05/07/2012 - Rodi
L'isola di Rodi è la più grande di tutto il Dedecaneso, a forma di punta di diamante. E' montuosa e coperta di cipressi e pini, circondata da coste rocciose.
Ci svegliamo e siamo già in porto. Ci fermeremo fino alle 21 questa sera, quindi possiamo prendercela con estrema calma.
Decidiamo di scendere comunque durante la mattinata per visitare la parte più antica della città. E' sicuramente più fresco ed inoltre oggi è l'ultimo giorno, quindi nel pomeriggio c'è il rituale della preparazione bagaglio.
Entriamo nella città vecchia, che si trova proprio in fronte al porto, attraverso le mura splendidamente conservate. Ci imbattiamo subito nelle rovine della chiesa della Vergine del Borgo, risalente al XIV sec.
Ci incammianiamo verso il quartiere turco di Rodi, la cui piazza principale è Platia Evreon Martyron, nel cui centro si trova una piccola fontana con statue di cavallucci marini in bronzo. La piazza è circondata da negozietti e ristoranti.
Ci dirigiamo verso il museo archeologico, che è situato all'interno dell'Ospedale dei Cavalieri. Il costo del biglietto è di 6 euro per gli adulti e ingresso gratuito per i bambini. Entriamo e ci accoglie uno spettacolo incredibile. Dall'esterno non si intuisce la dimensione del museo, ma è veramente immenso. Si comincia la visita con una parte esterna di colonnati, dove iniziamo a vedere i primi reperti. Al piano superiore poi si susseguono una sala dietro l'altra dove vengono conservati un'infinità di cimeli, tutti molto ben catalogati e descritti. Camilla è affascinata e fatichiamo a spostarla da queste stanze, ma c'è ancora una parte da vedere di questa struttura. Usciamo nuovamente e ci troviamo nel bel mezzo di un giardino. Qui sono conservati dei mosaici molto belli e addirittura interi. Troviamo altre stanze e altri reperti. Questo museo non finisce più! Ci stupiamo per l'ennesima volta quando ci ritroviamo all'interno della casa di un cavaliere, utilizzata dal 15° al 19° secolo.
Ci accorgiamo di essere stati all'interno del museo circa due ore... che sono volate! Una volta usciti andiamo sulla via dei cavalieri, dove si affacciavano i famosi ostelli delle lingue e dove si trovano ancora oggi l'albergo di Provenza, l'albergo di Francia, quello di Spagna e quello d'Italia.
Risaliamo fino al palazzo del Gran Maestro, ricostruito nel 1940 ed utilizzato come alloggio da Mussolini. Ci dirigiamo verso la moschea di Solimano il Magnifico, che purtroppo possiamo vedere solo dall'esterno. Ci tuffiamo poi in via Sokratuos, una delle vie più turistiche di Rodi, piena di negozi, ristoranti, colori e voci che si sovrappongono l'una all'altra.
Siamo stanchi, fa caldo e decidiamo di tornare alla nave, aggiungendo al cassetto dei ricordi questa città affascinate e piena di storia in ogni suo più remoto angolo.
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