera è finita, ma un altra giornata di vacanza ci attende ancora!


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Ecco le foto della giornata:

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Central Park

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Ultime smanettate ai touchscreen degli ascensori

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Spettacolo "Let me entertain you", veramente spettacolare con tuffatori ed acrobati

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Torta al Windjammer Marketplace

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Immagini della grandiosa parata finale
 
11 Novembre

Chiusura del viaggio, non rimane molto da dire sulla crociera. La tristezza è la solita di sempre, tornare a casa non è mai bello e la sveglia è sempre molto triste. Andiamo a fare colazione con i pochi bagagli a mano che ci siamo tenuti con noi ed attendiamo la nostra ora di uscita, fissata per le 8.30. La promenade dalle 7 di mattina è occupata da due code infinite di persone che hanno deciso di tenersi i bagagli e di sbarcare da soli senza l'assistenza della compagnia; noi, appena smaltita questa coda, verso le 8 di mattina decidiamo di sbarcare e, appena usciti dalla passerella e messo piede nel terminal ci accodiamo per la prima volta, anche solo per raggiungere il piano inferiore dove troveremo i bagagli. Venti minuti d'attesa e scendiamo, ritiriamo le valigie già pronte per noi e ci troviamo di fronte questo:

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Questo è il nuovissimo Terminal A di Royal Caribbean: un cubo vuoto, pieno di persone, senza neanche un bagno (l'unico disponibile era al piano superiore, senza un indicazione (solo alcune addette Royal urlando cercavano di distinguere le code tra International e US Residents), senza un assistenza, ne acqua, né posti per sedere, ne informazioni sull'attesa. Con le nostre valigie al seguitoci facciamo tre ore di coda nella calca della gente, con persone che tentano di creare nuove file per passare avanti, portantini che a seguito di mancia provano a far saltare la fila e solo 3 doganieri per tutti gli ospiti non statunitensi in sbarco, che dovevano nuovamente effettuare tutti i controlli doganali. Vi assicuro che con due bambini farsi tre ore di coda non è stato semplice, ma abbiamo visto diverse persone più anziane che si sono sentite male e non hanno avuto alcuna assistenza dalla compagnia.
In tutto ciò siamo riusciti ad uscire dal terminal alle 11.30, ma le sfighe giornaliere non sono finite qui...
(continua)
 
Riprendo qui, con la pancia piena dopo le feste Natalizie.

Come dicevo, riusciamo ad uscire dal terminal alle 11.30 dopo che il doganiere ci guarda, ci fa due domande e, esasperato anche lui per a situazione, ci saluta e ci fa passare senza timbri, impronte, foto, ecc...
Appena fuori conquistiamo un taxi sospirando di sollievo, convinti di trascorrere la nostra ultima giornata in serenità, in attesa dell'aereo. Il Taxi ci lascia davanti ad una famosa agenzia di autonoleggio di Downtown Miami (quella con lo stesso nome di un associazione di donatori di sangue), presso la quale avevo prenotato e prepagato un altro SUV che avremmo dovuto lasciare all'aeroporto e scopiramo che.... Non avevano auto! Non le avevano per noi e per tutti gli altri che avevano prenotato, anche per settimane intere, non solo per una giornata come noi! Accalcati dentro l'agenzia, con impiegati maleducati e indisponenti, attendiamo con i bambini seduti su di una sedia vicino alla porta d'ingresso e le valigie un po' dentro ed un po' fuori, attendiamo discutendo con questi personaggi per un'ora, vedendo arrivare giusto qualche auto di varia tipologia e dimensione che venivano assegnate in ordine d'arrivo e noi, a causa delle operazioni di sbarco, eravamo molto indietro nella lista. A quel punto chiediamo di annullare la prenotazione, ci facciamo comporre il numero del call center americano della compagnia e, con un inglese che non sapevo di padroneggiare, disdico la mia auto (che comunque non sarebbe mai arrivata) ed usciamo da questo buco infernale.
Usciti da lì, camminiamo per strada e ci affacciamo nelle varie agenzie della zona: la prima (quella col nome di uno strumento di controllo di gestione aziendale) è nelle medesime condiizoni della nostra, la seconda (quella che ricorda un unità di misura per onde) ci fa sperare di avere un auto per poi negarcela, ma almeno all'interno c'era una fontanella d'acqua, la terza (quella col nome di una delle battaglietexane- americane presso la quale avevamo noleggiato all'andata) era chiusa. Alla fine, dopo essersi trascinati bagagli e bambnini sotto il sole, con l'ora di pranzo già trascorsa, ci arrendiamo e con l'ennesimo taxi arriviamo in aeroporto.
Però non ci sembrava giusto! Decidiamo comunque di noleggiare un auto per fare un giro e, alle 14, ci troviamo nel mega parcheggio dell'aeroporto di Miami a scegliere la nostra nuova auto, ovviamente molto più piccola perché pagata al momento i costi erano triplicati, e, nell'area dedicata alla categoria scelta, era parcheggiato forse per errore anche un mega SUV! I bambini si illuminano e tutti i disagi patiti finora restano solo un ricordo: tutti sullo Chevrolet Tahoe! Una macchina enorme che non riusciamo inizialmente ad accendere e dopo essere partiti inizia a fare un rumore strano: ci accorgiamo, dopo una decina di miglia di autostrada, che per accendere l'auto, premendo ogni tasto possibile ed immaginabile, abbiamo aperto il lunotto del portabagagli e stiamo viaggiando con le valigie che ad ogni buca rischiano di saltare fuori dall'auto!!! Alla fine mia moglie scende dall'auto in corsia d'emergenza in una di queste enormi autostrade americane e richiude a mano il vetro. Dopo l'ennesima avventura giornaliera, tra il ridere e la stanchezza, arriviamo all'Outlet di Sawgrass Mills, dentro al quale passeggiamo un paio d'ore. Però siamo sfiniti, non ci godiamo niente e, dopo una merenda ipercalorica, torniamo in aeroporto, precisi per salire in aereo.
Purtroppo è finita.

