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Florida e Bahamas Aprile 2014 - Norwegian Sky e On the Road da Miami

Stato
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SABATO 12 APRILE 2014 - MIAMI

Oggi il programma prevede la visita alle Everglades, zona paludosa che si trova ad ovest di Miami e che si raggiunge in circa 1 ora di auto da Miami Beach percorrendo il Tamiami Trail, la strada di congiunzione tra Miami e Tampa. A dire il vero quella che visiteremo noi è la parte periferica a nord delle Everglades perchè il parco nazionale vero e proprio ha il suo cuore pulsante molto più a sud ed è raggiungibile solo in barca senza motore o in canoa.



La nostra visita inzia dalla Shark Valley, un centro di informazione sulle Everglades che offre anche tour a piedi, in tram o in bicicletta. Noi avevamo prenotato da casa il tour in Tram sul sito http://www.sharkvalleytramtours.com/. La prenotazione è senza impegno e senza deposito ed è molto utile in quanto i viaggi quotidiani sono pochi ed i tram poco capienti.



La durata dell'escursione è di 2 ore, comprensiva di una sosta di circa 20 minuti presso un punto di osservazione che si trova alcune miglia all'interno. Pur essendo molto caldo, il periodo è ancora secco, le paludi non sono ancora molto bagnate e non è necessario mettere il repellente antizanzare. La fauna che abbiamo visto corso del tragitto comprende ibis, cicogne, procioni, cervi, lucertole, serpenti, tartarughe, aironi oltre ad una incredibile varietà di uccelli e naturalmente gli alligatori!







Il giro sul tram è scandito dalle parole in inglese e spagnolo di una guida turistica che descrive dettagliatamente la storia e la geologia delle Everglades e degli animali che ci vivono.



Dopo circa un'ora di viaggio, tra un avvistamento e l'altro, arriviamo al punto di osservazione, la zona più interna del parco che si può raggiungere in questa zona.



Da lassù il panorama è molto bello e la visuale sulle Everglades si perde a vista d'occhio anche grazie alla giornata magnifica.



Naturalmente è sempre proibito uscire dal gruppo ed entrare in zone off limits ... bisogna sempre ricordarsi dove si è e che qui pullulano gli alligatori!!



Sulla strada di ritorno verso la base una grande tartaruga ci attraversa la strada e il tram deve attendere i suoi comodi, in fin dei conti qui gli estranei siamo noi.



L'esperienza è stata entusiasmante, forse un po' lunghetta visto anche il caldo e il sole (non mi immagino come possa essere in estate). Ma il pezzo forte della giornata sarà la gita in airboat. A tal proposito avevo fatto parecchie ricerche prima di partire visto che l'offerta per questo tipo di escursioni è molto elevata. La mia scelta è ricaduta su Buffalo Tigers (http://buffalotigersflevergladesairboattours.com/) e devo confermare che è stata assolutamente eccezionale oltre ad essere la più economica in quanto i bambini fino a 6 anni anon pagano.



Il tour è gestito dai nativi Miccosukee che da sempre vivono nelle everglades ed è sicuramente il piú selvaggio ed affascinante della zona. I loro airboat sono barche ad elica di piccole dimensioni e ne abbiamo avuta una da 8 persone tutta per noi. Abbiamo visto altrove barconi da 30 persone, posti affollatissimi anche perchè convenzionati con le compagnie crocieristiche. L'impressione è stata di vivere un'esperienza fuori dai canoni piú turistici. Quindi niente spettacolini finali o dimostrazioni per vendere foto, niente bar e ristoranti ma solo quello che effettivamene conta: 1 ora effettiva in giro sul mare di erba con l'airboat. Vengono anche fornite delle cuffie per proteggere le orecchie dal rumore. E' sicuramente l'ideale anche per le famiglie con bambini. Ai nostri è piaciuto tantissimo e ne conservano un ricordo molto piacevole.



La barca naviga attraverso la vegetazione, gli specchi d'acqua e le isole, con frequenti soste per incontrare da vicino gli alligatori. In primis ci viene mostrata una cucciolata appena sfornata ...



... ma la madre non sembra essere molto d'accordo!!



Il viaggio prosegue senza sosta ...





... fino a quando ci fermiamo in un isolotto di fango da quale emerge in pochi secondi un alligatore enorme ...





... che si ferma a pochi centimetri da noi. La tensione inizia a salire quando la guida scende dall'airboat e si avvicina all'alligatore dandogli da mangiare pezzi di pane che tirava letteralmente dentro la gola del rettile.



Per concludere veniamo portati in un'isolotto in cui un tempo gli indiani vivevano cacciando e pescando. Ora è un luogo per far conoscere e tramandare la storia e le tradizioni di questo popolo.Qui vive anche una folta colonia di procioni.



Finito il giro in airboat decidiamo di andare a pranzare al ristorante Coopertown, sulla strada di ritorno verso Miami. Io prendo un piatto a base di coda di alligatore e cosce di rana. Il primo buono mentre il secondo un po' meno.



