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Costa Luminosa - Gran tour d’Europa - agosto 2016

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
La serata sulla nave ha inizio con lo spettacolo The Voice al quale partecipano in tanti, tra cui la nostra Tania, un mio concittadino che ho incontrato sulla nave, e il "ciclista" concittadino e amico d'infanzia anche lui incontrato sulla nave dai nostri compagni di tavolo a cena. Lo spettacolo The Voice è stato una vera catastrofe, il karaoke aveva problemi tecnici, anche se alla fine hanno decretato dei finalisti di fatto hanno annullato nei prossimi giorni la finale.

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Per quelli come noi che amiamo fare le ore piccole, ballare e scaricare lo stress [smilie=capellone[1: [smilie=bugiardo_02:
in piscina c'era la notte bianca, non ci facciamo mancare questo momento tanto atteso [smilie=bugiardo_02: [smilie=bugiardo_02:

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La pizza sembra vera, invece è una delle "Sculture" dei cuochi.
 
26 agosto -- Le Havre

Abbiamo già conosciuto la città in una precedente crociera MSC e in quell'occasione avevamo visitato Rouen con una escursione MSC nella mattinata,
mentre nel pomeriggio abbiamo visitato Honfleur in autonomia.
Parigi l'abbiamo visitata diverse volte con viaggi dedicati, e sempre facendo tappa a Louvre e Musee d'Orsay.
E' arrivato il momento di dedicarci alla scoperta di Etretat, luogo immortalato da diversi artisti, in primo luogo Monet che rimase subito affascinato
dall'aspetto pittoresco del posto, al quale si è del resto ispirato per una cinquantina di dipinti.
In questa città peraltro Monet incontrò spesso Maupassant, che vi risiedeva da tempo e che aveva scelto questo luogo come ambientazione di molti suoi Racconti e Novelle.

Con un pullmann di linea (nr 24) in partenza alle 9.30 dalla stazione centrale di Le Havre, per la modica spesa di 2€, raggiungiamo quindi il centro di Etretat, bel paesino dove ci
accoglie una nebbiolina inaspettata. Ci dirigiamo subito verso la famosa spiaggia di ciottoli da cui è possibile scorgere la teoria di falesie..

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In questo momento la bassa marea consente di camminare lungo la scivolosa roccia che tra poche ore sarà sommersa dall'acqua...
Mi immagino Monet mentre segue questo stesso percorso per recarsi dall'altro lato di questo sperone di roccia...
Un cartello avverte di fare attenzione all'arrivo dell'alta marea perché una volta passati dall'altro lato, attraverso un varco tra le rocce,
non sarà possibile tornare indietro. Sono ben specificati gli orari delle maree per ogni giorno della settimana.
Decido quindi di non avventurarmi 'dal basso' della spiaggia ma di godermi il panorama delle falesie dall'alto.
Attraverso una ripida scalinata si giunge a un sentiero che corre a strapiombo sulla falesia di Manneporte:

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Intanto si affaccia il sole, che renderà certamente le immagini più suggestive:

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Arriveremo fin sulla sommità dello sperone di roccia che vedete in questa foto...

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per poter cogliere quest'immagine molto nota....

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Non perdiamo l'occasione di immortalarci qui...

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Rientrate a Le Havre con l'autobus, visitiamo il Museo d'arte moderna André Malraux (MUMA).
Gli amanti della pittura impressionista non possono mancare questa visita: è il secondo museo per importanza dopo il Musee d'Orsay...
Scopriamo che è in corso una retrospettiva sul pittore impressionista Eugène Boudin intitolata « L’atelier dela lumière ».
L'artista viveva a Honfleur; infatti avevo già visitato il museo a lui dedicato in quella cittadina durante la precedente escursione con mia sorella.
Il MUMA però conserva la seconda più grande collezione dell'artista, che a Le Havre trasse ispirazione per i suoi dipinti; spesso infatti ritraeva il porto, le navi che vi partivano, l'estuario della Senna e gli scenari delle sue spiagge...

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Un suo dipinto cattura la nostra attenzione....e l'emozione ci coglie impreparate...
(Per una questione di luci e riflessi non posso fotografarlo frontalmente... un vero peccato)
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Il resto del museo è interessante. Ospita molti dipinti di Corot, Pizzarro, Manet, Renoir

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quasi come un dejà vu appare questo Monet..Riprovo le stesse emozioni vissute poco prima...
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L'immagine rimarrà nella mente a lungo... come le emozioni vissute in questa intensa giornata.

Torniamo a piedi alla nave intorno alle 16. Tempo di una doccia e mi fiondo al Grand Bar Elettra dove alle 16.45 ci sarà il quiz sull'Arte: non posso mancare!!
Con mia grande sorpresa ottengo 10/10 e vinco pure il cappellino col Logo Costa!!
Poi alle 17.45 la solita camminata della salute (vista la vita sedentaria... sai com'è...) e a seguire la ginnastica: stasera GAG...
Dopo la cena dedicata a Molise e Basilicata, anche noi presenziamo al Karaoke (senza cantare però) e filmiamo anche il 'ciclista', visto che ondividiamo con lui il tavolo a cena e siamo diventati amici.
Presenzieremo, ovviamente, anche alla Festa Bianca,come Luigi , ma la sera dopo: la serata bianca si è tenuta la sera del 27 agosto, giorno di navigazione.

Alla prossima!
 
Dopo Le Havre, il 27 agosto è stato un giorno di navigazione, che avevo rimosso proprio perché è stato un giorno di relax. In palestra dopo le mie lamentele ho trovato le salviettine disinfettanti, meglio di niente, almeno posso pulire gli appoggi della cyclette e del tapirulan, e via a sbrodolarmi nell'idromassaggio, sauna e bagno turco, intervallate da pennichelle tra un lettino, un tiepidaurium e un'aranciata.
L'indomani, il 28 agosto invece è stato un giorno molto inteso, ci aspettava Vigo ma soprattutto Santiago De Compostela.
Già una volta avevo fatto una crociera dove una tappa era proprio Vigo e per aver perso tempo a prenotare, non sono riuscito ad andare a Santiago De Compostela, quindi stavolta ci ho pensato con largo anticipo, ascoltando anche il suggerimento di Sergio, un amico del mio primo incontriamoci a bordo, ho prenotato con Ancora Tours, che dopo qualche mese di attesa per arrivare al numero minimo, da la conferma, facciamo il bonifico ed è tutto confermato.
Direi che la scelta di Ancora Tours è più che azzeccata, sono precisi, puntuali, guide preparate e pullman nuovi per non dire che costano la metà rispetto all'escursione della compagnia. A fine crociera mi hanno anche scritto per sapere se era andato tutto bene, quindi controllano che tutto vada per il meglio. Mi sa tanto che nelle prossime crociere sceglierò loro dove possibile.
Preso il pullman dunque come al solito sotto nave, si parte verso Santiago De Compostela, appena partiti la guida inizia a parlare spiegandoci di tutto del posto, economia, paesaggi usanze, di tutto di più, non sta zitta un attimo sia all'andata che al ritorno.

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Arrivati al parcheggio dei pullman di Santiago De Compostela, breve sosta nei servizi, nel programma della guida che segue alla lettera, c'era che doveva accompagnarci sino alla piazza principale, ed in altre tre piazze che stavano in pratica attorno alla cattedrale, spiegandoci tutto quello che c'era di importante a livello storico, culturale e religioso lungo il percorso che facevamo. Non ho perso una sola parola di quello che ci spiegava, ero immerso nel mio sogno, quanto ho desiderato andare a Santiago De Compostela ed ora ero li a godermi ogni istante di quella escursione.
Mancavano poco alle 12 quando la guida ci lascia dandoci appuntamento per le 15.15 e indicandoci che da li a poco sarebbe iniziata la messa del pellegrino.
Assistiamo alla messa, in spagnolo, gradendo anche il saluto che il vescovo ha fatto anche per i pellegrini di Costa Crociere, oltre a tantissimi altri gruppi.
Con mio stupore, perché non me lo aspettavo, assisto anche alla benedizione con il tradizionale incensorio gigante che tagliava la chiesa in due arrivando sin quasi al tetto.
Dopo facciamo un giretto li nei dintorni ed in fine consumiamo dei panini che ci eravamo portati dalla nave, che devo dire mai come in questa crociera li ho trovato molto utili per il semplice fatto che ti fanno guadagnare un'ora di tempo che puoi dedicare a quello che ti pare a posto di cercare dove e cosa mangiare, anche se proprio li nei paraggi c'erano tanti ristoranti con tanti tipi di crostacei a cui avrei fatto volentieri una visitina, come si dice in questi casi.... sarà per la prossima volta.

Monumento a San Francesco che ha fatto pellegrinaggio a Santiago De Compostela

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Scultura in bassorilievo sopra l'ingresso della facoltà di medicina, cosa poteva rappresentare? Un intervento chirurgico.

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Ed eccoci alla meta delle mete, la Praza da Quintana dove arrivano tutti esausti ma felici di aver raggiunto la meta.

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Noi pellegrini crocieristi invece arriviamo belli freschi e riposati, ma contenti la stessa cosa.

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Dalla parte opposta invece c'è l'ingresso e la fila per dare il tradizionale abbraccio alla statua del Santo che, come ci aveva spiegato la guida, si fa perché esprima la felicità del pellegrino che dopo il lungo percorso saluta e abbraccia il Santo.
Si entra da qui

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Si abbraccia il Santo

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Si passa e si esce dalla cripta sotto l'altare principale

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I simboli del pellegrino: la conchiglia, il bastone e la borraccia, diventati souvenir

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Eccoci qua ad aggiungere altri 2 giorni di diario.

27 agosto - Navigazione

Terzo giorno di navigazione, tranquillo ma comunque si “balla” di più rispetto alle altre serate e al ristorante alcuni commensali preferiscono ritirarsi in camera. Un giorno di navigazione dopo 3 consecutivi di escursioni ci sta tutto, eccome. Questa volta il mio focus sarà dedicato alle fasi che hanno preceduto la prenotazione della crociera (leggetelo come se fosse un flash back, eh eh). Come già detto, avevamo prenotato questa crociera con 16 mesi di anticipo. Era l’inizio di aprile 2015, prima hanno prenotato i miei amici e poi noi. Abbiamo sfruttato la promozione “Avant premier”, che prevedeva l’assegnazione di una cabina di categoria superiore al prezzo di quella inferiore. Non abbiamo capito se questo upgrade valeva solo per la categoria o anche per i privilegi. Io ho preso una esterna classic senza vista e ho pagato una interna premium e dal mycosta non visualizzavo alcun privilegio (giustamente). I nostri compagni di viaggio hanno preso una interna premium pagando una interna classic, sul mycosta vedevano lo sconto premium per la prossima crociera ma quando siamo andati a parlare col buon Matteo, assistente per prenotazioni future, ne è uscito fuori un pericoloso labirinto a cui abbiamo subito rinunciato. Per il resto ho trovato molto utile la possibilità di scorporare il volo: Costa mi avrebbe chiesto 400 euro a persona per arrivare a Stoccolma, con quella cifra io ci ho fatto uscire andata, hotel e volo di rientro da Savona (Malpensa). L’avvicinamento alla crociera è stato comunque sufficiente: il call center si è rivelato disponibile ma comunque impreciso, mentre la comunicazione via email tempestiva. Ho potuto collegare le pratiche assieme, così abbiamo condiviso con i nostri amici il tavolo al ristorante; mi è stato detto l’orario di partenza per del transfer per Malpensa così da poter ragionare sul volo di rientro e quando ho chiesto spiegazioni sui pacchetti bevande mi è stata mandata la brochure per capire meglio. Tempestive e chiare anche le risposte in caso di annullamento. Utile l’opportunità di pagare a rate anche se il saldo ho dovuto farlo personalmente al telefono perché il sistema non aveva fatto partire l’ultimo pagamento. Male, invece, e non so perché, l’acquisto on line dei pacchetti bevande: avevo preso quello per l’acqua e non l’ho trovato caricato sulla mia card. Me l’ha dovuto fare il cameriere al primo giorno di ristorante. Gli amici che avevano prenotato escursione a Leeds e Canterburry, invece, hanno trovato i biglietti già dopo l’imbarco in cabina. Non mi esprimo sulle offerte per i pacchetti bevande: avendo prenotato prima ci avevano proposto di inserirli col 30% di sconto ma non bevendo nulla del genere abbiamo subito lasciato perdere.

