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Costa Deliziosa 21/11/2025-11/04/2026 Giro del Mondo.

Oggi 13 dicembre fino al 15 saremo in navigazione. Oggi conferenza culturale su Peru’ e Lima; nulla di particolare interessante da parte del conferenziere Pablo, molto nozionistico nel descrivere storia, geografia, usi e costumi delle varie nazioni…ritengo che un Giro del Mondo meriti di piu’.
Passando ad altro, se riesco postero’ dei video timelapse sul passaggio delle varie chiuse e navigazione.
 
Riprendo il racconto...

Il lago Gatún è il grande lago artificiale creato tra il 1903 e il 1913 dallo sbarramento del fiume Chagres tramite la diga di Gatún, situata vicino alle omonime chiuse, durante la costruzione del Canale di Panama. Nel momento della sua formazione era considerato il più grande lago artificiale del mondo e rappresentò una svolta tecnica nell’ingegneria idraulica del primo Novecento.

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L’invaso fu completato con la chiusura delle paratoie dello sfioratore della diga il 27 giugno 1913, lasciando che le acque salissero progressivamente fino al livello operativo di circa 26 metri sul mare. Sotto le sue acque giacciono i resti di numerosi villaggi, i cui sbitanti furono trasferiti altrove per far posto al bacino, testimonianza invisibile del profondo impatto sociale di questa, come di tante altre grandi opere.

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La superficie del bacino è di centinaia di chilometri quadrati e il suo livello d’acqua resta in media attorno a 26 metri sopra il livello del mare, formando un vasto paesaggio di baie, insenature e penisole. Quando il lago fu riempito, molti rilievi collinari si trasformarono in isole, tra cui la celebre isola Barro Colorado, divenuta un importante centro di ricerca tropicale. Intorno al bacino si estende una fitta foresta pluviale, la cui relativa inacessibilità ha contribuito per decenni a proteggere il canale da minacce esterne.

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L’area del lago Gatún rientra nella fascia climatica tropicale umida, con temperature elevate e precipitazioni abbondanti distribuite lungo tutto l’anno. La presenza di una grande massa d’acqua contribuisce a moderare leggermente le escursioni termiche locali, creando un microclima caldo, umido e relativamente stabile che favorisce una vegetazione rigogliosa.

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Le rive e le isole sono coperte da foresta tropicale densa, con alberi che possono superare decine di metri d’altezza e che formano un fitto baldacchino, sotto il quale prosperano liane, epifite e una ricca flora di sottobosco. L’accesso limitato ad alcune porzioni di foresta ha permesso di conservare ambienti poco disturbati, particolarmente preziosi dal punto di vista ecologico.

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Il lago è composto principalmente da acqua dolce, con leggere intrusioni salmastre solo in prossimità delle chiuse che lo collegano all'oceano. Le sue acque alimentano il sistema di chiuse del canale, richiedendo ad ogni transito navale grandi volumi d’acqua che vengono rinnovati grazie alle piogge e all’apporto del fiume Chagres e degli affluenti minori. Questo equilibrio idrico rende il lago un’enorme riserva d’acqua dolce che serve non solo al funzionamento del canale, ma anche all’approvvigionamento idrico di centri urbani come Panamá e Colón. L’interazione tra lago e foresta circostante genera un sistema ecologico complesso, in cui zone allagate, sponde fangose e tratti più profondi offrono habitat diversi per organismi acquatici e terrestri.

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Le foreste che circondano il lago ospitano una fauna tipica dell’America Centrale, con numerose specie di mammiferi come scimmie, bradipi e altri piccoli mammiferi arboricoli che sfruttano il fitto intreccio della volta forestale.

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Lungo le rive e nei corsi d’acqua secondari si possono osservare rettili come coccodrilli e caimani, oltre a una varietà di anfibi che approfittano delle zone umide. La ricchezza di insetti e frutti sostiene una comunità molto diversificata di uccelli tropicali, tra cui rapaci, tucani e specie di uccelli acquatici che frequentano le zone di margine tra foresta e acqua. In passato furono anche introdotti lamantini nel lago, e sebbene il loro numero attuale sia ridotto, rappresentano un elemento interessante della fauna acquatica locale.

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Al termine della navigazione nel lago Gatún, nella zona chiamata Gamboa, la nave affronta il tratto più stretto del canale, quello in cui la via d'acqua attraversa lo spartiacque centrale dell’istmo, seguendo un impressionante percorso scavato tra colline di roccia compatta.

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La nave lascia il vasto specchio del lago Gatún, dove le acque calme riflettono la chioma verde della foresta pluviale, e si avvicina lentamente al cosiddetto taglio di Gaillard, noto un tempo come Culebra per il serpente della montagna che sembra ingoiare il canale. Qui, tra Gamboa e le chiuse di Pedro Miguel, l’istmo di Panama si stringe come in una morsa rocciosa, con sponde ripide che si ergono a picco sulle acque, riducendo la larghezza a soli 90-150 metri contro i 300 del lago.