Per il pomeriggio decidiamo di andare in spiaggia a nord di Miami Beach, nella zona di Indian Creek.



Purtroppo la scelta non si rivelerà ottimale dal punto di vista balneare perchè la spiaggia è molto piccola ed il mare era mosso e pieno di alghe.



Ottima è invece la cornice paesaggistica alle nostre spalle con le Blue & Green Diamond, i due palazzi più alti di Miami Beach sede di altrettanti condomini ...



... e il gigantesco hotel Fontainebleu, noto tra l'altro per essere stato la sede delle scene iniziali del film Goldfinger della serie 007 (di cui sono un fan accanito)



Fortunatamente arriviamo nel momento dell'happy hour e il bar e la piscina sono aperti a tutti ... entriamo e passiamo piacevolmente un po' di tempo tra balli, bevute e bagni.

Per la sera torniamo a South Beach e ci dirigiamo verso il South Pointe Park, la punta estrema di Miami Beach in direzione sud. L'intenzione era quella di cenare a base di granchio da Joe's Stone Crab ma la lunga fila e la temperatura polare all'interno ci hanno fatto desistere. Ripieghiamo però sulla migliore steackhouse della città ... Smith & Wollensky ... che si trova proprio in mezzo al Southe Pointe Park e mi mangio una bistecca favolosa, anche se un po' costosa.

Continua ...
 
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Bellissimo Comax, sino ad ora sto rivivendo esattamente il mio viaggio dell anno scorso a Miami, conclusosi con la crociera su Lady O. Emozionante ti seguo con Piacere :)
 
DOMENICA 13 APRILE 2014 - MIAMI

Il nostro ultimo giorno a Miami coincide col grande evento della parata annuale del Gay Pride. Le strade di South Beach pullulano già di persone fin dalla prime ore del mattino ed alcune strade come Ocean Drive e la Collins sono già transennate e chiuse ai veicoli. Nel giro di poche ore sarebbero arrivate quasi 100mila persone quindi appena fatta la colazione partiamo per la nostra prossima destinazione: i quartieri a sud di Downtown.

Iniziamo con Coconut Grove, il quartiere residenziale più antico e sede della municipalità di Miami.



Il quartiere non è molto esteso e tutto quello che interessa è racchiuso tra Main Hwy e Grand Ave.



Una tappa obbligata per chi arriva a Coconut Grove è il centro commerciale CocoWalk ...



... che non ha niente a che vedere con l'Aventura Mall essendo non molto grande seppur dotato di parecchi negozi e locali.



Finito lo shopping entriamo al Barnacle ...



... un parco naturale storico ricco di vegetazione che ha il pregio di includere la più antica abitazione di Miami tuttora situata nella posizione originale.



Un lungo percorso ombreggiato è fiancheggiato da cartelli che descrivono le piante autoctone presenti. Questo bosco tropicale ha il pregio di rappresentare uno degli ultimi esempi rimasti di quello che era il paesaggio originario di Miami prima dei grattacieli e dello sviluppo industriale.



Riprendiamo l'auto ed arriviamo in pochi minuti alla tassa successiva: il delizioso sobborgo di Coral Gable.



Qui il paesaggio cambia radicalmente, nessun grattacielo, nessun negozio ma solo una immensa zona residenziale immersa in una tranquillità surreale. Pranziamo in un ristorante del cosiddetto "Miracle Mile" e poi prendiamo la strada per il Biltmore (http://www.biltmorehotel.com/), un lussuoso hotel costruito nel 1926 la cui torre (ispirata dalla Giralda di Siviglia) è stata per anni l'edificio più alto di Miami.



Appena si entra nella lobby si respira già la storia ed il lusso dell'hotel più in della città.



L'hotel é maestoso, fontane, statue e scalinate sono ovunque ed i campi da golf si perdono a vista d'occhio ...



La piscina è una delle più grandi degli hotel degli States e circonda l'hotel su 2 lati ...



Essendo un edificio con valore di patrimonio storico, ogni domenica alle 13:30 ed alle 14:30 vengono tenuti dei tour guidati gratuiti che non necessitano di prenotazione. Il punto di ritrovo è nella lobby principale. Io ho recepito le informazioni utili scrivendo alla Concierge dell'hotel ([email protected]). Gli orari infatti possono cambiare ma il giorno è sempre la domenica.



Il tour dura 1 ora e ci porta in tutte le zone pubbliche dell'hotel ed in alcune bellissime suite. Si respira storia a pieni polmoni e la guida (molto brava) e ci racconta ogni particolare ed ogni dettaglio della struttura, le le celebrità che vi hanno soggiornato nel corso degli anni oltre ad aneddoti che i non americani fanno però fatica a comprendere ed apprezzare. Nelle camere vige il divieto assoluto di fare foto e riprese video. La visita al biltmore termina alle 14:30, fuori la temperatura è rovente i bambini spingono per fare il bagno e quindi non possiamo non raggiungere le vicine Venetian Pools.



