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Costa Mediterranea - Sette Spiagge in Sette giorni

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Ecco alcuni scatti della splendida Efeso!

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E questa sono io, poco prima di salire in nave dopo l'escursione! Sullo sfondo, la COSTA MEDITERRANEA!

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10/9 Samos
Il giorno dopo siamo sbarcati in questa bellissima isola, una di quelle che mi è piaciuta maggiormente. Il programma che avevamo fatto era ambizioso ma ormai ci sentivamo padroni della situazione “noleggi” e nulla ci poteva spaventare. Prima volevamo visitare il sud dell’isola e poi il nord, dove ci avevano detto che avremmo visto tramonti meravigliosi.
Abbiamo quindi cominciato dalla spiaggia di Psili Ammos, che abbiamo trovato molto bella, spaziosa, con acqua limpida e un bel fondale sabbioso. Il caldo iniziava subito a farsi sentire e così, dopo un po’, siamo risaliti in sella e siamo andati a Pythagorio, un villaggio poco distante, dove abbiamo fatto solo un giro per i negozietti (avevo letto che è molto interessante la visita all’acquedotto ma richiede un po’ di tempo e noi desideravamo fare più che altro spiagge). Ci siamo allora diretti alla famosa Tsamadou, risalendo il versante nord dell’isola. Siccome per arrivarci si passava comunque dal porto, abbiamo deciso di pranzare al buffet della nave (anche se nel paesino di Agia Paraskevi c’era un ristorantino di pesce che volevamo provare… ma il buffet era gratis e poi era così buono!)

Il percorso per arrivare a Tsamadou è meraviglioso: colline, alberi, squarci di mare dai colori bellissimi in ogni angolo. Tsamadou è famosa per i suoi ciotoli bianchi (e io, previdente, avevo le scarpette da scoglio, che mi hanno salvato!) che generano colori davvero bellissimi. Sendere alla spiaggia è già di per sè un’esperienza bellissima perchè tra i pini si scorgono scorci da cartolina. Attenzione però a scendere dalla parte giusta perchè altrimenti potreste trovarvi nell’obiettivo della macchina fotografica un bel paio di chiappette al vento (parte della spiaggia è infatti occupata dai nudisti, molto frequenti in Grecia). Un bagno in queste acque verdazzurre è davvero d’obbligo: è uno dei mari più belli di tutta la crociera. Il tempo di asciugarsi e riempirsi gli occhi del colore del mare, e poi siamo fuggiti dal sole per seguire un percorso che avevo letto sulla Lonely Planet. Dalla spiaggia di Tsamadou, si deve proseguire verso ovest, finchè il paesaggio diventa sempre più montuoso ed alberato. Volevamo infatti raggiungere il villaggio di Vourliotes. Con lo scooter abbiamo iniziato a salire, salire la montagna, mentre il mare blu sotto di noi diventava solo uno sfondo che si confondeva con l’orizzonte. Poesia a parte, io iniziavo a manifestare le prime avvisaglie di preoccupazione per il serbatorio del carburante (mancava poco meno di un quarto ma non avevo visto l’ombra di un benzinaio). Il paesino è davvero caratteristico e proprio al suo centro vi è una piazzetta adorabile, colma in ogni angolo di sedie impagliate e tavolini colorati, e coperta da un tetto di pergolato che fa un’ombra deliziosa. Una vera oasi dal caldo della costa! Entusiasti di questa scoperta, ci siamo seduti e abbiamo chiesto un bicchiere di vino locale, che ci è stato portato bello pieno, accompagnato da un pomodoro ripieno e da una specie di nocetta (polpetta di riso avvolta in una foglia di bietola). Il vino non era un gran che ma la location era talmente bella che non mi sarei mai alzata da quella sedia. Se avete tempo, potete da qui raggiungere il monastero di Moni Panagias Vrondianis, oppure è possibile tornare sulla strada costiera e andare ancora avanti verso ovest, per raggiungere il villaggio di Manolates. Noi non avevamo tempo e quindi abbiamo rinunciato, ma se qualcuno vuole vedere un po’ l’entroterra e prendere un bel fresco, può sicuramente provare questo itinerario.
Infine eravamo curiosi di andare a vedere Livagaki, che si trovava un po’ oltre il porto sulla via del ritorno. Tempo ne avevamo ancora, benzina sembrava di si, e quindi abbiamo deciso di andarci, dato che sembrava poco distante.
Cammina cammina, vediamo il paesaggio cambiare ancora una volta, farsi ancora montuoso, a tratti collinare. Entriamo in un’oasi protetta e finalmente troviamo un’indicazione con il nome della spiaggia che volevamo raggiungere. Abbiamo iniziato così a percorrere una lunga strada completamente sterrata, in discesa, delimitata da arbusti e piccole piante (il classico ambiente da serpi, per intenderci). Soltanto che, improvvisamente, l’indicatore del carburante ha iniziato a segnare “riserva”. Così, presi un po’ dal panico, siamo comunque andati avanti scendendo con il motore spento… fino ad arrivare a questa nicchia di mare, isolata e senza nessuno a parte un barista (che stava chiudendo) e un cagnolino… il posto è davvero bello, completamente circondato da colline verdi e isolotti a poca distanza. Un sole gigante si tuffava nel mare e noi per un po’ lo abbiamo ammirato facendo i romanticoni ma in realtà eravamo sulle spine per il ritorno e così ce ne siamo andati, risalendo la strada sterrata e dirigendoci verso il porto. Dove potevamo, spegnevamo il motore. Nonostante questo inconveniente il paesaggio che abbiamo ammirato tornando in porto è stato indimenticabile: il sole continuava a nascondersi e ricomparire dietro le montagne e le colline, e mi sembrava di essere il Piccolo Principe che va a caccia di tramonti e che sposta la sedia un po’ più in là per ammirarne ancora uno.
Fortunatamente questa storia finisce bene, con noi che molliamo lo scooter in porto sani e salvi e ci concediamo anche una passeggiata per il paesino, dove, quando ormai era buio, ho comprato due kaftani bellissimi alla cifra di 4 euro l’uno.
Una volta in nave, mezzo bruciacchiati dal sole, siamo andati al cocktail con il comandante per i soci Costa Club, con l’intento di scroccare la foto in regalo.
 
