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Costa Deliziosa - Il Regno della Luce (16/06/2011)

Stato
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ROBINSON

New member
TENTATIVO DI DESCRIZIONE DI UNA CROCIERA IN NORVEGIA.

Proviamo.

E finalmente e’ arrivato il 16 giugno; le valigie, stracolme, sono chiuse. Fara’ freddo? Fara’ caldo? Ci portiamo anche le giacche a vento? Due anni fa in Norvegia faceva caldo (Flam 35 gradi); ma stavolta andiamo molto piu’ a nord, andiamo a Capo Nord. Sono 11 giorni di crociera, occorre piu’ biancheria, piu’ vestiti, piu’ tutto. Quante serate di gala ci saranno? Quanti vestiti mi devo portare?
E le scarpe da trekking? E se andiamo in palestra?
Le valigie sono stracolme.

Arriviamo a Fiumicino: io, la Signora, il Grande e il Piccolo; e’ la nostra terza crociera: nel 2008 Mediterraneo Orientale con la Navigator of the Seas, nel 2009 la Norvegia Meridionale con la MSC Orchestra e adesso Il Regno della Luce con Costa Deliziosa. Tre navi differenti di tre diverse compagnie: i confronti saranno inevitabili.
A dire il vero io avevo fatto una crociera nel 1986 con la mitica Ausonia, Mediterraneo Occidentale, ma sono ricordi che si perdono nella notte dei tempi.

L’inizio e’ confortante; in aeroporto, una volta individuato il desk del nostro volo, un charter Lufthansa Italia, vediamo subito che l’assistenza Costa e’ molto presente con alcune incaricate che danno indicazioni facilitando le operazioni del check-in; tra l’altro, come ci viene anticipato da una di queste assistenti, Costa ha fatto una sorta di check-in preventivo cercando di assegnare posti vicini ai nuclei familiari, soprattutto a quelli con bambini. Cosa molto gradita anche se, anticipo, al ritorno non sara’ cosi’.
Le valigie passano il controllo peso (non l’avrei mai detto) e ci imbarchiamo; volo tranquillo e puntuale, arriviamo ad Amsterdam dove il tempo e’ brutto con una leggera pioggia.

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Anche all’aeroporto di arrivo l’organizzazione Costa e’ eccellente: una volta recuperati i bagagli individuiamo subito personale della Compagnia che con cartelli con il logo ci guida nell’enorme aeroporto olandese fino ad arrivare ai pullman che ci porteranno al porto.

Nei due aeroporti e’ gia’ scattato il primo confronto: due anni fa con MSC l’assistenza fu di gran lunga inferiore: non tanto a Fiumicino (all’epoca viaggiammo con un volo di linea della SAS), quanto a Copenaghen dove mi ricordo che continuavo ad incrociare addetti della Costa ma nessuno della MSC.

Arriviamo finalmente alla nave: e’ grande, ma non ci fa la stessa impressione che ci fece la Navigator nel 2008; sara’ che quella era la nostra prima crociera ma ricordo che restammo letteralmente a bocca aperta. Anche la hall principale, pur essendo bella e arricchita dalla Palla di Gio’ Pomodoro non e’ paragonabile alla Promenade della Navigator.

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La vigilia e’ stata animata da due questioni: il quarto letto in cabina ed il turno di cena.
Andiamo con ordine e partiamo dal quarto letto in cabina.
Vuoi perche’ il Grande e’ grande ma non abbastanza da pagare la quota adulti (ha 17 anni), vuoi perche’ quando abbiamo prenotato non era rimasto molto nella scelta delle cabine, vuoi perche’ io e la Signora avevamo bisogno di gratificarci dopo un anno un po’ difficile, al momento della prenotazione la scelta era caduta su una cabina Suite, sesto ponte (Ortensia); bellissima.
Poi, leggendo nel forum, era emerso qualche dubbio sul fatto che nella suite ci fosse lo spazio per un quarto letto; avevo provato anche a porre la questione ma le risposte non erano state confortanti: chi conosceva la nave mi aveva detto che lo spazio non c’era. Naturalmente prima di partire avevo chiamato sia l’agenzia che la Compagnia e, pur avendo avuto risposte rassicuranti, un po’ di apprensione c’era.
L’altra questione riguardava il turno di cena: avevo letto, non ricordo dove, che gli orari erano le 19,00 e le 21,15. Prima di partire chiamo la Compagnia e chiedo che turno avro’: il secondo; no, che scherziamo, e chi cena alle 21,15, troppo tardi, per favore ci cambi il turno.