Le piscine veneziane sono delle piscine pubbliche artificiali create in una zona dove una volta era presente una cava di roccia corallina. L'ambientazione e quella tipica della Laguna di Venezia, con ponti e punti di attracco tipici di Venezia tanto amati ed ambiti dagli americani.



La caratteristica della piscina è quella di essere alimentata esclusivamente da acqua sorgiva che proviene da pozzi artesiani. La profondità varia da poco più di un metro a più di due metri e mezzo nei pressi della cascata, con una piccola piscina da un mezzo metro ad uso esclusivo dei bambini. L'acqua è calda e restiamo qualche ora in questa oasi che purtroppo chiude abbastanza presto in questo periodo, alle 16:30.



Dopo un bagno rinfrescante riprende la navigazione turistica (in auto) del quartiere di Coral Gable. A tal proposito replichiamo esattamente il giro suggerito dalla Guida Mondadori che ci ha portati in ogni angolo del quartiere, sopra ponti, lungo fiumi e campi da golf e costeggiato il campus della Miami University.





Qui le strade sono delle piccole lingue di cemento che si perdono in mezzo al verde. Ogni viale ha alberi allineati, ogni casa ha un giardino curato sul fronte ed una piscina sul retro. La viabilità non è geometrica come nel resto della città ma assolutamente sinuosa e pertanto anche più difficile da gestire senza un navigatore. In giro qua e la si trovano piante giganti e vere e proprie chicche di abitazioni che lasciano a bocca aperta ...





Il tour si conclude su Calle Ocho, la strada che porta a Little Havana. Il quartire di per se non è molto bello ma vale la pena fermarsi a fare merenda nella bakery Versaille dove fanno delle paste buonissime. In questo quartiere anche gli amanti dei sigari troveranno pane per i propri denti!

La sera ceniamo da Jerry's Famous Deli, uno dei ristoranti american style più noti di Miami Beach e verso le 21.30 vengono esplosi sull'oceano i fuochi artificiali che decretano la fine del Gay Pride. Termina così un'altra giornata a Miami, purtroppo l'ultima. Il giorno successivo ci imbarcheremo sulla Norwegian Sky alla volta delle Bahamas.

Continua ...
 
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LUNEDI 14 APRILE 2014 - MIAMI

Il gran giorno dell'inizio della crociera è arrivato, ma l'imbarco è fissato per le 13 quindi abbiamo tutta la mattinata libera per fare un ultimo giretto per le strade di South Beach.

Ad un certo punto arriviamo a Meridian Avenue dove svetta il memoriale dell'olocausto di Miami Beach, un monumento che commemora le vittime della Shoah.





Proprio a fianco del memoriale si trovano i giardini botanici di Miami Beach, la cui entrata è gratuita.





Da un lato per noi è veramente difficile lasciare questi posti da favola, ma dall'altro sapere che presto si partirà per una crociera è altrettanto eccitante! La Norwegian Sky è in porto che ci aspetta!!



Riprendiamo l'auto, torniamo a Downtown ...



... ed imbocchiamo la strada del grande porto di Miami. Subito all'inizio è impossibile non notare il quartier generale di Royal Caribbean che ha sede proprio nel porto.



Parcheggiamo il van nel parcheggio più vicino al terminal C dove attraccano le navi Norwegian e dove oggi si trova proprio la Sky. Il costo della sosta è di 20 dollari a notte da pagare al ritiro.

Le procedure di imbarco sono velocissime, viene fatto compilare il foglietto sanitario, registrata la carta di credito e consegnate immediatamente le card (monocolore senza disegni e veramente bruttine). Dopo l'immancabile foto di imbarco siamo veramente ad un passo dalla Sky ... la crociera sta per cominciare!!

 
LA NAVE



Il mio giudizio complessivo sulla nave è sicuramente positivo. I suoi punti di forza sono senza dubbio i numerosi punti di osservazione della navigazione ed una grande apertura al mare ovunque ci si trovi. Di fronzoli pochi, anzi nessuno. Sulla Sky non trovereti scivoli, pareti da arrampicata, bowling o autoscontri ma credo che se ne possa fare anche a meno perchè per me in crociera il protagosta deve essere lui: il mare!



Come detto si tratta di una gemella della Costa Victoria ma con gli allestimenti interni completamente diversi e con alcune aree organizzate diversamente. Le attività sui ponti esterni sono concentrate nella zona piscine e nel vicino campo polivalente dove si gioca sempre e solo a basket.





La prua del ponte 11, che sulla Victoria è occupata dalle suite, ospita la Spa, la palestra ed un grande bar chiamato Outrigger Lounge ...



... dal quale si accede direttamente alla punta della nave, per me la zona migliore per gustarsi gli arrivi nei porti.



Sempre a prua ma al ponte 12 troviamo la piscina dei bambini e se devo essere sincero ne ho viste di molto più piccole.