28 agosto - Vigo

A Vigo abbiamo scelto ancora una volta Ancora Tours, stavolta per andare a Santiago de Compostela. La nave arriva alle 8 ma l’appuntamento con la guida Amante è solo alle 9.30. Raggiungiamo Santiago in un’ora scarsa di pullman e dopo essere scesi al parcheggio dei bus saliamo a piedi verso il centro. Bello vedere tanti giovani che avevano appena terminato il cammino abbracciarsi e poi stendersi stremati davanti la chiesa. Amante ci racconta un po’ di storia, ci fa passare dalla chiesa di San Francesco e poi appena arrivati davanti la chiesa ci suggerisce di iniziare la visita esterna. Non tutti decideremo di seguirla. Noi 4 ci stacchiamo e proseguiamo la visita della città e della chiesa per i fatti nostri, prendendo come punto di riferimento l’orario e il luogo di rientro per tornare in bus e poi in nave. Entreremo in chiesa e qui assisteremo alla messa domenicale delle 12 e alla cerimonia dell’incensiere. Non avremo il tempo per “abbracciare” la statua di San Giacomo alle spalle dell’altare maggiore. Intorno alle 13.20 siamo fuori dalla chiesa e passeggeremo per la città che troveremo simpatica e piacevole. Un panino al volo col prosciutto crudo galiziano e un gelato, e poi nuovamente in piazza per rientrare al bus. Ritorniamo a Vigo con quasi un’ora di anticipo rispetto al tutti a bordo previsto alle 17.30 cosi, una volta scesi dal bus, decideremo di passare gli ultimi minuti al vicino centro commerciale che, però, essendo domenica, non aveva molti negozi aperti. Sfruttiamo il Wi-Fi, fotografie ai monumenti davanti al porto di Vigo e poi nuovamente in nave.

Quattro foto veloci...

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Continua...
 
Eccomi qua!! Anche io, sulla falsa riga di chi mi ha preceduto, inserisco 2 giorni insieme. Un abbraccione circolare a tutti.

Capitolo 10: Navigazione e Vigo

“che poi è bello vivere ogni giorno vivendo tutto il giorno
perché ogni giorno è un giorno che dura un giorno”
(Ezio Bosso, 14 ottobre scorso, dopo le prove con l’Orchestra Filarmonica della Fenice)

L’unica cosa che volevo fare era riposare a lungo. Così è stato. Mi son svegliato che era quasi mezzogiorno altro che colazione “per chi ama riposare”, tra poco si poteva già pranzare. Mi sentivo felicemente soddisfatto dallo stancante tour de force passato negli ultimi tre giorni, e quindi ero pronto a godermi questa giornata di rilassante navigazione. Erano passati già otto giorni dall’inizio della crociera. La maggior parte delle crociere in catalogo non superano mai questi giorni totali di durata. Non potevo immaginare come si potesse pensare di scendere oggi, sarebbe stata una tragedia. Avevo la splendida sensazione di essere all’apice della sublime vacanza. Un punto più alto non riuscivo ad immaginarlo. Certo la consapevolezza di questo mi portava a pensare che stavo all’inizio della fase calante, ma il fatto che ci fossero altre città da visitare, altri appuntamenti già programmati ed il divenire delle giornate calde del sud Europa dove potevo distendermi sul ponte più alto a prendere il sole ascoltando musica e sorseggiando mojito, mi dava la forza per scacciare i precoci pensieri nostalgici e quindi avanti a tutta forza, non per niente è bello vivere ogni giorno vivendo tutto il giorno.

Pranziamo al ristorante, così da evitare pericolose abbuffate al self-service (in verità dopo aver terminato il pranzo mi sono spostato al self per mangiarmi un piatto di cozze, le avevo viste di sfuggita attraversando il ponte 9 dovendo scendere al ristorante, che avevano un sughetto veramente gustoso). Dopo pranzo passeggiata all’esterno della nave e successivamente sauna, piscina e quattro risate a vedere i giochi organizzati dall’animazione. Io finisco il pomeriggio al casinò in maniera trionfale come già descritto in precedenza. Faccio la doccia e, vestito rigorosamente di bianco così come consigliato, vado al teatro a sentirmi le ultime (ahimè sono arrivato tardino) musiche suonate al pianoforte dal bravo maestro Aldo Nicolini. A stento riesco a sentire la fine del concerto visto che a causa dell’oceano ballerino, mia moglie inizia a risentirne in maniera vistosa, quindi subito al banco informazioni a procurarsi delle pilloline magiche e dopo averle ingurgitate, ci spostiamo verso una zona più centrale della nave dove si sentiva un po di meno il dondolare della nave.

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Nell’attesa della cena ci mettiamo a chiacchierare con il duo Strange, composto da una coppia di ragazzi siciliani molto simpatici ed in buona sintonia tra di loro nonostante, ci dicevano, suonassero assieme da poco prima che iniziassero a lavorare sulla nave. Buon repertorio, senza eccessi ma senza evidenti pause, spaziavano in vari ambiti musicale con dolce disinvoltura. Ci raccontano un po della loro vita di bordo da un punto di vista diverso da come la possa vivere il turista. Episodi drammatici e bei momenti passati nei 4 mesi di contratto che sarebbero terminati proprio il 2 settembre con il nostro fine crociera. Non vedevano l’ora di scendere e tornare a casa loro. Bella esperienza, abbastanza remunerata ma non da ripetere se non proprio disperati. Lei è dimagrita quasi 10 chili, visto anche le innumerevoli insalate che facevano parte della dieta quotidiana. Il menù proposto ai lavoratori era completamente diverso dal nostro e molte volte non era mangiabile ai più, considerando anche che la maggior parte dell’equipaggio è di origine asiatica, si può facilmente immaginare che i piatti presentati possano essere i classici della loro dieta, con profondo dispiacere dei lavoratori Italiani.

La serata al ristorante proponeva una cena dedicata ai menù Siciliani. Io che amo e adoro la cucina della mia terra sono molto critico quando mi propinano qualcosa da mangiare di siciliano ma devo dire che, anche se ampiamente rivisitato, il menù presentava parecchie portate con dei richiami riconducibili ai tipici piatti della tradizione siciliana.

Per il dopo cena ci aspettava la notte bianca al ponte 9 dove si è ballato animatamente con della buona musica proposta dallo staff della Luminosa. Mi è piaciuta la serata e l’ambiente era decisamente festoso. Abbiamo cercato di tirare fino a tardi ma visto che mia moglie era stravolta dal leggero ma persistente mal di mare, non abbiamo esagerato e verso poco prima delle due ci siamo ritirati. Il giorno dopo si toccava la Spagna.

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Per la tappa di Vigo c’è stato un tourbillon di idee e di decisioni e come di solito succede in questi casi, non si riesce mai a fare la scelta migliore o, ancora peggio, non si fa nessuna scelta. Andiamo in ordine. La quasi unica escursione proposta, sia dalla Costa che dalle altre agenzie, è la visita a Santiago de Compostela, città Galiziana nota per il fatto che da oltre un millennio conserva le spoglie di Giacomo, apostolo di Gesù rinvenute nell’area dove oggi sorge la sua maestosa cattedrale. Nel mio gruppo avevamo deciso di non fare questa escursione, per vari motivi, costi alti e notevole distanza erano tra questi, ma comunque non ero particolarmente attratto da questa escursione. La mia opzione principale, per tutto il periodo di programmazione pre-crociera, era la visita alle Isole Cies. Tre splendide isole che si trovano poco al largo di Vigo. La Praia das Rodas, una delle numerose e apprezzate spiagge dell'isola principale è considerata da molti giornali e associazioni come una delle 10 più belle al mondo. Per raggiungerle bisogna prendere il traghetto o il catamarano che impiegano circa 40 minuti per arrivarci al costo di 14 euro. Non avevamo effettuato le prenotazioni dei biglietti in anticipo per non rimetterci i soldi nel caso ci fosse stato cattivo tempo e quindi non saremmo andati. Avevamo anche realizzato che i catamarani avevano corse di andata e ritorno in orari obbligati che non permettevano una comoda visita delle isole. Dubbiosi della validità di questa scelta, decidiamo di rinunciare all’escursione. Quindi niente Cies. So che altri amici ci sono stati e che, come immaginavo, hanno constatato la bellezza naturalistica di queste isole ma, nello stesso tempo, hanno in effetti dovuto realizzare che è stato tutto troppo rapido e veloce. Un’altra opzione che si era valutata era quella di fare un bel bagno nell’oceano stendendoci nella splendida spiaggia bianca de Praia de Samil, tra le principali di Vigo, ma, le nostre donne, venute a sapere da altri compagni di viaggio che il mare a queste latitudini è particolarmente gelato, hanno fatto di tutto per farci desistere dal bagnetto galiziano e quindi out anche questa alternativa.
Naturalmente ci rimane il tour di Vigo free e quindi verso le 09.30 scendiamo dalla nostra nave e, subito fuori dal terminal, vediamo che ci sono dei pullman in sosta e, dalla cartellonistica, realizziamo che effettuano un percorso che si propone di far visitare la città. Non avendo programmato una visita alla città di Vigo, non mi ero minimamente documentato su quello che la città potesse proporre e quindi era tutto da scoprire. Il costo del pullman con audio guida è stato di euro 7,50 a testa. E’ Domenica, la maggior parte dei negozi sono chiusi. Inoltre dobbiamo fare i conti con una gara ciclistica amatoriale e quindi parecchie strade non sono accessibili. In particolare non riusciamo a raggiungere il parco del monte di Castro, situato sopra un’altura della città, che permette una visuale dall’alto di tutta la città. Qualche bella piazza, qualche palazzo importante e pochi edifici di rilievo. L’unico monumento che mi è sembrato all’altezza è un imponente scultura dedicata ai cavalli peccato sia collocata al centro di una rotonda stradale che gli fa perdere parecchi punti di gradimento.

