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Diario del nostro viaggio in Terra Santa, costa pacifica, Ottobre 2012.

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

Eli-Ale

New member
5 Ottobre 2012
- Navigazione-

Si naviga a pieno ritmo in questa mattina di inizio Ottobre...
La notte è trascorsa tranquilla e lieve.
La nave sovente ci fa effetto ninna nanna. Questo cullarci e dondolarci ci concilia il sonno e il riposo.
In questa nuova giornata decidiamo di fare un PASS giornaliero alla Samsara SPA, completamente affacciata sul mare, un percorso di coccola all'ennesima potenza che va dal percorso del thé, al tiepidarium, l'aromaterapia, bagno turco, sauna, sale relax, vasche idromassaggio.
Un vero viaggio nei profumi e nei piaceri d'Oriente. Un'oasi di sensualità e tranquillità.
Un'esperienza unica.
Qualcosa di indefinibile, qualcosa che le parole non possono raccontare. [smilie=pinguino_02:[smilie=stella_mari:
Una vera esperienza di esaltazione dei sensi.

"Le cure del corpo, sono carezze per l'anima".

Il mare è calmo e silenzioso, un piacere guardalo dagli attrezzi della palestra o dal lettino nei ponti alti tra una buona lettura e le cuffie nelle orecchie.

La nostra playlist trasmette I'm yours, Jason Mraz....

Quattro delfini pare ci salutino facendo accanto alla nave salti ed evoluzioni da artisti circensi...
Si naviga e si pensa a quanto sia bella la natura, alle specie animali che si scovano libere e all'immensità di questo mare che ci avvolge, che ci fa sentire piccini piccini ed impotenti davanti a questa immensa distesa d'acqua.
A pranzo abbiamo la lieta sorpresa di ritrovare come secondo di portata, i gamberoni.
Sorpresa benedetta, ricercata e bramata, ci accorgiamo di non essere gli unici a sospirare questo frutto delizia dei sette mari.
Dalla nostra prima crociera del 2006 erano desaparecidos, eccoli oggi ritrovati.
Giornata fortunata pure grazie ad una estrazione a cui partecipiamo, si vincono trattamenti per la persona divini, e che gioia accoglierli, parrucchiere per me, barbiere per Alessandro.
Si naviga, si naviga, si incontrano le isole Eolie e in bella vista Panarea, lo Stromboli mestoso ed imponente fino al passaggio nello stretto di Messina ormai al tramonto.
Ci sentiamo un pó come Ulisse contro Scilla e Cariddi.
Il passaggio è toccante e emozionale, siamo dentro questo braccio di mare, un imbuto che collega il mar Tirreno con il mar Ionio, Messina e Reggio, la Sicilia e la Calabria.
Serata di gala, ci facciamo eleganti e a seguire serata anni 70, ne approfittiamo per sederci al bar, ordinare una birra ed ascoltare ottima musica.
Niente altro da rilevare, se non un sonno assassino che taglia le gambe, Morfeo ci chiama...
Questo lieve ondeggiare ci culla fino alla perdita completa dei sensi...
Buona notte, domani é un altro giorno e si vedrá......

"Quando dormiamo siamo tutti uguali, morfeonauti inermi nel colorato gorgo, e non conta cosa si sogna, se no saremmo tutti in galera."
Stefano Benni, Marghetita dolcevita, 2005.
 

Eli-Ale

New member
6 Ottobre
-Katakolon-

Il risveglio, ci viene dato dell' isola di foscoliane memorie, Zante o Zacinto che dir si voglia.
Zacinto, secondo la mitologia, figlio di Dardano, è ritenuto scopritore dell'isola e divinità locale.

"...Nè più mai toccheró le sacre sponde ove il mio corpo fanciulletto giaque, Zacinto mia, che te specchi nell'onde del greco mar da cui vergine nacque.."

Ricordi scolastici lontani raffiorano alla mente e che dolce suono ha ancora questo sonetto di Foscolo, sulla terra natia, sulla Grecia, terra di Omero e di Afrodite.
Ricordi di studio, di letteratura antica e moderna che si intrecciano...

A prua giá si cominciano a vedere le coste della patria degli deii e degli eroi.
Siamo giunti nella Repubblica ellenica, terra di miti, leggende, olimpiadi, filosofia e tradizione.

Decine di delfini pure stamani ci accostano festanti, sembra essere un rito di benvenuto che ci danno, sembra ballino e facciano per noi accoglienza.

"Il Liga" canta un colpo all'anima dritto nelle orecchie.
"Quante volte sei passata, quante volte passerai, e ogni volta è sempre un colpo all'anima.... Tutte queste onde pronte a scomparire resta solo il mare quando non ci sei...
"[smilie=cantante_03:[smilie=cantante_03:

In queste ore di navigazione capiamo quanto la crociera sia la vacanza per noi, insaziabili di questo sale che ti arriva addosso e di questo sole che riflette in mare, che fa giochi di luce come veri effetti di luce cinematografici, ma questa non è finzione.
L'animazione in piscina propone balli greci, e le note del sirtaki si liberano frenetiche...
La danza di Zorba contagia...

