• Benvenuto\a sul forum di Crocieristi.it, la più grande community italiana sulle crociere.

    Prendi confidenza con il forum leggendo le discussioni presenti, o ricerca l'argomento che più ti interessa attraverso l'apposito form. Per partecipare al forum è necessario registrarsi, ovviamente la registrazione è gratuita e non obbligatoria, non registrarti se per te non è davvero utile. Per eseguire eventuali cancellazioni il tempo previsto è di una settimana.

    Ricorda che il regolamento vieta l'uso di due o più nickname differenti relativi alla stessa persona. Se nel frattempo hai cambiato l'indirizzo e-mail di registrazione contattaci attraverso questo form e specifica il tuo problema assieme alla tua username, la tua vecchia e-mail ed il tuo nuovo indirizzo.

    Hai dimenticato la password? clicca qui

    Per qualsiasi problema TECNICO puoi contattare lo Staff attraverso questo form spiegando DETTAGLIATAMENTE il tuo problema
  • Nella sezione SONDAGGI potrai dare il tuo voto per il miglior itinerario! -->i sondaggi di Crocieristi.it
  • Questo sito raccoglie dati statistici anonimi sulla navigazione, mediante cookie installati da terze parti autorizzate, rispettando la privacy dei tuoi dati personali e secondo le norme previste dalla legge. Continuando a navigare su questo sito, cliccando sui link al suo interno o semplicemente scrollando la pagina verso il basso, accetti il servizio ed i cookie stessi.
  • Ospite, seguici anche sui social!
    Seguici su Facebook Seguici su Twitter Seguici su Instagram Seguici su YouTube

  • Ti andrebbe di condividere sui social, assieme a noi, le tue fotografie ed i tuoi video? Clicca qui!

  • Ciao Ospite e benvenuto su Crocieristi.it, siamo davvero felici di averti a bordo!

    ti invitiamo a leggere il regolamento per una migliore convivenza con gli altri utenti (clicca qui) mentre qui trovi qualche dritta sull'utilizzo del forum

    e poi... che ne dici di presentarti? Clicca qui per accedere alla sezione "Mi Presento" e presentati!

Costa Pacifica: verso le terre di Galilea e dei Faraoni 14-28 maggio 2023

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

gimale

Well-known member
Eccomi ad iniziare questo diario come promesso.
In questa crociera siamo stati “trascinati” (potete immaginare quanta resistenza abbiamo opposto…;)) da un gruppo di amici conosciuti su costa Classica tanti anni fa e con cui abbiamo condiviso altre crociere e viaggi.
L’itinerario ci ha subito attirato: scali in luoghi in gran parte già visti ma con tante opportunità di visita e scali completamente per noi nuovi in Israele ed Egitto con la possibilità di visitare monumenti incredibili. E poi era quasi un anno che non salivamo su una nave ed iniziavamo a sentirne la mancanza.

Partiti alle 9.00 da casa alle 9.40 eravamo già al terminal (la fortuna di abitare a 30 km da Savona) e insieme a Pacifica c’erano anche Diadema e Favolosa

20230514_095300.webp20230514_172838.webp20230514_173729.webp

Ed Ecco la nostra nave, Pacifica, proprio un attimo prima di salire a bordo.

20230514_105301.webp

Finalmente si riparte!
 
Benvenuti a bordo. Iniziamo il viaggio....

Le procedure d’imbarco sono state molto rapide e prima di salire ci hanno ritirato i passaporti per gestire le pratiche di immigrazione in Egitto e Israele. Ci saranno restituiti un paio di giorni dopo. All’una avevamo già la cabina disponibile e poco dopo sono arrivate le valige. Alle 17.00, con un po’ di ritardo rispetto all’orario previsto siamo salpati in direzione Napoli.