Dopo un check-in molto veloce (priorita’ suite), ritiro Carte Costa, foto segnaletica, ed eccoci in cabina: i bagagli sono gia’ dentro (buono); tra i privilegi suite troviamo il prosecco ma mancano i canape’ (arriveranno piu’ tardi e saranno divorati dai ragazzi); i cuscini sono normali.

Il quarto letto c’e’: e’ messo ai piedi del letto matrimoniale a fianco del divano (anch’esso adibito a letto); rimarra’ cosi’ per tutta la crociera. Sacrifica un po’ il passaggio verso il balcone ma non pregiudica la vivibilita’ della cabina. Studiamo la cabina/suite: notiamo che e’ ben piu’ grande delle esterne con balcone delle nostre due precedenti crociere; quello che ci soddisfa e’ lo spazio per gli abiti: tra armadi e cassetti riusciremo a disporre tutto quello che ci siamo portati (quattro valigie grandi e una piccola) in maniera piuttosto agevole e alla fine avanzera’ spazio. Anche il bagno e’ piu’ spazioso con il doppio lavabo e la vasca idromassaggio. Notiamo anche, dalla lettura dei vari fogli che troviamo in cabina, che il primo turno di cena, quello da noi richiesto, non e’ alle 19,00 ma alle 18,30. Per noi potrebbe pure andare bene ma il Grande si impunta: e che mangiamo con le galline? Non se ne parla, bisogna cambiare.
E cosi’, mentre i ragazzi restano in cabina a giocare con la playstation (utilissima la sera e nei tre giorni di navigazione), io e la Signora andiamo alla scoperta della nave e vediamo di farci cambiare di nuovo il turno della cena.
Piu’ tardi, mentre la nave lascera’ Amsterdam, effettueremo la consueta esercitazione di salvataggio.
Tra il giorno di inizio crociera ed il successivo, che e’ di navigazione, familiarizziamo con la Costa Deliziosa: prenotiamo il cinema 4D e vediamo uno dei film (in tutto ne vedremo due), saliamo alla piscina del ponte nove, iscriviamo il piccolo allo Squock, andiamo in palestra, facciamo la foto con il Comandante Sinisi, giochiamo a bingo, la Signora si concede un trattamento al centro estetico, andiamo al casino, ecc.

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Nel prosieguo di questo diario entrero’ piu’ nel dettaglio di alcuni aspetti specifici della nave.

Torniamo a noi; siamo elettrizzati, finalmente domani si torna in Norvegia, in quello che, forse, e’ il suio fiordo piu’ bello.
 
Ultima modifica da un moderatore:
Grande Robinson !!!! Un piacere.....
Comunque quella piscina con la sua balconata stupenda ed aperta al mare, probabilmente non stupisce ma é penetrante si sta da Dio, secondo me vale 100 Promenade !!!! Per non parlare delle feste, meno di quella di Capodanno, il massimo !!!
 
Hai cominciato benissimo, mi piace come presenti i vari episodi e come affronti sia l'entusiasmo dell'imbarco sia qualche piccola contrarietà: hai l'approccio giusto, corretto, pacato e un pò ironico: bravo!
Aspetto il resto con interesse....
 
Seguo anch'io con interesse il tuo diario, sia perche' molto dettagliato sia perche' l'itinerario e' tra i miei preferiti. Alla prossima.
 