Torniamo in terra greca dopo ben sei anni dalla nostra prima esperienza navale.
Eravamo su Victoria a quei tempi..
La nave del mio cuore, perfetta e dolcissima come una bomboniera.
Si sa, il primo amore non si scorda mai!
La terra ellenica ci è entrata nel sangue e non se ne é più andata.
In questi anni abbiamo viaggiato tanto, ma in pochi altri luoghi ho trovato quello che le isole greche ci dettero a quei tempi.
Quel sapore di bianco e di blu, quella luce celeste che ti invade non appena giungi sotto il vulcano di Santorini piuttosto che tra le vie di Mikonos dove polpi e fiori di ibisco viola intenso inebriano il tuo occhio.
Sapore di nostro sud, sapore di tradizione, questa è la Grecia.
Qui é katakolon, è un'altra cosa, lo si sa, il paese non offre molto, Olimpia l'abbiamo giá vista, non replicheremo, ma abbiamo voglia di Grecia e vogliamo scendere,voglia grande di colore...
OPA!!!!!!
[smilie=saltare_03[:[smilie=saltare_03[:
Si scende alle 13.00 per le vie del folcloristico paesino di pescatori, composto da solamente 600 abitanti, siamo a sud di Patrasso, in Elide, villaggio che fonda la sua essenza sul turismo crocieristico e non solo, proiettato verso i resti archeologici Olimpia.
La piccola strada centrale si riempie di passeggeri di Costa Pacifica e di altrettanti venditori pronti a proporti merce di tutti i tipi, di tutti i colori, e per tutte le tasche.
Carrozze con giro a cavallo, taxi, pullman per Olimpia, trenino, noleggi scooter e auto, ce ne é per tutti i gusti.
Decidiamo di farci 4 passi a piedi, in autonomia, compreremo souvenir per amici e parenti, gusteremo un buonissimo succo in un elegante bar del porto e staremo un'oretta in spiaggia, nella spiaggetta situata alla sinistra della nave.
La battigia è affollatissima in questo sabato pomeriggio quasi estivo.
Questa, è sassosa e piccolina, ha peró una splendida acqua limpida e se non fosse per la nostra nave, che la si vede piuttosto vicina, non si capirebbe d'essere nei pressi del porto.
Non ci dirigiamo verso il monte Olimpo, Olimpia è un'esperienza da fare nella vita, consigliata, ma forse da non ripetere se non si sia piuttosto affascinati e appassionato dell' argomento archeologia.
Certo è, che Olimpia rimane un grande patrimonio, collocata in un paesaggio idilliaco nel Peloponneso, è un capolavoro sia per i suoi primi giochi olimpici, sia per essere un luogo di culto di grande importanza fatta di templi, teatri, statue e monumenti.
La gente del posto é cordiale ed ospitale, tutti e dico tutti parlano perfettamente italiano e sono iper disponibili al dialogo, ospitali, calorosi.
Non appena sentono che siamo italiani, iniziano a raccontare fatti di vita vissuta, di aneddoti sul bel paese e felici affermano che siamo popoli vicini e uguali.
Un gioielliere ci ha perfino donato la foto di suo zio tedoforo a Torino, del quale poi scopriremo risalendo in nave, aveva raccontato la stessa storia a tutti, nello stesso modo, ma via via cambiava il grado di parentela del tedoforo. Vera licenza poetica.
Anche questa è arte nel vendere. Dote da commerciante.
Storie che si intrecciano e che a noi piace ascoltare.
Tra queste case si respira folclore.
I locali sul retro della via principale propongono grigliate di pesce alla brace e il loro profumo si libera nell'aria.
Incontriamo in" borghese" pure il nostro capitano Russo e ci tornano alla mente le puntate su cielo," vita da crociera", che sovente vediamo proprio di lui medesimo, che decanta il famoso polpo superlativo di Katakolon.
Fa strano navigare con lui, mai fatto prima, ed averlo proprio seguito nella saga di costa serena e i suoi viaggi.
Visita alla piccola chiesetta blu del centro, duty free del porto *e rientro in nave, non prima peró peró di aver acquistato una guida della Grecia( in ogni nostro viaggio compriamo una guida illustrata, cosicchè al ritorno a casa possiamo leggerci la storia dei paesi visitati, con calma, senza fretta e rivedere le cose che abbiamo toccato con mano, ma solitamente in corsa) e il famoso occhio greco, immancabile.
Si tratta del tipico occhio portafortuna, la Grecia e la Turchia ne sono tappezzate. Secondo la tradizione di questi luoghi, dovrebbe servire a respingere il malocchio o "matiasma", la Chiesa Ortodossa riconosce il malocchio, il suo *blu è talmente forte, inteso, accecante, dicono, che respinga le forze maligne e respinga la sfortuna.
Credenze o non credenze, per noi è un semplice souvenir dalla Grecia.
Ci vuole. Arricchiremo così la nostra casa di un altro piccolo oggetto che ormai fa parte di noi e del nostro viaggiare.
Tra l'altro, come detto, quest'occhio è presente in molti altri paesi, oltre la Grecia, di tradizione araba. Prende per questo il nome di "occhio di Allah", protegge dalle avversità.

Questa sera, serata tropicale.
Da rilevare la bontà superlativa del gelato pistacchio e nocciola del ristorante.
Mia divina e sconfinata passione.
A seguire festa in piscina con annessa dimostrazione di sculture di ghiaccio.
Shopping nei negozi di bordo ormai
vicini alla loro chiusura notturna...
Alessandro si accaparrerà un bell' orologio subacqueo per le sue esperienze tra i pesci e gli abissi ed io un anello tanto desiderato.
Altra giornata finita, ma altra giornata vissuta al meglio, gustando tutto a pieni polmoni...
Siamo pronti per raggiungere la Terra Santa... La strada peró per la meta é ancora lunga... Tante miglia dobbiamo navigare...
Intanto....
Ciao Grecia bella, alla prossima...[smilie=margherita[:[smilie=margherita[:

"Amo questa Grecia al di sopra di tutto. Essa porta il color del mio cuore. Ovunque si guardi, giace sepolta una gioia."F.H
 

Eli-Ale

New member
7 Ottobre
-Navigazione-

Cronaca di un giorno di solo mare attorno a noi.
Partiti alla volta di Haifa, ci svegliamo con la vista sull'isola di Creta a guardia del confine immaginario tra Europa e Oriente.
Dopo una lauta colazione a base di pancake e sciroppo d'acero ci dedichiamo alla missione abbronzatura,
"Somebody that I used to know" sparata nelle orecchie.
Questo è un bel vivere.
Questa tratta ricca di giorni di navigazione è pane per i nostri denti. Tra una canzone ed un'altra aspettiamo il momento del controllo delle autorità Israeliane per il rilascio del nostro passaporto precedentemente depositato.
I controlli lo si sa, per una tratta tanto delicata, sono serrati.