20230514_175124.jpg20230514_175130.jpg

La nostra cabina era un balcone premium acquistata come garantita e devo ammettere che siamo stati fortunati in quanto era in posizione abbastanza centrale e comodissima per arrivare ovunque. Di dimensioni più che accettabili e dotata di sufficiente spazio per riporre tutto l’occorrente per due settimane. Le dotazioni in bagno sono sempre più scarse: c’era solo una piccola saponetta e il bagnoschiuma nel dispenser della doccia. La cabina veniva fatta una volta al giorno ma non era necessario che venisse sistemata ulteriormente. Anche su Pacifica sono sparite le doppie tende: c’è solo il tendone oscurante. Per i Gold c'è la bottiglia di spumante ma non c'è più il cesto di frutta. Il ghiaccio bisogna chiederlo. C'è ancora il frigo bar.

L’esercitazione di emergenza, in presenza poichè l'esercitazione digitale non era ancora disponibile, è stata organizzata non proprio al meglio: quando in cabina si è iniziato a sentire qualcosa l’esercitazione era già praticamente a metà; noi ce ne siamo accorti perché di esercitazioni ne abbiamo fatte tante ma molti passeggeri imbarcati a Savona sono rimasti spiazzati e o sono arrivati al punto di riunione quando l’esercitazione era già terminata o proprio non l’hanno fatta. Il giorno dopo è stata ripetuta anche per chi si era imbarcato a Savona.

Costa Pacifica: una nave che per i miei gusti ha le dimensioni ideali. Eravamo già stati a bordo di questa nave una decina di anni fa e l’abbiamo trovata cambiata. Sono stati creati spazi per i ristoranti tematici e sono stati rinnovati gli arredi.

20230518_084454.jpg


20230515_091219 rid.jpg

20230515_102806 rid.jpg

20230515_102823 rid.jpg
20230516_192727 rid.jpg

20230517_213307 rid.jpg20230514_180344 rid.webp20230515_100509.webp
 
Ultima modifica da un moderatore:
Ancora qualche scatto a bordo dove a differenza delle navi più recenti è ancora presente la cappella situata al ponte 4

20230515_102531.webp

20230515_102615.webp

20230515_102622.webp

20230520_184938.webp

20230520_185246.webp

20230520_185252.webp

20230523_224516.webp

20230526_180606.webp

La nave era pienissima soprattutto di Francesi, Tedeschi e Italiani ma nonostante ciò tutti gli spazi erano vivibili ed abbiamo sempre trovato posto nei bar e persino in piscina, nonostante la pessima abitudine di occupare i lettini con asciugamani o altri oggetti senza poi farsi vedere se non ore dopo.

Le piscine sono due coperte al ponte 9 (mi sembra di ricordare che prima la piscina di poppa fosse scoperta ma non ne sono sicura) e una scoperta al ponte 11 dove si trova anche l’arrivo dello scivolo che era già aperto. C’è poi la piscina dei piccoli in un’area dedicata.

20230520_184609.webp

C'è poi il solarium ad accesso riservato a pagamento dove sono presenti lettini e docce.

20230526_180458.webp

Domani la continuazione.....
 
Continuo con la descrizione dei servizi a bordo....

Il ristorante che ci era stato assegnato è il New York ponte 4 nell’area dedicata ai Gold e Platinum. Avevamo richiesto il ristorante del Club in fase di prenotazione ma ci era stato detto che era tutto pieno. Comunque il tavolo al ristorante era proprio sulla scia e quindi molto bello.

20230514_210618.webp

Dopo due giorni però abbiamo trovato in cabina una lettera che ci informava del cambio di ristorante e siamo stati accolti al ristorante Blue Moon al ponte 11 che, a dire il vero, non era affatto pieno come invece ci era stato detto.

20230527_210103.webp

20230527_210108.webp

Non abbiamo provato i ristoranti tematici mentre al buffet siamo sempre andati a colazione ed un paio di volte a pranzo. Al buffet si è fatta qualche coda ma niente di impossibile e anche trovare un tavolo non è stato poi così difficile. L’unica pecca al buffet è che quanto veniva messo nel piatto dagli addetti era sempre pochissimo e si doveva sempre chiedere di aggiungerne un po’.

Ho provato anche la pizza che ho trovato buona per quanto riguarda il gusto ma non molto di mio gradimento per lo spessore della pasta: ma è un’opinione molto soggettiva.

