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Costa Pacifica: verso le terre di Galilea e dei Faraoni 14-28 maggio 2023

Stato
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Se guardate bene, sul lato dell'addome dell'ultima dama vedrete un foro: è stato causato da una pallina da tennis. Durante la seconda guerra mondiale il palazzo divenne quartier generale dell'esercito di liberazione inglese e il salone fu adibito a campo da tennis!

Qui termine la nostra visita a Palazzo Biscari ma non ancora quella dei monumenti di Catania......
 
grazie a tutti per i complimenti sempre graditi ma il merito è della città di Catania ricchissima di monumenti splendidi. Quando ci sono passata, sempre in crociera, 11 anni fa mi ero "limitata" a piazza del Duomo, la Cattedrale, la Pescheria ma ero partita decisamente impreparata. Questa volta, grazie a internet ho potuto preparare un itinerario più "studiato" che mi ha permesso di visitare questi splendidi monumenti e chissà quanti altri ancora ce ne sono.

Continuo il racconto della nostra giornata catanese.

Terminata la visita a Palazzo Biscari proviamo ad andare al Monastero dei Benedettini: avevo tentato di prenotare la visita guidata alcune settimane prima della partenza ma l’unico orario disponibile era alle 17.00: troppo tardi per noi che dobbiamo rientrare a bordo entro le 17.30. Ma magari qualcuno ha rinunciato. Invece, niente da fare; ci dicono, però, che un giro in autonomia, nei locali destinati all’ateneo lo possiamo fare gratuitamente.
Attraversando l’ampio cortile entriamo; troviamo una scalinata adorna di colonne che da accesso al piano superiore dove si aprono lunghi corridoi con le porte di quelle che erano le celle dei monaci.

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Passando da un corridoio all’altro si gira tutt’attorno al chiostro dei novizi. Non è possibile accedere ad altre aree che possono essere visitate solo con le guide.

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Usciamo dal lato opposto da cui siamo entrati e girando a destra per ritornare verso via Vittorio Emanuele siamo attirati da un edificio piuttosto austero con 8 colonne troncate a metà. Ci avviciniamo per capire di cosa si tratta: è la chiesa di San Nicolò l’Arena.

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A metà del Cinquecento, i benedettini si trasferirono dall'Etna in città ed eressero una chiesa accanto al loro monastero.
La costruzione cinquecentesca subì gravi danni nel corso dell'eruzione del 1669: si incurvarono le catene a sostegno delle volte, si aprì una grossa crepa sul muro del lato nord e si sconnesse il pavimento.
Venne così chiamato l'architetto romano Giovan Battista Contini per erigere una nuova chiesa della quale prese subito a gettare le fondamenta.

Ma a causa del terremoto del 1693, della costruzione del grande monastero e delle controversie sulla scelta del sito del nuovo complesso, la Cipriana o Montevergine, l'edificazione della chiesa riprese solo a partire dal 1730. i lavori vennero affidati nel corso degli anni ai più noti architetti e maestri siciliani.
La facciata, dopo che i benedettini vagliarono ben cinque progetti e dopo che quello prescelto dell'ingegnere Battaglia Santangelo venne avviato nel 1796, rimase incompiuta. Nel 1797 si aprì un contenzioso con la ditta fornitrice della pietra per il completamento della facciata e i lavori vennero interrotti.

La chiesa ha proporzioni colossali e gli unici ornamenti sono le tele settecentesche degli altari laterali

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All'interno della chiesa sono custodite anche le Candelore che vengono portate in processione durante la festa di Sant'Agata patrona della città

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All'interno della chiesa, sul pavimento del transetto, è tracciata una meridiana (1841) disegnata da C.W. Peters e Sartorius Waltershausen con le figure zodiacali del pittore neoclassico Bertel Thorvaldsen. Attraverso un foro visibile come un punto luminoso nella fotografia qui sotto in alto più o meno al centro della volta, a mezzogiorno la luce solare cade sul segno zodiacale di quel momento dell'anno.
Noi siamo arrivati in chiesa dopo l'una perciò il punto luminoso era già spostato rispetto alla meridiana.

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La Chiesa di San Nicolò l’Arena, alla fine della Prima Guerra Mondiale, venne scelta quale luogo per ospitare le salme dei caduti al fronte della provincia di Catania. L’idea prese corpo nel 1924, il 7 dicembre, quando furono effettuati i primi sopralluoghi per l’ubicazione dei loculi: fu prescelto inizialmente il lato sinistro del transetto. Così, due anni dopo, le prime salme provenienti da cimiteri cittadini della provincia di Catania. I lavori vennero ultimati nel 1930 e il Sacrario venne ufficialmente inaugurato il 4 maggio alla presenza del Sovrano, il Re Vittorio Emanuele III.