Intanto è in corso il cambio lenzuola in ogni cabina, ed i corridoi profumano di buono e nuovo.
Recuperato il passaporto, accompagnato dal visto timbrato, dopo la Santa Messa, assistiamo a teatro alla conferenza dal titolo " La Terra Santa e Gerusalemme " con il conferenziere professor Carlo Scopelliti, persona disponibile e chiara nell'esposizione.
Interessante esperienza, sicuramente da ripetere. Il signor Scopelliti è un pozzo di scienza ed un piacere ascoltare le sue lezioni raccontate con grazia da oratore.
Pranzo al grill della piscina e bagno di sole pomeridiano.
Siamo noi ed il mare. Nient'altro.
Questo tratto di navigazione sará lungo e in solitaria. Non si vedono navi, non si vede terra da nessun lato circostante.
Ma la solitudine in nave non la si sente, lo si sa.
La piscina centrale è divenuta un piccolo stadio in cui il maxi schermo trasmette il calcio della domenica e qui in questo pezzo di mare lontano da casa pare di essere nella nostra domenica pomeriggio di sempre, tra calcio e pronostici.[smilie=disco_03[1]:[smilie=calcio_ital:
Ma la vera partita di Alessandro è questa sera. Il derby di Milano tra poco avrà luogo.
Il derby della madonnina.
Decidiamo che questa sera non ceneremo al ristorante come di consueto, ma mangeremo pizza a taglio e birra, proprio come al pub e poi via al bar dello sport al ponte 5, ritrovo di fanatici e tifosi di ogni sport e di ogni disciplina.
Il bello della nave é che mai si prova noia. Si posso fare tra le più disparate attività, in libertà ed in autonomia. Proprio come in città, in questa enorme cittadella galleggiante.

Dopo pranzo ascoltiamo il racconto, di un'arzilla anziana signora a bordo della sua quattordicesima crociera. É vitale e vogliosa di replicare e pure a noi, ci viene da pensare a quando 14 diverse esperienze avremo collezionato, a quanti posti avremo visto e in quanti mari navigato.
Parla di navi e compagnie con disinvoltura e spigliatezza, come una perfetta agente di viaggio doc.
Noi abbiamo provato solo Msc e Costa e qui, ci pare di trovarci bene.
La voglia di Royal Caribbean l'abbiamo da sempre, ed un giorno sarà saziata, per il gusto di provare, di approfondire, di confrontare, ma certamente su costa stiamo in maniera ottimale, ormai pare di essere in famiglia ed oltretutto, forse in controtendenza rispetto ad opinioni diffuse, mi viene da affermare che qui su Pacifica, i servizi ci paiono superiori in tutto, anche *rispetto a Mediterranea in Maggio. Troviamo migliorie e non servizi peggiorati.
Più professionalità, maggiore qualità di servizio e molta più cordialitá.
Sorpresa inaspettata.

Partita terminata.
Finita male come spesso accade in questa annata di dolore agonistico, ma esperienza divertente, assai simpatica. Serata piacevolissima, si va a letto preludendo in domani una splendida giornata, unica, ma parecchio stancante.

"Radio Costa pacifica personale" in cabina 1367 trasmette mentre dormi, Max Gazzé....[smilie=cantante_02:[smilie=cantante_02:
"questa notte è senza luna adesso vola tra corandioli di cielo e manciate di spuma di mare.. Adesso vola...."

Haifa, Gerusalemme e Betlemme arriviamo...
Escursione costa prenotata.
Siamo curiosi e assetati di te, terra unica e complessa come poche altre terre nel suo genere.
S'arriva.

"La curiosità è il motore dell'intelligenza, è una robusta stampella con cui sorreggersi, è la porta aperta sulla vita."
Cesarina Vighy, L'ultima
[smilie=sole_03[1].:[smilie=sole_03[1].:
 

Eli-Ale

New member
Buon sabato a tutti voi in questo sabato pomeriggio riccionese di febbre e zanzare..
Oggi scriveremo la pagina sulla Terra Santa ed in particolare su Gerusalemme.
A presto dunque...
Un saluto.[smilie=innamorato[:[smilie=innamorato[:
 

pinkbutterfly

Active member
buon sabato pomeriggio!
bello il tuo diario. i giorni di navigazione sono fantastici per il riposo e la vita sulla nave.
buonissimo il polpo di katakolon e soprattutto grosso!mai visto uno così in Italia.
 

Eli-Ale

New member
Non vedo l'ora di leggere il seguito del tuo bellissimo diario!!! Potresti scriverci un libro davvero!!!

Grazie Paola, sei troppo carina!
In effetti, hai ragione, di aneddoti ce ne sarebbero molteplici!
Un saluto e a presto!:D

buon sabato pomeriggio!
bello il tuo diario. i giorni di navigazione sono fantastici per il riposo e la vita sulla nave.
buonissimo il polpo di katakolon e soprattutto grosso!mai visto uno così in Italia.

Ciao, che buonooooo!!!!
Hai super ragione. Succulento!
La navigazione poi, è a nostro avviso stupenda, relax e mare. Binomio perfetto!
A presto, buon sabato!:D
 
Ultima modifica da un moderatore:

Eli-Ale

New member
Ti aspettiamo!!! ;)

[smilie=moto[1].gif][smilie=moto[1].gif]

Letto tutto :) Peccato non ci siano foto!
Comunque la pacifica è proprio una bella nave!

Grazie!!!
Per le foto, hai ragione.
Vediamo magari, se riusciamo a postare qualcosa che abbiamo sul cellulare.
La Pacifica è carinissima. Me ne sono subito innamorata!
A presto....[smilie=dormita_04[:[smilie=dormita_04[:
 
Ultima modifica da un moderatore:

Eli-Ale

New member
8 Ottobre 2012
- Haifa-

Parte prima

Shalom o Marhaba.
Qui Haifa, terra lontana.[smilie=sole[1].gif]
Terra promessa, terra del latte e del miele...
Terra Santa, Sacra e contesa.
Ci svegliamo all'alba con il sonno nel cuore, ci dirigiamo al buffet pronti a scendere in territorio descritto nell'Antico Testamento.
Essendo in anticipo, come al solito sulla tabella di marcia, ci affacciamo curiosi, per vedere il panorama circostante.:rolleyes:
Sventolano davanti ai nostri occhi bandiere giganti di Israele con la loro stella di David al centro, sfondo bianco e due strisce blu orrizzontali.
Gli oppositori di Israele asseriscono che quelle due strisce all'estremità rappresentino il Nilo e l'Eufrate, ovvero i confini che Isrsele vorrebbe conquistare.
Questione nettamente smentita dai sionisti.
Tralasciate le questioni geo-politiche, questa Haifa deve essere molto bella, moderna, ricca di grattacieli e costruzioni specchiate simil America.