La qualità dei piatti è stata molto alta non solo al ristorante del club ma anche al New York dove abbiamo pranzato quasi tutti i giorni. I dolci sempre superlativi.

Per quanto riguarda le bevande, il servizio ai tavoli viene effettuato solo nei bar. Ho trovato che la qualità dei cocktail e long drink è scesa di molto; quelli alcolici mi sono sembrati sempre un po’ “annacquati” tanto che al palato non erano diversi dalla versione “zero” alcool. Spesso ci sono arrivate bevande diverse da quelle richieste o in tempi biblici. Se non si chiedono, non vengono neanche più portate le noccioline e quando arrivano sono in quantità molto molto ridotta rispetto a prima.

Insomma, l’impressione è che ci siano direttive improntate al massimo risparmio e che il personale non sia ancora adeguatamente formato/informato: ad esempio il primo giorno ci siamo recati al ristorante; l’aiuto maitre che ci ha accolto all’ingresso del settore riservato ai gold non voleva far entrare il marito della mia amica perché, anche se lei era gold, lui era silver e pretendeva che non venisse al tavolo con noi ma andasse da solo al ponte 3!

Le serate a tema sono state:
Notte Italiana – Dress code Bianco Rosso e Verde
Silent Night
Serata di Gala con ballo con gli ufficiali
Serata Elegante
Serata Stravagante – Dress Code stravagante
Notte Bianca – Dress Code bianco
Seconda Serata di Gala
Serata Spagnola – Dress Code rosso e giallo
Festa Mascherata

Alcune Feste si sono svolte al ponte 9 ma molte nella hall del ponte 3 dove lo spazio per sedersi o ballare è molto ridotto perciò le abbiamo evitate. Sono andata a vedere solo una volta per la festa spagnola cosa succedeva e praticamente c’erano solo i ragazzi dell’animazione e pochi altri: praticamente un flop.

C’è stato il Vip party per i gold, platinum e suites durante la prima giornata di navigazione contestualmente alla prima serata di gala con la presentazione del Comandante e del suo staff e lo show del Costa Club nella seconda serata di gala.

20230517_182727.webp

Tutte le sere siamo andati a teatro e gli spettacoli sono stati gradevoli ma niente di particolarmente entusiasmante: particolare la performance di un gruppo indiano con luci led che illuminavano i loro abiti a suon di musica ma alla lunga decisamente un po’ noioso; bravi gli acrobati e gli artisti delle bolle di sapone.



A bordo già il giorno dopo la partenza da Savona sono comparsi tavolini fuori da alcune cabine segno di passeggeri confinati a causa del covid e qualche giorno dopo in tutta la nave non si sentiva altro che tossire. Anche questo ci ha indotto ad evitare i luoghi chiusi troppo affollati e ad indossare la mascherina sui bus durante le escursioni.
 
Ed ora veniamo all'itinerario.
Savona partenza 16.30
Napoli 14.00 -20.00
Catania 10.00-18.00
Navigazione
Heraklion 8.00-16.00
Navigazione
Haifa 6.00-20.00
Port Said 9.30-10.00 / Alessandria 21.00-1.00
Navigazione
Navigazione
La Valletta 8.00-20.00
Navigazione
Barcellona 13.00-19.00
Marsiglia 9.00-18.00
Savona arrivo 8.00
Abbastanza ben strutturato anche se le due tappe in Israele ed Egitto consecutive ed entrambe con escursioni impegnative sono state toste.

Napoli: La navigazione verso Napoli è stata molto tranquilla come del resto sarà durante tutta la crociera con mare tra forza 2 e 4 e vento tra 2 e 5. Già in mattinata il tempo non si è rivelato dei più promettenti.

20230515_082242.webp

20230515_082247.webp

20230515_085348.webp

In avvicinamento al porto...

20230515_130449.webp

20230515_130503.webp

20230515_130533.webp

20230515_131210.webp

All’arrivo in porto ci hanno accolto MSC World Europa (un vero gigante del mare) e una pioggia battente che ci ha accompagnato per tutto il pomeriggio.