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Ormai sono quasi le 14.00 e ricomincia a piovere con più insistenza perciò ritorniamo ancora una volta verso via dei Crociferi dove c'è l'ultimo monumento che vogliamo visitare.
Lungo la strada ci imbattiamo in quest'auto con un ingegnoso quanto curioso sistema di chiusura del cofano

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Decidiamo di fermarci in un piccolo locale che si apre sulla strada e dove è possibile mangiare qualcosa accompagnandola con un’ottima birra siciliana.

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Terminato il pranzo, pochi passi e siamo in via teatro Greco su cui si trova la biglietteria e l’ingresso al percorso che porterà all’interno della chiesa di San Benedetto....
 
Mi sto accorgendo che questo diario, a parte i primi post, sta trattando poco della vita in nave e molto di quanto visto durante gli scali ma, come forse avrete già capito, per me la crociera è soprattutto il viaggio alla scoperta dei luoghi più che la descrizione delle attività a bordo che, tra l'altro, sono sempre molto simili anche su navi differenti. Comunque se avete domande o curiosità relative alla vita di bordo sarò lieta di rispondervi.
Ma ora riprendiamo la visita di Catania.

Acquistiamo i biglietti per la visita del monastero di San Benedetto; la visita è possibile solo nei giorni di Martedì, Venerdì e Sabato dalle 10.00 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18.30 (variano leggermente nella stagione invernale); il prezzo è di 6 euro a persona e si scarica tramite QRcode esposto in biglietteria l'audioguida direttamente sul proprio smartphone.

Iniziamo la visita passando sopra un camminamento trasparente che permette di vedere i resti di una Domus risalente a circa 6 secoli prima di Cristo e che per tradizione viene considerato il punto di ripartenza della ricostruzione della città di Catania ogni qualvolta veniva distrutta dalle eruzioni dell'Etna o da terremoti. La scoperta di questa Domus è piuttosto recente e risale ai lavori di costruzione del locale che accoglie la biglietteria e gli scavi non sono ancora stati completati. Si entra quindi in una stanza, il parlatorio, sulle cui pareti si aprono delle grate che erano in passato l'unico punto di apertura verso il mondo esterno delle monache di clausura. Poche monache abitano ancora nel convento.

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Dal punto di vista storico-artistico, di notevole interesse è la pavimentazione, realizzata in terracotta e pietra calcarea, e risalente alla prima edificazione del monastero, quella del periodo medievale.

Transitando per un breve corridoio su cui si apre la porta di accesso alla zona di clausura si accede alla area di accesso alla chiesa.

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Praticamente si entra da una porta laterale e sulla destra si apre il portone principale di accesso alla chiesa e sulla sinistra si sviluppa una bellissima scalinata che porta all'ingresso vero e proprio della chiesa: "la scalinata degli angeli"
Il nome deriva dalle otto statue, realizzate in stucco marmoreo nel 1763 da Nicolò Mignemi, che raffigurano degli angeli. Fra questi, sono riconoscibili l’arcangelo Michele, grazie allo scudo sul quale è inciso il motto “Quis ut Deus”, l’arcangelo Raffaele, identificato dalla conchiglia del pellegrino sul mantello, e l’angelo del monachesimo benedettino, con lo stemma dell’ordine.

Invece, il portale di legno dorato che introduce alla chiesa è stato realizzato solamente nel 1950 da Carmelo Abate. Nelle due vetrate sono rappresentati San Benedetto e sua sorella, Suor Scolastica, mentre il simbolo eucaristico del pellicano e quello biblico del serpente e l’asta decorano la parte inferiore delle due porte di ingresso.

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La chiesa è stata costruita nei primi decenni del ‘700, su progetto dell’architetto Alonzo Di Benedetto – cui si deve la realizzazione del prospetto della chiesa. Ma è l’interno che lascia l’osservatore senza parole. La volta della chiesa, infatti, è stata interamente affrescata da Giovanni Tuccari, fra il 1726 ed il 1729. Tuttavia, nel corso del secolo seguente, la gran parte degli affreschi della volta venne ricoperta di intonaco bianco per volere dell’architetto Antonino Battaglia, che mirava a rendere gli interni della chiesa più sobri ed in linea con il gusto del tempo.
Degli affreschi si era persa memoria fin quando nel 1943 un ordigno aprì uno squarcio nella volta e fece riemergere gli affreschi sottostanti che con un restauro del 1948 furono riportati alla luce.