Non vedo l'ora di leggere il seguito del tuo diario, anche perché sarà la mia destinazione del prossimo anno e sono ansioso di divorare quante più informazioni possibili :-)
 
Il tuo diario è cominciato molto bene, continua così, noi ti seguiremo con piacere anche perchè l'itinerario è veramene interessante.
 
Ringrazio tutti quelli che hanno letto l'inizio del mio diario ed in particolare tutti quelli che mi danno forti segnali di incoraggiamento. Ho gia' pronto il seguito ma sto avendo problemi con il caricamento delle foto. Appena risolvo pubblico.

Per Tano: sto cercando di fare paragoni omogenei e quindi la promenade della Royal l'ho confrontata con la zona di passaggio interna della Deliziosa; sulla piscina avrai sicuramente ragione tu, anche perche' della piscina della Navigator non ho ricordi particolari e quindi, forse, non era un granche'.

Saluti.
 
Normalmente, durante l’anno, io e la Signora quando ci svegliamo al mattino e apriamo la finestra vediamo il palazzo di fronte; poi, quando andiamo in cucina per fare colazione, se guardiamo fuori dalla finestra vediamo…. il palazzo di fronte. E poi, non secondario, usciamo per andare al lavoro.
E’ una sensazione meravigliosa quella di svegliarsi con un po’ di luce che filtra attraverso le tende, scostarle leggermente e trovarsi di fronte montagne, cascate, casette colorate, il verde dei boschi, il bianco della neve, il tutto avvolto da un’atmosfera silenziosa e da una nebbiolina realmente da fiaba.
Ed e’ bellissimo fare colazione, abbondante, avendo lo stesso tipo di paesaggio da fiaba che ti scorre davanti agli occhi. E poi, non secondario, e’ fantastico sapere che tra poco uscirai non per andare al lavoro ma per entrare nella fiaba.

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La nostra prima tappa, 18 giugno, e’ l’accoppiata Hellesylt-Geiranger; tra l’altro e’ l’unica tappa in comune con la precedente crociera anche se all’epoca scendemmo a Geiranger e risalimmo ad Hellesylt mentre ora e’ il contrario.
La giornata e’ un po’ nuvolosa ma non presenta rischi di pioggia; c’e’ il solito dubbio del “come ci vestiamo”? Alla fine optiamo per indossare un pile e portare negli zaini un altro pile ed un kway qualora ce ne fosse bisogno.
Quando si era trattato di prenotare le escursioni (operazione avvenuta prima di partire, cosa che consiglio vivamente sia per evitare le file sia per evitare di non trovare posto in qualche escursione che nel frattempo e’ andata esaurita) avevamo notato come ce ne fossero di simili a quelle di due anni prima; alla fine, per non ripetere un itinerario gia’ fatto, abbiamo optato per l’”escursione tra le montagne di Flo”. Probabilmente non eravamo stati sufficientemente attenti ai simboli che corredavano l’escursione ed alla sua descrizione. Immaginate quindi la nostra sorpresa quando la guida ci spiega che la mattinata sara’ impegnata in una passeggiata di 10 (!) chilometri tra le montagne; sorpresa ed anche un po’ di apprensione, non tanto per la difficolta’ (la guida ci ha detto che il percorso e’ abbastanza soft a parte due salite lungo la strada fino ad un’altitudine massima di 550 metri sul livello del mare ed una discesa finale un po’ ripida) ma per la lunghezza e soprattutto per il fatto che io 7 mesi prima ho avuto un incidente con la moto e mi sono rotto tibia, perone e malleolo (ecco perche’ in precedenza avevo parlato di un periodo difficile per me e la Signora). Ora sto meglio, cammino, guido la macchina, faccio cyclette, ecc. ma 10 chilometri sono 10 chilometri e non so se una camminata cosi’ lunga potra’ avere qualche conseguenza per il prosieguo della vacanza.
Comunque siamo in ballo e balliamo; alla fine andra’ tutto bene e, anzi, la passeggiata tra i monti sara’ uno dei ricordi piu’ belli della crociera. Per quasi tre ore saremo a diretto contatto con la natura (come si puo’ vedere dalle foto), passeremo tra posti da sogno: ruscelli, laghetti, cascate, boschi, prati, montagne, animali, fattorie, ecc.