20230515_132942.webp

20230515_131531.webp

La visita al Maschio Angioino prenotata prima di partire non è stata possibile poiché c’era un evento privato e si entrava solo con l’invito. Così abbiamo dovuto accontentarci di vederlo da fuori.

20230515_141317.webp
 
Seconda tappa del nostro tour autogestito il teatro San Carlo: una vera meraviglia! La visita guidata può essere acquistata direttamente al botteghino del teatro ed è possibile tutti i giorni al prezzo di 9 euro a persona e dura circa 30 minuti. Si accede alla platea dove ci si può accomodare e seguire l’interessante storia del teatro. Si potrà poi accedere ai palchi ed in particolare al palco reale.

La data di nascita del teatro anticipa di 41 anni la Scala di Milano e di 55 la Fenice di Venezia. Il Teatro di San Carlo è stato costruito nel 1737, per volontà del Re Carlo III di Borbone fortemente intenzionato a dare alla città un nuovo teatro che rappresentasse il potere regio. Il progetto è affidato all'architetto Giovanni Antonio Medrano, Colonnello Brigadiere spagnolo di stanza a Napoli, e ad Angelo Carasale, già direttore del San Bartolomeo, il quale completa la “real fabrica” in circa otto mesi con una spesa di 75 mila ducati. Il disegno di Medrano prevedeva una sala lunga 28,6 metri e larga 22,5 metri, con 184 palchi, compresi quelli di proscenio, disposti in sei ordini, più un palco reale capace di ospitare dieci persone, per un totale di 1379 posti.
L'inaugurazione, avvenuta la sera del 4 novembre, giorno onomastico del sovrano.

La fama del teatro e della Scuola Napoletana, alimentata dalla presenza a Napoli di ben 4 conservatori, si diffuse in tutta Europa. A Napoli arrivarono importanti compositori come Händel, Haydn e un giovane Mozart che ambientò proprio in questa città “Così fan tutte”.

Nel 1809 il teatro sarà ristrutturato con il finanziamento di un ex garzone di taverna che, a Milano, aveva vinto al gioco abbastanza denaro, ma nel 1816 un incendio distrusse completamente il San Carlo. Fu ricostruito in 9 mesi e l’inaugurazione si tenne il 12 gennaio 1817.

Agli inizi del 1800 arrivano al San Carlo grandi nomi della musica Italiana: Gioacchino Rossini e Gaetano Donizzetti che composero molte opere per il teatro, e qui suonò anche Paganini. Fu poi il periodo di Giuseppe Verdi.
Una lunga storia di arte e musica che continua ancora oggi.
Ma ora entriamo nel teatro....

20230515_143241.webp

20230515_143204 rid.webp

La Platea e i palchi ognuno dotato di specchi per poter vedere chi c'era ed alimentare il gossip cittadino.

Sotto il palco reale e la vista che si gode da lassù

20230515_143311.webp

20230515_145725.webp

Alcuni particolari dei fregi e degli arredi

20230515_143448.webp

20230515_143501.webp

20230515_143641.webp

20230515_145445.webp

L'orologio: la sua particolarità è che a ruotare non sono le lancette ma il quadrante.

20230515_144921.webp

E il rosone centrale che decora il soffitto

20230515_144019.webp
 
Usciamo dal teatro e la guida ci accompagna nel foyer chiamato salone degli specchi. E' la parte più moderna del teatro, costruito nel 1937 fu completamente distrutto dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale ma venne ricostruito fedelmente all'originale nell'immediato dopoguerra.

20230515_150050.webp

20230515_150107.webp

20230515_150113.webp

20230515_150151.webp

20230515_150417.webp

20230515_150134 rid.webp

La nostra visita al teatro San Carlo termina qui e ci rituffiamo nelle vie di Napoli, nel traffico cittadino e sotto la pioggia....

Usciti dal San Carlo con ancora negli occhi lo sfavillare delle luci e delle dorature del teatro abbiamo gironzolato per la città: Galleria Umberto I, via Toledo, via Chiaia, in attesa che riaprisse la Basilica di san Francesco da Paola in piazza del Plebiscito.

