20 GIUGNO 2011
Siamo in navigazione; l’arrivo ad Honnigsvag e’ previsto nel primo pomeriggio. Ieri il Piccolo non si e’ sentito bene ma oggi ha gia’ recuperato e la mattina la passa in piscina; diciamo che se proprio doveva sentirsi male lo ha fatto al momento giusto quando, avendo un giorno e mezzo consecutivo di navigazione, ha avuto modo di recuperare.
Siamo oltre il Circolo Polare Artico, superato ieri con una piccola cerimonia simbolica a bordo, con tanto di “rito del ghiaccio” ad opera dello staff di animazione. E’ suggestivo pensare che ora per un po’ di giorni non vedremo il sole tramontare.
Prima di partire ho comprato in libreria una delle guide turistiche piu’ famose (non faccio il nome per non fare pubblicita’) e devo dire che mi e’ stata molto utile sia in termini di preparazione al viaggio in quanto mi ha dato modo di approfondire alcuni aspetti della storia e della cultura della Norvegia, sia in termini di integrazione a quanto ci e’ stato detto nelle varie escursioni. Un passaggio che mi aveva colpito era quello in cui la guida asseriva che, secondo alcuni, Capo Nord e’ una trappola per turisti. Intendendo dire, verosimilmente, che alla fine si tratta “solo” di un promontorio sul mare e nulla di piu’. Ora che ci sono stato posso confutare questa affermazione: prima di tutto il luogo ha un valore simbolico, siamo a Capo Nord; anche se intorno non ci fosse nulla potremmo sempre affermare “siamo a Capo Nord”. Esaspero il concetto: se avessi la possibilita’ di andare sulla Luna, sicuramente non avrei niente di interessante intorno ma, accidenti, sarei sulla Luna.
Lo scorso anno siamo stati a Londra e da li’ abbiamo fatto una gita a Greenwich: per terra c’e’ una linea che delimita il famoso meridiano ed e’ stato emozionante farsi fotografare con le gambe a cavallo del meridiano, con un piede in un emisfero ed un piede in un altro. C’e’ un valore simbolico che e’ in quel luogo, che e’ di quel luogo.
Di piu’, oltre al valore simbolico Capo Nord e’ anche bello (e in questa valutazione conta sicuramente la splendida giornata di sole che ci ha accompagnati); e’ bello il paesaggio mentre ci si avvicina, e’ bello perdere il proprio sguardo nel mare davanti, e’ bello coprirsi per ripararsi dal vento (non un vento qualunque), e’ bello navigarci sotto e vederlo dal basso. Qui le foto rendono il concetto meglio di tante parole.
La scelta dell’escursione da fare a Capo Nord era stata tra le piu’ difficili; tutte e tre le proposte erano interessanti ma alla fine hanno prevalso le considerazioni di cui sopra: non possiamo arrivare fin qua su e poi non andare a Capo Nord. Abbiamo provato a verificare con l’ufficio escursioni se poteva essere possibile accoppiare due escursioni nella stessa giornata aggiungendo a Capo Nord quella degli uccelli o quella dei granchi. Purtroppo non e’ stato possibile: poiche’ la maggior parte dei crocieristi opta per l’escursione a Capo Nord, bisogna organizzare un gran numero di pullman che, di fatto, fanno avanti e indietro e non e’ possibile stabilire preliminarmente l’orario dei vari gruppi e, di conseguenza, non si puo’ pianificare una seconda gita.
Di fatto subito dopo pranzo, ben coperti, partiamo per la nostra meta; sul pullman non c’e’ una vera e propria guida ma un componente dello staff (nel nostro caso il batterista di uno dei gruppi musicali presenti a bordo) che ci fornisce delle indicazioni su come si svolgera’ l’escursione, i tempi, gli orari, ecc. e ci legge una serie di informazioni sulla zona che attraversiamo, il clima, il paesaggio, gli abitanti, ecc. Intanto il pullman avanza mostrandoci paesaggi veramente suggestivi.
Lungo il tragitto facciamo anche una piccola sosta per poter scattare delle foto ad un Sami, alla sua renna e alla sua capanna.
E finalmente eccoci arrivati: ci fermiamo in un ampio piazzale davanti ad una struttura bianca con ampie vetrate ed una sfera in cima; all’interno si trova un negozio di souvenir, i servizi, una caffetteria, ed una sala cinema in cui viene proiettato un interessante filmato (con schermo a 180 gradi) nel quale viene descritta la vita a Capo Nord e dintorni durante l’anno. Credo che all’interno della struttura ci sia anche un hotel ma non ne sono sicuro.
In fondo un’ampia vetrata con delle porte al centro che immettono sul promontorio vero e proprio; fuori fa freddo, ci si fa fotografare vicino ai cerchi simbolo del posto, si guarda lo spettacolo del mare davanti a noi, consapevoli di trovarsi in un luogo particolare sospesi nel tempo e nello spazio; con il sole che non tramonta mai ed il mare infinito davanti si ha la sensazione vera, finalmente, di perdersi in un sogno. Si ha la consapevolezza di essere realmente ai confini del mondo, realmente lontano da tutto quello che ci assilla quotidianamente. Non e’ una trappola per turisti, e’ una meta da raggiungere.
(il Piccolo, la Signora, io e il Grande)
Dopo un po’ rientriamo dentro, il vento punge (anche se non sara’ il posto piu’ freddo che visiteremo oggi…) ed e’ piacevole trovare tepore nel negozio di souvenir. Spediamo le cartoline che hanno un’affrancatura particolare e dopo un po’ risaliamo sul pullman che ci riporta verso la nave. Arriviamo al porto che e’ ancora presto, la giornata e’ splendida e decidiamo di fare due passi per il paesino. Girando ci imbattiamo nel’IceBar, vero e proprio bar dove tutto (le sedie, i tavolini, il bancone e perfino i bicchieri) e’ di ghiaccio. Per entrare ci vengono fornite delle coperte termiche e dentro beviamo dei drink analcolici; una volta usciti gettiamo i bicchieri di ghiaccio nel mare cosi’ come suggeritoci dal proprietario del bar (dice che porta fortuna).
Altra esperienza incredibile.
Mentre saliamo a bordo vediamo che sta arrivando la Costa Pacifica, scopriro’ dopo che viene dalla Groenlandia; chissa’, potrebbe essere la nostra prossima crociera.
La giornata, veramente speciale, ci riserva un’ultima sorpresa: la sera, mentre ceniamo, la nave passa sotto il promontorio di Capo Nord consentendoci di godere ancora una volta di uno spettacolo fantastico.