Un altro punto che mi è piaciuto molto è l'Outdoor Cafè a poppa, una zona all'aperto che abbiamo sfruttato quasi sempre per le colazioni.



Il ponte scialuppe è il numero 6 ed ha una pista da jogging che può essere interamente percorsa in senso circolare. E' su questo ponte che viene svolta l'esercitazione di sicurezza prima di partire. Abituato alle drill card, ai giubbotti ed alle spiegazioni in 5 lingue delle navi Costa i 15 minuti di spiegazioni in inglese e spagnolo, per di più senza giubbotto di salvataggio, sono passati in un baleno.

La parte interna credo sia senza infamia e senza lode. Un ponte, il 5, con due ristoranti spezzati a metà dalle cucine e la zona reception/escursioni.



Al ponte 6 ho cercato invano la piscina coperta che tanto mi piaceva della Victoria, questa area è completamente chiusa. Su questo ponte, a poppa, si trova anche il teatro ...



... la photo gallery, il bar Captain Cook e la discoteca Dazzle.





L'altro ponte interamente percorribile è il 7, con i negozi ed un mega casino.



Diversamente dalle navi italiane dove non ho mai trovato i casino troppo affollati su questa nave i tavoli da gioco e le slot machine erano letteralmente presi d'assalto!

Una parentesi sul condizionamento della nave ... sapevo perfettamente che gli americani amano stare al fresco e ne ho avuto una decisa conferma. In alcune zone era freddissimo, mai avuto tanto freddo su una nave da crociera. A noi da molto fastidio il freddo del condizionatore e per questo per evitare mal di gola o abbassamento della voce eravamo spesso e volenteri molto vestiti e ci siamo accorti di essere visti un po' come degli alieni. Fortunatamente in cabina era possibile regolare la temperatura e volendo anche accendere il riscaldamento, quindi nessun problema.

Una nota sulla cabina esterna con oblo al ponte 8, la numero 8264 ... era veramente piccola!!



Per me era la prima volta senza balcone e sicuramente anche l'ultima. E' vero che la crociera era breve, che le soste nei porti erano lunghe e che in fondo andavamo solo a dormire, ma ho avuto più volte una sensazione di soffocamento. E poi lo spazio per i movimenti era inesistente ... insomma in 4 persone assolutamente invivibile. Devo però riconoscere che era molto silenziosa ed in ottima posizione a poppa proprio davanti a scale ed ascensore. Ho anche notato una sorta di "spendig review" sulle dotazioni ... abituato alla distesa di roba sul letto come materiale informativo, piantine della nave, cataloghi, per non parlare di frutta e spumante ... l'ingresso in cabina è stato un po' desolante perchè non c'era nulla di tutto questo se non una bottiglia d'acqua che se aperta costava all'incirca 6 dollari. Cosa che abbiamo scoperto solo dopo averla aperta!

La gestione dei teli mare è molto buona. Vengono lasciati tanti i teli in cabina quanti sono i suoi occupanti ed alla fine della crociera ne devono risultare altrettanti. Altrimenti c'è una penalità di USD 25 a telo mancante! Volendo nella zona piscine c'è una postazione dove è possibile sostituire in qualsiasi momento i teli bagnati con altrettanti asciutti.

Infine, a livello manutentivo niente o poco da dire, la Norwegian Sky è pulita, ben tenuta sia nei ponti esterni che interni ed anche la nostra cabina era in buone condizioni. Se non sbaglio ha subito un'opera di riammodernamento da pochi anni e di certo non ne dimostra quasi 20.

Continua ...
 
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I SERVIZI DI BORDO

Prima di descrivere le tappe della crociera vorrei spendere alcune parole sui servizi di bordo. Premetto che ho fatto numerose crociere ma anche che era la prima volta che salivo su una nave di una compagnia non italiana.

La crociera era al gran completo, in totale c'erano 2.448 passeggeri. Gli italiani erano solo 15 (di cui 8 solo il nostro gruppo) e l'unico membro dell'equipaggio che parlava la nostra lingua era la commessa del duty free, una simpatica signora rumena che parlava ben 7 lingue. I Freestyle Daily, con tutte le informazioni sulla giornata e l'animazione, erano disponibili in inglese, spagnolo e tedesco. Ci è stato consegnato un unico foglietto in italiano con alcune sommarie informazioni.

A bordo c'era anche un nutrito gruppo di persone del Gay Pride 2014 di Miami che ogni tanto organizzava un evento privato nei saloni di prua. Negli Stati Uniti era tempo di Spring Break (le vacanze di primavera) e quindi erano numerose anche le famiglie con bambini e ragazzi un po' di tutte le età.

Per quanto riguarda i servizi alberghieri siamo stati assolutamente soddisfatti. Sia per la manutenzione della cabina, come già detto, sia per la pulizia della stessa. Veniva rifatta 2 volte al giorno ed al nostro ritorno trovavamo sempre qualche grazioso animaletto fatto con gli asciugamani. Il nostro cabinista filippino era molto simpatico ma aveva il brutto vizio di buttare via i Daily a fine giornata quando a me piace conservarli.