20230515_152019.webp

20230515_152035.webp

20230515_152038.webp

20230515_152113.webp
 
20230515_142846.webp

20230515_142919.webp

20230515_153449.webp

20230515_154711.webp

20230515_154732.webp

IMG-20230515-WA0015.webp

IMG-20230515-WA0017.webp

Ed eccoci in piazza del Plebiscito

20230515_153718.webp

Nel 1809 Gioacchino Murat ordinò la demolizione degli antichi conventi del "Largo di Palazzo", attuale piazza del Plebiscito, e bandì un pubblico concorso per la realizzazione di una nuova piazza. All'architetto Leopoldo Laperuta fu affidata la costruzione dell'ampio portico a emiciclo sorretto da 38 colonne giganti di ordine dorico; esso doveva fronteggiare Palazzo Reale e rifarsi alla tradizione antica delle piazze porticate, luogo delle attività politiche, economiche, sociali e culturali della città.

Continua......
 
Nel 1815 il re Ferdinando I delle Due Sicilie decise l'edificazione della basilica come ringraziamento a san Francesco di Paola per la riconquista del regno dopo la dominazione francese: nel 1817 fu indetto un concorso che fu vinto dall'architetto svizzero Pietro Bianchi di Lugano. I lavori furono ultimati nel 1824, ma solo nel 1836 la chiesa venne inaugurata da Papa Gregorio XVI, che le conferì il titolo di Basilica Pontificia, la rese indipendente dalla Curia Arcivescovile di Napoli e concesse il privilegio ai suoi ministri di officiare con l'altare rivolto verso i fedeli.
La chiesa, per la sua forma circolare, ricorda il Pantheon di Roma. La sua struttura sembra voler abbracciare piazza del Plebiscito, infatti la struttura esterna è costituita da 48 colonne di pietra proveniente da Pozzuoli.
La chiesa è sormontata da tre cupole: quella centrale è alta 53 metri e sorretta da 34 colonne corinzie e 34 pilastri in giro esterno tutti in marmo proveniente da Mondragone.

20230515_155945 rid.webp

20230515_155950 rid.webp

20230515_160013 rid.webp

Sopra il colonnato vi sono le tribune di corte e, lungo le pareti otto statue raffiguranti gli evangelisti e altri Santi.

20230515_160306.webp

20230515_160138.webp

20230515_160144.webp


Ai lati della cupola centrale si aprono due cappelle di cui una dedicata a San Francesco da Paola

20230515_160111.webp

Usciti dalla Basilica decidiamo di rientrare in nave perché la pioggia continua incessante. La nave salperà dopo un paio d’ore dal nostro rientro; in lontananza il Vesuvio avvolto tra le nuvole prossimo scalo Catania.

20230515_165102.webp

20230515_165105.webp
 
Catania ci accoglie con un bellissimo sole e la vetta ancora innevata dell’Etna.

20230516_091525.webp

20230516_092924.webp

20230516_095208.webp

Anche per questa giornata ho organizzato una visita in autonomia di alcuni dei più bei monumenti della città. Appena scesi si viene assaliti da tassisti più o meno regolari che propongono qualsiasi tipo di escursione: la più gettonata è il tour dell’Etna. Ci siamo diretti a piedi verso via Vittorio Emanuele II, la via del centro città che conduce fino a Piazza Duomo nelle cui vicinanze inizia via Etnea prima nostra meta.

20230516_101009.webp

20230516_101101 rid.webp

20230516_101137.webp

20230516_101222.webp

Via Etnea è la via dello shopping di Catania ma noi la percorriamo per raggiungere una delle migliori pasticcerie della città dove ci aspettano un fantastico cannolo siciliano per mio marito e una eccezionale brioche con granita alla mandorla per me.

