[/IMG]Confesso che ero molto curioso di vedere Oslo,non essendoci mai stato mi ha dato sempre l'impressione di un posto con un'alta qualità della vita. In effetti l'impressione è stata confermata anche se me l'aspettavo leggermente diversa anche se non saprei spiegare esattamente come. Purtroppo il tempo a disposizione nella capitale della Norvegia è veramente risicato, e questa è una pecca di questo itinerario; per me rimane inspiegabile il motivo per cui ad Oslo sostiamo solo meno di 5 ore, mentre a Warnemunde il tempo di scalo sarà di ben 11 ore, non vedo il nesso con la crociera dei fiordi,a parte quello di favorire lo sbarco dei Tedeschi e l'imbarco di chi farà la crociera di riposizionamento di Fortuna nel Mediterraneo. Comunque, la cosa va così e me ne faccio una ragione di vita. Durante la navigazione di avvicinamento al fiordo di Oslo, la sera ho la possibilità di immortalare una luna piena che illumina il mare da urlo.
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La mattina sveglia alle 6, arrivo in porto previsto per le 7 e non voglio perdermelo, anche perchè con mia moglie che va a dormire alle 21 è difficile riuscire a rimanere a letto oltre quest'orario visto che lei quando si sveglia comincia a chiarmarmi ogni 5 minuti. "Ma Giuseppe, cosa vuoi dirci, che tua moglie rompe le balle??" Si, esattamente. Doccia,colazione e siamo ad Oslo.
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La macchiolina chiara sulla collina che si vede nella prossima foto è il trampolino olimpico di salto con gli sci.
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La zona portuale è attualmente interessata a diversi lavori, sia vicino alle banchine che nelle strade vicine, a dimostrazione,se ce ne fosse bisogno, dell'efficienza in tema di infrastrutture di questa nazione.
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La truppa oramai è alzata, mangiata e pronta alla pugna, fai da te più sfrenato anche oggi. Non vi ho ancora parlato degli appunti di Roberto, ogni mattina il nostro prode si presentava al tavolo della colazione con dei foglietti dove aveva scritto le note salienti del posto in cui ci trovavamo, con le principali cose da vedere. Anche Maria Rosaria aveva le sue note scritte, corredate anche da mappe ed illustrazioni, mentre quelli di roberto erano veri e propri "pizzini" in stile mafioso. E' inutile dire che non siamo riusciti a fare una sola delle cose scritte, il programma della giornata è stato sempre fatto li per li e MOLTO suscettibile di modifiche. Dato il tempo tiranno,l'unica cosa certa era che in questa tappa ci saremmo affidati al bus Citysightseeing, che ci avrebbe permesso eventualmente di scendere nei posti di nostro interesse e risalire per proseguire il tour. Tenete presente che una volta scesi, tocca aspettare il bus successivo, che passa dopo circa mezz'ora. A Oslo ci sono 2 compagnie che svolgono questo servizio, oltre a quella che ho già citato, anche la " HOP ON HOP OFF", che veniva ovviamente confusa dai turisti; gente con il biglietto di una che cercava di salire sul bus dell'altra venendo rimbalzata dal controllore. Uno spasso. Iniziamo il giro e prendo qualche foto al volo dall'autobus
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Questa è la sede del Municipio
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Oslo non si è sempre chiamata così, anticamente il suo nome era Christiania, dal nome del Re Vichingo che l'ha fondata. Queste informazioni le abbiamo avute grazie ai potenti e tecnologici mezzi del Citysightseeing
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E finalmente arriviamo in quella che abbiamo individuato come tappa da non perdere: il parco Vigeland, famoso per le sculture dell'omonimo artista Norvegese, il signor Parco. Scherzo, si chiama Vigeland
Qui si possono ammirare le sue opere che rappresentano l'evoluzione della vita dell'uomo, dalla nascita alla morte. Scendiamo al volo, abbiamo mezz'ora di tempo per prendere il prossimo autobus, non ricordo di aver visitato qualcosa così in fretta in vita mia.
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Ed è qui che Roberto, che è un fantasista e come tale ha degli sprazzi di genialità, si esibisce nel suo capolavoro, oscurando tutto il lavoro del signor Vigeland, che probabilmente si sarà rivoltato nella tomba.
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Abbiamo dato un senso alla giornata, quasi di corsa ritorniamo all'ingresso del parco, non vorremmo perdere il bus, il tempo stringe. Ma purtroppo qualcosa va storto, come in ogni fai da te. Il bus arriva ma è praticamente pieno, ci sono pochissimi posti a sedere che non sono sufficienti per il nostro gruppo, e l'autista è irremovibile, non essendo un mezzo di linea, la regola non ammette persone in piedi. Questo ci scombussola i piani, siamo costretti ad aspettare il prossimo. L'autista telefona per sollecitare un collega, ci dice che in 10-15 minuti il prossimo autobus sarà qui.Questo signore deve avere sangue Italiano nelle vene, ci ha mentito sapendo di farlo, infatti l'attesa si protrae oltre i 30 minuti, e non possiamo più fare altre soste, dobbiamo tornare al porto. Lungo il tragitto passiamo vicino a posti che avrebbero meritato una visita, come il museo delle navi Vichinghe e il parco dove ci sono le case tipiche Norvegesi, che sono state smontate dai loro luoghi originari e rimontate qui per far vedere l'evoluzione delle abitazioni, o il museo a forma triangolare dove all'interno c'è una famosa nave, la Fram, che all'inizio del secolo scorso ha effettuato diverse spedizioni nel mare Artico, è addirittura possibile salire a bordo di questa nave, e la cosa mi sarebbe piaciuta molto. Purtroppo dobbiamo accontentarci di guardare queste cose dall'esterno, di passaggio.
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Questa terra fa parte della tenuta reale, abitata dalla regia famiglia durante l'estate. Sullo sfondo, il trampolino olimpico.
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Siamo oramai di ritorno al porto, passiamo di fianco a uno dei traghetti che collegano la Norvegia alla Germania.
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Risaliamo a bordo e poco dopo un aereo militare Norvegese saluta le navi da crociera ormeggiate con delle evoluzioni in un cielo nuvoloso ma dai colori meravigliosi. Roberto con il "cannone" l'ha immortalato meglio di me, un Jet con i colori della bandiera Norvegese fa davvero effetto, molto carino. Se magari il mio socio ce la fa a mostrarcelo.......
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E salutiamo pure Oslo, che avrebbe meritato un po più di tempo...
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Ops, CLANDESTINO A BORDO! Ciccio, se non scendi, ti portiamo a Warnemunde.
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