Continua.....
 
Scusate se sono stata assente da un paio di giorni, impegni famigliari mi hanno tenuta occupata.
Riprendo dal Monastero di San Benedetto.... entrando dalla porta in cima alla scala degli angeli si entra nella chiesa che è un vero tripudio di figure e colori

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Bellissima anche la Cantoria realizzata in legno dorato nel 1712, si caratterizza per la forma che ricorda la poppa di un galeone spagnolo del tempo. Veniva utilizzata dalle monache durante le funzioni religiose.

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Siamo letteralmente rimasti a bocca aperta e saremmo rimasti ad ammirare questa meraviglia ancora per un po' ma Il tempo a nostra disposizione a Catania volge al termine.
 
Dobbiamo rientrare entro le 17.30.
Ripassiamo da Piazza Duomo...

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Ancora una fotografia alla Fontana dell'Amenano all'ingresso della Pescheria, l'antico mercato del pesce, e ci dirigiamo verso Porta Uzeda

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La attraversiamo e andiamo verso il porto dando ancora uno sguardo alla facciata di Palazzi Biscari

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Saliamo a bordo appena in tempo: si scatena un vero e proprio nubifragio.

Pacifica lascia Catania in perfetto orario e dalla nostra cabina guardiamo Catania allontanarsi; ma abbiamo già deciso di ritornare.
 
La serata trascorre tranquilla con gli amici e ci prepariamo al nostro primo giorno di navigazione. La speranza è che finalmente il tempo sia migliore e si possa godere di un po' di sole in piscina. In realtà le nostre speranze andranno deluse. Al mattino il cielo è decisamente coperto, si rasserena un po' nel pomeriggio. Proviamo ad andare a prendere un po' di sole ma l'aria è decisamente fredda così desistiamo e trascorriamo il resto della giornata in giro per la nave, leggendo un buon libro e chiacchierando con gli amici.
Ci sarà la prima serata di gala e la nostra prima cena al ristorante del club.
Nel corso della serata ci sarà il cocktail di gala, la possibilità di fare la fotografia con il comandante e più tardi il ballo con gli ufficiali di bordo al Grand Bar.

La mattina successiva arriviamo ad Heraklion (Creta).


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Qui avevamo già visitato anni fa il sito archeologico di Cnosso e mi sarebbe piaciuto vedere il centro città, la fortezza veneziana e soprattutto il Museo archeologico che recentemente è stato ristrutturato ma gli amici hanno preferito l’escursione a Kritsa e Agios Nikolaos e così abbiamo fatto.
La sera prima, sul Oggi a Bordo (il vecchio Today), vediamo che il punto di riunione è al Grand Bar alle 8.30 ed è indicato anche il numero del bus.

Scendiamo appena ce ne viene data la possibilità e saliamo sul bus che ci porterà a Kritsa. Per chi scenderà in autonomia l'autorità portuale mette a disposizione una navetta gratuita che da sotto la nave porta fuori dal porto dove è vietato muoversi a piedi.
Lungo il tragitto si vedono le prime chiese ortodosse e in lontananza le montagne su cui, la tradizione, narra sia nato Zeus

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Dopo circa un'ora di viaggio arriviamo a circa 1 km da Kritsa dove si trova la chiesa bizantina greco-ortodossa di Panagia Kera.

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questa chiesa a tre navate, con volta a sesto acuto, con cupola, è uno dei monumenti più importanti dell’isola. La navata centrale, dedicata alla Dormizione di Maria (la morte di Maria: gli ortodossi non credono che sia stata assunta in cielo), fu probabilmente eretta in età medio-bizantina.
A metà del 13° secolo, la navata centrale fu affrescata. Agli inizi del 14° secolo, la chiesa fu oggetto di estesi restauri. Nei primi decenni del 14° secolo, furono restaurati i soggetti degli affreschi della navata centrale e furono erette le due navate laterali (dedicate rispettivamente, quella settentrionale ad Agios Antonios e quella meridionale ad Agia Anna), le quali furono a loro volta affrescate.

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Si parte da Kritsa, dove avremmo voluto avere un po' di tempo ancora, e ci dirigiamo verso la costa.

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Qui visiteremo Agios Nikolaos, un centro decisamente turistico la cui attrazione principale sembra essere il piccolo lago al centro del paese e la possibilità di partire da qui con imbarcazioni che portano a Sinalonga ex fortezza e lebbrosario.

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Il lago ha forma quasi circolare che nella parte centrale raggiunge una profondità di 64 metri. Il lago si sarebbe formato con il crollo della volta di una grande grotta e riempito dall’acqua di un torrente sotterraneo. A metà del XIX secolo è stato aperto un collegamento tra il lago e il mare e l’acqua è ora salmastra.