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taglio di Gaillard, noto anche come Culebra Cut, fu il cuore tecnico della costruzione del Canale di Panama tra il 1907 e il 1913. Gli ingegneri americani, sotto la guida di George Washington Goethals, affrontarono qui lo scavo dello spartiacque continentale, rimuovendo oltre 100 milioni di metri cubi di roccia e terra per creare un canale di 13 chilometri.

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La sezione più problematica fu il punto centrale vicino a Gold Hill, dove la conformazione del terreno e le pareti alte fino a 120 metri causarono frane continue, rallentando i lavori e richiedendo deviazioni nel tracciato originale. Oltre 5.000 operai persero la vita durante lo scavo, a causa di smottamenti, malaria e condizioni di lavoro estreme.

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Il taglio si aprì al traffico navale nel 1914, ma gli ampliamenti successivi – inclusi quelli del 2016 per le navi Neopanamax – hanno allargato il canale a 90-150 metri, riducendo i rischi di collisione e frane grazie a rinforzi e drenaggi moderni. Oggi rimane un simbolo dell'ingegneria idraulica del XX secolo.

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Proprio in quest'area sorge il ponte del Centenario: un'imponente struttura strallata che attraversa il Canale, inaugurata il 15 agosto 2004 per celebrare il centenario dell'indipendenza del Panama.

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Si estende per 1052 metri totali, con due torri in calcestruzzo armato alte 184 metri e uno span principale di 420 metri. Offre sei corsie per il traffico veicolare, con un piano stradale sospeso da cavi ancorati al centro, garantendo un'altezza libera di 80 metri per il passaggio delle navi. È il secondo ponte che incontriamo percorrendo il canale.

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Superato il settore più stretto del canale, la nave si avvicina alle chiuse di Pedro Miguel. Prima di arrivare alle chiuse possiamo vedere alla nostra destra la diramazione che conduce alle nuove grandi chiuse di Cocolí.

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Le chiuse di Pedro Miguel, completate nel 1913, costituiscono un complesso idraulico essenziale sul lato Pacifico del Canale di Panama, situate subito dopo il Culebra Cut (o Gaillard Cut). Esse abbassano le navi di circa 9 metri (29 piedi) dal livello del lago Gatún a quello del lago Miraflores, attraverso due corsie indipendenti, ciascuna dotata di una singola camera.

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Locomotive elettriche chiamate "mule" d'argento, ancorate a binari laterali, guidano con precisione le imbarcazioni nelle camere strette per evitare collisioni.

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Un complesso sistema di valvole e di condotte sotterranee rilasciano l'acqua all'interno della camera, abbassando gradualmente la nave di circa 9 metri (29 piedi) fino al livello del Lago Miraflores in 10-15 minuti; l'acqua scorre via per gravità verso il Pacifico, senza l'ausilio di pompe.

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Quando l'acqua all'interno della camera raggiunge il livello del lago di Miraflores, la paratia a valle può essere aperta e la nave può proseguire il suo percorso.

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Le paratie vengono chiuse di nuovo e tutto è pronto per il transito della nave successiva.

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Il passaggio di una chiusa è sempre un vero spettacolo. Si rimane lì a osservare, quasi senza rendersi conto dello scorrere del tempo, affascinati - quasi ipnotizzati - dal susseguirsi di gesti e movimenti, sempre uguali eppure sempre diversi.
...Mentre anche la nostra nave transita attraverso le chiuse...

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Siamo ormai nel lago artificiale di Miraflores, di cui vediamo la diga e lo scolmatore.

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Le chiuse di Miraflores sono davanti a noi...
 
Sono ormai le 18 quando affrontiamo le ultime chiuse, quelle di Miraflores. Completate nel 1913 e aperte nel 1914, queste chiuse rappresentano l'ultimo complesso idraulico sul lato Pacifico del Canale di Panama, collegando il lago Miraflores all'oceano Pacifico.

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Esse superano un dislivello totale di circa 16,5 metri attraverso due camere consecutive per corsia, con dimensioni standard di 304 metri di lunghezza, 33 metri di larghezza e 12 metri di profondità.

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Davanti a noi resta soltanto l'ultimo tratto del canale, che ci condurrà verso l'oceano Pacifico, verso il mare aperto.
 
Ultima modifica:
Proseguiamo verso il porto di Balboa, terminale Pacifico del canale. Ma prima di arrivare all'oceano transitiamo sotto il ponte delle Americhe, illuminato e trafficatissimo.

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La nave scivola sulle acque tranquille del porto di Balboa, circondata da numerose imbarcazioni e dalle mille luci delle strutture portuali.

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Ho dato una scorsa, ma mi son reso conto che bisogna leggere e vedere le immagini con calma.
Mi sembra tutto bellissimo,: grazie Maurizio e Roberto.
 
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