Mio marito (il fotografo!!!) a Psili Ammos

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Pytagorio

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Ritorno alla base per pranzo...

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I meravigliosi colori di Tsamadou:

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Lemonaki, dall'alto

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La piazzetta di Vourliotes, coperta da un fresco pergolato, adatta a una pausa tranquilla... ci sono anche io, ad un tavolino, sullo sfondo!

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Ed infine, il tramonto a Livadaki...

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bellissimo il tuo diario!!! Ti seguo interessatissimo...un adelle prossime crociere potrebbe essere questa rotta!!!

domanda:
io adoro fare snorkeling e foto in apnea, secondo i vostri tempi, avrei avuto a disposizione quell'ora/ora e mezza a spiaggia a disposizione per fare immersioni???!!!

non oso immaginare cosa possa esserci la sotto....
 
secondo i vostri tempi, avrei avuto a disposizione quell'ora/ora e mezza a spiaggia a disposizione per fare immersioni???!!!

Ciao! Beh, noi abbiamo scelto di vivere questa crociera in questo modo, ma se una persona vuole viversela all'insegna del diving, certamente si organizzerà i tempi in maniera diversa, magari informandosi su quali spiagge hanno i fondali più interessanti e dando la precedenza a quelle. Noi avevamo solo gli occhialini purtroppo ma già solo con quelli si potevano ammirare tanti pesci, anzi si vedevano spesso pure a riva!!
 
grassie!!

comunque mi avete dato uno bello spunto con il moto-rent...magari a Palma mi regolo così!!!!
 
Ultima modifica:
Anna, in Turchia hanno "fregato" anche me più o meno nello stesso modo. Cmq alla fine secondo me vi è andata bene, avete speso meno dell'escursione avendo un'auto ed uno choffeur tutto per voi per biglietti etc.

Comax, se me lo dici tu che sei molto più esperto di me, sto tranquilla... è stata comunque una bella escursione... e poi io non sopporto i pulman enormi pieni di gente lamentosa, quindi...
 