Siamo finalmente in Israele.
Viaggio bramato ed atteso.
Fino all'ultimo, dati i venti di guerra che in Settembre erano stati annunciati, in televisione, in Italia, siamo stati in allerta, temendo di dover saltare lo scalo, ma per fortuna di tutti, tutto scorre liscio, e siamo qui.
Siamo nel paese dei Giudei, paese antico e moderno, in quanto lo Stato d'Israele nasce nel maggio del 1948.

Ci apprestiamo ad effettuare la nostra escursione Gerusalemme-Betlemme, affermando, oggi, con il senno di poi, che non sarà una semplice escursione.
Sarà una vera esperienza di vita, come nemmeno osavamo pensare e supporre.
Tutto sarà vissuto ed effettuato in corsa dati i tempi poco abbondanti, ma questo lo si sa giá in precedenza, non é una novità, e dunque é giusto essere preparati anima e corpo a cosa ci aspetta.
Torneremo alla sera stanchi, ma paghi.

Alle ore 9.15 è fissato in teatro, al ponte 4, il ritrovo del nostro gruppo di escursione.[smilie=sole[1].gif]
Caos in sala, calca di gente, folla, chi effettuerá la Galilea, chi Gerusalemme, chi come noi Gerusalemme e Betlemme.
Alla fine i gruppi vengono smistati, e la calma finalmente appare.

Abbiamo optato per questa tappa (Gerusalemme + Betlemme) perchè essa ci consente di vedere anche parte della Palestina, superare la sua "frontiera" e vedere la differenza tra i due mondi, Israele da una parte, e la Palestina appunto dall'altra, mondi radicalmente diversi, ma tanto vicini.
Per giunta poi, volevamo saltare la tappa di solo Gerusalemme, non interessati alla fabbrica di diamanti che fanno visitare, sappiamo ció anche grazie a voi, in quanto Alessandro frequenta diamanti ogni giorno dell'anno, e dato l'essere in vacanza voleva cambiare aria e non pensare al lavoro.
Lo appoggio.

Finalmente ci accomodiamo nel bus numero 20, George la nostra guida si presenta a noi, ci appare da subito un personaggio piuttosto strano, in cerca d'autore.
Ci spiegherà in seguito di essere arabo-israeliano.
É schivo e a tratti burbero.
A malapena risponde in maniera esaustiva e sovente è scostante davanti alle nostre semplici domande da viaggiatori verso una terra nuova e a tratti sconosciuta.
Ci sentiamo solamente di discolparlo dalle accuse che gli vengono mosse riguardo al fatto di non poter entrare in certi luoghi di culto, ma solamente vederli da fuori. Questa non è una sua colpa, ci sono immense file per alcuni accessi e il nostro tempo è limitato e scarseggia.
È un vero peccato non potervi accedere, ma la descrizione tecnica dell'escursione lo evince fin da subito.
È tutto ben spiegato e messo per scritto al momento in cui si legge a bordo, o prima della partenza, il programma di escursione.
Niente è lasciato al caso.
Basta leggere, mi ripeto.
Non ci sono truffe o sotterfugi come ho sentito asserire.
Il problema è che gran parte delle persone, non legge. Non legge gli avvisi, i cartelli, i programmi, e poi si prende la libertá di criticare senza remore, ma non deve, dato l'essere in precedenza al corrente dei fatti.
Rivolte collettive e malumori sono scrosciati a proposito di queste mancate entrate in determinati luoghi, abbiamo sentito ira collettiva e urla degeneranti.
Cosa inconcepibile a nostro avviso.
Sai cosa prevede l'escursione.
Se la fissi accetti il programma, altrimenti ti organizzi autonomamente, prendi un taxi, una guida piuttosto puoi fare il percorso in maniera indipendente.
Il mondo è vario. Lo si sa.
Unire 50 persone nella pace e nella sintonia non è facile.

Parlando di futilitá, volendo aprire una parentesi, al di fuori della Terra Santa, abbiamo sentito affermare da alcuni signori, ingolfati di dolci nel piatto, sulla nave, che quella roba fosse un vero insulto alla pasticceria. Il fatto è che dai bocconi pareva il contrario.
Parentesi chiusa, ma, a volte mi sento intransigente davanti a certi comportamenti.
Il criticare a priori, non mi piace. Mi urta il sistema nervoso.
Le critiche sono iper importanti, ma non critiche senza senso o motivo.
Ecco che ci si riallaccia alla nostra escursione.
Basta leggere, informarsi prima.
La critica sarebbe stata giusta se il programma avvesse previsto l'entrata nella grotta, ma ahimè, fin da subito, dovevamo esseri consci del fatto che l'accesso non sarebbe avvenuto.
Bando alle chiacchere...
Siamo in terra Santa, relax dei sensi, introspezione...chiudiamo la parentesi e proseguiamo col viaggio.

Il bus è al completo, fatto di viaggiatori a tratti caotici, ma poi in sincerità alla fine del percorso, risulteranno folcloristici e positivi. Barzellette a go go..
Come nelle gite scolastiche..
Ci troviamo bene.
Ne porto con me un piacevole ricordo.

Dopo circa due ore e trenta di viaggio, dopo aver scorto anche la bellissima e super moderna Tel Aviv, giungiamo a Betlemme.
Questa si trova a 10 chilometri a sud di Gerusalemme, la quale anche al solo passaggio in autobus sconvolge per la sua bellezza.
Betlemme è un minuscolo paesino in terra cisgiordana, territorio palestinese, diviso da Israele da un muro di cemento armato e a tratti di filo spinato.
Il muro viene chiamato "barriera di separazione israeliana" o" barriera di sicurezza", eretto dal 2002 in poi, costruito da Israele per impedire intrusione fisica di palestinesi nel loro territorio nazionale.
Ha un tracciato di 700 chilometri. Soprannominato da molti anche "il muro della vergogna".
Intorno a Gerusalemme il muro è alto 8 metri, grigio, ed a tratti dipinto, graffiti e raffigurazioni ben fatte lo adornano a tratti.
A proposito di questo, la prima immagine che si vede varcata la frontiera, è la raffigurazione di una colomba, con addosso un giubbotto anti proiettile. Immagine molto emblematica.
Immagine simbolo della tensione che in questo territorio si respira.
Strano da concepire questo muro al nostro sguardo stupito se non fosse per le immagini che tutti ricordiamo del muro che divideva Germania est da Germania ovest per 30 anni.

