9° GIORNO - 6 FEBBRAIO 2013 - Cozumel (Messico)
Per quest'oggi abbiamo prenotato l'escursione Costa di 5 ore, "In Jeep a la Isla Pasiòn".
Mai scelta fu più azzeccata, una giornata divertentissima.
Scesi in porto alle ore 8:00 e fatto un giro tra i negozi, ad un centinaio di metri dalla nave, accompagnati dall'addetto Costa, ci aspettano una fila di Jepp colorate (gialle e verdone).
Sulla nostra eravamo in quattro adulti più due bambini (d'altronde siamo in Messico, se po fa'...), infatti eravamo coi ragazzi che abbiamo conosciuto grazie alla condivisione del tavolo al ristorante, G&G + Cri'.
All'andata, della guida della Jeep si è occupato G. e al ritorno Ivana la folle (poi spenderemo due parole sui guidatori brilli della nostra jeep...).
Dopo circa 10 km di strada afaltata sul bel lungomare di Cozumel, ci siamo addentrati, verso nord, in una strada sterrata dove i guidatori (andata e ritorno) si son divertiti alle spalle dei passeggeri e degli altri escursionisti (soprattutto quelli con la jeep davanti alla nostra, che ci guardavano con terrore dallo specchietto retrovisore) a fare diverse cosucce non consentite dal codice della strada (ma che ridere, e poi era strada sterrata...).
Anche i francesi dietro, rinominati "i mangiatori di polvere", non devono essersi divertiti poi tanto; in compenso, noi sì, tantissimo (tranne un paio di "pezzetti", soprattutto al ritorno).
Dopo questa sorta di "odissea sulla strada", siamo arrivati a Bahia Ciega, dove abbiamo parcheggiato e ci siamo imbarcati per la super bellissima Isla Pasiòn.
Qui, che ve lo diciamo a fare, abbiamo sostato un paio d'ore tra prelibatezze al barbecue in buffet e Margarita, Tequila Sunrise, eccetera eccetera.
A disposizione, avevamo lettini, ombrelloni e giochi d'acqua gonfiabili (ma giganteschi, da rimetterci le penne ahahhahahaha).
Bellissima esperienza. Sorvoliamo sul viaggio di ritorno in jeep (donna - brilletta e spericolata) - al volante.
Una volta riconsegnata la jeep (in condizioni pessime), ci siamo riavviati a piedi verso il lungomare per cercare un taxi, poiché avevamo adocchiato un ristorantino con l'insegna di un'enorme aragosta, Alberto's.
Dopo una piccola disavventura col bancomat ATM (lo devo dire, perché si è mangiato i soldi dei nostri amici, è quello che si trova subito prima dell'uscita dal porto - e le guardie presenti ridevano e dicevano "hijo de p..." verso la macchinetta infernale, come se avessero assistito alla stessa scena più volte...).
Preso il taxi a sei posti più passeggino (e contrattato il prezzo con il tassista che poi, nonostante ci fossimo messi d'accordo per l'ora del ritorno non si è fatto più vedere, ma tanto passa un taxi al minuto) ed arrivati alla nostra aragosta, vista la cucina, ci siamo un po' spaventati (praticamente una vecchia messicana seduta con le pentole intorno).
Poi, però, Albertino ci ha fatto scegliere l'aragosta ed il pesce che poi avremmo mangiato, accompagnato da tante buone birre messicane.
Buonissimo e freschissimo.
Dopo il tardo pranzo (abbiamo finito di mangiare alle 16), una bella passeggiata sul lungomare e giro per negozi prima di tornare, con altro taxi, alla nave.
Una bella esperienza, consigliamo a tutti la stessa escursione.