Le note dolenti della crociera hanno riguardato principalmente il buffet e il ristorante. Appena arrivati in nave siamo andati al ristorante per pranzare ma, non so per quale motivo, pur essendo letteralmente vuoto non erano in grado di darci un tavolo da 8 ma solo 2 tavoli da 4. Decidiamo così di andare al buffet che, come era logico ipotizzare, era stipato di persone appena salite a bordo. Al di la del caos che, bene o male si può capire, quello che non mi è piaciuto è la mancanza di organizzazione. Il personale, che era presente, non faceva niente per migliorare la situazione. Ognuno si metteva in fondo all'unica coda ma così si creava una fila lunghissima quando nel seguito del buffet c'erano zone senza nessuno. Secondo me avrebbero dovuto organizzare più file a seconda di quello che ciscuno voleva ... grill, verdure, dolci, ecc.

Altra pecca non da poco è la mancanza di posate e tovaglioli a disposizione. Le uniche si trovano nei tavoli dentro ad un contenitore che però non ne aveva mai a sufficienza ed i tempi per il rimbocco erano molto lunghi. Ci siamo così trovati col piatto pieno e senza posate per mangiare. Altri disagi derivavano dall'impossibilità di rimboccare i piatti già usati per prendere altre pietanze. C'era addirittura una linea sorvegliata oltre la quale non si poteva passare col piatto usato. Capisco l'igiene e posso anche concordare con questa modalità però poi il tavolo si riempie di piatti e bisogna che qualcuno li venga a prendere. Per tutta la durata del pranzo però nessuno si è mai presentato ed alla fine la mucchia di piatti era enorme. A livello di bevande i dispencer erogavano due tipi di succhi di frutta, the senza zucchero imbevibile e acqua bollente che doveva essere necessariamente raffreddata con del ghiaccio. Completamente assente la pizza che poteva essere ordinata solo nel ristorante italiano a pagamento.

Insomma il primo impatto la ristorazione non è stato dei migliori ... ma il peggio doveva ancora venire!

La mattina successiva decidiamo di fare colazione al ristorante, anche perchè due persone del nostro gruppo sono celiache e devono ordinare piatti specifici senza glutine. Abituati a Costa con il suo angolo Gluten Free e con una super colazione che nulla ha da invidiare a quella normale, rimaniamo di stucco quanto veniamo accolti (alle 8 del mattino) con un bicchiere di benvenuto pieno di ghiaccio bagnato nell'acqua e con la notizia che l'unico alimento gluten free era il pane in fette confezionato, identico a quello servito la sera. Niente di più! Inoltre ordinare qualsiasi cosa richiedeva un tempo interminabile. Non vi erano camerieri che giravano col vassoio delle paste o con le caraffe di latte e caffè. Tutto era a la carte ... dalla semplice fetta di pancake al bicchiere di latte. Ridicola la gestione delle marmellate il cui contenitore andava e veniva in continuazione come se non ne avessero a sufficienza per tutti. Per fare una misera colazione (la più misera da quando faccio crociere) ci è voluto più di un'ora. Dal giorno successivo saremo andati sempre al buffet dove le cose sono andate sicuramente meglio.

La peggior disavventura è stata però una sera al ristorante quando i camerieri hanno fatto confusione per ben 2 volte con i piatti senza glutine dando da mangiare ai celiachi piatti con glutine con pessime conseguenze per il loro stato fisico. Abbiamo segnalato immediatamente la cosa al maitre facendo le nostre rimostranze. In tante volte non era mai successo e ritengo sia una cosa molto grave dovuta ad una organizzazione e preparazione dei camerieri molto approssimativa. Nulla sono valse le scuse e la volontà di offrirci qualcosa ... per quel giorno abbiamo fatto stornare le quote di servizio! Era la prima volta per me, ma sicuramente i disservizi sono stati troppo gravi per lasciar passare. Da notare che dal giorno successivo siamo stati trattati con i guanti bianchi ed ogni piatto che ci veniva servito era prima controllato dal maitre che stazionava di continuo attorno al nostro tavolo.

La seduta al tavolo era libera, in applicazione del freestyle tipico di NCL. Ma se freestyle significa stare a tavola 2 ore e più preferisco mille volte gli orari ed i posti preassegnati. L'attesa per avere il tavolo era breve ma poi dall'ordinazione alla consegna dei piatti passava un'eternità. Con 4 bambini non è la cosa ideale. Pur arrivano a cena sempre verso le 19:30 quasi mai le piccole riuscivano a concluderlo ma si addormentavano sempre prima. L'assenza di un benchè minimo dress code ha fatto si che frac e papillon fossero vicini a top, shorts e ciabatte . Sotto il punto di vista dell'eleganza devo dire che noi italiani non abbiamo rivali. Ho anche sentito la mancanza di un po' di musica e di allegria tipica delle serate italiane o di gala. Quindi freestyle sicuramente comodo ma da ritestare visto che in questa occasione non mi ha convinto del tutto.