Betlemme è un tipico paesino arabo in tutto e per tutto.
Bazar, vendita di spezie, clacson che suonano, bancarelle.
Betlemme è famosa nel mondo, affollata da viaggiatori internazionali in quanto i Vangeli e la tradizione cristiana la indicano come luogo di nascita di Gesù Cristo, per lui, si erge la Basilica della Natività che ci apprestiamo a visitare.
Secondo la Bibbia, a Betlemme nacque anche Davide, 3000 anni fa, re di Isrsele, ecco perchè viene definita anche la città di Davide.
Si cammina nella storia e sulla storia, e l'emozione è tangibile.
La prima cosa che mi viene in mente scendendo dal bus è la stella di Betlemme, da noi comunemente detta stella cometa.
Che strano essere qui, in mezzo a parole che conosciamo dall'infanzia, "stella cometa", ed oggi essere proprio nel punto esatto dove i Magi furono guidati da essa.
La città di Betlemme, come detto si presenta caotica a differenza della parte israeliana che visiteremo nel pomeriggio ancora assopita nel suo ultimo giorno di festa.
La festa anche detta delle capanne.

La nostra visita inizia nella Basilica della Natività dove entriamo in contatto con i fatti narrati del Nuovo Testamento.
La Chiesa della Nativitá è la più antica al mondo, vi si entra attraverso un umile ingresso, la Porta dell'Umiltà. La chiesa fu edificata per la prima volta nel quarto secolo per volere dell'Imperatore Costantino.
È formata da 5 navate, questo per volere in seguito di Giustiniano, erette nel luogo preciso dove sarebbe nato Gesù dalla Vergine Maria, ora chiesa perlopiù greca- ortodossa, in realtà è giusto dire che qui le varie confessioni cristiane si contendono la Basilica, molto vivacemente.
Luoghi ovviamente affollatissimi, tappa di pellegrinaggi e gruppi di preghiera.
Nonostante ció, questo viaggio è interessante pure per noi, che non siamo venuti con l'intento cristiano e religioso, ma forse in maggior parte storico.
La Basilica, che si trova nella Piazza detta della Mangiatoia, è formata dalla combinazione di due chiese ed una cripta, la grotta dove è nato Gesù.
Una stella segna il punto in cui si ritiene che sia nato Gesù, l'ambiente è illuminato da lampade ad olio che ardono giorno e notte.
Scavi fatti negli anni trenta, hanno riportato alla luce resti di mosaici pavimentali visibili sia nella navata che nel transetto.
Bellissimi da osservare e da fotografare.
Nel 2012, la Basilica, è stata inserita nella lista del patrimonio dell'umanità dell'Unesco.
Pare d'essere dentro un frullatore di gente, di credo e di idee.
Purtroppo, come sapevamo, non riusciamo ad entrare nella Grotta della Natività, ma già la Basilica ha grande valore.
Venditori ambulanti propinano corone di legno in pacchetto.
15 rosari 10 euro.
Cartoline, piccoli presepi di legno, statue, croci, c'è di tutto, peró il tempo é tiranno, rimane solo la possibilità di accedere alla grotta di San Girolamo, colui che tradusse la Bibbia dal greco e dall'ebraico al latino.
Grotta ribattezzata di Sant' Ignazio, dalle nostre compagne di escursione folcroristiche, come prima detto, colorate.

Betlemme in terra palestinese, è affollata da manifesti appesi sui muri con foto di Yasser Arafat, ovunque bandiere palestinesi.
I palestinesi rivendicano Gerusalemme est come propria capitale, si respira a pieno la divisione, il muro che divide la Palestina da Isrsele, la" frontiera" non è solo geografica, ma ideologica, mentale, culturale.
È strano come un popolo non possa accedere ad un altro territorio.
É come una gabbia di concezione lontana dalle nostre idee.
Siamo felici di aver conosciuto anche questa terra.
Contraddittoria e affascinante.

Stacchiamo la spina da cose importanti e serie e ci rechiamo ad un negozio convenzionato di souvenir, da" Edward lama souvenir", ci pare di ricordare fosse questo il suo nome.
Ampio negozio, gente affabile, merce a buon prezzo. Ci offrono l'accesso alla toilette e dei buoni succhi locali per accoglierci. Vendono legno d'ulivo, madreperla, bellissimi diamanti montati , articoli religiosi e ricordi dalla terra di Gesù.
Il tempo scorre, è ora di entrare dentro Gerusalemme, che fino ad adesso abbiamo visto solo di passaggio, nel raggiungere Betlemme.

Da Betlemme ci spostiamo rapidamente in territorio israeliano accolti in un check point, da militari armati fino ai denti.
Militari ovunque.
Un pó di cenni e dati che ci sono stati spiegati lungo il nostro tragitto: Il militare inizia a 18 anni per gli uomini e finisce a 21, per le donne è obbligatorio e finisce a 20.
É un esperienza molto dura e tosta ci raccontano. Non si scherza.
Lo Stato paga al militare uno stipendio di 60 euro al mese.
Per le giovani generazioni è un grosso impegno civile e sociale.
I controlli saranno sempre serratissimi, metal detector in ogni dove, militari in ogni angolo.

Al rientro in Israele giungeremo ad un elegante Hotel del centro di Gerusalemme dove pranzeremo con gustose pietanze locali e tradizionali. Sono le 2 del pomeriggio e prendiamo posto al nostro tavolo.
Elegante struttura ricettiva ed ottimo cibo a buffet.
Rigenerati, ci dedichiamo a Gerusalemme.