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Concludo il diario e, visto che molti dei lettori sono degli esperti, lascio solo qualche considerazione sparsa perché non credo sia necessaria una "Recensione della Crociera":

- Ho prenotato questa crociera per fare un esperienza di vacanza diversa dal solito, per provare la sensazione da "pesce fuor d'acqua": ci sono riuscito;
- Questa diversità mi è piaciuta, ma non so se la riproverò, almeno a breve termine;
- Alla fine, comunque, in crociera ti salvi sempre;
- Gli Americani si sanno divertire, a modo loro, ma lo sanno fare;
- Volevamo fare un viaggio negli Stati Uniti on the road la prossima estate, di quelli tutti parchi, Las Vegas, Matrimonio con Elvis, ecc... ma ho capito che i miei figli non sono ancora pronti, a meno che non li voglia far digiunare per qualche settimana;
- E' strano spendere soldi per andare in vacanza e vedere dappertutto le foto di casa, descritte come vacanza da sogno (ho visto tra queste anche la foto del treno che prendevo da pendolare per l'università);
- La vacanza fai da te si può fare, anche in crociera;
- Parlo inglese meglio di quello che penso e se mi arrabbio divento bravissimo;
- Gli Stati Uniti hanno patito tanto la crisi di 10 anni fa e si stanno riprendendo. Ancora se ne vedono i segni però;
- Il segno più importante: soldi, soldi, soldi e solo soldi.

Alla fine sono diventate 10 considerazioni, sembra una cosa seria.

Spero di essere stato utile a qualcuno e magari interessante per qualcun'altro, ci rivediamo il prossimo anno su Diadema, per la solita crociera traghettone, questa volta accompagnando nonni e nipoti. Non credo sarà da Diario, ma chi lo sa.

Buon Anno a tutti!
 
Riprendo qui, con la pancia piena dopo le feste Natalizie.

