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Arrestati in India 2 marò italiani di scorta alla petroliera Enrica Lexie

Le autorità italiane hanno detto cosa NON fare... ma lui ha preferito ascoltare l'armatore. Sembra sia andata così...

Sai lui per legge deve ruspettare gli interessi Dell armatore e del caricatore, e non penso che lui abbia parlato con il ministero..... Ragazzi se condanniamo almeno.....
 
Vedi, il punto è proprio questo, in una nazione "normale" se una autorità governativa o militare ti dice qualcosa tu la fai..
Ed ovviamente la fai anche perchè c'è una precisa legge che dice che la devi fare..


Solo da noi si arriva a formulazioni barocche delle leggi, fatte apposta perchè nessuno abbia la responsabilità del proprio ruolo..

La mia non è tanto una questione con l'armatore ma con chi ha messo in piedi questo castello senza senso..

Ed in generale, lo ripeto, con un modo di fare tutto nostro..

Sinceramente ora come mi sentirei se fossi un militare Italiano? E se fossi un comandante di una nave civile?

Ma insomma, non si può fare riferimento neanche sulla Farnesina o sulla Marina Militare? Loro 'consigliano'...

Ma siamo matti..

Questa è l'Italia dell'otto settembre, nulla di più e nulla di meno..

E chi si occupa di sollevare la questione qui da noi? Nessuno, si parla dei Marò ma non del problema cardine, che i Marò sono lì perchè c'era un accordo volutamente fumoso che solleva dalla responsabilità chi li manda in giro per il mondo...

Ed ovviamente chi ha messo su quella formulazione il 27 del mese riceve un lautissimo stipendio per il suo ruolo di 'responsabilità'..

Un saluto (amaro)
Manlio

Quoto ed applaudo.
 
Sai lui per legge deve ruspettare gli interessi Dell armatore e del caricatore, e non penso che lui abbia parlato con il ministero..... Ragazzi se condanniamo almeno.....

Unoche, manlio ha spiegato molto bene la situazione assurda...
Resto sempre dell'idea che dopotutto i marò ci sono stati mandati sulle navi e la loro funzione è quella di proteggerle... sono sempre persone e non sono a perdere. Armatore e comandante questo avrebbero dovuto pensarlo...
 
Ultima modifica:
Ciao Sciguetto, a mio parere sarebbe stata la soluzione migliore. E il servizio di scorta e di prevenzione da parte di navi militari è già realtà ed è frutto di accordi internazionali.
I problemi in questo caso sono di tipo "logistico", quali ad esempio il numero di navi da scortare in relazione alle unità militari a disposizione.
Si era pensato alla soluzione dei "convogli", ed è stata anche attuata, ma è stato difficile conciliare le esigenze di tante navi, provenienti da paesi diversi, con rotte differenti.
Alcuni stati, tra cui la Corea, ha reso obbligatorie le cosiddette "cittadelle", dei veri e propri fortini a bordo che "aiutassero" a "prendere tempo" in attesa di un intervento militare.

Un saluto

Ciao, grazie per la risposta.

Mi resta però l'idea che nessuno voglia fare niente "insieme" agli altri. Ora, i punti cosiddetti caldi li conoscono tutti; quindi perchè non organizzare una base in una località vicina e scortare le navi solo per un tratto di mare e non per tutto il percorso da partenza ad arrivo? In fondo tutti (o quasi) gli stati con navi a rischio fanno parte dell'ONU.....

Vabbè, discorso troppo teorico, temo, un po' come quello sui terroristi...

Poichè leggo moltissimi commenti molto arrabbiati sul fatto di farsi prendere a pesci in faccia ecc, senza voler difendere il governo altrui (ogni tanto ho difficoltà a difendere il mio....;) ) vorrei invitarvi a fare un passino indietro.