Si riparte alla volta del centro storico di Gerusalemme, la città Santa per le tre grandi religioni monoteistiche, l'ebraismo, il cristianesimo e l'Islam.
Simbolo per gli ebrei in quanto fu eretto il Tempio di Gerusalemme, per i cristiani perchè è il luogo dove Cristo ha vissuto e sofferto, sepolto e poi per la dottrina, risorto.
Sacra pure per i musulmani, i quali sostengono che Maometto vi sia arrivato facendo un miracoloso viaggio.
Capitale dello Stato di Israele, luogo simbolo tra occidente e medio oriente, città ricca di fascino.
Città divisa in quartieri, dal cristiano all'armeno, all'ebraico fino a quello musulmano.
La parte nuova della città è molto moderna, all'avanguardia, la parte vecchia è il suo cuore pulsante.

A Betlemme Gesù aprì gli occhi alla luce e vide per prima sua Madre. Sul Golgota i suoi occhi si chiusero con l'immagine della Madre. (Karekin I)

Entriamo in Gerusalemme....nuovamente controlli...
Continua......:D:D
 

Micchei

New member
Io credo che con una capacità di narrazione così, le foto siano superflue. Complimenti (che invidia....)!
Per quanto riguarda l'ignoranza (nel senso letterale del termine) di alcune persone, pazienza, io cerco di organizzarmi spesso da solo(vedi escursioni fai da te) proprio per questo. Anche se in paesi come questi risulterebbe difficile, sconfinando nel pericoloso.
 

Eli-Ale

New member
Io credo che con una capacità di narrazione così, le foto siano superflue. Complimenti (che invidia....)!
Per quanto riguarda l'ignoranza (nel senso letterale del termine) di alcune persone, pazienza, io cerco di organizzarmi spesso da solo(vedi escursioni fai da te) proprio per questo. Anche se in paesi come questi risulterebbe difficile, sconfinando nel pericoloso.

Ciao Micchei. Grazie mille per i complimenti, immeritati. Grazie mille.
Ho terminato adesso di stilare il racconto delle nostre ore a Gerusalemme. Dopo pranzo posto il tutto.
L'ignoranza è la peggiore malattia, lo diceva una vecchia canzone, e forse è proprio vero!
Fortuna, che il buonsenso e la pazienza, esistono ancora e si cerca di tollerare il più possibile.
Le gite di gruppo richiedono come primo requisito pazienza e serenità d'animo, hai ragione!!!!
Anche noi, spesso, in giorni di carenza di pazienza, optiamo per il fai da te, utilissimo!!!! Eh eh ....
Un saluto e a presto, ottima giornata!
 

Eli-Ale

New member
8 Ottobre 2012
- Haifa-

Parte seconda
Visita a Gerusalemme

La prima tappa che effettuiamo, giunti ormai a Gerusalemme, è il Monte degli Olivi, così chiamato per i tanti alberi di ulivo che un tempo ricoprivano la zona, facente parte dell'altopiano dei monti della Giudea.
La vista da quassù toglie il fiato.
Si domina tutto e l'atmosfera mistica che si respira è unica.
Qui, oggi, si trova il cimitero ebraico più grande del mondo, qui, Gesù fu arrestato nel giorno della crocifissione e in seguito "assunto al cielo".
Si vedono decine e decine di tombe, molti ebrei si fanno seppellire proprio in questo luogo, per essere certi, di trovarsi nel posto giusto, il giorno "dell'ultimo giorno".
Da questa nostra altezza, si domina tutta la città, si vede la spianata delle moscheee, si vedono le case e le strutture che formano la città vecchia.
Scatteremo delle foto cartolina, il panorama permette di immortalare una scena superlativa.
C'è anche l'occasione di avvicinarsi ad un cammello per una foto di rito, accompagnati dal suo guardiano.
Non riusciamo a vedere l'orto dei Getsemani, e la grotta dei Getsemani, il luogo del tradimento di Giuda, data la gran corsa contro il tempo che stiamo portando avanti, ma nonostante la rinuncia, il dover scegliere di vedere un posto piuttosto che un altro, siamo imbambolati e quasi ipnotizzati da questo luogo.

Eccoci pronti ad entrare dentro Gerusalemme vecchia, la quale occupa solo 1 chilometro quadrato, ma dove vivono oltre venti mila persone.
Qui non è facile mantenere l'orientamento, è fatta di vicoli, strade strette, vie, bazar e viuzze anguste, a tratti buie.

Entriamo dentro le mura risalenti al 1538, all'interno della città Santa.
La città vecchia e le sue mura sono considerate patrimonio dell'umanità dell' UNESCO , ed in pochissimo spazio vi è racchiuso il massimo della bellezza: il Monte del Tempio, il Muro del pianto, il Santo Sepolcro, la Cupola della Roccia e la Moschea Al-Aqsa.
Le donne vengono divise dagli uomini, le nostre borse vengono aperte e dopo serrati controlli giungiamo nella maestosa piazza centrale dove il Muro del pianto fa bella vista di sé.
Sento brividi di emozione.
Ci siamo.
Siamo nel luogo che tante volte dall'Italia mi sono immaginata, vederlo peró è tutta un' altra cosa.
Me lo immaginavo maestoso ed imponente, invece mi appare piccolo ed intimo, quasi familiare.
Probabilmente rimango autocondizionata, suggestionata dall'atmosfera che si respira intorno a me, la commozione mi pervade.
Mi pervade come non è mai successo prima, in nessun santuario o edificio sacro, luogo sacro o di culto visitato in precedenza nella mia vita.
L'unica cosa che mi sento di pronunciare nel mentre accedo verso il muro è: "devo tornare poi con calma in questo posto, ci devo tornare."
E questa promessa la conservo cara e la ribadisco ancora oggi, dopo giorni in cui ho avuto accesso in quella terra tanto travolgente, tanto coinvolgente.
È per questo che mi sento di affermare che questo viaggio, questa tappa non è solo una tappa, ma è l'esperienza, la tappa, il vero viaggio della vita.

Giungiamo a Gerusalemme probabilmente nel giorno sbagliato.
Come detto in precedenza, oggi, termina la Festa del Sukkot, festa del raccolto e delle capanne, in cui si ricordano per sette giorni i quarant'anni di viaggio dall'Egitto alla Terra Promessa.
In questi giorni di festa, tutto si ferma, non è mai consigliato infatti venire in Israele per una festa sacra, sono in servizio solo i taxi arabi, i controlli sono ancora piú serrati e ci sono divieti maggiori rispetto ai giorni "normali". Fotografare in questo giorno di festa ebraica è severamente vietato.

