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Cold Ironing Venezia

Rodolfo

Super Moderatore
Venezia sarà il primo porto italiano ed uno dei pochi al mondo ad adottare l'alimentazione da terra alle navi passeggeri ferme in banchina.

L'altro ieri è stato presentato il progetto di VTP che sarà realizzato in 15 mesi ed interesserà la banchina Tagliamento, quella attualmente usata da MSC e l'Isonzo dove di solito ormeggia Costa, per un costo di 20 milioni di euro.

Con questa nuova realizzazione Venezia si pone ai vertici mondiali oltre che per le strutture portuali, per il traffico passeggeri di imbarco e sbarco, prima in Europa, avendo già superato Barcellona e quinta nel mondo.

VTP inoltre collabora per lo sviluppo di quattro porti stranieri, Istanbul, Pola, Dubrovnik e Zara e quattro italiani Cagliari, Brindisi, Catania e Ravenna.

Sviluppi in corso anche per Reggio Calabria, Corigliano Calabro, Vibo Valentia e Crotone.

E vediamo se riescono spostare la Marittima dopo la valanga di investimenti e strutture riversate in quell'area (n.d.r.)

Naturalmente le notizie dettagliate arrivano dall'estero.

http://www.cruiseindustrynews.com/cruise-news/9586-venice-and-vtp-confirm-cold-ironing.html
 
Grazie della notizia Rodolfo. Ed è un'ottima notizia.
Mi fa molto riflettere la tua ultima frase....

Un salutone!
 
Venezia sarà il primo porto italiano ed uno dei pochi al mondo ad adottare l'alimentazione da terra alle navi passeggeri ferme in banchina.

L'altro ieri è stato presentato il progetto di VTP che sarà realizzato in 15 mesi ed interesserà la banchina Tagliamento, quella attualmente usata da MSC e l'Isonzo dove di solito ormeggia Costa, per un costo di 20 milioni di euro.

Con questa nuova realizzazione Venezia si pone ai vertici mondiali oltre che per le strutture portuali, per il traffico passeggeri di imbarco e sbarco, prima in Europa, avendo già superato Barcellona e quinta nel mondo.

VTP inoltre collabora per lo sviluppo di quattro porti stranieri, Istanbul, Pola, Dubrovnik e Zara e quattro italiani Cagliari, Brindisi, Catania e Ravenna.

Sviluppi in corso anche per Reggio Calabria, Corigliano Calabro, Vibo Valentia e Crotone.

E vediamo se riescono spostare la Marittima dopo la valanga di investimenti e strutture riversate in quell'area (n.d.r.)

Naturalmente le notizie dettagliate arrivano dall'estero.

http://www.cruiseindustrynews.com/cruise-news/9586-venice-and-vtp-confirm-cold-ironing.html
Cioè, fatemi capire, perché io, come ben sapete, sono duro di comprendonio... nel breve periodo in cui le navi sono in banchina per scarico scarico bagagli e passeggeri in giornata....in quel ridotto periodo, arriva il catering esterno....mentre invece in navigazione lle cucine della nave producono autonomamente i pasti?....ma val la pena investire 20 milioni di euri per far arrivare per una sola mezza giornata a settimana i pasti freschi ed appena cucinati dall'esterno, creando credo un sacco di problemi logistici all'equipaggio della nave stessa?
E poi da quel che ho potuto capire... fino ad ora, sia in navigazione che in banchina le navi offrono lo stesso tipo di servizio , specialmente al self service con cibi già precotti all'esterno da aziende specializzate, conservati nei freezer e fatti "rinvenire" nei forni a convezione prima di essere serviti...credo che almeno il 50% dei cibi subisca tale trattamento...mentre l'altro 50% viene fatto espresso al momento....ma potrei sbagliarmi...
 
Si parla di alimentazione energetica, il che permetterebbe di abbattere ogni tipo di l'inquinamento (polveri sottili, acustico ecc.ecc), correggetemi se sbaglio

Grazie per la notizia
 
No Gigi con l'espressione inglese Cold Ironing si intende quella procedura adottata dalle navi durante la loro permanenza in banchina, che consiste nello spegnimento dei generatori di bordo e il collegamento di tutti i servizi della nave, dall'aria condizionata, alla illuminazione, dalle apparecchiature tecniche di bordo a quelle alberghiere, alla rete convenzionale di terra, permettendo quindi l'eliminazione di rumori ed emissione di sostanze inquinanti della combustione nell'aria.
 
Rodolfo, ti faccio una piccola correzione... all'Isonzo va MSC, mentre alla Tagliamento va Costa.
 
L'iniziativa è sicuramente da apprezzare, ma una cosa va detta: secondo i dati riportati da uno studio citato da Vanessian relativo all'inquinamento dell'area portuale solo le polveri sottili sforano a volte i limiti di legge..

Non credo che le polveri sottili provengano dai motori delle navi..

Ora, venti milioni di Euro sono una cifra che può essere considerata importante o no a seconda dei punti di vista, anche se non ho dati per farlo personalmente credo che sia una spesa sacrosanta, ma va fatta considerando che l'inquinamento della zona non è così intenso come ce lo raccontano..

