Io invece una critica mi sento di farla.....
Le stesse perosne che sbandieravano l'intervento dei marines come unica soluzione alla problematica, che nell'ultimo mese ha fatto piu' danni che resto, ora gridano allo scandalo gridano liberi subito, e puntano il dito....
Un po' di coerenza e serieta' porterebbe a tacere e pensare che se quei ragazzi sono la', se quell'italiano e' morto...e' a causa di chi la pensa come loro e che li ha mandati.
Lasciatelo gridare a noi che li volevamo sicuri a casa, che non volevamo esporli a rischi inutili, che pensavamo a quelle famiglie prima di mandargli i figli al macello!!!
Io lo posso gridare con la coscienza pulita e senza falsa e vergognosa retorica...i colpevoli tacciano.
A CASA SUBITO!!!!!!!!!
Uno, perdonami, ma non condivido.
Mi sembra oggettivo che il problema della pirateria esista. Se esiste un problema, bisogna trovare una soluzione. Giusto?
Chi deve trovare una soluzione? I paesi e gli stati, a livello internazionale.
Quali e quanti tipi di soluzioni ci possono essere per contrastare questo fenomeno? Non tantissime, ma sicuramente più di una.
- Soluzione politica e diplomatica: si agisce "politicamente" e "diplomaticamente" nei confronti dei governi degli stati che "coprono" i pirati, dando loro anche "aiuti" da un punto di vista "sociale". Vantaggi: risolvi "alla radice" il problema. Svantaggi: una forte coesione "politica" internazionale ora non esiste, e questo allungherebbe in maniera drammatica l'attuazione di questa soluzione. Ma io sono d'accordo che questa strada DEBBA essere percorsa. ASSOLUTAMENTE!
- Mentre si attua la soluzione politica, il problema comunque nel breve periodo non è risolto. Che si fa? Si mandano unità militari di pattuglia, si costruiscono “castelletti” a protezione delle navi e si imbarcano militari professionisti a bordo dei mercantili. Vantaggi: è dimostrato da numerosi eventi, che tale soluzione ha notevole forza “dissuasiva”. Svantaggi: se hai a che fare con pirati particolarmente “fanatici”, rischi che ci scappi il morto ( anche civile). Che probabilità c’è che accada questo? E’ già accaduto (io stesso ho postato il link). Partendo però dal presupposto che i pirati non hanno interesse ad ammazzare la gente o a far affondare le navi (è la loro merce di scambio), si può più o meno ragionare sull’opportunità o meno di prendersi questo rischio
- Non fai niente. Vantaggi: non rischi vite civili, non rischi la vita dei militari. Svantaggi: la pirateria continua, non dai nessun tipo di segnale a livello internazionale, e nel caso di “rapimenti” non puoi dare di certo per scontato che non ci possano essere vittime tra civili. Qualcosa può sempre andare storto (vedi eventuale mancato pagamento del riscatto o incomprensioni fra gli intermediari coinvolti).
- Vieti le rotte a tutti: Vantaggi: non esisterebbe più la pirateria. Svantaggi: non esisterebbe più il commercio internazionale (se non a costi enormi). Torneresti indietro di qualche secolo, ed avresti parecchie società armatoriali, commerciali ed industriali in fallimento , con perdite enormi di posti di lavoro.
Inoltre, avresti l’inflazione alle stelle in tantissimi paesi, tutto costerebbe di più, e saremmo tutti più poveri (o meno ricchi).
Queste le possibili soluzioni, ovviamente secondo me. Ognuno si può fare la propria opinione, ed ognuna ha i suoi pro e i suoi contro.
Ma una volta che gli Stati, a livello internazionale, hanno trovato un accordo per l’impiego delle scorte armate a bordo, e quindi per loro questa è “una soluzione” per contrastare un atto che, ricordo, E’ CRIMINALE, perché tu arrivi a condannare chi ha mandato a livello internazionale dei “professionisti” a fare il loro mestiere (con tutti i pericoli che purtroppo questo mestiere comporta) piuttosto che un paese straniero che sta di fatto calpestando il diritto internazionale?
Perché io, che concordo con chi li ha mandati in ragione del fatto che purtroppo, e lo dico con enorme sconforto e dispiacere, lo ritengo “il male minore”, non posso dire come te “A CASA SUBITO”? Cosa dovrei rimproverare alla mia coscienza?
Quei ragazzi sono li perché qualcuno ha forzato una situazione (l’India), e quei ragazzi sono li perché sono dei militari, e svolgere delle missioni è parte della loro professione. La loro professione non è stare a casa. Di questo loro sono coscienti, lo hanno dichiarato, e lo hanno dichiarato anche le loro famiglie.
Ed anzi, hai notato la serenità e la dignità dei loro atteggiamenti? Questo nasce proprio da una mentalità, da un atteggiamento psicologico e da un attaccamento alla loro professione. Loro ci credono.
Perché invece non ammettere che, piuttosto che prendersela A POSTERIORI con chi li ha mandati, questa situazione ha sicuramente dei caratteri di eccezionalità?
E perché non dire che quotidianamente, proprio per contrastare dei FENOMENI CRIMINOSI, migliaia di poliziotti e di carabinieri girano armati per le nostre città e che tutti noi è come se fossimo di fatto scortati? Troppo spesso muoiono esponenti delle forze dell’ordine, come troppo spesso normali cittadini perdono la vita perché si trovano coinvolti in atti criminosi loro malgrado.
Dobbiamo quindi prendercela con chi quei poliziotti e carabinieri li ha mandati per strada a fare il loro mestiere per la sicurezza di tutti noi tutte le volte che uno di loro drammaticamente ed ingiustamente perde la vita?
Attualmente in India sono ostaggi dei Maoisti (avevo citato questo movimento sovversivo estremamente pericoloso nei miei post sull’India) due volontari Italiani.
Con chi ce la prendiamo? Con le organizzazioni umanitarie che ce li hanno mandati o con i Maoisti che li hanno rapiti?
Oppure, semplicemente, con il senno di poi, non è tutto molto più facile prendere un singolo esempio e dire “io lo avevo detto”?
In merito, faccio una premessa importante: ritengo che sia decisamente fuori luogo fare “la conta” tra abbordaggi respinti e abbordaggi che finiscono con vittime.
Tantomeno sulla vicenda dei Marò, veramente un caso a se stante.
Sarebbe di pessimo gusto, per non dire incivile, affermare da parte mia che gli abbordaggi respinti “battono” gli abbordaggi con vittime, che ne so, per 6-2.
Come sarebbe di pessimo gusto per chi non la pensasse come me fare la stessa cosa.
In maniera che spero possa essere interpretata come equilibrata, in questa discussione ho sempre rispettato chi non la pensava come me, riconoscendo delle ragioni di fondo, ed ho sempre, sempre, postato notizie sia pro che a sfavore rispetto a quanto affermo.
Un saluto
P.s.: mi scuso nell'aver pubblicato un post vuoto fino a poco tempo fa, ma mi è partito l'invio per sbaglio quando ancora ero in scrittura.
P.S 2: nella discussione sul Giro del Mondo, ci sono interessanti considerazioni in merito postate da una crocierista....