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(tranquilli, la mucca vicino al masso piccolo al centro uscira' indenne dal torrente)

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Il cielo resta con qualche nuvola e non fa caldo, per fortuna, Difatti i 10 chilometri uniti ai pile che indossiamo ci fanno sudare ed io e la Signora ridiamo pensando a tutto il resto che abbiamo negli zaini.
Il Grande e il Piccolo hanno un altro passo e arrivano al pullman, che ci aspetta dall’altra parte della vallata, con netto anticipo; quando arriviamo noi (che comunque non saremo ultimi) ci prendono un po’ in giro per il ritardo. Siamo un po’ stanchi, sudati, ma felici di aver fatto un’esperienza fantastica.
L’escursione prosegue con il pranzo in un ristorante-albergo sulle rive di un laghetto incantevole; pranzo con servizio al tavolo a base di zuppa ai funghi e salmone.
Dal ristorante si riparte per la seconda parte dell’escursione che si sovrappone a quella gia’ fatta nel 2009, ma i posti sono cosi’ belli che si rivedono volentieri.
Dapprima costeggiamo il lago Stryn che e’ ghiacciato ed ha dei riflessi bellissimi

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e poi saliamo sul monte Dalsnibba, luogo estremamente panoramico.

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Sul pullman, mentre saliamo, io, la Signora, il Grande ed il Piccolo aguzziamo la vista per vedere se, come due anni fa, riusciamo a scorgere una famiglia di renne. Stavolta niente, solo tanta neve e le famose piramidi di pietre che fanno i turisti.

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Questa e' la foto di due anni fa.

Dopo una breve passeggiata sulla cima del monte e qualche foto risaliamo sul pullman che, nel frattempo, si e’ guastato. Esatto, si e’ rotto qualcosa e non riusciamo a ripartire. La guida ci rassicura mentre vediamo tutti gli altri pullman, con sopra altri crocieristi, che ripartono per tornare verso la Deliziosa mentre noi stiamo fermi li. Il timore che ad un certo punto la nave non possa fare a meno di salpare senza di noi, comincia a farsi strada. La mia gamba sembra dirmi: “Ehi, i 10 km me li sono fatti ma non pensare di farmi tornare a piedi fino alla nave”; “tranquilla, rispondo io, vedrai che qualcuno verra’ a prenderci”. Restiamo fermi per circa un’oretta fotografando tutto il fotografabile; considerando che siamo gia’ stati qui nel 2009, a questo punto conosciamo la cima del monte Dalsnibba centimetro per centimetro, piccolo negozio e toilette compresi. La guida ci ha detto che stanno mandando un altro pullman a prenderci quando, incredibile, uno dei nostri compagni di escursione (che evidentemente si intende di pullman e motori) riesce a far ripartire il mezzo!
Applauso liberatorio e ripartiamo verso la nave. L’inconveniente pero’ non impedisce una sosta, seppur breve, ad uno dei punti panoramici piu’ famosi di tutta la Norvegia, la gola di Flydal.

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Arriviamo finalmente alla nave, con il personale che, simpaticamente, finge di rimproverarci battendo con la mano sull’orologio.
Siamo stanchi ma felici per aver trascorso una giornata meravigliosa.
Approfitto per dire che in questo diario c’e’ il rischio di abusare degli aggettivi meraviglioso, fantastico, bellissimo, ecc. ma non e’ colpa mia se la maggior parte dei luoghi visitati sono stati meravigliosi, fantastici, bellissimi, ecc.
E il meglio deve ancora venire (come direbbe Ligabue); l’uscita dal fiordo, con le sue eccezionali cascate, e’ elettrizzante; suggestiva in particolare la cascata delle sette sorelle e quella dirimpettaia del pretendente con tutta la leggenda che le accompagna.

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Si chiude cosi’, con un ultimo sguardo al fiordo dalla vetrata del ristorante, la nostra giornata norvegese.