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Arriviamo a bordo poco prima che la nave riparta alle 16.00, giusto in tempo per un te.
Salutiamo Creta e ci prepariamo ad un altro giorno di navigazione. Finalmente sole e caldo; praticamente rimaniamo tutto il giorno in piscina ed iniziamo a prendere un po' di colore. Come ha scritto Anna, la vita di bordo è più o meno sempre quella, soprattutto quando si sono già fatte un po' di crociere. Perciò non partecipiamo molto alle varie attività e trascorriamo il tempo in totale relax.
Intanto cresce l'attesa per i prossimi scali....

Arriviamo ad Haifa molto presto, alle 6 del mattino

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la nostra escursione partirà alle 7.15. Quindi sveglia presto, una colazione veloce e pronti a partire per il viaggio nelle terre di Galilea. All'uscita della nave ci sono agenti della polizia Israeliana che controllano i passaporti. Quindi ci fanno entrare nel terminal dove ci sarà un secondo controllo e ci sarà rilasciato un permesso temporaneo che bisogna conservare fino al rientro in nave. Il tutto dura circa una mezz'ora.
I passeggeri che intendevano scendere ad Haifa in autonomia potevano farlo a partire dalle 9.30 sottostando al controllo della polizia e ottenendo il permesso temporaneo. Anche chi non aveva intenzione di visitare Haifa dovevano comunque scendere e recarsi al terminal per il controllo.

Incontriamo la nostra guida, un avvocato che ha studiato e si è laureato in Italia. Partiamo verso Nazareth prima tappa del nostro viaggio.

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Ci avviciniamo alla città e ne scorgiamo sulle colline la parte più nuova.

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Entrando nella città vecchia si trovano diversi negozi di frutta e verdura che vendono anche foglie di vite che la guida ci dice, servono per un piatto tipico simile agli involtini.

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Scendiamo dal bus e ci dirigiamo verso la Chiesa dell'annunciazione all'interno della quale si trovano i resti della casa in cui la Vergine ha ricevuto l'Annunciazione.
La strada che percorriamo per raggiungerla è piena di negozi di souvenir e di una quantità di rifiuti indescrivibile.

Arriviamo alla chiesa, moderna, e si sviluppa su due livelli: al piano terra si trova la "Grotta dell'Annunziazione", al primo piano una grande chiesa in cui è in corso la Messa.

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Attorno alla Basilica si sviluppa un porticato al di sotto del quale trovano posto diversi quadri raffiguranti la Madonna e provenienti da molti Paesi del mondo.


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La Basilica è stata costruita negli anni '60 su progetto di un architetto Italiano. Entriamo attraverso uno dei tre portali e ci dirigiamo verso la Grotta dell'Annunciazione. Si racconta che la casa di Maria fosse costituita in parte da una grotta, qui rimasta, e una parte in muratura, miracolosamente "volata" a Loreto.

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Saliamo poi nella parte superiore della Basilica
 
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Facciamo una breve sosta per il bagno e per chi vuole acquistare un souvenir e risaliamo in autobus.
A causa di un errore nel contarci alla partenza da Haifa sembra che a bordo ci sia una persona in meno, qualcuno dice una donna; la guida chiede all'autista di ripassare vicino alla strada che conduce alla basilica per vedere se c'è qualcuno dove ci aveva lasciato il bus all'arrivo ma non c'è nessuno e decide di andare via. In realtà a bordo non mancherà nessuno e l'escursione continua regolarmente.

Ci dirigiamo verso il lago di Tiberiade passando attraverso la città di Cana. Qui ci fermiamo solo per una breve sosta per fotografare le chiese, una Cristiana e l'altra Ortodossa, erette nel luogo del miracolo delle nozze.

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Altri scorci della città di Cana

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In avvicinamento al lago di Tiberiade

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Il lago è molto esteso e per questo motivo è anche detto mare di Galilea. Sulle sue sponde si trovano molti dei luoghi in cui si svolse la vita di Gesù.
Ora molte di queste località sono state trasformate in attrazioni turistico-religiose. Ci sono spiagge, locali ed abbiamo visto anche imbarcazioni da diporto e moto d'acqua.
 
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Arriviamo alle chiese di Tabgha che sorgono nel luogo dove sarebbe avvenuto il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. In realtà la chiesa è una ma viene definita al plurale perchè all'interno della chiesa ne è stata trovata un'altra di epoca bizantina di cui si stanno restaurando i bellissimi mosaici.
 
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