Uomini e donne si dividono ancora per poter sfiorare almeno per un secondo il muro.
Il Muro occidentale del Monte del Tempio detto anche Muro del pianto è uno dei luoghi più sacri all'ebraismo, conquistato nel 1967 con la guerra dei sei giorni.
I pellegrini vanno e vengono di continuo perpetrando antichissimi rituali.
Il muro misura 488 metri, ma ne sono visibili solo 57, il resto è sotto terra e non avremo tempo per visitarlo.

Gli uomini vengono invitati ad indossare la kippah e le donne a coprirsi le spalle e non voltare mai, in segno di rispetto, le spalle al muro, rappresentazione della presenza di Dio, simbolo gigantesco delle religioni.
Luogo sacro per eccellenza per gli ebrei, residuo del tempio costruito da Salomone, re di Giudea.
È la pietra della fondazione, dove vi ebbero luogo le vicende di Isacco e Giacobbe.
La folla in questo giorno di festa ebraica è immane.
Gente che prega, che canta, gente che balla, canti in varie lingue che si liberano nell'aria.
Alcuni fedeli pregano appoggiando la tasta e il braccio al muro.

Tutto é leggero e pesante, tutto è fede e ateismo, non capisco dove sono, non capisco cosa stia facendo, ma mentre tocco, sfioro quelle pietre sento qualcosa che le parole non possono esprimere, sento le lacrime che mi arrivano impetuose agli occhi, e non so spiegarmi il perché. Credo che sia una sorta di emozione collettiva, una emozione innegabile che esce da te e non la sai frenare.

Gente che urla, gente che piange, mi sento in un imbuto di stranezza e di piacere.
Quelle pietre che tocco, che compongono il muro, sono l'essenza di tutto, sono consumate dalle mani di gente che arriva da tutto il mondo, che vuole vedere e toccare lì, la testimonianza di Dio.
Lasciamo un pensiero, un bigliettino, kvitelach, tra le crepe della parete, come è uso fare, ma trovare un minimo spazio tra le fessure è complesso, ci sono migliaia di bigliettini bianchi inseriti, centinaia di pensieri, di richieste, di preghiere a Dio.
Molti ebrei portano i tefillin, due scatolette contenenti preghiere e fissate tramite lacci di cuoio una alla fronte e una al braccio, in segno di legame con Dio.

Oggi, giorno di festa ebraica, come detto, i controlli sono fiscali e rigorosi. Non si puó fotografare. Ma in questo caso l'assenza di foto non è una privazione. Il muro non è solo da fotografare, ma piuttosto da sentire.
Lo senti come uno snodo del mondo, lo senti come l'unione, l'unione di genti diverse, di credo diversi, tutti uniti, senti la pace in questa terra spesso di guerra.
Gente che legge la Torah, come una vera cerimonia, la festeggiano per strada.
Mi pare di sognare. Di essere in un film.
Ritrovo dopo pochi minuti Alessandro nella piazza centrale, la piazza del muro occidentale e lo vedo, pure lui, scosso, provato, lui che è così sempre razionale e così illuminista in tutto!

Effettueremo in seguito la Via Dolorosa, che si trova tra il quartiere musulmano e quello cristiano, con le sue 14 stazioni per ripercorre la Passione di Gesù a partire dalla sua condanna a morte.
Il venerdì è la giornata dei pellegrini, una folla gigante, ci dicono, percorra questa via al seguito di preti che guidano la preghiera della processione con i megafoni. Altri fedeli trascinano pesanti croci anche in giorni di caldo soffocante.
In alcuni negozi poi, sono in vendita corone di spine, che alcuni si calcano sulle tempie.
Molti pellegrini sembrano in estasi e trasfigurati.
Questo si puó ricollegare al discorso della "sindrome di Gerusalemme".
Puó capitare di incontrare uomini vestiti da Gesù, alcuni si aggirano per la via dolorosa con un bastone come Mosè, Davide o un apostolo, e si fermano a predicare davanti alle chiese.
Le donne potrebbero essere vestite in bianco come la Madonna piuttosto che come la Maria Maddalena.
Spesso somigliano a spettacoli di attori laici, ma non è così, sono vere malattie psichiatriche, deliri.
Deliri avvenuti dopo essere stati influenzati dalla spiritualità di Gerusalemme.
La sindrome è simile a quella di Stendhal, che si manifesta, invece, a Firenze, durante la visita delle sue bellezze artistiche.
Da fiorentina, aggiungerei, "assolute bellezze artistiche", commento di parte, lo ammetto.

Dalla Via Dolorosa, nel suo ultimo tratto, giungiamo alla Basilica del Santo Sepolcro, luogo, secondo la tradizione, della crocifissione e sepoltura di Gesù.
Vi entriamo e subito subiamo un senso di disorientamento in quanto ci sono chiese diverse, su piani diversi.
La Basilica viene edificata nel 331 da Elena, madre dell' Imperatore Costantino.
Raggiungiamo l'ultima stazione al pianterreno. Davanti al sepolcro c'é una lunga fila di fedeli e turisti.
L'entrata è stretta ed angusta.
Come sappiamo, purtroppo non possiamo accedervi.
Spostandoci verso l'uscita notiamo sul pavimento una lastra calcarea rossastra davanti alla quale i fedeli si inginocchiano per baciarla.
Si tratta della Pietra dell'Unzione dove, secondo le scritture, la salma di Cristo venne preparata alla sepoltura.
I pellegrini sperano di portare con sé la benedizione di Dio tramite gli oggetti entrati in contatto con la pietra.

..."E mentre i fedeli pregano, i monaci si contendono la Basilica del Santo Sepolcro, arrivando in passato anche alla mani, che da giunte in preghiera si stringono a pugno mosse dall'ira sacra.
In passato intervenivano i giannizzeri con i randelli, oggi arriva la polizia.. Benvenuti a Gerusalemme!"
(Michel Rauch)

Subito dopo la pietra, una scala porta alla Cappella del Calvario dove
inglobata vediamo quella che è ritenuta la «collina del Golgota», luogo della crocifissione.

Non camminiamo. Siamo letteralmente trascinati da un fiume di gente che si muove nella nostra medesima direzione.
È un flusso, un agglomerato di piedi che camminano verso la stessa meta.