Dal punto di vista gastronomico siamo stati abbastanza soddisfatti. I piatti erano buoni, alcuni addirittura eccellenti come la bistecca New York o il salmone. Una parte del menù con circa una quindicina di piatti è stata identica per tutta la crociera mentre altri 5/6 tra variavano ogni giorno. Naturalmente il menu' era all'americana con un antipasto, un piatto unico di entrata seguito da dolce e frutta. La pasta, sotto forma di penne, era sempre presente tra i piatti fissi ed era buona e ben cotta. Proprio non me l'aspettavo. L'acqua era sempre servita al bicchiere e regolarmente con ghiaccio, è stata una battaglia fargli capire che lo volevamo senza ghiaccio e credo che questa richiesta, che nessuno yankee si sognerebbe nemmeno lontanamente di fare, li abbia messi un po' in crisi visto che l'acqua con ghiaccio era immediata mentre per quella senza bisognava spettare un po'. Vabbè, siamo in America su una nave americana quindi sappiamo che le usanze sono diverse e bisogna un po' adattarsi. Quello a cui non riesco a tollerare (nel senso che non la digerisco) è la salsa a base di aglio presente un po' in tutti i piatti. Ogni volta abbiamo chiesto che non venisse utilizzata!! Avranno pensato che siamo un po' noiosini ? Saranno tutte queste varianti sul tema che avranno messo in crisi i camerieri ? Non è da escludere che i tempi lunghi siano dovuti anche a questo, ma devo dire che anche gli altri tavoli finivano più o meno allo stesso orario. Niente da dire sui tre ristoranti tematici, che richiedevano supplementi variabili da 10 a 30 dollari a persona, visto che non li abbiamo mai provati.

Concludo con alcune parole sull'animazione che a me è piaciuta anche se naturalmente ne fruivamo per poche ore al giorno al rientro dalle escursioni. E' sicuramente molto casinara e si cerca molto la bolgia con musica dance altissima nella zona piscine, con salti e balli. Il teatro Stardust ha ospitato due volte le comedy di Andrew Kennedy (insostenibili per un non americano), uno show musicale ed uno di ballo abbastanza scadenti se vogliamo fare un confronto con quelli visti sulle navi italiane. Ho comunque notato che il teatro era un passatempo poco gradito e con molti posti vuoti, a differenza del casinò che era sold out ogni sera fino a tarda ora!

Direi che non c'è altro da dire ... la crociera è stata breve e gran parte dei servizi di animazione, dei giochi, dei tour della nave non li abbiamo sperimentati. Il prossimo capitolo riguarderà l'itinerario della crociera e le varie tappe alle Bahamas che sono state tutte da 10 e lode!!



Stay Tuned ...
 
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ITINERIARIO



Itinerario semplice semplice per una mini crociera all'insegna del relax, del mare e della vita da spiaggia. Le soste nei porti sono sempre lunghe, dalle 8 del mattino alle 17, con la sola eccezione di Nassau dove la Sky ha levato gli ormeggi alle 18. La navigazione notturna è stata assolutamente impercettibile perchè la nave non ha mai superato i 15 nodi in acque calmissime ed in condizioni di vento quasi inesistente. Il meteo è stato quasi sempre clemente e le temperature erano ottimali per la vita da spiaggia con 27/28 gradi senza umidità. Da queste parti il sole picchia forte ed è d'obbligo impomatarsi per bene se si vogliono evitare scottature! La temperatura del mare era molto gradevole per i miei gusti, ma non si pensi che sia bollente. Diciamo sui 26 gradi.

L'uscita dal porto di Miami è ancora una volta emozionante. Nell'ultima occasione, con la Costa Atlantica, me la gustai di notte, questa volta era pomeriggio quindi con un panorama e delle vedute splendide sulla città nel suo complesso.







Alle 17:30, poco dopo essere stata preceduta dalla Majesty of the Seas (con la sua bella colata di ruggine vicino all'ancora)...



... la Norwegian Sky molla gli ormeggi, risale fino all'inizio del porto poi si gira ed inizia a ripercorrerlo in tutta la sua lunghezza.



Di seguito la sequenza fotografica della partenza da uno dei porti più belli del mondo ripresa dal ponte 11.

















Doppiata la punta più estrema di Miami Beach la nave direziona la prua verso le Bahamas dove arriveremo il giorno successivo.



Continua ...
 
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MARTEDI' 15 APRILE 2014 - GREAT STIRRUP CAY

Dopo una notte di navigazione molto tranquilla, alle prime luci dell'alba la Norwegian Sky costeggia Great Stirrup Cay, l'isola privata di NCL alle Bahamas.



L'isola fa parte delle Berry Island e si trova poco ad est di Little Stirrup Cay (nota anche col nome di Coco Cay), dove arrivano i crocieristi di Royal Caribbean.



