Buongiorno a tutti i naviganti e non solo.
26 febbraio, domenica
... continua
Scrivo queste note sulla mia nuova avventura con MSC Lirica, dal 27 febbraio al 9 marzo, per un itinerario interessante che mi avrebbe offerto, soprattutto, la possibilità di visitare la Perla Blu del Marocco: CHEFCHAOUEN.
L’itinerario è il medesimo tracciato da Capricorno (Oriana) nel suo bellissimo diario, alquanto dettagliato, ricco di notizie, fotografie e stati d’animo tali da invogliare tutti a viaggiare con la mente, tanto da essere fisicamente presenti sui luoghi narrati.
Devo fare un plauso straordinario a Oriana per la sua ottima reflex e per il modo spontaneo, semplice e intuitivo con il quale riesce a entrare piacevolmente nell’anima delle sue escursioni, a vantaggio di tutti noi. Grazie Oriana.
Ciò posto, nella mia precedente crociera con mia moglie (novembre scorso) il Marocco mi aveva dato molto ma cercavo assiduamente la possibilità di andare a Chefchaouen, a detta di tutti, imperdibile. L’unico itinerario e crociera che si prestavano alla bisogna era offerto da MSC Lirica e quindi a gennaio scorso…abbordaggio! Purtroppo da solo.
Chi ha avuto la bontà di leggere il nostro diario di novembre sa bene che “mangiare e dormire” sono per me le cose mono interessanti e non mi formalizzo più di tanto sulla qualità della nave che mi trasporta sui luoghi dei miei desideri.
Pertanto, dovevo cominciare nuovamente a studiare, controllare e programmare mentre l’appetito del “fai da me” stimolava ardentemente i miei sensi, l’entusiasmo e la spasmodica attesa di iniziare una nuova avventura.
In ogni caso il fato mi aveva gravato di un obolo: grattare, nel vero senso del verbo, 250 metri quadri di tufo di un ampio ambiente della mia abitazione, oggetto di restauro. Però il premio era fuori discussione e graziosamente offerto in dono: la Crociera, ambita!
Il tempo è passato piuttosto velocemente e i preparativi per la partenza fervevano nonostante le previsioni di freddo e cattivo tempo che avrei trovato il giorno dell’imbarco a Genova. In ogni caso, mi seccavano le dieci ore che avrei dovuto trascorre a bordo dell’InterCity Night. Per di più, il mio imbarco era programmato alle 15:00. Problema risolto con qualche e-mail con MSC che mi ha risposto di non preoccuparmi ma di presentarmi all’imbarco con almeno tre ore di anticipo sulla partenza della nave.
L’itinerario è il medesimo tracciato da Capricorno (Oriana) nel suo bellissimo diario, alquanto dettagliato, ricco di notizie, fotografie e stati d’animo tali da invogliare tutti a viaggiare con la mente, tanto da essere fisicamente presenti sui luoghi narrati.
Devo fare un plauso straordinario a Oriana per la sua ottima reflex e per il modo spontaneo, semplice e intuitivo con il quale riesce a entrare piacevolmente nell’anima delle sue escursioni, a vantaggio di tutti noi. Grazie Oriana.
Ciò posto, nella mia precedente crociera con mia moglie (novembre scorso) il Marocco mi aveva dato molto ma cercavo assiduamente la possibilità di andare a Chefchaouen, a detta di tutti, imperdibile. L’unico itinerario e crociera che si prestavano alla bisogna era offerto da MSC Lirica e quindi a gennaio scorso…abbordaggio! Purtroppo da solo.
Chi ha avuto la bontà di leggere il nostro diario di novembre sa bene che “mangiare e dormire” sono per me le cose mono interessanti e non mi formalizzo più di tanto sulla qualità della nave che mi trasporta sui luoghi dei miei desideri.
Pertanto, dovevo cominciare nuovamente a studiare, controllare e programmare mentre l’appetito del “fai da me” stimolava ardentemente i miei sensi, l’entusiasmo e la spasmodica attesa di iniziare una nuova avventura.
In ogni caso il fato mi aveva gravato di un obolo: grattare, nel vero senso del verbo, 250 metri quadri di tufo di un ampio ambiente della mia abitazione, oggetto di restauro. Però il premio era fuori discussione e graziosamente offerto in dono: la Crociera, ambita!
Il tempo è passato piuttosto velocemente e i preparativi per la partenza fervevano nonostante le previsioni di freddo e cattivo tempo che avrei trovato il giorno dell’imbarco a Genova. In ogni caso, mi seccavano le dieci ore che avrei dovuto trascorre a bordo dell’InterCity Night. Per di più, il mio imbarco era programmato alle 15:00. Problema risolto con qualche e-mail con MSC che mi ha risposto di non preoccuparmi ma di presentarmi all’imbarco con almeno tre ore di anticipo sulla partenza della nave.