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Il giro costeggia anche le spiagge principali. Alla fine devo dire che il sentimento che prevale è la delusione. Mezza giornata di quasi nulla. La città, a mio parere, è modesta ed offre relativamente poco. A fine giro il torpedone ci lascia in prossimità del terminal e quindi facciamo una passeggiata a piedi nella zona del porto. Ci sono dei negozietti li vicino che hanno una nutrita quantità di souvenir e di oggettistica lavorata a mano molto interessante. Facciamo una serie di acquisti e proseguiamo il giro in un parchetto vicino al porto turistico prima di riavvicinarci alla nave.

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Collegato al terminal c’è un piccolo centro commerciale, con la maggior parte dei negozi chiusi, dove facciamo un giro e, dalla terrazza, ci gustiamo la nostra nave che sembra riposare ormeggiata alla banchina mentre molti si prendono cura di lei con i rifornimenti di carburante e delle derrate alimentari e con le operazioni tecniche di pulizia dei balconi.

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Naturalmente rientriamo in nave per l’ora di pranzo. Subito dopo, visto la splendida giornata, sono andato a mettere il costume e poi ponte 10 a prendere il sole. Poco dopo le 18.00 la nave lascia il porto della città. Piano piano iniziamo a ripercorrere al contrario le calme acque del canale della Ria de Vigo in direzione Lisbona. Non appena la nave si è staccata dal molo, sono salito di un ponte e mi sono appropriato di uno dei binocoli laterali della nave. E’ vero che non ci ero andato a visitarle, ma saremmo passati relativamente vicini alle Cies e volevo gustarmi la visione della splendida spiaggia della Rodas. L’aria tersa mi aiutava a carpirne i particolari. Mi sembrava di vedere le persone passeggiare sulla battigia mentre il sole rifletteva la sua luce in questa candida mezza luna di sabbia. Mi sono leggermente pentito di non esserci andato, ma con il senno del poi è tutto facile.

La sera solito giro a teatro e dopo l’aperitivo a cena a gustare le proposte del menù pugliese. Serata di balli lisci e latini e poi a riposare con il dolce ondeggiare della nave.
 
27/28 agosto
Seguo anch'io lo schema dei forumisti che mi hanno preceduta iniziando a parlarvi della giornata di navigazione.
Le attività che seguo di solito ormai le conoscete: camminata mattutina e risveglio muscolare al ponte 9; oggi, a
seguire c'è in programma la conferenza che ha per tema 'I Portoghesi nell'Oceano Atlantico'; parlerà delle rotte seguite
da diversi navigatori alla corte del re Portoghese Giovanni II per raggiungere le Indie circumnavigando l'Africa.
Quello stesso re si ostinò a finanziare quest'impresa rifiutando quella proposta da Colombo di raggiungere le
Indie da ovest, salvo poi pentirsene amaramente quando ne conobbe il risultato.
Come al solito la conferenza si rivela interessantissima e non ci accorgiamo affatto del rollio della nave che
sta passando ora per il ventoso Golfo di Biscaglia (o di Guascogna).

Il resto della giornata trascorre tranquillo con le solite attività ludico-sportivo-danzanti per poi terminare,
dopo il concerto di panoforte del maestro Aldo Nicolini e la cena a base di specialità Siciliane, con la notte
Bianca che vedrà un'ampia partecipazione al ponte 9.

Il 28 agosto attracchiamo a Vigo verso le 7.30. A quell'ora ho già fatto colazione e da un po' seguo la manovra
dal ponte alto. Sveglio gli 'wattsuppati' del forum spedendo loro questa foto da lassù (me ne scuso pubblicamente: vi pensavo già svegli e quasi in attesa di sbarcare!)

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Il nostro programma della giornata prevede la visita alle Isole Cies di cui ha già parlato Carlo.
E' vero che gli orari dei battelli per raggiungerli consentono una visita veloce ma lo stesso decidiamo di visitarle perché difficilmente ci capiterà di ripassare di qua.
Una volta scese, ci dirigiamo nell'edificio del porticciolo dove sono presenti gli sportelli di vendita dei biglietti
delle tre società che effettuano questo servizio.
Il battello impiega intorno ai 40 minuti per raggiungere le isole.
L'ultimo battello per il ritorno è alle 13.45 quindi scendendo presto e acquistando subito il biglietto di andata
e ritorno (17 euro complessivi) si riesce a fare una visita più che discreta del piccolo arcipelago.

Prima dell'imbarco riusciamo anche a fare un giro nella cittadina di Vigo che ancora dorme profondamente!

Raggiungeremo anche il Castello de Castro (senza entrarvi però) passando per il suo magnifico parco e immortalando il
Monumento a los Galeones de Rande con le sue 3 ancore, in ricordo della battaglia che proprio in questa baia ebbe luogo nel 1702 tra la
flotta anglo-olandese, con a capo l'ammiraglio Rooke, e la flotta franco-spagnola capitanata da Manuel De Velasco,
la quale stava scortando una flotta di trasporto che giungeva dall'America centrale con uno dei carichi più preziosi
mai trasportati di oro e argento.

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La battaglia si risolse a favore degli anglo-olandesi, con ingenti perdite di uomini e anche di navigli da parte spagnola,
ma i vincitori non poterono appropriarsi più di tanto del favoloso bottino perché era in gran parte già stato scaricato
prima della battaglia. Secondo altre versioni un po' più fantasiose il bottino giacerebbe ancora sul fondale della baia di
Vigo in attesa che qualcuno lo vada a raccogliere..
In effetti qualche ricerca approfondita anche recente c'è stata, ma ha rinvenuto 'solo' i resti di almeno sette relitti.
Di sicuro c'è solo il fatto che Jules Verne ne ha tratto ispirazione per un capitolo del suo romanzo '20000 leghe sotto i mari'.

Si ritorna al molo all'ora convenuta e si salpa verso le isole, accompagnati da alcuni delfini che giocano con la scia.

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Vicino alla spiaggia troviamo un cartello che suggerisce i sentieri da percorrere e la relativa durata; noi sapendo di avere poco tempo decidiamo di seguire quello verde verso il Faro da Porta

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Si costeggia un piccolo stagno, che va riempiendosi con l'alta marea, e si scorgono già le spiaggette lambite dal mare cristallino...

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Raggiungeremo anche la fine del sentiero ma poi... quella spiaggetta incontrata prima ci fa venire voglia di un tuffo quindi... dietro front!

Tempo di una foto e... via in acqua!
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Mi domandavo perché le persone non si immergessero oltre le ginocchia... dopo l'ho capito!
L'acqua è gelida! Ricorda le acque fredde usate per il percorso Kneipp e quindi anch'io per evitare lo shock termico mi immergo solo fino alle ginocchia...

Tornando verso la playa de Rodas incontriamo di nuovo il gabbiano di Le Havre... passava di qua ed è venuto a salutarci..e si mette in posa!

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Prima di ritornare a Vigo abbiamo tempo per fare una capatina verso est ed intravvedo questa spiaggetta..

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Dal catamarano poi si vedono altre spiagge pressoché deserte

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Tornate alla nave verso le 3 del pomeriggio, avremo tutto il tempo per dedicarci alle solite attività...e anche a un po' di sano riposo al sole.

Nonostante la bellissima giornata e la temperatura gradevole, non si capisce perché non venga aperta la copertura sopra la piscina centrale del ponte 9...
Nei giorni successivi rimarrà inspiegabilmente così, rendendo il lido dorado simile a una sorta di mega-sauna sul mare...
Verrà aperta solo al nostro arrivo a Savona!
La serata si conclude con un concerto e la cena a base di specialità pugliesi.
A tavola facciamo le stesse considerazioni: siamo a metà crociera e ancora non siamo stanchi!
Saluti a tutti e ricordate di riportare l'orologio indietro di 1 ora: domani siamo a Lisbona!
 
Veramente bei posti Artemide, le tue escursioni "fuori dal comune" sono molto appassionanti, quasi quasi si potrebbe rifare lo stesso giro visitando i posti che hai visitato tu e sembrerebbe un'altra crociera.
Aggiungo solo per il giorno 28 Agosto, che questo è per me un giorno particolare esattamente da 31 anni, è il compleanno della mia dolce metà, o quasi più tendente dalla mia parte :D dove Costa, per chi fa parte del Costa Club omaggia a cena di una torta con candelina con fila di camerieri che intonano, o meglio stonano "tanti auguri a te", momento un po' imbarazzante ma che comunque ci fa fare qualche risata e che abbiamo condiviso con i nostri amici del tavolo, una famiglia molto simpatica che ricordiamo con affetto.



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Bene, conclusa la giornata a Santiago tanto desiderata, l'indomani, 29 agosto, ci attendeva Lisbona.
A lungo ho cercato qualcosa di bello da fare, un giro generale della città lo avevo già fatto, stile Manuelino, torre di Belem, Rua Augusta ecc., non sono mai salito sui caratteristi tram e pensavo di gironzolare per la città con l'abbonamento giornaliero.
Una sera invece mentre guardavo il programma televisivo "Misteri" parlano del mistero che gira attorno al Sacro Graal, e fanno vedere un castello, poco distante da Lisbona, dove la massoneria lo avrebbe nascosto per un po' di tempo prima di essere spostato in altra sede. Fanno vedere una castello tutto colorato con un immenso parco, si tratta di Sintra e del Palácio Nacional da Pena, un bel posto da visitare, me lo studio, vedo come si può raggiungere, tempi ecc,
Il Palazzo de Pena di trova nel territorio della cittadina di Sintra a circa 200 metri di altitudine che si può raggiungere con mezz'ora di treno dalla stazione di Lisbona. Arrivati a Sintra però per arrivare al castello bisogna prendere un pullman che porta su una collina, o farsi un'ora circa di strada a piedi tutta in salita, si arriva all'ingresso del parco, si fa il biglietto diviso in visita esterna, visita interna e passaggio con pullmino, si perché dall'ingresso per arrivare al castello c'è un'altra bella salita.
Tragitto fattibile ma un po' complicato, considerando anche che dal porto bisognava andare alla stazione. Viene subito in mente il taxi, così mi sono detto, scendo vedo se si può fare con un taxi altrimenti vado alla stazione. Scelta al quanto imprudente, considerato che sono con la famiglia, un crocierista professionista deve prenotarsi un taxi che lo attende sotto nave, però anche se il detto dice che la fortuna aiuta gli audaci, io direi che a volte aiuta anche gli imprudenti. Fatto sta che sceso dalla nave e vedo da una parte la fila dei taxisti e da un'altra parte un pullmino 8 posti Mercedes con un giovane signore che aveva uno strano stemma appeso al collo. Mi saluta, si avvicina e chiede se può essermi utile, io non parlo il portoghese, lui non parla l'italiano, mediamo con un po' di spagnolo misto. Mi dice i costi per andare a Sintra e Palazzo de Pena sono 150 euro per quattro persone, se aggiungiamo altre 50 euro ci porta a vedere anche una famosa scogliera. Ci accordiamo solo per Sintra e Palazzo de Pena a 150 euro, ci accompagna, ci aspetta e ci riporta in nave. Benissimo, proprio quel che cercavo. In effetti mi ha spiegato in macchina, lui non è un taxista, ma una guida turistica autorizzata, mentre mi mostrava il cartellino che aveva al collo, e che per fare questo lavoro aveva studiato e gli era stata rilasciata una licenza. Nel mezzo oltre a bottigliette d'acqua a disposizione c'era anche il wi-fi, cosa sperare di più.
In poco meno di 20 minuti, grazie anche a una scorciatoia per evitare il traffico, siamo a Sintra, dove ci dice i posti che possiamo visitare, i dolci tipici che possiamo assaggiare e dove li fanno meglio. Potevamo stare li quanto volevamo, lui ci ha indicato il posto dove ci avrebbe aspettato.

