TENTATIVO DI DESCRIZIONE DI UNA CROCIERA IN NORVEGIA.
Proviamo.
E finalmente e’ arrivato il 16 giugno; le valigie, stracolme, sono chiuse. Fara’ freddo? Fara’ caldo? Ci portiamo anche le giacche a vento? Due anni fa in Norvegia faceva caldo (Flam 35 gradi); ma stavolta andiamo molto piu’ a nord, andiamo a Capo Nord. Sono 11 giorni di crociera, occorre piu’ biancheria, piu’ vestiti, piu’ tutto. Quante serate di gala ci saranno? Quanti vestiti mi devo portare?
E le scarpe da trekking? E se andiamo in palestra?
Le valigie sono stracolme.
Arriviamo a Fiumicino: io, la Signora, il Grande e il Piccolo; e’ la nostra terza crociera: nel 2008 Mediterraneo Orientale con la Navigator of the Seas, nel 2009 la Norvegia Meridionale con la MSC Orchestra e adesso Il Regno della Luce con Costa Deliziosa. Tre navi differenti di tre diverse compagnie: i confronti saranno inevitabili.
A dire il vero io avevo fatto una crociera nel 1986 con la mitica Ausonia, Mediterraneo Occidentale, ma sono ricordi che si perdono nella notte dei tempi.
L’inizio e’ confortante; in aeroporto, una volta individuato il desk del nostro volo, un charter Lufthansa Italia, vediamo subito che l’assistenza Costa e’ molto presente con alcune incaricate che danno indicazioni facilitando le operazioni del check-in; tra l’altro, come ci viene anticipato da una di queste assistenti, Costa ha fatto una sorta di check-in preventivo cercando di assegnare posti vicini ai nuclei familiari, soprattutto a quelli con bambini. Cosa molto gradita anche se, anticipo, al ritorno non sara’ cosi’.
Le valigie passano il controllo peso (non l’avrei mai detto) e ci imbarchiamo; volo tranquillo e puntuale, arriviamo ad Amsterdam dove il tempo e’ brutto con una leggera pioggia.
Anche all’aeroporto di arrivo l’organizzazione Costa e’ eccellente: una volta recuperati i bagagli individuiamo subito personale della Compagnia che con cartelli con il logo ci guida nell’enorme aeroporto olandese fino ad arrivare ai pullman che ci porteranno al porto.
Nei due aeroporti e’ gia’ scattato il primo confronto: due anni fa con MSC l’assistenza fu di gran lunga inferiore: non tanto a Fiumicino (all’epoca viaggiammo con un volo di linea della SAS), quanto a Copenaghen dove mi ricordo che continuavo ad incrociare addetti della Costa ma nessuno della MSC.
Arriviamo finalmente alla nave: e’ grande, ma non ci fa la stessa impressione che ci fece la Navigator nel 2008; sara’ che quella era la nostra prima crociera ma ricordo che restammo letteralmente a bocca aperta. Anche la hall principale, pur essendo bella e arricchita dalla Palla di Gio’ Pomodoro non e’ paragonabile alla Promenade della Navigator.
La vigilia e’ stata animata da due questioni: il quarto letto in cabina ed il turno di cena.
Andiamo con ordine e partiamo dal quarto letto in cabina.
Vuoi perche’ il Grande e’ grande ma non abbastanza da pagare la quota adulti (ha 17 anni), vuoi perche’ quando abbiamo prenotato non era rimasto molto nella scelta delle cabine, vuoi perche’ io e la Signora avevamo bisogno di gratificarci dopo un anno un po’ difficile, al momento della prenotazione la scelta era caduta su una cabina Suite, sesto ponte (Ortensia); bellissima.
Poi, leggendo nel forum, era emerso qualche dubbio sul fatto che nella suite ci fosse lo spazio per un quarto letto; avevo provato anche a porre la questione ma le risposte non erano state confortanti: chi conosceva la nave mi aveva detto che lo spazio non c’era. Naturalmente prima di partire avevo chiamato sia l’agenzia che la Compagnia e, pur avendo avuto risposte rassicuranti, un po’ di apprensione c’era.
L’altra questione riguardava il turno di cena: avevo letto, non ricordo dove, che gli orari erano le 19,00 e le 21,15. Prima di partire chiamo la Compagnia e chiedo che turno avro’: il secondo; no, che scherziamo, e chi cena alle 21,15, troppo tardi, per favore ci cambi il turno.
Dopo un check-in molto veloce (priorita’ suite), ritiro Carte Costa, foto segnaletica, ed eccoci in cabina: i bagagli sono gia’ dentro (buono); tra i privilegi suite troviamo il prosecco ma mancano i canape’ (arriveranno piu’ tardi e saranno divorati dai ragazzi); i cuscini sono normali.