Noi ci siamo trovati in una gabola storica con gheddafi ed i due svizzeri imprigionati, abbiamo dovuto subire di tutto e di più, ma non si poteva fare altro, anche se avevamo notevoli mezzi di pressione; a volte ci sembra tutto facile e semplice, ma oggettivamente, cosa si può fare? Come si obbliga uno Stato, che oltretutto geograficamente è agli antipodi ed ha un'altra cultura, a mollare l'osso?

Lo si bombarda? Lo si invade? Lo si ricatta economicamente? Purtroppo l'unica via è quella diplomatica e se si ha a che fare con chi ha una concezione del tempo e della "perdita di faccia" diversa dalla nostra, è difficile....

Un mio vecchio professore diceva: quando un amante del compromesso e un intransigente discutono, l'intransigente l'avrà sempre vinta.

Certo, creare quella commistione tra interessi privati e comportamenti militari si è rivelata una scelta suicida, anche perchè come ci si può aspettare da un privato che vada contro i propri interessi personali (e qui credo che parliamo di centinaia di milioni di €) per ottemperare alle esigenze militari?
 
Mi resta però l'idea che nessuno voglia fare niente "insieme" agli altri. Ora, i punti cosiddetti caldi li conoscono tutti; quindi perchè non organizzare una base in una località vicina e scortare le navi solo per un tratto di mare e non per tutto il percorso da partenza ad arrivo? In fondo tutti (o quasi) gli stati con navi a rischio fanno parte dell'ONU.....

La zona è molto larga, e si allarga sempre di più.. ormai quella tradizionale è superata..
Questo non vuol dire, a parer mio, che sia impossibile presidiarla, ma che armare le navi è più economico..
Insomma, si torna ai tempi dei Galeoni con i cannoni.. bel progresso.. :(

Lo si bombarda? Lo si invade? Lo si ricatta economicamente? Purtroppo l'unica via è quella diplomatica e se si ha a che fare con chi ha una concezione del tempo e della "perdita di faccia" diversa dalla nostra, è difficile....

Per me la via economica è la migliore, ma la realtà è che forse ci rimettiamo più noi che loro a mettere in discussione certi accordi.. :(

Anche se io lo avrei fatto..

un saluto
Manlio
 
Ciao, grazie per la risposta.

Mi resta però l'idea che nessuno voglia fare niente "insieme" agli altri. Ora, i punti cosiddetti caldi li conoscono tutti; quindi perchè non organizzare una base in una località vicina e scortare le navi solo per un tratto di mare e non per tutto il percorso da partenza ad arrivo? In fondo tutti (o quasi) gli stati con navi a rischio fanno parte dell'ONU.....

Vabbè, discorso troppo teorico, temo, un po' come quello sui terroristi...

Poichè leggo moltissimi commenti molto arrabbiati sul fatto di farsi prendere a pesci in faccia ecc, senza voler difendere il governo altrui (ogni tanto ho difficoltà a difendere il mio....;) ) vorrei invitarvi a fare un passino indietro.

Noi ci siamo trovati in una gabola storica con gheddafi ed i due svizzeri imprigionati, abbiamo dovuto subire di tutto e di più, ma non si poteva fare altro, anche se avevamo notevoli mezzi di pressione; a volte ci sembra tutto facile e semplice, ma oggettivamente, cosa si può fare? Come si obbliga uno Stato, che oltretutto geograficamente è agli antipodi ed ha un'altra cultura, a mollare l'osso?

Lo si bombarda? Lo si invade? Lo si ricatta economicamente? Purtroppo l'unica via è quella diplomatica e se si ha a che fare con chi ha una concezione del tempo e della "perdita di faccia" diversa dalla nostra, è difficile....

Un mio vecchio professore diceva: quando un amante del compromesso e un intransigente discutono, l'intransigente l'avrà sempre vinta.

Certo, creare quella commistione tra interessi privati e comportamenti militari si è rivelata una scelta suicida, anche perchè come ci si può aspettare da un privato che vada contro i propri interessi personali (e qui credo che parliamo di centinaia di milioni di €) per ottemperare alle esigenze militari?