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Ci tratteniamo meno di un'ora, raggiungiamo la guida e andiamo verso il Palazzo de Pena.

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Arrivati all'ingresso è lui stesso che ci fa i biglietti, saltando la fila perché guida turistica, ovviamente facciamo il biglietto completo, compreso il pullmino che ci porta sin lassù.

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... seguirà con gli interni.
 
Ecco quindi alcuni interni del Palazzo de Pena, oltre ai quali bisogna aggiungere che merita molto il parco di non so quanti ettari che sta attorno al castello, siamo scesi per dare un'occhiata ed ho visto le indicazioni, da una parte a 800 metri c'era...., dall'altra a 1600 metri c'era... e così via, da fare in mezzo al bosco, solo perché eravamo già stanchi abbiamo desistito, altrimenti avremmo desistito lo stesso, però devo dire che so di non aver visto qualcosa di molto bello.

Questa è una vetrata, nel riquadro in basso a destra c'è disegnato il castello dove si vede la stessa vetrata

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il particolare della vetrata disegnata nella vetrata

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La regina forse aveva bisogno di un make up :D

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Le cucine al piano inferiore

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Ed ecco la famiglia reale

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29 agosto 2016

Abbiamo sottovalutato Lisbona, o meglio l’escursione nella capitale lusitana e preferendo muoverci a piedi secondo me non ce la siamo goduta fino in fondo. Scesi dalla nave, nonostante le pressioni dei taxisti, decidiamo di arrivare a Praca do Commercio a piedi, con 10 minuti di camminata abbondanti. Qui, però, non troviamo nessun riferimento turistico, dovremo aspettare l’apertura di un ufficio che ci indica dove poter acquistare la famosa Viviagem card (pass trasporti per l’intera giornata). Ritorno indietro, scendo alla metro e acquisto 4 card da 6.50 euro ciascuna che ci permetteranno di salire su qualsiasi bus, metro e tram, compreso il famoso 28. La nostra prima tappa è stata Belem, saliamo sul 15B da Praca do Commercio e dopo un bel po’ di strada arriviamo a Belem, scendendo però alla fermata davanti il Monastero di san Jeronimos (dove arriverà anche il comandante della nave Pietro Sinisi pochi minuti dopo). Passeggiamo a piedi, trovando il monumento ai migranti in piena fase di restauro e arriveremo a Belem. Ritorniamo indietro dopo 15 minuti a piedi, scartiamo subito l’idea di assaggiare le paste alla famosa pasticceria e cerchiamo piazza Monitz per salire sul 28. Faremo circa 30 minuti di fila per salirci, ci staremo fino al capolinea e poi rientreremo sempre col 28 fino a una via vicino Praca do Commercio per un po’ di shopping finale e un breve pranzo. Rientro in nave sotto il sole, solito passaggio dal Wi-Fi del terminal e poi nuovamente su per l’ultimo giorno di navigazione. Devo dire che dopo Lisbona ho cominciato ad avvertire l’avvicinamento della fine del viaggio. Forse perché non avevo la curiosità di arrivare a Valencia e Barcellona, avendole già visitate.

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Continua...
 
Eccomi ragazzi, non mi ero perso, ma Lisbona meritava un po di attenzione in più.

Capitolo 11: Lisbona

“E se tutti noi fossimo sogni che qualcuno sogna, pensieri che qualcuno pensa?”
(Fernando Pessoa)

Lisbona era una delle città che più mi incuriosivano. Non avevo la più pallida idea di cosa mi sarei trovato davanti. In un primo momento avevo intenzione di fare l’escursione in libertà ma poi, avendo visto delle spettacolari foto di Sintra (foto che rimarranno la mia unica conoscenza della parte interessante di questo Borgo) decido di prenotare l’escursione con Ancora tours, la terza con loro di tutta la crociera. Con il senno del poi, ne avrei fatto a meno volentieri, una delusione profonda, almeno per me e non voglio entrare nel merito di giudizi altrui.

La mattina riesco a sedermi, per fare colazione, ad un tavolo vicino alle finestre, lato sinistro per la precisione, mi riusciva di rado, e quindi mentre cerco di svegliarmi del tutto tra un sorso di succo di ananas e la mia collezione di cornettini alla crema, mi godo l’entrata nell’estuario del Rio Tajo, sulle cui sponde si specchia la città di Lisbona. Le prime sensazioni sono positive, meglio così.

Lisbona + Ancora Tours = DISASTRO!!. In una mia recente recensione specificavo che, umanamente, non avrei voluto infierire sulla guida ma allora che valore e motivazione avrebbe avuto la mia recensione?? Alle 08.00, come da programma, iniziamo a sbarcare dalla nave ed ognuno inizia a dirigersi verso i pullman che li accompagneranno nelle escursioni odierne. Per noi che siamo organizzati con ancora tours, la partenza è prevista alle 8.30. Io sono tra i primi ad arrivare e mi metto alla ricerca della guida o del pullman con i riferimenti dell’agenzia, ero convinto come per altro successo a Londra e Parigi, che avrei già visto da lontano la mia guida con un bel cartello in mano. Invece non riesco a trovare la guida e tantomeno l’autobus. Vabbè! arriveranno. Anche gli altri passeggeri si presentano abbastanza presto e, come me, fanno un infruttuoso giro di perlustrazione per trovare Isabel, quella che, scopro solo al momento, sarà nostra guida di nazionalità portoghese. Cerchiamo di riunirci, ci sono anche diversi amici del nostro gruppo. Iniziava ad esserci un po di fermento, vedevo gente irrequieta e preoccupata, allora per cercare di tenere alto il morale, prendo un cartone e faccio una specie di cartello con scritto “Ancora tours” e qualche altra gag, non riesco a ricordarmi cosa, giusto per sdrammatizzare e farci qualche risata intanto che aspettiamo. Utilizzando il numero inviato dall’agenzia tramite sms, qualcuno cerca di contattare Isabel. Al telefono risulta irraggiungibile e quando sono passate le 8.30 un signore chiama direttamente il responsabile dell’agenzia in Italia. Poco prima delle 9.00 veniamo rassicurati che la guida è in arrivo. In effetti si presenta poco dopo, chiedendo scusa in quanto era convinta che l'appuntamento fosse verso le 9.30, e cerca di giustificarsi dicendo: “ La nave che arriva dal Marocco attracca sempre dopo le 9.30, forse siete arrivati in anticipo”. Peccato che il Marocco non sia mai stata una meta della nostra crociera e quindi, oltre all’assurdo ritardo, abbiamo dedotto che questa non sapesse nulla della nostra crociera e tantomeno, e questo mi sembra ancora più grave, non era al corrente degli orari degli incontri, come se uno va a lavorare ma non sa bene a che ora inizia il proprio turno. Anche la spiegazione della storia della città e dei suoi monumenti è stata spesso molto confusionaria e poco chiara, le notizie erano ridotte al minimo indispensabile e, oltretutto, ripeteva spesso le stesse cose riempiendo i tempi morti con banalità che avremmo volentieri fatto a meno di sentire. Alla fine mi sono reso conto che la città è molto bella ma avrei fatto meglio a girarla da solo oppure con i giri hop on hop off, anche perché la maggior parte delle zone d’interesse storico si trova non distante dal Porto, proprio dietro la zona medievale della città e quindi fattibile a piedi senza troppo impegno.

Dopo le scuse e le giustificazioni di rito, iniziamo a fare la nostra escursione. Secondo Isabel, vista l’ora, era meglio stravolgere la cronologia dei giri da fare in giornata. Di conseguenza decide che il primo posto da visitare è Sintra. Quando dico che l’escursione è stata una delusione, non mi riferisco solo al ritardo della guida. Come già scritto, una delle motivazioni che mi avevano fatto scegliere l’escursione organizzata era proprio la visita a Sintra. Ancora tours, in merito, proponeva letteralmente (ed è ancora leggibile sul loro sito): <<Deliziati dalla maestosità di un Patrimonio dell'Umanità ci dirigiamo ad un altro, la magica città di Sintra, conosciuta come la capitale del romanticismo. Qui realizzeremo un tour panoramico a piedi e tra palazzi, castelli e natura, ed avremo tempo libero per mangiare qualcosa>>. A questo punto vi avrei invitato a fare una ricerca su Google, categoria immagini, di Sintra e quindi guardate un attimo com’è il borgo, ma le foto postate da Luigi sono sufficientemente eloquenti e forse anche più rappresentative. Come si fa a resistere a queste immagini? Un Borgo immerso in un meraviglioso parco e quel Castello colorato di Giallo intenso e rosso porpora era proprio accattivante. Ecco “era” è la parola giusta in quanto nulla di tutto ciò abbiamo potuto ammirare. Praticamente non ci ha fatto vedere nulla del Borgo. Arriviamo in pullman fino a ridosso del Palazzo Reale che, se non anche per la sua importanza storica per i portoghesi, rimane impresso solo per i due giganteschi camini conici alti 33 metri che lo sormontano. La guida ci lascia del tempo libero e ci indica una stradina dove ci sono dei deliziosi negozietti di souvenir e dolcetti tipici portoghesi. Praticamente a Sintra facciamo il giro dei “turisti polli”, una piazzetta e tanti bei negozietti dove lasciare un po di euro.

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Di certo nel poco tempo che avevamo a disposizione non si poteva certo prendere iniziativa personale e salire fino al castello. Non voglio rovinarmi, e tanto meno voglio rovinarla ad altri, la giornata e quindi evito fastidiose polemiche e non chiedo nulla, mi prendo tutto quello che viene e cosi sia. Nell’ora prefissata ci facciamo trovare nel luogo dell’appuntamento con il pullman e ritorniamo a Lisbona.

Ci dirigiamo alla volta del quartiere di Belém dove faremo sosta davanti allo splendido Monastero dei Geronimiti, costruito per celebrare il ritorno in patria di Vasco de Gama dopo la scoperta delle rotte per le Indie. Peccato che non fosse aperto, sarebbe stato interessante visitare il suo interno. La parte esterna è completamente bianca ed ha delle dimensioni imponenti. Molto belli e particolari sono i bassorilievi che si evidenziano tra le due porte d’entrata ed anche le statue che le sovrastano hanno sono di eccelsa fattura.