11/9 Kos
Come nei precedenti giorni, anche qui, guarando un po’ il forum e un po’ la lonely planet, avevamo fatto un programmino delle spiagge che ci sarebbe piaciuto visitare. Abbiamo iniziato con Agios Stefanos, la più lontana. La spiaggia è carina e la sua particolarità è un isolotto centrale raggiungibile a nuoto. Sull’isolotto si trova una chiesetta con una campana. L’isola è davvero poco distante e l’acqua è bassa ma noi non avevamo nessuno a cui lasciare in custodia le nostre cose e volevamo assolutamente andare sull’isolotto, e così, per ben 10 euro a mezz’ora, abbiamo affittato un pedalò. Una volta raggiunto l’isolotto, bisogna inerpicarsi per una breve ma ripida salita; dopo molte riluttanze e lamentele, finalmente ce l’ho fatta e appena giunta in cima, sono andata a suonare la campana in segno di trionfo. Ridiscendere è pure più difficile ma tenete presente che io sono impedita e faccio un sacco di storie, le persone normali che arrivano a nuoto se la fanno anche a piedi nudi.
Dopo un po’ ci siamo recati a Paradise Beach, che presentava sabbia chiara, fondale basso e acqua, come sempre, bellissima. Anche qui il tempo di un bagno e poi siamo sfuggiti al caldo recandoci nel paesino di montagna di Zia, che si trovava sulla via del ritorno. Il paesino è famoso per i tramonti ed è delizioso, tutto contornato da negozietti che vendono prodotti locali e ceramiche e molti locali davvero carini, con balconi sul mare blu e pergolati freschi per riposare. Noi abbiamo scelto la taverna Dikeos, dove per pochi euro abbiamo bevuto birra ghiacciata e gustato un’ottima insalata greca. Questo posto mi è piaciuto moltissimo e a malincuore mi sono alzata dalla sedia, abbandonando quella piacevole arietta e quell’ombra così riposante: ma volevamo spingerci fino a una spiaggia che ci incuriosiva parecchio, Therma Loutra. Avevo letto delle recensioni non entusiaste ma invece noi ne siamo rimasti incantati. Si tratta di una sorgente termale che genera un’ansa nel mare di acqua caldissima. Quest’ansa è delimitata da rocce che la separano dalle gelide acque dell’Egeo. Dal fondale, molto basso, si possono ammirare tutte le bollicine che risalgono in superficie. Immergersi in quest’acqua termale naturale è fantastico, da una parte è caldissima, quasi insopportabile in certi punti, mentre dall’altra è fredda ghiacciata; un’esperienza davvero da provare per chi è amante delle terme e per chi si incuriosisce davanti a questi fenomeni naturali. Certamente, l’acqua sulfurea ha il caratteristico odore ma questo contribuisce a rendere questo luogo tanto particolare. A noi ha entusiasmato e ovviamente sarei stata col sedere a mollo per chissà quanto tempo se non fossimo dovuti rimontare in sella per raggiungere la nave. Lasciato lo scooter, abbiamo anche trovato il tempo di fare un piccolo giro per Kos Town, carina, curiosando tra i negozietti (comunque meno belli di quelli che avevamo visto a Zia).
 
9/9 Izmir
Anche per questo scalo avevo letto diari su diari e mi ero un po’ allarmata: sembrava che si potesse scendere con sicurezza solo scortati da Costa. Tuttavia in nave (complici anche i foglietti distribuiti da Costa nel Today, dove si raccomandava di stare molto attenti) il clima che serpeggiava era di terrore: scendevano sereni solo gli ecursionisti Costa,

Allora, hai perfettamente ragione...su Izmir Costa (e non solo) hanno fatto un po' di allarmismo (ma è normale, l'avevo letto lo stesso avviso su Istanbul l'anno scorso...)

Io era la quarta volta che mi fermavo lì e ormai avevo fatto tutte le escursioni possibili (Casa di Maria, Efeso, Pergamo, Basilica di San Giovanni) e questa volta mi ero messo in testa di vedere Izmir da solo...

Siamo scesi e abbiamo fatto il lungomare, che non di una bellezza panoramica travolgente, ma molto tranquillo ed è una lunghissima sfilata di bar e locali... è stato interessante vedere come i Turchi facciano il loro brunch con "delicatezze" locali che centrano proprio poco con la nostra colazione continentale...

Ma il colpo di fortuna, veramente al di fuori da ogni programmazione e visita "normale" che ti fa vedere le coste standardizzate e a uso e consumo dei turisti era che il 9/9/1922 è la data in cui le truppe nazionaliste turche, guidate da Mustafa Kemal “Ataturk”, entrarono in Smirne dando fuoco alla città. L’evento segnò la fine della guerra greco-turca (1919 – 1922) e sancì di fatto la nascita della moderna Turchia ( http://www.eastjournal.net/turchia-ataturk-e-greco-piccola-storia-delle-relazioni-greco-turche/34004 ).