Poi, lo ripeto, credo che in ogni caso sarebbe un abbattimento notevole di fumi, e che si ripagherà in poco tempo, ma sarebbe corretto cercare di vedere tutta la questione in modo obiettivo..

Un saluto
Manlio
 
Assolutamente no; solo quelle di recente costruzione sono predisposte per la "spina da terra". Si tratta non solo di aspetti tecnici di "allacciamento", ma di diverso funzionamento delle reti di bordo con quelle di terra.

Le navi in genere lavorano sulla frequenza di 60 hertz mentre la rete nazionale lavora su 50 hertz.
 
Tutto è possibile anche se sono interventi complessi e costosi; ma qui Manlio potrebbe dire la sua, visto che "navighiamo" nel suo lavoro quotidiano.
 
E' possibile modificare le navi che non sono attrezzate per ricevere questa alimentazione da terra ?

Tutto è possibile anche se sono interventi complessi e costosi; ma qui Manlio potrebbe dire la sua, visto che "navighiamo" nel suo lavoro quotidiano.

Non credo sia un gran problema, basta entrare in parallelo al quadro elettrico della nave..

I sistemi per portare la corrente sono un po complessi, il cavo deve poter essere flessibile..

ABB-to-promote-cold-ironing-in-UK2.jpg


shore-power-system-for-ships-for-ports-and-terminals-cold-ironing-30849-221045.jpg


Ma alla fine, per quel che riguarda la nave, in qualche modo devi portare l'energia al quadro elettrico principale mettendoti in parallelo ai generatori, se questo non fosse ubicato al punto giusto o non fosse predisposto secondo me una via per realizzare un quadro alternativo e dopo andare a quello principale la trovi senza una spesa immensa..

Il resto del lavoro è in mano al porto, che nella cabina indicata come 'substation' nella figura precedente deve predisporre una elettronica che porti il terminale di parallelo alla frequenza, tensione e fase adatti al collegamento..

Al momento del rilascio del cavo i generatori della nave sono comunque, quale sia l'età della nave, già attrezzati per fare altrettanto e riprendersi in carico tutto il lavoro..

Un saluto
Manlio
 
Secondo voi tutte le navi sono già 'atterezzate' per poter essere alimentate da terra oppure no?

Ciao, Al momento sono pochissime... mi viene in mente ad esempio costa deliziosa e luminosa... domanda che mi sorge spontanea... mettiamoci nella situazione finale, quindi sistema attivo. Secondo voi le grandi navi si fideranno a spegnere del tutto i generatori e rimanere totalmente collegati solo a terra (penso ad esempio ai vari casi distacco dalla banchina causa maltempo)? Inoltre Io sospetto che i generatori non siano progettati per cosi tanti spegnimenti/accensioni.... o no?

Ciao a tutti..
 
per i non addetti ai lavori come me :

Col termine inglese si indica la possibilità di alimentare le navi con corrente elettrica fornita da terra, mentre sono ferme in banchina. Normalmente le unità all'ormeggio tengono accesi i motori per mantenere in funzione il sistema di condizionamento dell'aria, le dotazioni di emergenza, le cucine e, nel caso di navi da crociera, per dare energia alle cabine dei passeggeri. Per ridurre le emissioni dei motori nei porti, è stato ideato un sistema di cavi elettrici collegati a cabine a terra che consente alle navi di avere l'energia occorrente. Solo pochi scali al mondo, però, possiedono questi impianti

dal Sole 24 Ore
 
Ultima modifica:
per i non addetti ai lavori come me :

:) :) :)

Secondo voi le grandi navi si fideranno a spegnere del tutto i generatori e rimanere totalmente collegati solo a terra (penso ad esempio ai vari casi distacco dalla banchina causa maltempo)? Inoltre Io sospetto che i generatori non siano progettati per cosi tanti spegnimenti/accensioni.... o no?

Il tempo di riattivazione dei generatori è nell'ordine di un minuto.. poco? Tanto? Non saprei rispondere a questa domanda..

Con il bel tempo è una cosa, in presenza di raffiche di vento un'altra..

Per gli spegnimenti, non credo sia un gran problema.. normalmente la nave accende/spegne i motogeneratori a seconda delle condizioni (velocità soprattutto) in cui viaggia..

Una nota, la potenza base che serve in porto ad una nave tipo Costa Fortuna è sui 16/18 MegaWatt

Un salutone!
Manlio
 
Sbaglio o avere 3 o 4 navi attraccate in questo modo equivale ad avere l'assorbimento di energia di una cittadina?
Penso alla nostra povera rete elettrica più che altro :-)
 
E' una bella botta, ininfluente in un posto come Civitavecchia, dove la connessione è fortissima a causa della presenza della centrale elettrica, influente in altre aree..

Personalmente sarei dell'idea di associare a questa soluzione la costruzione di un turbogas, relativamente lontano, che aiuti la rete..

Ma non conosco il dettaglio di Venezia, magari lì non c'è problema..

In ogni caso chi metterà in atto un progetto simile farà queste valutazioni come base del lavoro..

Un saluto
Manlio
 
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