Valutazioni sicuramente sbagliate, visto quel che è successo ieri.
Forse la mia passione alla meteorologia mi porta ad avere una diversa sensibilità e attenzione a tutto quanto attiene il tempo e il clima. Più di una volta ho "salvato" la macchina da grandinate distruttive solo grazie all'attenzione e all'osservazione di quanto accadeva nei dintorni. Mi è rimasto scolpito nella mente il ferragosto del 2008. Quel giorno le previsioni davano l'ingresso, nel pomeriggio, di un fronte freddo sul nord Italia. Io e mia moglie uscimmo a pranzo in un ristorante sulle colline prospicienti il lago di Iseo. Tuttavia avevo ben presente quali erano le previsioni e così, ogni tanto, uscivo fuori a dare un'occhiata al cielo tenendo controllati i dati della mia stazione meteorologica e di altre sparse nella zona. Ricordo benissimo quando mi resi conto che era arrivato il momento di partire: avevo visto in lontananza approssimarsi dei Mammatus che sono formazioni nuvolose chiaramente indicanti moti verticali all'interno delle nubi. Sul lago invece splendeva un bel sole.
Avevo ordinato il caffè, ma il cameriere tardava nel portarlo. Così mi alzai, pagai il conto e, senza spettare il caffè, partii alla volta di casa. Erano le 14:30 circa. Quel che mi è rimasto in mente era la calma e tranquillità del resto dei commensali ma soprattutto la strada del rientro quasi deserta nel mio senso di marcia. Mentre invece all'opposto una lunga teoria di macchine viaggiava verso il lago. Una volta giunto in una posizione che mi permetteva la visuale verso la pianura padana ebbi coscienza del mostro che stava per arrivare! In zona si contarono danni a non finire a case, auto, alberi sradicati o spezzati. Ma soprattutto ci furono feriti e salvataggi in extremis sul lago ove si alzò imperiosa la "sarneghera", un forte vento che, incanalandosi nella valle del fiume emissario provoca onde altissime e venti impetuosi. Nonostante le previsioni parlassero chiaro sotto questo aspetto, tantissime persone presero sottogamba l'evento e ne pagarono le conseguenze.
Detto questo, non voglio certamente passare per quello bravo che se la tira perché sa prevedere il tempo. Non sto infatti a contare le volte che sono stato in allerta ed alla fine non ha fatto nulla di notevole, o proprio niente del tutto sulla mia zona. Tuttavia cerco di evitare situazioni che potrebbero recare pericolo a me e ai miei cari. Se sono previsti temporali generici e devo uscire per delle commissioni lo faccio con un occhio al cielo. Se devo uscire e sono previste formazioni temporalesche potenzialmente distruttive metto la massima attenzione oppure non esco proprio di casa.
Magari se mi fossi trovato al posto di chi ha impartito l'ordine di lasciare il porto mi sarei comportato nella stessa identica maniera. Ma certamente non potrei invocare la malasorte, il fato, il destino crudele e avverso a fatto compiuto. Potrei solo dire di aver rischiato e che stavolta mi è andata male... o quasi... visto che, spavento a parte, grazie al cielo non è successo nient'altro.