La discesa a terra avviene tramite tender, dei gradi barconi targati NCL che fanno la spola per tutta la giornata tra la nave e l'isola. La sosta tra un passaggio e l'altro è di circa 15 minuti.

Noi siamo scesi con una delle prime lance ed è stato necessario ritirare un biglietto presso la discoteca Dazzles al ponte 6. E fondamentale portare con se i teli perchè sull'isola non sono disponibili.



La spiaggia di GSC è stata oggetto di importanti lavori negli ultimi anni che ne hanno ampliato le zone a disposizione dei crocieristi. Durante la nostra giornata la Sky era l'unica nave ed il posto a disposizione era tantissimo, addiritture alcune spiagge erano pressochè deserte. A volte però qui arrivano anche più navi (tra cui la MSC Divina) e quindi lo spazio è assolutamente necessario. La spiaggia è veramente lunghissima, dall'inizio alla fine a piedi ci vuole almeno mezz'ora e per questo è disponibile un tram navetta che fa avanti e indietro.

La spiaggia principale è quella più vicina al punto di approdo delle lance ed è molto grande, con tanti sdrai e capannine a disposizione ...





Vicino ad essa c'è il grill buffet dove dalle 12 viene distribuito il pranzo a base di hamburgher, hot dog, costolette BBQ, patatine, frutta, dolci ed altre amenità.



L'animazione si trova principalmente nel Bar Bacardi ...



... dove c'è anche una pista da ballo che nel corso del pomeriggio si riempirà.



Le spiagge successive a quella principale sono sicuramente meno affollate e più rocciose, ma comunque sempre bellissime!











Più ci si allontana meno persone ci sono e la tranquillità aumenta.



Alla fine della spiaggia c'è una grande laguna artificiale con un isolotto nel mezzo dove è veramente possibile raggiungere la pace dei sensi!



Il mare delle Bahamas ed in particolare di Great Stirrup Cay è veramente spettacolare. Un particolare colore celeste con riflessi bianchi ed una trasparenza difficili da trovare altrove.





Le escursioni a disposizione, da acquistare sulla nave, sono tutte a carattere marittimo: incontro con le razze, kayak, moto d'acqua, parasail, snorkeling, paddle board, catamarano. Volendo era possibile affittare una delle 25 "Cabana on the Beach" ...



Delle casette di legno dotate di ventilatore, amaca, materassini gonfiabili oltre ad acqua e frutta.



Il costo è di 200 dollari per quella piccola (6 persone) e 250 dollari per quella grande (8 persone) comprensivi di un buono da 50 dollari da spendendere in cibo e bevande.

Come è possibile immaginare la giornata scorre piacevolmente tra bagni, sole e spuntini. Ottimo anche lo snorkeling con tanti pesci colorati, qualche razza e qualche barracuda. Volendo è possibile noleggiare l'attrezzatura. Prendiamo l'ultima lancia in partenza alle 16:30 ...





... un ultimo saluto a questo paradiso tropicale dove abbiamo passato una giornata stupenda e dove speriamo di ritornare il prima possibile!

Continua ...
 
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Ciao, ho scoperto solo questa sera il tuo diario, visto che ero in crociera quando l'hai iniziato, ma mi sono dubito messa in pari.....
Complimenti per tutto, dal racconto dettagliato alle splendide foto!
Ps: anch'io avevo soggiornato nello stesso hotel a Miami per due notti prima della crociera sulla Allure, e, pur essendo molto comodo per la posizione, ricordo la fatica dei due piani con le valigie......infatti per il prossimo novembre ho cambiato Hotel solo per quel motivo......
 
Max é sempre piacevole leggere i tuoi diari, sono sempre ricchi di tante informazioni.
 
Complimenti davvero sia per le foto, davvero belle, sia per il tuo racconto cosi ricco di dettagli e informazioni, sicuramente utile per chi farà la tua stessa crociera! Grazie.
 
MERCOLEDI' 16 APRILE 2014 - NASSAU

La seconda tappa Bahamense è Nassau, la capitale e maggior centro commerciale e culturale dell'arcipelago. Il porto è uno dei più capienti della zona caraibica e nella giornata in cui eravamo li sono state presenti ben 5 navi per tutto l'arco della giornata.

Come sempre in questa crociera al nostro arrivo albeggia, ma io sono già in posizione al ponte 11 per riprendere l'ormeggio.





Ci sistemiamo nell'unico posto disponibile, a fianco della Grandeur of the Seas ...



... e della Carnival Fantasy. Più distanti la Enchantment od the Seas e la Carnival Fascination.



Il porto di Nassau è relativamente piccolo e nella baia che lo contiene ci sono un paio di spiagge, quella privata dell'Hilton ...



... e quella pubblica di Junkanoo, distante una decina di minuti dal porto.



Per noi è la seconda volta a Nassau, la volta precedente andammo a Paradise Island e al gettonatissimo Atlantis ma in questa occasione, avendo a disposizione tutta la giornata, decidiamo di andare qui ...