Come dicevo, riusciamo ad uscire dal terminal alle 11.30 dopo che il doganiere ci guarda, ci fa due domande e, esasperato anche lui per a situazione, ci saluta e ci fa passare senza timbri, impronte, foto, ecc...
Appena fuori conquistiamo un taxi sospirando di sollievo, convinti di trascorrere la nostra ultima giornata in serenità, in attesa dell'aereo. Il Taxi ci lascia davanti ad una famosa agenzia di autonoleggio di Downtown Miami (quella con lo stesso nome di un associazione di donatori di sangue), presso la quale avevo prenotato e prepagato un altro SUV che avremmo dovuto lasciare all'aeroporto e scopiramo che.... Non avevano auto! Non le avevano per noi e per tutti gli altri che avevano prenotato, anche per settimane intere, non solo per una giornata come noi! Accalcati dentro l'agenzia, con impiegati maleducati e indisponenti, attendiamo con i bambini seduti su di una sedia vicino alla porta d'ingresso e le valigie un po' dentro ed un po' fuori, attendiamo discutendo con questi personaggi per un'ora, vedendo arrivare giusto qualche auto di varia tipologia e dimensione che venivano assegnate in ordine d'arrivo e noi, a causa delle operazioni di sbarco, eravamo molto indietro nella lista. A quel punto chiediamo di annullare la prenotazione, ci facciamo comporre il numero del call center americano della compagnia e, con un inglese che non sapevo di padroneggiare, disdico la mia auto (che comunque non sarebbe mai arrivata) ed usciamo da questo buco infernale.
Usciti da lì, camminiamo per strada e ci affacciamo nelle varie agenzie della zona: la prima (quella col nome di uno strumento di controllo di gestione aziendale) è nelle medesime condiizoni della nostra, la seconda (quella che ricorda un unità di misura per onde) ci fa sperare di avere un auto per poi negarcela, ma almeno all'interno c'era una fontanella d'acqua, la terza (quella col nome di una delle battaglietexane- americane presso la quale avevamo noleggiato all'andata) era chiusa. Alla fine, dopo essersi trascinati bagagli e bambnini sotto il sole, con l'ora di pranzo già trascorsa, ci arrendiamo e con l'ennesimo taxi arriviamo in aeroporto.
Però non ci sembrava giusto! Decidiamo comunque di noleggiare un auto per fare un giro e, alle 14, ci troviamo nel mega parcheggio dell'aeroporto di Miami a scegliere la nostra nuova auto, ovviamente molto più piccola perché pagata al momento i costi erano triplicati, e, nell'area dedicata alla categoria scelta, era parcheggiato forse per errore anche un mega SUV! I bambini si illuminano e tutti i disagi patiti finora restano solo un ricordo: tutti sullo Chevrolet Tahoe! Una macchina enorme che non riusciamo inizialmente ad accendere e dopo essere partiti inizia a fare un rumore strano: ci accorgiamo, dopo una decina di miglia di autostrada, che per accendere l'auto, premendo ogni tasto possibile ed immaginabile, abbiamo aperto il lunotto del portabagagli e stiamo viaggiando con le valigie che ad ogni buca rischiano di saltare fuori dall'auto!!! Alla fine mia moglie scende dall'auto in corsia d'emergenza in una di queste enormi autostrade americane e richiude a mano il vetro. Dopo l'ennesima avventura giornaliera, tra il ridere e la stanchezza, arriviamo all'Outlet di Sawgrass Mills, dentro al quale passeggiamo un paio d'ore. Però siamo sfiniti, non ci godiamo niente e, dopo una merenda ipercalorica, torniamo in aeroporto, precisi per salire in aereo.
Purtroppo è finita.

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Concludo il diario e, visto che molti dei lettori sono degli esperti, lascio solo qualche considerazione sparsa perché non credo sia necessaria una "Recensione della Crociera":

- Ho prenotato questa crociera per fare un esperienza di vacanza diversa dal solito, per provare la sensazione da "pesce fuor d'acqua": ci sono riuscito;
- Questa diversità mi è piaciuta, ma non so se la riproverò, almeno a breve termine;
- Alla fine, comunque, in crociera ti salvi sempre;
- Gli Americani si sanno divertire, a modo loro, ma lo sanno fare;
- Volevamo fare un viaggio negli Stati Uniti on the road la prossima estate, di quelli tutti parchi, Las Vegas, Matrimonio con Elvis, ecc... ma ho capito che i miei figli non sono ancora pronti, a meno che non li voglia far digiunare per qualche settimana;
- E' strano spendere soldi per andare in vacanza e vedere dappertutto le foto di casa, descritte come vacanza da sogno (ho visto tra queste anche la foto del treno che prendevo da pendolare per l'università);
- La vacanza fai da te si può fare, anche in crociera;
- Parlo inglese meglio di quello che penso e se mi arrabbio divento bravissimo;
- Gli Stati Uniti hanno patito tanto la crisi di 10 anni fa e si stanno riprendendo. Ancora se ne vedono i segni però;
- Il segno più importante: soldi, soldi, soldi e solo soldi.

Alla fine sono diventate 10 considerazioni, sembra una cosa seria.

Spero di essere stato utile a qualcuno e magari interessante per qualcun'altro, ci rivediamo il prossimo anno su Diadema, per la solita crociera traghettone, questa volta accompagnando nonni e nipoti. Non credo sarà da Diario, ma chi lo sa.

Buon Anno a tutti!

Grazie Cero80, bel diario e ottimo stile narratorio.
In fondo mi ci sono ritrovato in molte considerazioni fatte alla fine.
;)
 
Stato
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