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Facciamo un giro nella vicina Piazza dell’impero e nei sui splendidi giardini, qualche foto accanto la fontana che c’è al centro e poi di nuovo al pullman. Nota stonata: non appena arrivati e scesi dai pullman, siamo stati presi d’assalto da tutta una serie di persone, di chiara etnia rom, che spesso letteralmente ti circondavano apparentemente per cercare di venderti qualcosa, tipo bastoni allungabili per i selfie, ma realmente con la chiara intenzione di “alleggerirti” di cellulare, portafogli, macchina fotografica o quant’altro fosse possibile sgraffignare. Non mi ero sbagliato. Al rientro in nave, ho saputo di un passeggero, con cui avevamo anche scambiato qualche chiacchiera proprio nella piazza, a cui avevano rubato un cellulare di ultima generazione acquistato prima di partire. Rientrati sul pullman ci dirigiamo a vedere la vicina Torre di Belém (o di Betlemme). Splendida torre fortificata anticamente costruita nello stesso stile del Monastero appena visitato, che aveva lo scopo di integrare le difese della città, dagli attacchi via mare, con le sue bocche di fuoco, ancora perfettamente visibili, e posizionate tutt’attorno la torre.

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Terminata la visita al quartiere di Belém, ci spostiamo verso il centro città. Dalla bella Piazza Restauradores, sempre su consiglio della nostra “efficiente” guida, prendiamo l’elevador da Gloria, una specie di funicolare che, al costo di 3,60 a/r, ci porterà direttamente dentro al belvedere di Miradouro de Sao Pedro de Alcantara, nel quartiere di Bairro alto, dove avremo modo di ammirare la città da una più alta prospettiva. Anche vista da questa altezza, Lisbona, si mostra accattivante. Il giardino panoramico del belvedere è molto ben curato. Il posto è tranquillo, ci si rilassa un poco seduti sulle panchine. Nel parco mi avventuro verso un chiosco Bar dove, tra una risata ed una battuta con i simpatici ragazzi che ci lavorano, riesco a prendere un discreto caffè espresso.

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Finita la visita panoramica, scendiamo al centro e tra una sosta all’Hard rock cafè e il mangiucchiare qualche panino, facciamo un giro nel centro città. Piazza del Rossio dove capeggia la grande statua raffigurante il Re Dom Pedro IV. Accanto mi sposto su piazza De Figueria piena di stand e bancarelle, e da dove hanno inizio alcune strade molto caratteristiche e con chiara impronta commerciale. Vedo che sui lati, un po di tutte quelle strade, si possono ammirare delle splendide facciate dei palazzi portoghesi. Scelgo di percorrere Rua Augusta, anche attirato dalla curiosità di sbirciare nei menù e nei piatti degli avventori dei numerosi ristoranti che riempivano la via con i loro tavolini e con i loro “procacciatori” di clienti. Anche i mosaici del pavimento della strada sono particolari e meritano le dovute attenzioni. La via, oltre ai ristoranti, è piena di negozi, principalmente di generi alimentari, molto allegri e colorati. Visto l’ora ed il caldo, mi prendo un buon gelato e continuo verso l’Arco che delimita la fine della strada. Lungo la passeggiata ho modo di fermarmi e fare qualche foto al particolarissimo ascensore di Santa Giusta. Sarei volentieri salito sulla terrazza sovrastante, ma non c’era tempo a disposizione. Infatti subito dopo ci riuniamo di nuovo al pullman e ci spostiamo verso la cattedrale di Lisbona, dove faremo una sosta per poterla visitare insieme alla vicina Chiesa di Sant’Antonio. La guida ci racconta le origini del Santo e la spedizione missionaria in Marocco da dove, successivamente, si sposterà prima in Sicilia e dopo l’incontro con San Francesco andrà per un periodo in Francia prima di arrivare, dopo numerose peripezie, al convento di Padova.

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Concludiamo la nostra escursione con una visita pedonale nei vicoli della parte storica della città, molto stretti e caratteristici specialmente nelle facciate ornate con mattonelle dei suoi palazzi. La tappa successiva è il rientro in nave.

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Il sole è ancora alto e la temperatura è ideale per rilassarsi su un bel lettino sui ponti alti della Luminosa in attesa di sentire quando la nave inizia le manovre per lasciare il molo. Anche l’uscita dal porto di Lisbona, lungo il fiume Tago, merita di essere vissuta per intero. Dalla parte opposta della nostra rotta d’uscita sul mare, si riesce ad ammirare la skyline del ponte Vasco De Gama. Con i suoi 17,200 km. è il ponte più lungo d’Europa e si ha l’impressione che stia soavemente steso sul fiume. Non meno interessante è il ponte 25 aprile sotto cui passeremo con la nave prima di arrivare al mare. Lungo più di 2 km, è di aspetto imponente. La costruzione in acciaio è costituita da un'autostrada nella parte superiore e una linea ferroviaria in quella inferiore e proprio mentre noi ci passiamo sotto si trova a transitare un rumoroso treno starnazzante con la chiara intenzione di salutare i croceristi.

La nave salpa in orario e come facilmente era prevedibile, lo spettacolo di Lisbona è veramente da spezzare il fiato. Sulla nostra sinistra si scorge l’immensa statua del Cristo Rei costruita sulla falsa riga del Cristo redentore di Rio.

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Quando siamo proprio sotto il ponte si assiste ad uno stato di emozione generale fra tutti i passeggeri, presenti in abbondanza sui ponti superiori, in quanto sembra quasi che il comignolo della nave stia per accarezzare la base del ponte. Abbiamo modo di ammirare nuovamente, ma da una prospettiva diversa, la torre di Bélem e tutta la parte antica della città. Rimaniamo affacciati ai ponti fino a che non lasciamo il fiume per immetterci nel mare aperto. A prescindere dall’escursione con Ancora tours, mi rimane la visita ad una delle città più belle e sorprendenti tra quelle che abbiamo visitato. Mi rilasso ancora un po facendo un po di chiacchiere con alcuni amici di viaggio e poi, all’imbrunire, mi ritiro in cabina a prepararmi. La serata si preannuncia intensa ed emozionante quindi bisogna arrivarci belli carichi.

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Rientrati dall’escursione, come sempre siamo rientrati in cabina per posare lo zaino e cambiarci e, oltre alla cabina come sempre in perfetto ordine, troviamo sul letto un invito del Comandante della nave per un cocktail. Tutte le coppie che festeggiavamo l’anniversario di nozze e, naturalmente, anche quelle in luna di miele, eravamo stati invitati per un brindisi di festeggiamento insieme al Comandante. Poco prima dell’ora prevista ci rechiamo al Piano Bar Antares, dove era tutto riservato alla cerimonia. Ci sono tante hostess e camerieri con vassoi pieni di flute di prosecco o di aperitivo analcolico. Ci controllano l’invito e ci fanno accomodare ad un tavolo. La sala si riempie completamente. Vedo con piacere che ci sono parecchie coppie di giovani in viaggio di nozze ma non mancano le coppie più anziane per gli anniversari. Quando siamo tutti seduti il Comandante inizia una breve cerimonia con la finalità di un generale rinnovo della promessa di matrimonio. Inizia a dettare le formule in tedesco ed in spagnolo. L’ultimo atto è dedicato a noi Italiani anche perché siamo in larga maggioranza, circa l’ottanta per cento dei presenti. Tutti in piedi ad ascoltare, anche con un filo d’emozione, il rito dei buoni propositi e poi un “SI” in coro, brindisi e bacio di saldatura. In rappresentanza di tutti i presenti, il Comandante chiama a brindare con lui una bellissima coppia che festeggiava i 60 anni di matrimonio. Sembravano due ragazzini, facevano tenerezza nel vederli emozionati ma fieri di quel traguardo raggiunto. Applauso sentito da parte di tutti.

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Dopo la cena dedicata alla cucina trentina, chiudiamo la serata con gli amici ascoltando musica e sorseggiando un buon cognac. La giornata è stata pregna di emozioni ma nonostante la stanchezza andiamo a dormire tardi. Domani mattina si entra nel mediterraneo. Inizio ad avere una sgradevole sensazione. Cerco di non pensarci. Ogni giorno dura un giorno e se inizio a pensare che siamo prossimi al closing rischio di rovinarmi il poco tempo rimasto. Meglio continuare senza aver la consapevolezza del tempo.
 
29 agosto -- Lisbona

L'ormai consueto risveglio prima dell'alba mi consente di godermi lo spettacolo del passaggio sotto il ponte del 25 aprile sui ponti alti e quasi in solitudine...

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Dopo un po' il sole viene a farci compagnia...
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e accarezza dolcemente il dolce declivio del colle dell'Alfama
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e preannuncia che questa sarà, al pari delle precedenti, una bella giornata di sole a caldo,tempo quindi adatto ad una passeggiata per una città ,Lisbona, che si visita facilmente a piedi o al più con qualche mezzo pubblico.
Il nostro desiderio era di visitare il Museo Nazionale dell'Azulejos ma, come già successo a Copenhagen, oggi è lunedì ed è il giorno di chiusura, quindi servirà un'altra crociera per visitarlo!
Per me è la terza visita a Lisbona: la prima in crociera con Costa Magica e la seconda con un weekend lungo lo scorso febbraio in occasione delle vacanze di carnevale.
Abbiamo già visitato Sintra ed il palazzo de Pena, Queluz ed il suo meraviglioso palazzo reale, piccola Versailles che ci è piaciuta ancora di più.
Della città abbiamo visitato tutto il centro storico però una passeggiata ci piace farla lo stesso andando un po' a zonzo e casomai rivisitando qualcosa.
Scese dalla nave ci dirigiamo quindi verso il colle dell'Alfama, vicinissimo al terminal e dopo un po' giungiamo sulla sommità del colle per una foto panoramica dal miradouro da Graça
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Poco dopo vediamo poi solo dall'esterno la bellissima chiesa di Sao Vicente de Fora (pur'essa chiusa alle visite di lunedì)
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e da lì raggiungiamo il Castello di San Jorge, che visitiamo anche all'interno.

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E' presente anche una camera oscura che consente una visione particolarissima della città.
Dalla sommità del colle ammiriamo il panorama.

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Dopo seguiamo la guida che ad orari prefissati conduce a visitare la zona archeologica

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Un saluto alla nave e poi usciamo.

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Raggiungiamo la cattedrale del Sè, che visitiamo anche all'interno nella zona archeologica.
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Recenti scavi all'interno del chiostro hanno permesso di portare alla luce le sue antichissime vestigia.
Sono ancora presenti le impalcature; è interessante seguire la tracce delle diverse popolazioni che l'hanno arricchita di particolari
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Visitiamo anche l'adiacente chiesa di Sant'Antonio

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Raggiunta la piazza do Commercio, facciamo un po' di shopping e poi torniamo alla nave.