Ciao sciguetto

Questa e' una delle questioni.
Vista l'inerzia di certe nazioni, la Russia come peraltro la Cina, fanno per conto loro.
In caso di dubbio, sparano ed affondano e...... buonanotte al secchio !
Sara' giusto ? Sara' sbagliato ?..... intanto vale regola che e' meglio stare dalla parte del calcio che della volata....... e poi - comunque - non lasci testimoni.
Sara' anche crudele..... ma e' cosi'.

ciao
enrico
 
Ciao Sciguetto, a mio parere sarebbe stata la soluzione migliore. E il servizio di scorta e di prevenzione da parte di navi militari è già realtà ed è frutto di accordi internazionali.
I problemi in questo caso sono di tipo "logistico", quali ad esempio il numero di navi da scortare in relazione alle unità militari a disposizione.
Si era pensato alla soluzione dei "convogli", ed è stata anche attuata, ma è stato difficile conciliare le esigenze di tante navi, provenienti da paesi diversi, con rotte differenti.
Alcuni stati, tra cui la Corea, ha reso obbligatorie le cosiddette "cittadelle", dei veri e propri fortini a bordo che "aiutassero" a "prendere tempo" in attesa di un intervento militare.

Un saluto

Si potrebbe creare una forza multinazionale, come la MFO che pattuglia e presidia lo Stretto di Tiran. A tale forza partecipa anche l'Italia con settantacinque militari e tre cacciamine che pattugliano lo stretto.
http://www.sestagrifi.altervista.org/mfo_sinai.htm
 
Ultima modifica:
Se qualcuno mi puo' aiutare...
I nostri pattugliatori sono forse equipaggiati con di n° 1 Oerlikon 20/70 + n° 2 MG 42/59 7.62, o dispongono solo di armi leggere ? (tipo FaT WdP)
 
Se qualcuno mi puo' aiutare...
I nostri pattugliatori sono forse equipaggiati con di n° 1 Oerlikon 20/70 + n° 2 MG 42/59 7.62, o dispongono solo di armi leggere ? (tipo FaT WdP)
Se avrai l'accortezza di guardare la foto che ho già linkato ci accorgerai da te della Oerlikon a prua..., mentre le due Mg di solito vengono montate sul "candeliere" nelle alette di plancia in certe situazioni di allerta...
http://www.marina.difesa.it/uominimezzi/navi/Pagine/Staffetta.aspx
L'allegata scheda tecnica, segnala per l'armamento: 1 cannoncino 20/70 Mk 10. Predisposizione per 2 mitragliere 7,62
 
Ultima modifica:
Ciao sciguetto !

Al momento la UE opera attraverso questa missione congiunta:

http://www.eunavfor.eu/

Ma con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.

ciao
enrico

La MFO ha funzionato, la libera navigazione nello stretto di Tiran è tutelata.
Se c'è stata la necessità di imbarcare marò sulle navi civili significa che EU NAVFOR ha qualche smagliatura nella sua rete di protezione...

Le zone in cui opera:
EU NAVFOR ATALANTA operates in a mission area covering an area from the south of the Red Sea, the Gulf of Aden and the Western part of the Indian Ocean including theSeychelles. The area of Operation also includes Somali coastal territory as well as its territorial and internal waters.
 
La MFO ha funzionato, la libera navigazione nello stretto di Tiran è tutelata.
Se c'è stata la necessità di imbarcare marò sulle navi civili significa che EU NAVFOR ha qualche smagliatura nella sua rete di protezione...

Le zone in cui opera:
EU NAVFOR ATALANTA operates in a mission area covering an area from the south of the Red Sea, the Gulf of Aden and the Western part of the Indian Ocean including theSeychelles. The area of Operation also includes Somali coastal territory as well as its territorial and internal waters.

A occhio direi che forse l'area interessata e' molto vasta e probabilmente i mezzi a disposizione risultano scarsi.
 
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