20230516_104505.webp

20230516_103656.webp

Nel frattempo il cielo diventa sempre più grigio e la pioggia inizia a cadere. Usciti dalla pasticceria ci dirigiamo verso via dei Crociferi dove si trovano molte delle chiese barocche di Catania. Purtroppo molte sono chiuse ma troviamo quasi in fondo alla via la chiesa di san Giuliano che è possibile visitare acquistando un biglietto per pochi euro.
 
La chiesa ha una bella facciata barocca e l'accesso alla scalinata è delimitato da una bella cancellata in ferro battuto. Si trova proprio di fronte al Collegio dei Gesuiti un imponente palazzo in pietra lavica.

20230516_110421.webp

20230516_110457.webp

20230516_110621 rid.webp

La costruzione della chiesa ebbe luogo dal 1739 al 1754 ed ha una pianta ottagonale. L'interno è piuttosto spoglio se confrontato con la ricchezza della facciata barocca, ma merita una nota l'altare maggiore.

20230516_110742.webp

20230516_111030.webp

Sulla sinistra si apre una piccola porta e attraverso una scala si accede ai piani superiori. In una prima stanza si trova questo particolare tavolo ottenuto dall'unione di due altari minori

20230516_110852 rid.webp

Si accede poi alla Cantoria, dove le monache Benedettine di clausura potevano cantare e seguire le funzioni religiose senza essere viste

20230516_111249.webp

20230516_111310.webp

Lasciata la cantoria riprendiamo le scale per salire sulla terrazza e poi ancora più su fino alla torre campanaria

20230516_111431.webp

20230516_111419 rid.webp
 
20230516_111541.webp

20230516_111456.webp

20230516_112114.webp

20230516_111701 rid.webp

20230516_111718.webp


20230516_111943.webp

20230516_111852.webp

20230516_111511.webp

Uno scorcio di via dei Crociferi dall'alto dove si vede il Collegio dei Gesuiti, il Monastero di San Benedetto e l'Arco di San Benedetto che la leggenda vuole che fosse stato costruito in una sola notte. Pare che sotto questo arco i nobili della città si incontrassero per affari amorosi o commerciali che non potevano avvenire alla luce del sole e per tenere lontani i curiosi diffusero la voce che nella via, durante la notte, si aggirasse un cavallo senza testa. Un giovane che voleva sfatare questa diceria decise di recarsi sotto l'arco durante la notte e piantare un chiodo per testimoniare di essere effettivamente stato lì. Accadde però che, al buio mentre piantava il chiodo rimanesse impigliato il suo mantello e sentendosi tirare mentre andava via ma non vedendo nessuno, morisse di paura.

20230516_111746.webp
 
Torniamo verso via Vittorio Emanuele per raggiungere la nostra prossima meta: Palazzo Biscari.

Il palazzo dei Paternò Castello, Principi di Biscari è uno dei più importanti edifici settecenteschi a Catania. Si accede pagando un biglietto di 10 euro a persona; è consigliabile contattare la segreteria del palazzo per avere conferma delle giornate di apertura che possono variare a seconda della presenza di diversi eventi tra cui anche matrimoni.

Attraversiamo un ampio portone che si apre su via Museo Biscari e entriamo in un ampio cortile. Di fronte a noi una doppia scalinata che porta all'ingresso del palazzo.

20230516_115942 rid.webp

20230516_115938 rid.webp

20230516_115900 rid.webp

L'entrata si apre su quella che viene chiamata la sala dei Feudi dove sulle pareti si trovano grandi tele rappresentanti i feudi della famiglia Paternò Castello. In questa prima sala si trova anche la biglietteria.
Pochi minuti ed inizia la visita guidata in un gruppo decisamente ristretto: siamo io, mio marito e altre 3 persone.

Prima di addentrarci nelle sale ci viene illustrata brevemente la storia della famiglia e del palazzo:
La famiglia dei Paternò Castello discende da Angelo Francesco Paternò console spagnolo a Catania che sposò la nobildonna Francesca Castello Abbatelli, figlia di Vincenzo, barone di Biscari. I feudi furono ereditati prima dal figlio Orazio e poi dal nipote Vincenzo che però morì prematuramente come suoi tre figli maschi lasciando solo una figlia femmina di soli 11 anni che andò in sposa allo zio Agatino da cui ebbe 13 figli; e i Paternò Castello poterono così mantenere in loro possesso la baronia di Biscari. Agatino ottenne il titolo di I principe di Biscari che fu ereditato dal nipote Ignazio III principe di Biscari.