Non abbiamo potuto vedere altro, oltre al descritto.
Il tempo è mancato.

Questa per noi, è stata una piccola immersione nella vita di Gesù, nei luoghi che ha frequentato e visto. Ovviamente l'un per cento abbiamo visitato di questo territorio, ma, quello che abbiamo constatato è la testimonianza del fatto che questa è una meravigliosa terra ricca di fascino e carisma.

Intanto sta arrivando il tramonto e il Muezzin dalla vicina Moschea inizia la preghiera con la sua voce squillante...
Odo una cantilena coinvolgente, dal minareto viene recitato l'Adhan...
È coinvolgente questo puzzle di credo che ci avvolge, è come provare vertigini.

È doloroso risalire sul pullman e lasciare questa cittá che ti lega a lei a filo doppio.
Salire gli scalini del bus per prendevi posto è dare un taglio con un esperienza mistica ed intensa che mai dimenticheró.

Al rientro ad Haifa, sotto la nave, il nostro pullman viene fermato e salgono le autorità militari per un controllo e per farci domande sulla giornata e su possibile materiale proibito da noi trasportato.
Ci accorgiamo che il paese ha tante preoccupazioni e i controlli, giustissimi a nostro avviso, sono serrati e fitti.

Vi avremo tediato, ma il dono della sintesi, non è una nostra prorogativa o virtù.
Che esperienza senza fine quella di oggi, che giornata piacevole e travolgente.
Rientriamo in nave stanchi, ma leggeri, felici.

Rimane solo il rammarico di una guida approssimativa, indifferente e poco comunicativa. In seguito faremo presente l'accaduto ed in massa, 50 persone leveranno libero il loro disappunto.
Gerusalemme avrebbe bisogno di spiegazione, di interpretazione, di parola.
Come se non bastasse, George ha piuttosto trattato male un anziano signore, il quale aveva solamente fatto una richiesta, una domanda di spiegazione su un monumento.
Quando sento che le persone più deboli vengono maltrattate, divento una bestia iraconda, non lo sopporto.
Il punto estremo di non professionalità, il nostro cicerone, lo ha toccato quando una signora carinamente ha chiesto lui un favore poi da lui rifiutato.
Aveva comprato una cartolina, affrancato il francobollo, gli ha chiesto se gli fosse possibile in seguito, quando avrebbe potuto, imbucare la sua cartolina in una posta del paese. Un semplice piacere. Lui ha risposto che avrebbe voluto per la commissione 5 euro. Premetto che egli, aveva ricevuto precedentemente una mancia, da alcuni di noi, pochi, clementi, che avevano lasciato un qualcosa per lui, nonostante le magagne del suo operato.
Avrebbe potuto inventare alla signora mille scuse per non farle il piacere, ma chiederle soldi, a tutti è parso un gesto indelicato.

Certo è che nulla scalfirà in noi questa tappa unica nel suo genere.
Non certo questi avvenimenti superflui.
Gerusalemme sovrasta questi minuscoli dettagli.
Diventano nulla in confronto a Lei.
Al ritorno con Alessandro ci confrontiamo e capiamo che questa Terra va rivista con calma, magari in una settimana di vacanza solo dedicata a queste zone, oppure ancora in nave, non so come, o quando, ma dobbiamo toccare nuovamente questo suolo, vivere il suo cuore e sopratutto la sua storia.
A presto credo dunque, terra di Israele.
Promettiamo solennemente sulla tua bellezza che presto saremo nuovamente dei tuoi.


Bella, fra tutte le spose

fra le belle desiderata,

fiera, dinnanzi al Sole

porti come mantello il Cielo.

Santa Gerusalemme ... (A. M.)
 

agra

Active member
Grazie per questa pagina ricca su Gerusalemme (anche le altre pagine sono splendide!)! Sì so già che anche a noi mancherà il tempo per "stare" a Gerusalemme e ascoltrala e viverla e riviverla ... intanto avremo un assaggio come nel vostro caso che ci "obbligherà" a ritornarci con piacere.
Grazie ancora ...
 

Eli-Ale

New member
Grazie per questa pagina ricca su Gerusalemme (anche le altre pagine sono splendide!)! Sì so già che anche a noi mancherà il tempo per "stare" a Gerusalemme e ascoltrala e viverla e riviverla ... intanto avremo un assaggio come nel vostro caso che ci "obbligherà" a ritornarci con piacere.
Grazie ancora ...
Ciao Angela e grazie mille a te!
In effetti, il tempo a disposizione è davvero limitato, ma anche in un solo giorno, vedrai una città incredibile che ti rapirà completamente!
E poi, questa, è una buona scusa per organizzare una nuova visita, vedi, non tutto il male viene per nuocere!!
Un saluto, alla prossima!!!
 

Paola23

New member
Che bello... Leggere le tue parole e immedesimarsi in quei posti così ricchi di misticità , ho letto molti che sono rimasti affascinati da queste terre, molti che portano nel cuore un ricordo così intenso e molti che vogliono tornarci per viverra di nuovo... Più intensamente! Per quel che mi riguarda ho il desiderio di fare questa escursione ma non sono appoggiata da mio marito che non ci vuole proprio mettere piede... Come convincerlo???
 

Eli-Ale

New member
Che bello... Leggere le tue parole e immedesimarsi in quei posti così ricchi di misticità , ho letto molti che sono rimasti affascinati da queste terre, molti che portano nel cuore un ricordo così intenso e molti che vogliono tornarci per viverra di nuovo... Più intensamente! Per quel che mi riguarda ho il desiderio di fare questa escursione ma non sono appoggiata da mio marito che non ci vuole proprio mettere piede... Come convincerlo???

Ciao Paola.
Sono felice che ti stia piacendo il nostro racconto. Grazie!
Bisogna convincere tuo marito, per forza! Dai dai dai !
Ti confesso che pure io, inizialmente ero scettica, molto scettica sulla tappa. Alessandro mi ha convinta e ti giuro solennemente, ci ho lasciato il cuore.
Diventa una piccola droga.
Una bellissima droga! Ti affascina tutto.. Guardi tutto con occhi stupiti!
Provare per credere...
Convinciloooooooo!!
Ti saluto, buona notte e alla prossima!
 
Stato
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