Continuando l’ escursione una volta finita la degustazione, ci dirigiamo verso la Teguise per pranzare in un bellissimo albergo.
Nota personale: niente da recriminare per quanto riguarda il pranzo al ristorante dell’ albergo, ma viene spontaneo il paragone con quello della nave….
Prossima tappa Mirador del Rio. Il Mirador del Río è un’ altra creazione architettonica dell’ architetto locale César Manrique. È stato costruito in cima alle magnifiche scogliere del Risco de Famara, vicino al villaggio di Yé, sulla punta settentrionale di Lanzarote. Tutto in perfetta armonia con la natura circostante. Il Mirador del Rio è completamente mimetizzato con i suoi dintorni ed è appena visibile dall’esterno, integrandosi perfettamente con l’ambiente di pietra. Si trova in prossimità dei resti di una vecchia batteria militare risalente alla fine del XIX secolo, ed è camuffato nella roccia con la maestria che solo un genio come Manrique poteva concepire. El Mirador domina El Río, la stretta striscia di mare che separa Lanzarote dall’ isola La Graciosa.
Un ingresso che desta curiosita’
Tramite un tunnel
Si arriva ad uno spazio che ha dell’ incredibile
Queste vetrate sono definite “occhi del Mirador”
Fuori il panorama e’ da mozzafiato. Il picco e’ di centinaia di metri...
Qui si evince l’ integrazione dell’ opera con la natura
Una esperienza unica!! Ci e’ rimasta nel cuore!!
Prossima tappa, Jameos del Agua
La parola “jameo” si riferisce ad un foro che si produsse a causa del crollo del tetto di un tunnel di lava. Il Jameos del Agua, proprio come la vicina Cueva de Los Verdes, si trova all’interno del tunnel vulcanico prodotto dall’eruzione del vulcano de la Corona. Il tunnel ha una lunghezza nota di 6 km, di cui almeno 1,5 km sotto la superficie del mare: questa ultima sezione prende il nome di Tunnel di Atlantide. I Jameos del Agua si trovano nella sezione di questo tunnel più vicino alla costa.
Sono costituiti da almeno tre “jameos”, o aperture nel terreno: esse sono il “Jameo Chico“, attraverso il quale si accede all’interno, il “Jameo Grande” e un terzo, chiamato “Jameo de la Cazuela“.