Quindi abbiamo visto Izmir piena di bandiere Turche e di persone che le sventolavano e arrivati in piazza Ataturk c'era una manifestazione commemorativa.

E' stato bello perché abbiamo visto l'alzabandiera, hanno suonato l'inno e tutto si è fermato e reso assolutamente silenzioso (come da noi non si usa più) e dopo i discorsi ufficiali di vari "pezzi grossi" (uno di loro è arrivato con un'auto d'epoca che suppongo sia l'auto originale di Ataturk) è iniziata una festa con alcuni cantanti locali (genere neomelodico...) e c'erano bancarelle, dolci...un sacco di roba.

Quando farò il mio diario sarò più dettagliato e preciso, perché non mi sembra corretto "sporcare" il tuo diario e le tue meravigliose foto, ma ecco un piccolo assaggio.... ahhh, ovviamente tutta questa festa è stata a costo zero, nessuno ci ha rubato nulla, non ci siamo mai sentiti in pericolo, ecc, ecc...insomma una mattinata interessante e diversa, che se davamo retta alle "sirene" di Costa ci saremmo persi...

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Attendevo il tuo diario, e me l'euro perso. Leggerlo é come un pó rivivere la stessa crociera fatta in agosto....aspetto il seguito. P.s. Bellissime foto, si vede la mano esperta!
 
Scusate la pausa! Grazie a tutti dei commenti... Un grazie particolare a Dott. Pianale che ha arricchito questo diario con una valida alternativa (di solito io uso i diari per copiare gli itinerari, quindi vedere direttamente un'alternativa è comodissimo!)

Un salutone grande a AZ84, copio sempre tutti i tuoi itinerari... siamo gemelli di crociere, facciamo le stesse!!!

Proseguiamo ora con qualche foto di Kos.

Agios Stefanos, la prima spiaggia con l'isolotto di cui vi ho raccontato:

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La vista dall'isolotto, con il nostro pedalò ormeggiato:

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La chiesetta con la campana:

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Panorama per raggiungere Zia:

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E questo è il localino dove abbiamo preso il fresco e mangiato l'insalata greca:

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Ed infine, questo è il percorso per raggiungere Therma Loutra:

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12/9, RODI
Eccoci arrivati al nostro ultimo scalo. Appena scesi dalla nave ci siamo subito accorti della caratteristica principale dell’isola di Rodi: il caldo! Per tutti i giorni della crociera ha sempre fatto un gran caldo, ma in questo caso, a Rodi, era veramente incredibile. Il termometro segnava 42 gradi e mentre sfrecciavamo veloci su un super scooter (oggi le distanze da percorrere erano un po’ più significative rispetto agli altri giorni e abbiamo optato per un 200 che ci è costato 35 euro) ci arrivava in faccia un’aria talmente calda che quasi scottava, sembrava che ci fosse un gigantesco phon che soffiava furiosamente davanti a noi. La prima tappa era Lindos, con visita alla grotta. Dal porto ci abbiamo impiegato un’ora, su una strada trafficata ma comunque comoda. Giunti a destinazione, ci siamo accorti che vi era una bella ressa di gente. Il caldo ci lasciava senza fiato e nessuno dei due si è sentito di salire all’acropoli: un vero peccato, ma era un clima per me davvero ingestibile. Allora, dopo una breve passeggiata per Lindos (la calca era davvero tanta e si girava spintonandosi) abbiamo deciso di andare a rinfrescarci in spiaggia, dove ci siamo letteralmente buttati in acqua. La baia è davvero bellissima, di sabbia fine, con un’acqua molto bella. Il sole ci stava dando alla testa e così abbiamo deciso di “prendere un po’ d’aria” in scooter, e così abbiamo raggiunto la splendida Agathi, detta Golden Beach. La sabbia è davvero color dell’oro, e anche qui ci siamo buttati di corsa in acqua per rinfrescarci dal clima rovente, e poi ci siamo bevuti una intera bottiglia di coca cola fresca che ci ha rinfrancato un po’, mentre aspettavamo che passasse questo cioccone impressionante sotto una pianta. In seguito, sempre con l’obiettivo di trascorrere l’ora calda in un posticino fresco, abbiamo deviato per Epta Piges, dove, secondo la Lonely Planet, avremmo trovato un laghetto dai colori bellissimi. Il percorso per arrivarci è ombroso e -udite udite- abbastanza fresco rispetto alla calura rovente della strada. Si attraversano boschetti di pini e altri alberi ed è bello. Arrivati ad Epta Piges, che è una specie di riserva (da noi vissuta come una vera e propria oasi), siamo subito andati a cercare il percoso per raggiungere il laghetto. Ce ne sono due: uno è un semplice sentiero tra i pini, l’altro è un passaggio dentro a un tunnel di roccia con l’acqua che ti arriva alle caviglie e al buio. Naturalmente noi abbiamo fatto quest’ultimo, anche se io ero abbastanza riluttante. Per fortuna avevo con me le scarpette da scoglio, altrimenti non l’avrei mai fatto. Ad un certo punto mi è pure presa paura ma non avevo alternative, dovevo andare avanti perchè c’era gente dietro e il percorso, essendo stretto, non consente la marcia a doppio senso. Se siete claustrofobici non andateci per nessuna ragione al mondo perchè ci schiatterete dalla paura! Al termine si arriva a quello che resta di questo laghetto che quel giorno non era in formissima (era un po’ secco, e vorrei vedere, con il caldo che c’era!) ma che nei giorni smaglianti presenta una popolazione di tartarughe, cascate e colori stupendi, come ben si vede da questo sito che descrive la riserva:

