Torniamo verso via Vittorio Emanuele per raggiungere la nostra prossima meta: Palazzo Biscari.
Il palazzo dei Paternò Castello, Principi di Biscari è uno dei più importanti edifici settecenteschi a Catania. Si accede pagando un biglietto di 10 euro a persona; è consigliabile contattare la segreteria del palazzo per avere conferma delle giornate di apertura che possono variare a seconda della presenza di diversi eventi tra cui anche matrimoni.
Attraversiamo un ampio portone che si apre su via Museo Biscari e entriamo in un ampio cortile. Di fronte a noi una doppia scalinata che porta all'ingresso del palazzo.
L'entrata si apre su quella che viene chiamata la sala dei Feudi dove sulle pareti si trovano grandi tele rappresentanti i feudi della famiglia Paternò Castello. In questa prima sala si trova anche la biglietteria.
Pochi minuti ed inizia la visita guidata in un gruppo decisamente ristretto: siamo io, mio marito e altre 3 persone.
Prima di addentrarci nelle sale ci viene illustrata brevemente la storia della famiglia e del palazzo:
La famiglia dei Paternò Castello discende da Angelo Francesco Paternò console spagnolo a Catania che sposò la nobildonna Francesca Castello Abbatelli, figlia di Vincenzo, barone di Biscari. I feudi furono ereditati prima dal figlio Orazio e poi dal nipote Vincenzo che però morì prematuramente come suoi tre figli maschi lasciando solo una figlia femmina di soli 11 anni che andò in sposa allo zio Agatino da cui ebbe 13 figli; e i Paternò Castello poterono così mantenere in loro possesso la baronia di Biscari. Agatino ottenne il titolo di I principe di Biscari che fu ereditato dal nipote Ignazio III principe di Biscari.
Fu proprio Ignazio ad ottenere il permesso di costruire il palazzo sull’unico tratto delle mura di Carlo V rimaste in piedi assieme a Porta Uzeda e a Castello Ursino a seguito del terribile terremoto del 1693 che distrusse completamente Catania. Il figlio Vincenzo ( 1685-1749) IV principe, proseguì l’opera e il nipote Ignazio V (1714-1786) la completò, dedicandone ampi locali alla costituzione di un Museo archeologico, numismatico, naturalistico aperto a tutti gli studiosi. Tra i celebri visitatori del palazzo si ricorda soprattutto lo scrittore Johann Wolfgang Goethe nel corso del suo viaggio in Italia.
Il palazzo appartenne per intero ai Principi di Biscari fino alla metà del scolo XIX, quindi, per vari passaggi di successione, divenne proprietà dei Moncada Paternò Castello, un ramo dei Paternò Castello. Oggi gran parte del Palazzo, costituito da oltre 600 stanze, è ancora abitato dai discendenti.
Quindi entriamo nella sala dei Ritratti:
Sotto il ritratto di Agatino I principe di Biscari
Questi sopra sono invece i ritratti di Ignazio III e di sua moglie. Ignazio è ritratto con un foglietto in mano poichè per voto, ad un certo punto della sua vita, decise di non parlare più e comunicava solamente per scritto. Si narra che tutto scaturì da un suo tradimento con una popolana del feudo di Biscari. Scoperto il tradimento, la moglie di Ignazio fece catturare e murare viva nel castello di Biscari la poverina. Il principe sentendosi responsabile di quella morte decise di espiare la sua colta tacendo per sempre.
Sotto, Invece, il ritratto di Ignazio V, illustre studioso di archeologia e numismatica che raggiunse fama a livello Europeo.
Accediamo quindi al terrazzo esterno costruito proprio sulle mura di Carlo V dove si può ammirare la splendida facciata barocca che fino al primo dopoguerra si affacciava direttamente sul mare e rappresentava il biglietto da visita della famiglia Paternò Castello, simbolo della importanza e ricchezza del casato. La facciata è in pietra lavica arricchita dai temi allegorici raffiguranti Abbondanza, Prosperità, Fertilità e Saggezza.
Tra poco continua la visita di Palazzo Biscari.....