26 febbraio, domenica
Prenotando il mio posto sul treno avevo cercato di fare in modo che risultasse abbastanza comodo e la carrozza meno gremita delle altre. Purtroppo e ben presto è stata presa d’assalto da una folla impressionante di studentesse del Liceo Artistico che si recavano a Firenze. Ero l’unico nonnetto fra tante ragazze che altro non facevano se non schiamazzare, ridere, giocare a carte, divertirsi e…mangiare panini e bere coca cola. Quest’andazzo è terminato alle tre di notte quando le scolaresche sono scese a Bologna.
Cambio treno a Tortona e dopo due ore mi ritrovo a Genova.
Freddo e vento a volontà la fanno da padrone e nonostante il porto sia vicino e la nave Lirica mi attenda all’ormeggio, l’approccio all’imbarco si è rivelato per me piuttosto laborioso: nessuna indicazione per accedere velocemente al deposito della valigia e al successivo check in.
Qualche solerte addetto MSC, mosso a compassione, mi indica la via per accedere alla sala d’attesa per accedere in gruppo alla registrazione. Poi, una nuova attesa per accedere per gruppi numerati al metaldetector e successiva presentazione del passaporto alla Polizia. Finalmente mi imbarco, non prima di essere passato dalle “forche caudine” dei fotografi appostati a ghermire le facce sorridenti dei croceristi sull’emblematico fondo di cartone della nave.
Non mi sono sottratto, per correttezza, ma mi sono messo in una posa talmente stravagante per evitare l’acquisto della foto. Sono poi corso dritto alla camera per prenderne visione e verificare se fosse già disponibile: una vera sorpresa il fatto che potevo già entrarvi e depositare il mio bagaglio a mano. Molto bene e poi di corsa al buffet…per fame. E sì, questa volta lo stomaco vuoto reclamava soddisfazione!
Benchè io sia di palato non sopraffino, le vivande proposte non hanno visto il mio gradimento né dal punto di vista visivo, né olfattivo e del gusto.
Certo non potevo andare a riposare in camera (tempo perso) e quindi sono andato un po’ in giro per sincerarmi sugli ambienti ma soprattutto per controllare la posizione del mio tavolo (430) al secondo turno della Bussola: strategicamente messo bene ma non quanto l’orario abbastanza inconsueto per i miei pasti a casa. Speriamo comunque bene per la compagnia dei commensali.
Il tempo è volato e già si appresta la partenza della nuova avventura. Di corsa quindi alla balconata di ponte 11 per qualche foto di rito: il porto, la Lanterna e infine la scia della nave che pian piano lascia l’ormeggio accompagnando tutti noi con le sempre sorprendenti note e parole colme di fascino per paesi lontani: “Time to Say Goodbye” di Bocelli.
Cambio treno a Tortona e dopo due ore mi ritrovo a Genova.
Freddo e vento a volontà la fanno da padrone e nonostante il porto sia vicino e la nave Lirica mi attenda all’ormeggio, l’approccio all’imbarco si è rivelato per me piuttosto laborioso: nessuna indicazione per accedere velocemente al deposito della valigia e al successivo check in.
Qualche solerte addetto MSC, mosso a compassione, mi indica la via per accedere alla sala d’attesa per accedere in gruppo alla registrazione. Poi, una nuova attesa per accedere per gruppi numerati al metaldetector e successiva presentazione del passaporto alla Polizia. Finalmente mi imbarco, non prima di essere passato dalle “forche caudine” dei fotografi appostati a ghermire le facce sorridenti dei croceristi sull’emblematico fondo di cartone della nave.
Non mi sono sottratto, per correttezza, ma mi sono messo in una posa talmente stravagante per evitare l’acquisto della foto. Sono poi corso dritto alla camera per prenderne visione e verificare se fosse già disponibile: una vera sorpresa il fatto che potevo già entrarvi e depositare il mio bagaglio a mano. Molto bene e poi di corsa al buffet…per fame. E sì, questa volta lo stomaco vuoto reclamava soddisfazione!
Benchè io sia di palato non sopraffino, le vivande proposte non hanno visto il mio gradimento né dal punto di vista visivo, né olfattivo e del gusto.
Certo non potevo andare a riposare in camera (tempo perso) e quindi sono andato un po’ in giro per sincerarmi sugli ambienti ma soprattutto per controllare la posizione del mio tavolo (430) al secondo turno della Bussola: strategicamente messo bene ma non quanto l’orario abbastanza inconsueto per i miei pasti a casa. Speriamo comunque bene per la compagnia dei commensali.
Il tempo è volato e già si appresta la partenza della nuova avventura. Di corsa quindi alla balconata di ponte 11 per qualche foto di rito: il porto, la Lanterna e infine la scia della nave che pian piano lascia l’ormeggio accompagnando tutti noi con le sempre sorprendenti note e parole colme di fascino per paesi lontani: “Time to Say Goodbye” di Bocelli.
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