Blue Lagoon (http://www.bahamasbluelagoon.com/) è un'isola privata alla quale si accede sono con escursioni organizzate che possono essere acquistate a bordo oppure dal sito ufficiale. Noi decidiamo di acquistare l'escursione da NCL essenzialmente per due motivi: il primo è che costa meno (anche se solo qualche dollaro) rispetto al sito ufficiale, il secondo è che la partenza avviene direttamente dal molo di fronte alle navi a differenza dell'escursione acquistabile dal sito che parte dal porticciolo di Paradise Island. Questo comporta la necessità di partire prima e di dover sostenere il costo del taxi A/R (4 dollari a tratta). Inoltre per il ritorno non è il massimo essere lasciati a Paradise Island quando il tempo per il rientro in nave non è moltissimo e visto che il traffico è caotico a dir poco. Un altro aspetto positivo è che non tutte le compagnie vendono l'escursione e quindi il ferry parte vuoto e si possono scegliere i posti migliori. Il punto di ritrovo è sulla banchina ...



... e questa è la zona, appena prima dell'uscita dal porto, da dove parte il battello.



Il tragitto per arrivare a Blue Lagoon è veramente bellissimo e da un grande valore aggiunto all'escursione. Si parte dal porto ...



.. si costeggia l'Atlantis ...



... e si fa una prima tappa al porto di Paradise Island (che si trova proprio all'inizio del ponte) per imbarcare gli escursionisti freelance e quelli delle due navi Carnival, che non hanno poturo acquistare a bordo l'escursione.



Il tragitto riprende ed il battello costeggia Paradise Island nella sua interezza, con alcune vedute veramente da sballo!









Dopo quasi 50 minuti dalla partenza avvistiamo l'ingresso dell'isola (notare i colori del mare) ...





Blue Lagoon Island è un isolotto molto esteso e la parte riservata ai visitatori e ben delimitata con dei cartelli. Questa la mappa ...



Le spiagge sono parecchie e tutte bellissime, quelle che costeggiano la laguna interna, che comunque è aperta al mare su due lati ...





Questa spiaggia è dotata di lettini e ombrelloni che possono essere utilizzati liberamente. Nel corso della mattinata la profondità dell'acqua era superiore, mentre nel pomeriggio si è abbassata notevolmente la marea e quasi ovunque si poteva toccare. Nella parte settentrionale dell'isola ci sono altre due spiagge, molto più selvagge e rocciose, ma altrettanto belle.





In una parte della laguna ci sono anche i gonfiabili, il cui utilizzo comporta una spesa aggiuntiva di 15 dollari a bambino.



Volendo è possibile noleggiare l'attrezzatura da snorkeling ed altri mezzi per esplorare l'isola.





Nel costo dell'escursione era compreso anche il pranzo BBQ sulla spiaggia con queste portate a disposizione.



Si può mangiare al piano terra coperto oppure sulla terrazza.





Dopo pranzo ci sistemiamo un po' dell'area relax ...



... facciamo qualche acquisto nell'unico negozio presente e poi ci dirigiamo nella zona del parco acquatico.



Da qui parte un percorso che ci porta dai delfini ...



... ai leoni marini passando per iguane, tartarughe ed altre specie. I bambini sono rimasti molto affascinati da tutto questo.



Dopo qualche altro bagno arriva purtroppo il momento di rientrare in quanto sta per partire l'ultimo battello delle giornata, quello delle ore 16. A tal proposito, in un apposito cartello vengono riportati gli orari per il ritorno a Nassau e ciascuno deve provvedere alle proprie necessità perchè non ci sarà nessuno a ricordare che è il momento di tornare.



Dopo un viaggio di ritorno altrettanto piacevole arriviamo a Nassau verso le 17 e questa volta il battello ci lascia proprio dietro le navi, all'inizio di Bay street, la via principale della città.



Decidiamo di sfruttare anche l'ultima mezz'ora a disposizione per qualche acquisto, tra cui la maglietta ricordo dell'Hard Rock Cafe che a me piace collezionare. Le mogli vorrebbero fare tappa da Diamond International ma per fortuna il tempo è tiranno e dobbiamo rientrare a bordo!



Ed anche un'altra giornata volge al termine. Le nostre aspettative sulle Bahamas sono ancora una volta superate ed anche oggi ci siamo goduti una delle spiagge e dei mari più belli del mondo!


Continua ...
 
Ben tornato comax . Come al solito un gran bel diario. Non serve andare in vacanza basta leggere il tuo resoconto:):) ciao
 
Complimenti per le foto e grazie per tutte queste preziose informazioni!
Anch'io sono stata qualche volta a Nassau, ma ultimamente ho sentito che questo porto è diventato molto pericoloso per i turisti..... tanto da farmi pensare di non scendere dalla nave il prossimo novembre, quando sarò sul Getaway...... Tu che ne dici? Hai mai pensato ci fossero più pericoli del solito per i turisti?
Grazie
 
Stato
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