Buongiorno a tutti dal Mediterranea. Abbiamo lasciato da qualche ora il porto di Limassol, dove erano presenti la nave Zenith di Pulmann tour e Deliziosa, arrivata poco prima della nostra partenza. La mattinata è trascorsa con una lunga passeggiata sul lunghissimo e splendido lungomare, ricorda molto la Croisette di Cannes, della città e tra i negozietti della parte antica di Limassol. Rapida visita anche al castello medievale che comunque non presenta particolare interesse. Tornerei però ai due giorni che hanno preceduto la giornata di oggi. Giovedì per quasi tutti escursioni al Cairo e per coloro, tra cui il sottoscritto ed Ester, che sono rimasti a bordo, navigazione alla volta di Port Said. Ci siamo goduti la navigazione e la nave praticamente vuota. Pranzo al Wellness, veramente delicato ed ottimo, consigliabile a tutti come esperienza, ancor più del ristorante Club che qui a bordo di Mediterranea, a nostro giudizio, fino ad ora è stato ad un ottimo livello.
Qualche commento colto al volo tra i passeggeri che rientravano dalle escursioni ad Il Cairo hanno evidenziato i soliti problemi: troppe ore di bus per una sosta di 2/3 ore al sito di visita; molti hanno anche lamentato lo scarso livello del buffet proposto. Forse sarebbe tempo di prevedere un overland nelle escursioni ad Il Cairo. Tutti bus sono arrivati in ritardo al ritorno dalle escursioni, causando così il posticipo della partenza nave di circa un’ora. Passando alla giornata di venerdì il tutto è stato caratterizzato dallo scalo a Gerusalemme. Credo si possa visitare e vedere Gerusalemme in più modi ma fondamentalmente potrei ricondurre il tutto a due: come turista e come cristiano; il secondo è quello che ha animato la mia visita, ma lascerei stare le convinzioni personali, che in questo caso creano delle emozioni e degli stati d’animo che non possono essere descritti e che soprattutto devono rimanere dentro ciascuno. Il silenzio di fronte a certi luoghi sono l’unica emozione che una persona credente possa esprimere. Scinderei il credente dal turista e parlerei della visione da parte di quest’ultimo. Innanzi tutto noi, anche se purtroppo mia moglie ha dovuto restarsene in cabina con la febbre saltando pertanto l’escursione che era lo scopo di questa crociera, avevamo scelto Gerusalemme e Betlemme. Due guide, una fino al confine, delimitato dal muro di nuova costruzione, con il territorio sotto autorità palestinese e l’altra, Giorgio, persona squisita, preparatissima e parlante un italiano perfetto, che ci ha preso in consegna a Betlemme. Visita alla Chiesa della Natività, sotto il patronato ortodosso ed armeno, visita alla Sacra Grotta, sotto il patronato dei Francescani, visita della Chiesa di Santa Caterina, anch’essa appartenente ai francescani. La Grotta si trova proprio sotto alla Chiesa della Natività, i tempi di accesso sono stati di quasi 3 ore, causa principale la completa disorganizzazione e l’eccessiva affluenza, e questo ha condizionato la successiva visita di Gerusalemme, svolta in modo molto veloce. Preparata anche la guida israeliana che si spiegava in ebraico con la traduttrice praticamente simultanea, veramente eccezionale, in italiano. Prima della visita di Gerusalemme c’è stato il pranzo, a buffet, in un grande albergo della città; buffet molto ricco e piacevole che ha incontrato il favore della quasi totalità dei passeggeri. Una percentuale di scontenti c’è sempre ed è endemica. Inizio visita alle 14,40 con la salita al Monte degli Ulivi da cui si gode una splendida vista sulla parte vecchia della città, con la spianata su cui sorgono la Basilica del Santo Sepolcro e la Moschea. Discesa al Getzemani con gli ulivi millenari e la Basilica delle Nazioni. La tappa successiva è il quartiere ebreo, dove visitiamo, dopo attenti controlli, il Muro del Pianto; uomini e donne pregano in settori separati; molti gli ebrei ortodossi che si recano al muro, con il loro caratteristico abbigliamento formato da camicia bianca, giacca, calzoni, scarpe e soprabito, nonostante il caldo estivo, cappello neri, ci si prepara alla festa imminente dello Shabbat, che inizia il venerdì al tramonto e termina il sabato al tramonto. Tutto chiuso in questo lasso di tempo. A pochi metri dallo spiazzo dove sorge il Muro, inizia la Via Dolorosa, con le varie stazioni, via che Cristo percorse per essere condotto alla crocifissione. E’ triste vedere che tutto ciò si è trasformato in un bazar stracolmo di cianfrusaglie di ogni tipo. Si giunge alla chiesa del Santo Sepolcro, dove insieme si trovano il luogo dove fu crocifisso Cristo, Cioè il Calvario, Il Santo Sepolcro, purtroppo entrambe non visitabili per mancanza di tempo, e la pietra dell’unzione, dove il Signore fu depositato dopo la crocifissione, avvolto in quella che dovrebbe essere la Sindone. Notevole il mosaico presente sulla parete di fronte all’ingresso della Chiesa, mosaico presentato in occasione della visita di papa Giovanni Paolo II. Purtroppo l’escursione è al termine ma Gerusalemme anche solo dal punto di vista “turistico”, senza implicazioni religiose merita qualche altro giorno di visita.
Nel tragitto dal porto di alla città ho potuto ricavare qualche impressione personale su Israele: mi è parso un paese molto occidentale, con un tenore di vita discreto, piuttosto ordinato senza mai la sensazione di essere controllati, nonostante la presenza militare sia certamente capillare. Un paese che nonostante tutto reputo più sicuro di molti altri paesi ritenuti tranquilli, dove ho girato tranquillamente senza particolari accorgimenti e dove mai mi sono sentito in pericolo. Un paese efficiente sotto tutti i punti di vista, un paese che non ha risentito e non sta risentendo dell’attuale crisi economica. Rete stradale ottima come qualità, ben segnalata e parco auto molto moderno, dove la case giapponesi la fanno da padrone. Purtroppo il contrasto con i Territori Palestinesi è evidente: ordine contro trascuratezza, agiatezza economica contro economia di sopravvivenza, pulizia contro sporcizia; possono sembrare stereotipi ma purtroppo fra un lato e l’altro del muro la realtà è questa. Ognuno ha le proprie convinzioni, ad ascoltarli, tutti sembrano avere ragione, ma qualcosa che non va c’è. Su di una cosa ho sentito un’espressione unanime, da una parte e dall’altra: nessuno dei due contendenti per ora ha delle persone in grado di dare una svolta alla situazione e gli estremismi, seppur pochi, non aiutano.
Un saluto a tutti