Il quarto letto c’e’: e’ messo ai piedi del letto matrimoniale a fianco del divano (anch’esso adibito a letto); rimarra’ cosi’ per tutta la crociera. Sacrifica un po’ il passaggio verso il balcone ma non pregiudica la vivibilita’ della cabina. Studiamo la cabina/suite: notiamo che e’ ben piu’ grande delle esterne con balcone delle nostre due precedenti crociere; quello che ci soddisfa e’ lo spazio per gli abiti: tra armadi e cassetti riusciremo a disporre tutto quello che ci siamo portati (quattro valigie grandi e una piccola) in maniera piuttosto agevole e alla fine avanzera’ spazio. Anche il bagno e’ piu’ spazioso con il doppio lavabo e la vasca idromassaggio. Notiamo anche, dalla lettura dei vari fogli che troviamo in cabina, che il primo turno di cena, quello da noi richiesto, non e’ alle 19,00 ma alle 18,30. Per noi potrebbe pure andare bene ma il Grande si impunta: e che mangiamo con le galline? Non se ne parla, bisogna cambiare.
E cosi’, mentre i ragazzi restano in cabina a giocare con la playstation (utilissima la sera e nei tre giorni di navigazione), io e la Signora andiamo alla scoperta della nave e vediamo di farci cambiare di nuovo il turno della cena.
Piu’ tardi, mentre la nave lascera’ Amsterdam, effettueremo la consueta esercitazione di salvataggio.
Tra il giorno di inizio crociera ed il successivo, che e’ di navigazione, familiarizziamo con la Costa Deliziosa: prenotiamo il cinema 4D e vediamo uno dei film (in tutto ne vedremo due), saliamo alla piscina del ponte nove, iscriviamo il piccolo allo Squock, andiamo in palestra, facciamo la foto con il Comandante Sinisi, giochiamo a bingo, la Signora si concede un trattamento al centro estetico, andiamo al casino, ecc.
Nel prosieguo di questo diario entrero’ piu’ nel dettaglio di alcuni aspetti specifici della nave.
Torniamo a noi; siamo elettrizzati, finalmente domani si torna in Norvegia, in quello che, forse, e’ il suio fiordo piu’ bello.
Proviamo.
E finalmente e’ arrivato il 16 giugno; le valigie, stracolme, sono chiuse. Fara’ freddo? Fara’ caldo? Ci portiamo anche le giacche a vento? Due anni fa in Norvegia faceva caldo (Flam 35 gradi); ma stavolta andiamo molto piu’ a nord, andiamo a Capo Nord. Sono 11 giorni di crociera, occorre piu’ biancheria, piu’ vestiti, piu’ tutto. Quante serate di gala ci saranno? Quanti vestiti mi devo portare?
E le scarpe da trekking? E se andiamo in palestra?
Le valigie sono stracolme.
Arriviamo a Fiumicino: io, la Signora, il Grande e il Piccolo; e’ la nostra terza crociera: nel 2008 Mediterraneo Orientale con la Navigator of the Seas, nel 2009 la Norvegia Meridionale con la MSC Orchestra e adesso Il Regno della Luce con Costa Deliziosa. Tre navi differenti di tre diverse compagnie: i confronti saranno inevitabili.
A dire il vero io avevo fatto una crociera nel 1986 con la mitica Ausonia, Mediterraneo Occidentale, ma sono ricordi che si perdono nella notte dei tempi.
L’inizio e’ confortante; in aeroporto, una volta individuato il desk del nostro volo, un charter Lufthansa Italia, vediamo subito che l’assistenza Costa e’ molto presente con alcune incaricate che danno indicazioni facilitando le operazioni del check-in; tra l’altro, come ci viene anticipato da una di queste assistenti, Costa ha fatto una sorta di check-in preventivo cercando di assegnare posti vicini ai nuclei familiari, soprattutto a quelli con bambini. Cosa molto gradita anche se, anticipo, al ritorno non sara’ cosi’.
Le valigie passano il controllo peso (non l’avrei mai detto) e ci imbarchiamo; volo tranquillo e puntuale, arriviamo ad Amsterdam dove il tempo e’ brutto con una leggera pioggia.
Anche all’aeroporto di arrivo l’organizzazione Costa e’ eccellente: una volta recuperati i bagagli individuiamo subito personale della Compagnia che con cartelli con il logo ci guida nell’enorme aeroporto olandese fino ad arrivare ai pullman che ci porteranno al porto.