http://www.eptapiges.com/html/it/index_it.html

Il mio consiglio è di andarci se avete voglia di prendere un po’ di fresco nelle ore più calde.

Infine siamo andati a vedere la famosissima baia Ladiko. Siamo arrivati a sera, il sole stava quasi tramontando. Abbiamo schiacciato un pisolo in questa bellissima piccola baia dove l’acqua è fresca e trasparente, vi sono belle rocce piene di pesciolini e la spiaggia è di ghiaietta fine. Questo è stato l’ultimo bagno e mi ha preso un po’ di malinconia. Alle 18,30 dovevamo riportare lo scoter e così siamo tornati in porto, il tempo di una doccia veloce (indispensabile) in nave e poi siamo di nuovo scesi per visitare la città medievale… e ci siamo subito pentiti di non averle dedicato abbastanza tempo, è una vera meraviglia! Mentre scendeva la sera passeggiavamo tra questi edifici perfettamente conservati e racchiusi, come se fossero tutti gioielli preziosi, all’interno delle mura; ogni angolo presentava uno scorcio, e i locali si susseguivano uno all’altro con tavolini ricolmi di birre, stuzzichini, cosine da mangiare. Stupende le piazze gremite di gente, i balconi fioriti, gli angoli caratteristici che abbiamo visitato volando, perchè alle 20,30 la nave partiva. Avevo voglia di sedermi in un locale, bere una birra con il boccale a forma di scarpone e osservare la sera scendere sulla città, al fresco. Ma a malincuore siamo saliti sulla nave, per la nostra ultima serata per questa volta.
 
Lindos e la sua baia... meravigliose...

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Golden Beach e la sua sabbia dorata...

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Ehm... questa sono io, per nulla a mio agio, nel tunnel di Epta Piges (foto scattata con il cellulare)

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Uno scorcio della città medievale, dove finisce questa giornata e anche questa crociera

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Ultima modifica:
Il giorno dello scalo siamo stati fortunatissimi, perchè avevamo il volo verso le 17 e questo ci ha consentito di goderci l'ultimo giorno si sole e relax in nave, che epilogo meraviglioso!
Voglio dedicare l'ultimo post alla nave, la Costa Mediterranea: tanti dicono che è brutta, e certo non si può dire che sia un esempio di sobrietà, però... al mattino presto, quando non c'è nessuno in giro, anche lei ha il suo fascino, non trovate?

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...e per finire, io che faccio colazione con il mio nuovo Kaftano! Arrivederci alla nostra prossima crociera!!! Grazie a tutti quelli che mi hanno aiutato prima e seguito dopo.

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Diario utilissimo, ricco di informazioni. Complimenti per le foto, sono davvero favolose, e quelle della nave mi piacciono moltissimo!
 
Stato
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