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Sono solo le 15 quando arriviamo alla nostra cabina. Tempo per doccia e riposo, poi mi dedico alle varie attività di bordo.
Partecipo anche ai quiz al Grand Bar Eleettra e vinco addirittura due premi: uno per il quiz su riconoscimento delle città (erano quasi tutte zone archeologiche!)
la seconda per un quiz sulle compagnie di crociera! Non potevo non fare 10/10, non trovate?
Prima di cena mi fermo sui ponti a scattare qualche foto

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Domani è di navigazione quindi possiamo fare tardi...
A domani.
 
Come ci ha ricordato Artemide e come riportato nella mia "memoria fotografica", l'indomani, 30 agosto 2016, è stato un giorno di navigazione, giornate che incomincio ad assaporare sempre di più, prima relax poi riposo, poi relax e ancora riposo..., talmente mi sono rilaxato che non ricordavo quasi più. Devo dire che la crocierite ha già preso sopravvento su di me, adesso aspiro di fare qualche crociera con quei 5-6 giorni di navigazione, ti alzi la mattina, palestra, spa, mangiare, dormire... che noia, non sai quello che devi fare, no come adesso, in questi giorni, che mi alzo la mattina e quando mi siedo per riflettere è già subito sera ed è ora di andare a dormire.
Giornata di navigazione e serata di gala con invito del Costa Club, e foto free col capitano virtuale, meglio che niente, appuntamento che non disertiamo quasi mai, ma dire il vero incomincia a scocciarmi un po'

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Uscendo vedo che hanno lasciato il telo dello sfondo della foto col capitano virtuale incustodito, per è un invito a nozze, ci facciamo una serie di foto, con lo sfondo è un'altra cosa, diventiamo tutti bravi a fare le foto, anche se questa foto l'ha fatta mia figlia Giulia che nei suoi 13 anni se la cava bene con le foto, poi con un faretto sopra la testa mi sono venuti i capelli tipo biondo/oro e sono spariti quelli bianchi.

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Fino a fine serata facciamo una foto con i miei compaesani, una di loro l'avevamo incontrata su Neo Classica a giugno, e adesso qui, ... quanto è piccolo il mondo ... a questo mondo non si è mai soli ... tanto la gatta va al ... no questo non c'entra! :D

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La serata si conclude con il ballo in maschera, che solo in quel momento ci ricordiamo che abbiamo le maschere a casa che ci hanno regalato al battesimo della Diadema e non ce li portiamo mai!

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30 agosto 2016
Ultimo giorno di navigazione fa rima con preparazione delle valige ma c’è anche la voglia di prendersi un po’ di sole. Devo dire che il tempo è stato molto clemente per tutta la crociera. I maglioncini sono rimasti nell’armadio, il giubbotto dopo Copenaghen non è servito più. Il focus di oggi è piuttosto generale. Parto dai negozi che ho avuto modo di vistare in nave: mi aspettavo di più, sia numericamente che per fornitura. Non sindaco sulle offerte (aspettavo qualcosa sui profumi ma niente) ma proprio sull’assortimento. Ho trovato il negozio di dolci e prodotti per l’igiene un po’ vuoto, tant’è che poi l’ultimo giorno era direttamente chiuso in attesa di lavori per la partenza del giro del mondo. Anche a livello di gadget, secondo me, c’era poca scelta. Bene la boutique di vestiti e anche la gioielleria. Ho acquistato 2 maschere per la serata in maschera e sono rimasto contento tanto da destinare uno spazio a casa, con tanto di foto in cornice e le maschere accanto. Pochi profumi, invece: peccato. Parlando di personale, già detto di cabinista e camerieri, ho trovato tanti professionisti simpatici. Il direttore di crociera Gaetano, salito proprio con noi su Luminosa e pronto per il giro del mondo, è stato sin da subito all’altezza della situazione, così come lo staff d’animazione. Ho gradito i quiz, seppur ho partecipato solo a 2, e anche le serate danzati (notte in maschera e notte bianca). La nave era piuttosto animata! Concludo con le piscine. Luminosa ne ha 2, una coperta e una scoperta, io ho utilizzato entrambe le zone ma ho l’impressione che quella di prua, quindi quella scoperta, sia meno controllata. Negli idromassaggio, tante piccole pesti facevano quello che volevano loro. La piscina coperta, invece, è stata all’altezza della situazione, così come gli idromassaggi. Ho avuto modo di provare la palestra e anche io ho avuto la sensazione che fosse un po’ abbandonata a se stessa. Nota piacevole, invece, l’applicazione MyCosta e, in generale, la pagina per tenere sotto controllo le spese. L’applicazione è stata una sorpresa che mi ha permesso praticamente di restare in contatto con mia moglie e con l’altra coppia di amici con i quali abbiamo viaggiato. E poi la curiosità di sapere dove ci trovavamo, in che punto della tratta eravamo, era forte e praticamente controllavo ogni ora. Certo, qualche volta gli sms arrivavano in ritardo, ma alla fine eravamo in vacanza.

Continua...
 
Stavo per scrivere questo capitolo sommando l'ultima navigazione con Valencia. Naaaaa, perché accorciare i tempi, facciamolo durare ancora un pochettino.
Un abbraccione circolare a tutti.

Capitolo 12: Ultimo giorno di Navigazione

“Una volta che hai viaggiato, il viaggio non finisce mai, ma si ripete infinite volte negli angoli più silenziosi della mente. La mente non sa separarsi dal viaggio”
(Pat Conroy)

Dopo l’enigmatica Lisbona e la cerimonia del mio rinnovo della promessa di matrimonio, mi serviva proprio una bella giornata di navigazione, tutta riposo e senza nulla da fare. L’ultima intera da trascorrere in mezzo al mare. L’ultima programmata. Avevo la sensazione di sentire già i rumori quotidiani di casa mia.

Mi alzo con comodo, niente fretta per tutto il giorno. Questo giorno doveva procedere lentamente, senza fretta. Relax è la parola d’ordine. Assonnato mi affaccio al balcone, la giornata è tersa, vedo terra poco lontano, penso: sarà l’Africa?. Realizzo che stiamo attraversando lo stretto di Gibilterra, lasciamo l’Oceano per rientrare nel nostro mediterraneo. Quello è il primo momento della giornata in cui mi affligge l’idea di essere prossimi alla fine del nostro giro crocieristico. Scaccio subito questo malsano pensiero e vado a mettermi un pantaloncino per salire a fare un po di colazione. Con mia moglie cerchiamo di non fare rumore, mia figlia dorme ancora. Tutta la combriccola hanno fatto mattino aspettando l’alba, beata gioventù quanto li invidio, e quindi niente sveglia per lei. Facciamo colazione seduti vicino alle finestre della parte sinistra della nave, in modo da goderci punta Europa e quel poco che si riesce a delineare di Gibilterra.

Non ricordo bene tutti i particolari dei miei trascorsi durante la giornata e neanche l’esatta cronologia dei miei spostamenti. Sono stato un po con gli amici a chiacchierare, poi siamo andati in teatro dove ci hanno istruito sulle procedure di sbarco, orari e turni per consegnare i bagagli. Pranzo al ristorante ed il pomeriggio lo trascorro quasi per intero a prendere il sole. Ogni tanto mi alzavo, girovagavo senza meta per la nave. Cercavo di non pensare troppo. Guardavo cosa c’era attorno a me e facevo qualche battuta quando incontravo conoscenti. Sentivo le mie sensazioni che facevano a botte tra di loro, la malinconia cercava di tirar fuori la testa ma le emozioni del momento la buttavano giù di nuovo ricordandogli che non era ancora tempo, per 2 giorni ancora non doveva farsi vedere, tanto avrebbe avuto la meglio per parecchio tempo. Ogni volta che mi verrà in mente una città visitata, un episodio vissuto, un emozione straniera, allora la malinconia diventerà la protagonista ed avrà il suo palcoscenico perché, anche se passa il tempo, la mente non sa separarsi dal viaggio, qualunque esso sia.

Comunque mi rendo conto che non vivo più la nave allo stesso modo. Nonostante tutto il subconscio conosce la verità e le mie resistenze servono a poco. Anche il balcone della mia cabina inizia a diventare “pesante”, sembra quasi che io abbia paura ad affacciarmi per non vedere, in lontananza, la destinazione finale.

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La sera a teatro ci ascoltiamo le canzoni di Angela Benn, passabile anche se lontana dalla mia concezione di cantante, e poi ceniamo a base di pietanze richiamanti le origini della cucina calabrese. A fine cena ci dedichiamo alle fotografie, bisogna cercarle ed iniziare una prima selezione. Costano un accidenti quindi ne prenderemo alcune approfittando delle offerte di fine crociera, ma bisognerà avere già le idee chiare perché, mi hanno detto, che l’ultimo giorno disponibile per l’acquisto delle foto, c’è sempre molta ressa e diventa tutto più difficile. Troviamo una serie di foto interessanti e le mettiamo tutte assieme in modo da essere più facilmente rintracciabili. Poco prima di mezzanotte, alla chiusura dell’esposizione fotografica, andiamo al ponte 9 dove ci aspetta una serata danzante. E’ stata organizzata una Notte in maschera, veramente oltre l’equipaggio non è che ci fossero proprio tantissimi ballerini a tema, ma comunque l’importante era esserci, ballare e divertirsi. A tarda notte, in ordine sparso, la gente inizia ad andare a letto. Anche noi salutiamo e andiamo in cabina a riposare. Il mare era calmo. Troppo calmo, non mi dondolava come bene sapeva fare l’oceano. Meglio non pensare e cercare di chiudere gli occhi, domani mi aspetta Valencia.
 
Mi sa Carlo che Pat Conroy ha proprio ragione, è quello che accade proprio a me, in questi giorni con mia moglie guardando la tv non facciamo altro che dire "Guarda dov'è! Li ci siamo stati" e poi scatta la gara a chi si ricorda quale crociera, con chi eravamo ecc. Anche se sono lo smemorato di famiglia non ricordo i nomi, i luoghi, ma ricordo sempre le emozioni ... "...il viaggio non finisce mai, ma si ripete infinite volte negli angoli più silenziosi della mente. La mente non sa separarsi dal viaggio"
Bene! scusate il ritardo, mi sa che dovremmo avviarci verso le ultime tappe.