Nei due aeroporti e’ gia’ scattato il primo confronto: due anni fa con MSC l’assistenza fu di gran lunga inferiore: non tanto a Fiumicino (all’epoca viaggiammo con un volo di linea della SAS), quanto a Copenaghen dove mi ricordo che continuavo ad incrociare addetti della Costa ma nessuno della MSC.
Arriviamo finalmente alla nave: e’ grande, ma non ci fa la stessa impressione che ci fece la Navigator nel 2008; sara’ che quella era la nostra prima crociera ma ricordo che restammo letteralmente a bocca aperta. Anche la hall principale, pur essendo bella e arricchita dalla Palla di Gio’ Pomodoro non e’ paragonabile alla Promenade della Navigator.
La vigilia e’ stata animata da due questioni: il quarto letto in cabina ed il turno di cena.
Andiamo con ordine e partiamo dal quarto letto in cabina.
Vuoi perche’ il Grande e’ grande ma non abbastanza da pagare la quota adulti (ha 17 anni), vuoi perche’ quando abbiamo prenotato non era rimasto molto nella scelta delle cabine, vuoi perche’ io e la Signora avevamo bisogno di gratificarci dopo un anno un po’ difficile, al momento della prenotazione la scelta era caduta su una cabina Suite, sesto ponte (Ortensia); bellissima.
Poi, leggendo nel forum, era emerso qualche dubbio sul fatto che nella suite ci fosse lo spazio per un quarto letto; avevo provato anche a porre la questione ma le risposte non erano state confortanti: chi conosceva la nave mi aveva detto che lo spazio non c’era. Naturalmente prima di partire avevo chiamato sia l’agenzia che la Compagnia e, pur avendo avuto risposte rassicuranti, un po’ di apprensione c’era.
L’altra questione riguardava il turno di cena: avevo letto, non ricordo dove, che gli orari erano le 19,00 e le 21,15. Prima di partire chiamo la Compagnia e chiedo che turno avro’: il secondo; no, che scherziamo, e chi cena alle 21,15, troppo tardi, per favore ci cambi il turno.
Dopo un check-in molto veloce (priorita’ suite), ritiro Carte Costa, foto segnaletica, ed eccoci in cabina: i bagagli sono gia’ dentro (buono); tra i privilegi suite troviamo il prosecco ma mancano i canape’ (arriveranno piu’ tardi e saranno divorati dai ragazzi); i cuscini sono normali.
Il quarto letto c’e’: e’ messo ai piedi del letto matrimoniale a fianco del divano (anch’esso adibito a letto); rimarra’ cosi’ per tutta la crociera. Sacrifica un po’ il passaggio verso il balcone ma non pregiudica la vivibilita’ della cabina. Studiamo la cabina/suite: notiamo che e’ ben piu’ grande delle esterne con balcone delle nostre due precedenti crociere; quello che ci soddisfa e’ lo spazio per gli abiti: tra armadi e cassetti riusciremo a disporre tutto quello che ci siamo portati (quattro valigie grandi e una piccola) in maniera piuttosto agevole e alla fine avanzera’ spazio. Anche il bagno e’ piu’ spazioso con il doppio lavabo e la vasca idromassaggio. Notiamo anche, dalla lettura dei vari fogli che troviamo in cabina, che il primo turno di cena, quello da noi richiesto, non e’ alle 19,00 ma alle 18,30. Per noi potrebbe pure andare bene ma il Grande si impunta: e che mangiamo con le galline? Non se ne parla, bisogna cambiare.
E cosi’, mentre i ragazzi restano in cabina a giocare con la playstation (utilissima la sera e nei tre giorni di navigazione), io e la Signora andiamo alla scoperta della nave e vediamo di farci cambiare di nuovo il turno della cena.
Piu’ tardi, mentre la nave lascera’ Amsterdam, effettueremo la consueta esercitazione di salvataggio.
Tra il giorno di inizio crociera ed il successivo, che e’ di navigazione, familiarizziamo con la Costa Deliziosa: prenotiamo il cinema 4D e vediamo uno dei film (in tutto ne vedremo due), saliamo alla piscina del ponte nove, iscriviamo il piccolo allo Squock, andiamo in palestra, facciamo la foto con il Comandante Sinisi, giochiamo a bingo, la Signora si concede un trattamento al centro estetico, andiamo al casino, ecc.
Nel prosieguo di questo diario entrero’ piu’ nel dettaglio di alcuni aspetti specifici della nave.
Torniamo a noi; siamo elettrizzati, finalmente domani si torna in Norvegia, in quello che, forse, e’ il suio fiordo piu’ bello.
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