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Ultima modifica:
Ciao Robinson.
Noi non abbiamo fatto l'escursione a piedi perchè anch'io sono segnato da un'incidente in moto e non posso permettermi percorsi accidentati...per cui classica escursione in pullman che alla fine si è rivelata un'ottima esperienza.
Saluti
Leo
 
Ciao Robinson,
io ho fatto la crociera nella Norvegia del Sud e questa bellissima descrizione mi ha suscitato ricordi fantastici tra Geiranger ed Hellesylt
Complimenti anche per le foto, soprattutto quella delle renne
Un caro saluto, aspetto il resto, ti seguirò con interesse anche nelle tappe che non conosco
 
Che meraviglia!!!!!!!! Seguirò il tuo diario con molto interesse e prima o poi anch'io riuscirò a fare questa crociera stupenda, per ora posso solo sognare guardando le tue fantastiche foto.
Ciao Monica
 
19 giugno
Il quarto giorno di crociera e’ anche il secondo giorno interamente dedicato alla navigazione; questo capitolo del diario quindi, in mancanza di escursioni, lo utilizzero’ per illustrare vari aspetti della nave, della vita di bordo, delle tante cose positive che ho riscontrato e di qualcuna negativa (per fortuna non troppe).
Va comunque detto che la navigazione non ci ha impedito di vedere spettacoli della natura veramente impressionanti con un alternarsi di isole e catene montuose a picco sul mare.

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Torniamo a noi, dove eravamo rimasti? Ah gia’, la scelta del turno di cena e l’assegnazione del tavolo. Assodato che il primo turno era troppo presto per le nostre abitudini abbiamo chiesto, come gia’ detto di modificare l’orario. Con mio grande rammarico in quanto il tavolo che ci era stato assegnato al primo turno era in fondo, proprio a fianco alla vetrata di poppa.
La prima sera ci viene dato un tavolo provvisorio che tutto sommato non ci dispiace; non e’ proprio di fianco alla vetrata ma e’ subito in seconda fila consentendoci quindi di cenare guardando lo spettacolo del mare, del cielo, delle isole, ecc.. Pero’ come ci avevano anticipato, si trattava di un tavolo provvisorio e la mattina dopo, in cabina, troviamo l’assegnazione definitiva del tavolo. Cavolo, e’ in una posizione che non ci piace, al centro della sala e lontano dalle vetrate (non so se si e’ capito, ma il nostro desiderio era di cenare guardando il mare…). Parliamo con una persona che ci viene indicata come responsabile della sistemazione dei tavoli e chiediamo se non sia possibile spostarsi; oltretutto faccio presente che, alloggiando in una suite, dovremmo poter avere un tavolo nella zona suite. Ci viene risposto che lì, a centro sala, e’ la zona suite. Ma allora la sistemazione iniziale non era in zona suite! Comunque suite o non suite ci piacerebbe un tavolo con vista esterna. Alla fine parliamo con Umberto Iacomino, capo maitre, il quale ci dice per quella sera di cenare al tavolo assegnato e che avrebbe provato a sistemarci di nuovo in coda.
A quel punto con la Signora ci siamo detti che probabilmente avevamo fatto gia’ troppo casino e che a questo punto qualunque fosse stato il tavolo riservatoci ce lo saremmo preso senza fiatare, anche se era all’aperto…
Per fortuna le nostre buone intenzioni sono state premiate e alla fine il grande Iacomino ci ha trovato un tavolo proprio al centro della poppa, a fianco della grande vetrata centrale e da quella sera le nostre cene sono state in cinemascope.

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Dunque, come gia’ detto, siamo in suite ma non siamo tipi da suite; ad esempio, gia’ prima di partire, la presenza del maggiordomo e’ stato motivo di disagio. Cerco di spiegarmi: della suite abbiamo apprezzato la spaziosita’ dell’ambiente, la maggior ampiezza del balcone, gli armadi ed i cassetti, il doppio lavabo.