31 Agosto 2016 - Valencia

Arriviamo a Valencia per visitare la città per la prima volta, mai stati qui, quindi ci affidiamo anche qui ad Ancora Tours, l'escursione prevedeva il giro della città ed aveva un costo molto basso, sulle 14 euro a persona, mi sono detto costa poco più di un transfert che di solito mette la compagnia, in più c'è la guida, devo dire che è stata un'ottima scelta, la guida era un signore molto simpatico ed aveva atteggiamenti quasi comiche, quando parlava faceva delle pause, sicuramente per via della lingua, ma veramente simpatico, specialmente quando ci ha fatto vedere il complesso dove c'è l'acquario, ci ha fatto mettere tutti da una parte, qui:

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ed ha provato un bel effetto acustico che aveva una struttura, man mano che si allontanava ci diceva "mi sentite qui" e poi allontanandosi "e qui mi sentite" , anche se si allontanava in realtà si sentiva bene, infine si è messo a circa cento metri, esattamente qui:

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e parlando in una fessura sembrava che fosse a due passi da noi. Molto divertente, l'applauso ci è venuto spontaneo.
Visitiamo quindi esternamente il moderno complesso turistico e culturale,

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Risaliti in pullman andiamo verso il centro storico, per una passeggiata nei vicoli del cento, visitando il mercato, l'esterno della cattedrale, una piazza rotonda dove si affaccia il palazzo più stretto in Europa, appena 108 centimetri:

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Finito di girare il centro ci siamo divisi in due gruppi, chi voleva lo riportavano all'acquario, stavolta per entrare e vedere forse anche lo spettacolo dei delfini, il secondo gruppo poteva restare in centro in libertà per poi essere ripreso ad un'ora prestabilita. Noi siamo rimasti in centro perché volevo andare a mangiare la paella che è originaria di Valencia.
Ci siamo uniti con una coppia che diceva mi conoscesse perché ci seguiva sul forum anche se non hanno mai scritto. Il posto più rinomato per mangiare la paella indicatoci anche dalla guida era ancora chiuso per ferie, ci inoltriamo nei vicoli quasi perdendoci, ma alla fine troviamo un posto accogliente dove ci lavorava una ragazza italiana, che sollievo, e proviamo la paella valenziana, che differisce dalla paella tradizionale perché a base di carne, non era male ma forse sarebbe stata meglio quella tradizionale a base di pesce.

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La guida è stata veramente ingamba, ci ha spiegato tante cose della citta, una di queste cose ve la ripropongo, questo è "Il fiume", almeno lo era un fiume, lo hanno prosciugato e trasformato in un percorso verde di 110 ettari, il più grande parco urbano di Spagna, una misura preventiva dopo l'ennesima alluvione della città.

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31 agosto 2016
A Valencia eravamo già stati (Sinfonia 2011) ma non eravamo entrati all’Oceanografico. Così, acquistati i biglietti on line, decidiamo di passarci la prima mattinata per poi goderci il pomeriggio in centro. Sfruttiamo i bus di linea 4 e 95: 1,50 a corsa, li utilizzeremo 3 volte. Ovvero dal porto all’Oceanografico, dall’Oceanografico al centro e poi dal centro al porto. La visita all’oceanografico è durata circa 3 ore, suggestiva e piacevole. Abbiamo anche assistito allo spettacolo dei delfini, in programma alle 11.45. Poi siamo andati al centro e mentre noi abbiamo preferito pranzare al Montaditos i nostri amici hanno assaggiato la paella. Siamo rimasti in centro tra shopping e passeggiata fino all’arena e alla stazione. Abbiamo anche rischiato di perdere la telecamera, dimenticata sbadatamente dentro il negozio Guess davanti la stazione: per fortuna ce ne siamo accorti e siamo tornati indietro e…nessuno se l’era portata via. Ci fermiamo anche al Mc per un gelato, visita esterna all’Ajiuntemant e alla cattedrale e poi nuovamente in nave per l’ultima tappa dell’indomani.

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A questo punto vorrei completare il diario, non mi piace lasciare le cose incomplete, non me ne vogliano chi è rimasto un po' più indietro.

1 Settembre 2016 - Barcellona
Mi era sfuggito un semplice fatto, la sosta a Barcellona era solo dalle 8 alle 13 con tutti a bordo alle 12.30. Qualsiasi cosa avevo pensato di fare l'ho cancellata, così accontentiamo le ragazze e facciamo una semplice passeggiata a caccia di gadget da portare a casa o da regalare.
Usciamo dal porto con il bus cittadino dove incontriamo gli amici del tavolo a cena, una bellissima famiglia, di quelle che ti auguri sempre di incontrare, con un figlio speciale, Ettore, al quale ci siamo affezionati subito.

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Questa è l'ultima tappa di questo meraviglioso giro, Ormai non contiamo più quante volte siamo stati a Barcellona, visitati le principali opere di Gaudì, allora ora cosa si fa? Una cosa è certa, andiamo da Starbucks Coffe ad aggiungere un altro pezzo alla nostra collezione, si perchè abbiamo iniziato ad Amsterdam una collezione di tazza di questa catena, prendendone una per ogni città ove ci è stato possibile, così adesso ne abbiamo anche di Londra, Parigi e Lisbona. ne è venuta fuori una piccola collezione carina che ci ricorda le città dove siamo stati.

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Proseguendo per la Rambla arriviamo fino a Piazza della Catalinya a ultimare gli acquisti dei pensierini da portare in Italia, per poi scendere dall'altra parte e arrivare sino alla Cattedrale di Barcellona, Arrivati li notiamo che c'è aperta la Porta Santa per cui l'ingresso è anche gratis, bene questa è la volta buono che ci possiamo entrare, solo che all'ingresso uno della sicurezza non fa passare mia moglie perchè aveva i pantaloni corti e si vedevano le gambe, prova a mettersi una giacchetta legata in vita ma niente da fare, una gamba sempre si vedeva e non poteva entrare, dopo ci ricordiamo che avevamo un'altra giacchetta e con due è stato possibile entrare. Sembravano messi d'accordo, ma proprio li vicino c'erano delle donne che vendevano degli scialli a 10 euro cadauno!
Ritorniamo per direzione Rambla bassa attraversando i vicoli del centro storico, molto carino e suggestivo.

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Tutte le volte che ho fatto un diario l'ho convertito dopo in fotolibro. Stavolta l'ho già fatto, stampato e messo vicino a gli altri, ogni volta che lo sfoglieremo ci ricorderemo di questi momenti condivisi con questo forum di crocieristi.

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Dopo qualche settimana di assenza dal diario (di cui mi scuso) rieccomi a terminare la mia stesura

30 agosto navigazione

Anche se cambiano i fusi orari ormai la mia sveglia è sempre puntata alle 6.00. Non mi resta che alzarmi ed ammirare l'alba.

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Come sempre, i giorni di navigazione sono apprezzabili perché consentono di riposarsi, di rilassarsi e di apprezzare la vita di bordo.
Al pari dei precedenti giorni, ne approfitto per fare la passeggiata mattutina sui ponti, il risveglio muscolare con il mitico Alberto
che ormai ci chiama per nome e ci fa l'appello, le lezioni di ballo e qualche quiz. La sera partecipiamo anche noi al cocktail di gala
con il comandante e successivamente vedremo lo spettacolo.
Durante la giornata si tengono le sfilate delle principesse e dei giovani comandanti. Alcuni di essi, tra cui anche qualche femminuccia,
saranno a cena nel tavolo vicino al nostro e noi ne approfittiamo per salutarli e immortalarli in qualche foto

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31 agosto - Valencia

La giornata inizia con la solita passeggiata sui ponti all'alba

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Qualche nuvola sembra scherzare col sole mattutino

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mentre la Luminosa imbarca il pilota puntualissima alle 7.45

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Conosciamo già Valencia. Nella precedente crociera con Costa Magica ne avevamo già apprezzato il Museo delle Belle Arti, con la sua stanza
del Goya e una mostra personale che vi si teneva in quel periodo, del pittore valenciano Joaquín Sorolla, egregio esponente dell'impressionismo
in Spagna. Quel giorno avevamo avuto poco tempo per visitare la Cattedrale e ne approfittiamo per vederla oggi.

Nello stesso luogo dove un tempo sorgeva un tempio romano e successivamente, dopo la conquista della penisola iberica da parte degli arabi, una
moschea musulmana, dopo cacciata dei Mori da parte di Jaime I, nell’anno 1238 inizia la costruzione dell’attuale cattedrale
Essa si presenta come una splendida sisntesi di tre stili architettonici diversissimi (romanico, gotico e barocco) che convivono in una strana e affascinante armonia.
La visita avviene con audioguida e prevede anche la discesa al sito archeologico sotterraneo dove sono presenti le antiche vestigia della cattedrale (non ho foto decenti per la poca luce presente)
Le diverse aggiunte e rimaneggiamenti della struttura susseguitesi nei secoli sono ottimanente descritti dai plastici esposti nel museo all'interno della cattedrale:

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La chiesa presenta un impianto a croce latina con tre navate tipicamente romanica ma una volta entrati è il ricco abside in stile rinascimentale a catturare l’attenzione.

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Su entrambi i lati ci sono varie cappelle in onore di alcune personalità sacre. Tra le opere pittoriche più importanti spiccano due dipinti di Goya.

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Terminiamo la visita all'esterno con una foto per ognuno degli stili architettonico degnamente rappresentati dai portali:
quello romanico ...

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Quello gotico...

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e quello rinascimentale...

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La nostra seconda tappa è la Basilica della "Vergine degli Abbandonati" (Virgen de los Desamparados) che ha un gran significato per i valenciani
perché è la Patrona della città. Costruita nel XVII secolo, presenta tre aspetti significativi: è l’unica chiesa del centro storico
che non si innalza su antichi edifici o conventi; la cupola non è ubicata centralmente ma è spostata verso la Cattedrale; infine, manca una vera e propria facciata.

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L'interno è molto scuro e le mie foto purtroppo rendono pochissimo.

La visita di Valencia prevedeva un giro per il parco di Turia ma il gran caldo si fa sentire e decidiamo così di gironzolare un pochino ma poi torniamo
verso il centro alla ricerca di qualche scorcio interessante prima di ritornare sulla Luminosa.

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Il resto della giornata procede tra l'ozioso crogiolarsi al sole e la successiva attività ginnica, per concludersi, dopo la cena con piatti tipici della Campania e lo
spettacolo di flamenco Fuego con la serata di 'Rock sotto le stelle' con il duo Strange, al ponte 9 a poppa.

A domani con Barcellona.
 
Eccomi, come promesso. Grazie Luigi adesso vedo di ricapitolare tutto e vedo quante pagine mi servono e poi mi muovo di conseguenza.
Buona serata a tutti.

Capitolo 13: Valencia
“Un buon viaggiatore non ha piani precisi e il suo scopo non è arrivare”
(Lao Tse)

Come sarebbe bello poter viaggiare all’infinito senza avere una meta prefissata. Poter cambiare destinazione continuamente asseconda dell’umore, del tempo, della curiosità del momento. Ed invece, Valencia era già una tappa che aveva tutti i canoni di una stazione finale. Sarebbe stata l’ultima città da poter visitare avendo a disposizione quasi l’intera giornata. In un modo o nell’altro, il fatto che ci stavamo approssimando alla fine della crociera, veniva inesorabilmente a galla. Ma io non volevo certamente arrivare alla fine, perché doveva esserci una fine?? Forse perché nella vita reale tutto ha un inizio e tutto ha una fine!!.

Costeggiando le coste spagnole, poco prima delle 09.00, ormeggiamo nel porto di Valencia. Nonostante non ci fossi mai stato, avevo iniziato ad apprezzare questa importante città Spagnola, nell’occasione dell’organizzazione della Coppa America di vela nell’anno 2007. Era la prima volta che le regate di questo evento si svolgevano in Europa e quindi la città, in maniera intelligente, si è rinnovata in modo da approfittare della vetrina mondiale che metteva in mostra le bellezze della città, come fosse un grande spot per la città. In effetti ricordo che intere trasmissioni tv erano state dedicate all’evento e, doverosamente, alla città che lo ospitava e che si faceva apprezzare anche grazie alle fantastiche panoramiche che facevano da contorno alle gare.