Fu proprio Ignazio ad ottenere il permesso di costruire il palazzo sull’unico tratto delle mura di Carlo V rimaste in piedi assieme a Porta Uzeda e a Castello Ursino a seguito del terribile terremoto del 1693 che distrusse completamente Catania. Il figlio Vincenzo ( 1685-1749) IV principe, proseguì l’opera e il nipote Ignazio V (1714-1786) la completò, dedicandone ampi locali alla costituzione di un Museo archeologico, numismatico, naturalistico aperto a tutti gli studiosi. Tra i celebri visitatori del palazzo si ricorda soprattutto lo scrittore Johann Wolfgang Goethe nel corso del suo viaggio in Italia.

Il palazzo appartenne per intero ai Principi di Biscari fino alla metà del scolo XIX, quindi, per vari passaggi di successione, divenne proprietà dei Moncada Paternò Castello, un ramo dei Paternò Castello. Oggi gran parte del Palazzo, costituito da oltre 600 stanze, è ancora abitato dai discendenti.

Quindi entriamo nella sala dei Ritratti:

20230516_120744.webp

Sotto il ritratto di Agatino I principe di Biscari

20230516_120951.webp

20230516_121347.webp

Questi sopra sono invece i ritratti di Ignazio III e di sua moglie. Ignazio è ritratto con un foglietto in mano poichè per voto, ad un certo punto della sua vita, decise di non parlare più e comunicava solamente per scritto. Si narra che tutto scaturì da un suo tradimento con una popolana del feudo di Biscari. Scoperto il tradimento, la moglie di Ignazio fece catturare e murare viva nel castello di Biscari la poverina. Il principe sentendosi responsabile di quella morte decise di espiare la sua colta tacendo per sempre.

Sotto, Invece, il ritratto di Ignazio V, illustre studioso di archeologia e numismatica che raggiunse fama a livello Europeo.

20230516_121351.webp

Accediamo quindi al terrazzo esterno costruito proprio sulle mura di Carlo V dove si può ammirare la splendida facciata barocca che fino al primo dopoguerra si affacciava direttamente sul mare e rappresentava il biglietto da visita della famiglia Paternò Castello, simbolo della importanza e ricchezza del casato. La facciata è in pietra lavica arricchita dai temi allegorici raffiguranti Abbondanza, Prosperità, Fertilità e Saggezza.

20230516_121732 rid.webp

20230516_121736.webp

Tra poco continua la visita di Palazzo Biscari.....
 

Allegati

  • 20230516_115928.webp
    20230516_115928.webp
    1.3 MB · Visualizzazioni: 1
Ancora una fotografia della splendida facciata prima di addentrarci nelle altre sale

20230516_123218 rid.webp

Accediamo agli appartamenti della principessa costruiti da Ignazio V per la moglie, Anna Maria Morso e Bonanno, dei principi del Poggioreale, con boiseries di legni intarsiati e pavimenti di marmo di epoca romana che lui stesso aveva ritrovato durante i suoi scavi archeologici.

20230516_122923.webp

20230516_122940 rid.webp

20230516_122752.webp

20230516_122741.webp

20230516_122734.webp

20230516_122728.webp

20230516_122604.webp

20230516_123003.webp
 
Ma la visita non è ancora finita....
Entriamo nella piccola galleria che collega gli appartamenti della principessa al salone delle feste; Semplicemente fantastica la scala che simula un'onda del mare

20230516_122416.webp

20230516_122403.webp

20230516_122335.webp

Ed ora entriamo nel grande Salone delle Feste

20230516_122341.webp

20230516_123049.webp

20230516_123157.webp

La particolarità di questo salone è che l'orchestra trovava posto in altro in una balconata che apre al centro della volta del soffitto

20230516_121831.webp

20230516_122156.webp
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Top