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Il Piccolo ha apprezzato molto anche la vasca idromassaggio e devo dire che anche la frutta in cabina e’ stata una cosa piacevole. Ma di tante altre cose non abbiamo usufruito: per esempio non ci siamo mai sognati di coinvolgere il maggiordomo nel fare e disfare il bagaglio, ne’ ci siamo fatti assistere nella prenotazione delle escursioni e neanche ci siamo fatti portare i pasti o la colazione in camera; va detto che, nel complesso, si e’ trattato di una figura piuttosto assente: noi non l’abbiamo mai chiamato ma neanche lui si e’ visto troppo spesso in giro per vedere se avessimo bisogno di qualcosa. Molto piu’ presente l’assistente di cabina.
Anche il pillow menu, la scelta dei cuscini, l’abbiamo sollecitato noi dopo due notti visto che nessuno ci aveva chiesto di effettuare la scelta.



La nave e’ bella, e’ nuova, e’ intrigante, e’ piena di angoli da scoprire; ci sono piaciuti i disegni dei pannelli lungo le scale, gli oggetti contenuti nelle teche negli spazi comuni, la splendida piscina coperta al ponte nove con il maxischermo e le vetrate panoramiche.

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Ci e’ piaciuta molto la palestra, cosi’ come il teatro; molto belli gli ascensori panoramici che arrivano su su fino al ristorante club.

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(la signora in palestra)

Il Piccolo ha usfruito saltuariamente dello Squock e ha detto che il programma era un po’ “moscio”; io non ci sono mai stato ma la Signora ha detto che trattandosi di una nave nuova (e quindi non con spazi adattati a miniclub) si aspettava un ambiente piu’ ampio; il Grande, giovane Werther del XXI secolo, non e’ mai andato al teen club, preferendo leggere o giocare alla play con il fratello.

Sul servizio al ristorante niente da dire (addirittura superbo quello del ristorante club); la Signora pero’ ha detto che nel complesso si sarebbe aspettata qualche piatto piu’ “sfizioso”, qualcosa di piu’ originale. Da questo punto di vista la MSC, a nostro avviso, esce vincente dal confronto, specialmente nella pasticceria. Detto questo va anche aggiunto che sulla nave si mangiava praticamente a tutte le ore, dalla colazione del mattino fino alle sorprese della notte.

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Sempre la Signora rimarcava il fatto che i trattamenti estetici siano stati un po’ troppo costosi.

Gli spettacoli al teatro (non li abbiamo visti tutti) sono stati di buon livello con dei bravi professionisti, in particolare i ballerini acrobatici. Notevoli gli effetti di luce e le coreografie; non mi hanno entusiasmato i cantanti titolari mentre sono state eccellenti le guest-star ed in particolare Roberto Sinagoga, affermato cantante di musical (Notre Dame). A proposito di cantanti (o di artisti musicali in genere), se ne trovavano in diversi punti della nave, tutti molto bravi e capaci di assecondare i gusti di ogni tipo di pubblico.

Troppo invadenti i fotografi e troppo costose le fotografie.
Assente la vendita di opere d’arte che avevamo trovato sulle altre compagnie e che in particolare sulla Royal era una sorta di spettacolo di intrattenimento.

Angusta la sistemazione della galleria commerciale (come gia’ evidenziato in un altro argomento del forum) e non ben delimitate le zone fumatori con passaggi (semi) obbligati in spazi saturi di fumo. Uno di questi era il casino’ per il quale bisognava passare per andare al teatro.
A proposito di casino’, un pizzico di delusione e’ derivato dal fatto che le slot machine regolano le eventuali vincite direttamente sulla Carta Costa, senza il bel rumore delle monetine che scendono…
Ma questo e’ il progresso.

Molto apprezzata la cortesia, la disponibilita’ e la preparazione del personale, il livello delle guide, l’organizzazione delle escursioni con orari sempre rispettati.

Qualche altro argomento lo tocchero’ nel diario dei prossimi giorni.
E domani…… Capo Nord.
 
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