Dal mio percorso informativo ante-crociera, ero arrivato alla conclusione che difficilmente si riusciva a visitare con soddisfazione sia la parte moderna della città, con relativo acquario oceanografico, che la parte storica del centro. Questo era anche avvalorato dal fulcro centrale dell’organizzazione della giornata che corrispondeva ad un comodo pranzo a base di paella, quindi si è deciso di lasciar perdere le agenzie di escursioni e di dedicarci, in modo del tutto indipendente, a girare ed a gustarci i vicoli della città storica.

Visto anche il poco dormire della notte trascorsa, facciamo tutto con relativa calma. Scendiamo con comodo una mezz’oretta dopo che lasciano la nave tutti i viaggiatori che avevano prenotato le escursioni con le varie agenzie. In prossimità del terminal ci sono le fermate degli autobus e quindi, al costo di euro 1,50 prendiamo il pullman numero 4 che ci porterà nel cuore della città.

Durante il tragitto ho modo di notare l’architettura civica della città che mi sembra richiamare molto il nostro comune modo di costruire, niente di speciale. In meno di mezz’ora siamo a Plaza del la Reina. Questa piazza può essere considerata un vero e proprio punto di riferimento della città in quanto, oltre a poterci arrivare comodamente con i mezzi pubblici da tutti i punti principali della città, da qui si transita spesso anche quando ci si sposta tra le varie tappe di interesse storico del centro. La piazza è abbastanza pulita e la parte coperta di verde ben curata. Tutt’attorno è densa di negozietti e localini ma, la parte del leone, la fa sicuramente la presenza imponente della torre del Micalet che non è altro che il campanile della Cattedrale che, anch’essa, si affaccia su questa piazza.

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Naturalmente il nostro giro di visite alla città non poteva che iniziare proprio dalla Cattedrale. Non è eccessivamente grande ma è molto bella da visitare. Sia nella sua architettura esterna e sia nelle opere interne, anche un ignorante come me, non può non notare i diversi stili che convivono in armonia tra di loro abbellendo ancor di più il monumento. Non vado a visitare la sala dove si può ammirare, sempre dopo un supplemento economico, il pubblicizzato “Santo Graal”. Mi sa tanto di bufala e mi fermo qui visto che non voglio essere blasfemo.

Uscendo dalla Cattedrale giriamo alla nostra destra e, costeggiando la cattedrale stessa, gli arriviamo nel retro e vediamo che c’è un’altra ampia e bella entrata, in uno stile architettonico completamente diverso da quello visto all’entrata principale.

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Adesso ci troviamo nella splendida Plaza de la Virgen, non grandissima ma che è segnata da un’ampia vivibilità oltre che da un transito pedonale molto intenso. Fermandosi a guardare bene la gente che calpesta la bella pavimentazione, si può facilmente notare che, oltre ai numerosi turisti, c’è un ampia presenza di Valenzani che l’attraversano indaffarati al telefono o con grosse buste della spesa in mano. Probabilmente la collocazione geografica, ne fa un importante crocevia pedonale.
Nella stessa piazza si trova la fontana dedicata al fiume Turia, molto importante per la città di Valencia. Infatti al centro della vasca della fontana è presente un piedistallo dove vi è collocato un uomo barbuto, che rappresenta il fiume Turia, da sempre simbolo di vita per tutti i Valenzani. La conformazione della fontana e l’ampio bordo vasca si prestano bene anche per le classiche foto ricordo. Solo un piccolo consiglio, guardate bene dove vi state sedendo per evitare qualche bel timbro ricordo dei piccioni che affollano la piazza stessa, i miei canditi bermuda bianchi ne sanno qualcosa.

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Sulla stessa piazza si affaccia anche la Basilica dedicata alla Santa patrona della città, la Vergine degli abbandonati. L’accesso è gratuito ed, anche se è un po buia, mi è sembrata parecchio bella al suo interno almeno quanto anonima appare la sua facciata.

Lasciata la piazza, ci incamminiamo nelle caratteristiche viuzze della città percorrendo un itinerario prefissato sempre con il sostanziale contributo della mappa di google scaricata in precedenza. Vicino a noi abbiamo modo di vedere i palazzi storici di Baylia e de la Generalitat che si affacciano nella piazza de Manises, solo che mentre cerco di carpirne le particolarità vedo già le signore che si intrufolano in un negozio di souvenir, normale visto che si era già fatta una certa ora ed ancora non ne era stato visitato nessuno.
Ci addentriamo, a volte anche un po a caso, per le stradine attirati dalle vetrine dei negozi o da qualche particolare facciata architettonica di qualche bel palazzo. Ad un certo punto mi accorgo che ci siamo allontanati dal quartiere del Barrio del Carmen e dalla Porta de Serrans, che avrei voluto vedere, ma non ho avuto il coraggio di dirlo, nonostante le potevo allettare parlando di una serie di interessanti negozietti alternativi di cui avevo letto in qualche recensione, penso mi avrebbero sbranato per la dimenticanza e difficilmente sarebbero tornati indietro e quindi pazienza.

Successivamente ci ritroviamo in piazza Santa Caterina ad ammirare l’omonima chiesa ed in particolare la stupenda torre barocca alta 56 metri. Di fronte alla chiesa curiosiamo un po nell’ antica Horchateria de Santa Catalina e poi facciamo un giro nel particolare mercato municipale di piazza rotonda e solo dopo aver finito la dettagliata visita di ogni negozietto e banchetto della piazza circolare, ci dirigiamo verso la nostra prossima meta, il Mercato Centrale.


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Spettacolare. Avevo visto che, praticamente, è inserito nella maggior parte dei tour offerti dalle varie agenzie di escursioni, e quindi non volevo farmi mancare quest'attrazione. In effetti è un mercato, in una spettacolare struttura di inizio '900, dove ho visto, oltre ai tanti turisti, i comuni cittadini valenzani che facevano normalmente la spesa. Solo che non è un classico mercato così come siamo abituati noi in Italia, ma una serie di banchi e stand con pesce, carni, spezie, frutta ed altro ancora, tutte pietanze che puoi comprare o anche mangiare sul posto. L'ordine con cui è presentata la mercanzia lo fa apparire come un mercato-bomboniera. Ho trovato tutto molto pulito e ben tenuto. Un po più piccolo, ma a mio giudizio più grazioso, del mercato di Barcellona, merita certamente di essere visitato. Inoltre la nostra visita al suo interno procedeva a rilento anche perché stavamo tutti usufruendo dell’ottima connessione wi-fi presente.

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Usciamo dalla parte della Piazza del mercato e ci dirigiamo, dopo aver fatto un giro intorno alla chiesa di Sant Joan, verso la Loggia della seta, nominato dall’Unesco patrimonio dell’umanità, che attualmente ospita l’accademia Culturale di Valencia. Il palazzo è visitabile al modico prezzo di soli 2 euro. Noi decidiamo di non entrare in quanto era quasi ora di pranzo ed avevamo appuntamento con altri amici in piazza della Reina per andarci a mangiare una buona paella e quindi dopo averne apprezzato la struttura esterna ci rechiamo nel luogo prefissato dove incontrarci..

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Ascoltando anche il consiglio di chi ci ha preceduto, decidiamo di non fermarci in un posto a caso dove con 10 euro ti offrivano il pasto completo paella inclusa, la qualità sarebbe stata certamente scadente. In precedenza avevo visto qualche localino che ci desse qualche potenziale garanzia in più sulla freschezza degli ingredienti e sulla bontà della paella, una volta che c’ero non volevo rischiare di mangiarla di scarsa qualità. Approfittando anche del consiglio di mia figlia, che aveva visitato la città una settimana prima di me, ci dirigiamo con decisione verso un bel locale nelle vicinanze del centro che sia chiama Vicentino. Il locale si presentava bene, e dopo esserci accomodati nella sala superiore, facciamo l’ordinazione. Essendo in 10 decidiamo di prendere tutti la stessa cosa e, tra la paella valenciana (condita con un misto di pollo, coniglio fagioli e fagiolini) e la paella Mariscos (a base di pesce), viene preferita e ordinata quella classica di pesce. Dopo circa mezz’ora d’attesa si presentano i camerieri con questo enorme padellone dall’aspetto invitante, obbiettivo delle nostre foto, e provvedono ad impiattarci un’abbondante porzione a testa di un’eccezionale paella. Veramente una bontà che ci ha lasciato soddisfatti tutti. Alla fine, compreso di birra e servizio, paghiamo 23 euro a testa, prezzo che ritengo accettabile visto anche la qualità del prodotto che abbiamo gustato.

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Usciti sazi dal locale, decidiamo di fare un’altra passeggiata per la città per poi rientrare in nave. Proseguiamo il nostro cammino nella stessa via alberata del ristorante, che ci porterà fino a placa de l’ajuntament. Tutto il percorso che stiamo facendo è significativamente diverso al centro storico. Grandiosi palazzi, alcuni moderni ed altri con antichi stili architettonici, fanno da ornamento al nostro cammino. Sulla piazza si affacciano anche il palazzo del comune e l’edificio delle poste centrali. Lo spazio aperto della piazza è contraddistinto da una fontana e da un’ampia zona aperta dove, leggevo, vengono organizzati svariati spettacoli ed esposizioni, di cui il più famoso evento è la festa denominata "Las Fallas".

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Proseguiamo in varie direzioni attirati dai caratteristici palazzi, perlopiù di proprietà di grandi banche, e anche da strade pedonali, tipo la carrer de Don Juan d’Austria, dove importanti marchi commerciali, alternati da piccoli localini di ristoro, hanno in bella mostra i loro prodotti nelle grandi vetrine dei loro negozi. Iniziamo ad essere stanchi. Troviamo la fermata del pullman 4 che ci deve riportare al porto. Visita conclusa, si rientra. Il giudizio sulla città è sostanzialmente buono. Certo mi è mancato tanto da vedere della città tipo tutta la zona post moderna, ma anche alcuni edifici del centro storico, magari me li risparmio per la mia prossima visita. Chissà.

Al rientro in nave si cerca un po di relax sui lettini ai ponti alti bevendo qualcosa di fresco e confrontandoci con altri amici sulla giornata passata. Dopo un buon aperitivo ci dirigiamo in cabina per fare una rilassante doccia e per prepararci per lo spettacolo serale al teatro. Stasera abbiamo un simpatico spettacolo tipicamente spagnolo con i “Fuego”, non a tutti è piaciuto ma per me era anche un po una novità e quindi l’ho apprezzato abbastanza. La serata prosegue al ristorante dove gli chef ci fanno gustare alcune pietanze campane. Dopo cena si va a fare una cernita delle foto per decidere quelle da acquistare. Nonostante i prezzi non certo economici, qualche ricordo lo dobbiamo portare no??? Un po di musica dal vivo con il duo Strange e poi relax sul divano sorseggiando un buon cognac.
 
Stato
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