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Gigantismo navale

Rodolfo

Super Moderatore
Io son sempre stato contrario al gigantismo navale sia per motivi di sicurezza sia per l'idea di come deve essere intesa e vissuta una nave.

Subito dopo l'incidente di Concordia da più parti si erano levate le voci circa la pericolosità delle grandi navi in occasione di eventi disastrosi; stop alle loro dimensioni, limiti ai passeggeri trasportati,

http://shippingonline.ilsecoloxix.i.../AP30a3iB-intervista_tremila_passeggeri.shtml

tutte considerazioni che pian piano, una volta superato e metabolizzato il grave evento si sono stemperate e dimenticate.

Da allora sono state messe in cantiere navi, mediamente sempre più grandi, e i vari limiti ritenuti di volta in volta come i massimi, ampiamente superati; tutte le Compagnie hanno riproposto costruzioni sempre più imponenti, ma soprattutto sempre più capaci nel numero di passeggeri e membri equipaggio trasportati. Oramai il "muro" dei 5.000 si raggiunge e supera con ricorrente semplicità.

Ed è così che ogni tanto si alza la "voce nel deserto" di chi ricorda come questo pericolo, insito nelle grandi/grandissime costruzioni, queste navi portano con sé. Questa volta ci ha pensato il New York Times, con il suo articolo "Supersize craze", dove queste considerazioni vengono riproposte.

http://www.nytimes.com/2013/10/28/business/too-big-to-sail-cruise-ships-face-scrutiny.html

Finora come ho sempre sostenuto, i gravi incidenti, complice una notevole dose di fortuna, oltre che la bravura degli equipaggi, si son sempre risolti positivamente.

Ma come viene ricordato anche nell'articolo, pensiamo se le condizioni del mare non fossero state favorevoli a Splendour, Triumph, Grandeur, Allegra ........ come probabilmente sarebbe cambiato l'attuale mondo delle crociere.
 
Mah... il Giornalismo Americano non è purtroppo esente da certi facili sensazionalismi...

Non mi sembra che la Grandeur OTS citata nell'articolo rientri tra i colossi del mare... non lo era nemmeno al suo debutto...

Incidenti anche gravi si sono verificati anche su navi piccole... quindi per me le dimensioni non c'entrano affatto.
 
A quanto pare il partito del "no" e di quello cui non va mai bene niente, non è tipico della sola Italia. Se il problema delle grandi navi è solo quello di non fare troppi morti in caso di incidente, beh, mi sembra una motivazione piuttosto puerile. Chi va in crociera lo fa per avere qualcosa in più che salire su di un semplice traghetto, inoltre più la nave è grande maggiori sono le attività e gli spazi a disposizione durante le traversate. Oltre, naturalmente, abbassare i costi sia per l'armatore che per i vacanzieri.
Se per incidenti si intendono i guasti, che la nave sia grande o piccola credo abbia poca importanza. Come credo abbiano poca importanza le dimensioni se invece si parla di andare a cozzare da qualche parte, questo dipende anche dalla serietà, non solo della preparazione, dell'equipaggio.
In quanto alla Concordia, proprio grazie alla poca serietà, è andata a sbattere non addosso ad uno scoglio, secondo me, ma all'intera isola.
 
Il significato da cogliere è che gli incidenti avvengono, purtroppo, e il fatto di evacuare migliaia di persone, seppur rapportate alla disponibilità di mezzi, diventa una impresa colossale e con effetti che possono diventare tragici.

Mi auguro di non dover mai dire che avevo/avevamo avuto ragione.
 
L'importante è quello,già concordia si è andata a farsi friggere,secondo me una nave giusta di dimensione va dalla victoria alla deliziosa,non dico che non salirò su un bestione x la prima,che sarà di sicuro una mini-crociera.
 
più la nave è grande maggiori sono le attività e gli spazi a disposizione durante le traversate. Oltre, naturalmente, abbassare i costi sia per l'armatore che per i vacanzieri.

Questo è quello che vogliono farti credere...in realtà la maggior parte dello spazio in più è dedicato alle cabine, non alle aree pubbliche, quelle restano sostanzialmente invariate aumentano un po' di dimensione giusto perché aumenta un po' quella della nave.

http://www.costacrociere.it/contents/pdf/deckplan/piani-nave2014-2015.pdf

Confronta ad esempio i piani nave di Diadema e Fascinosa...per la Diadema un piano in più...solo di cabine!

Le navi crescono non per fare contenti i passeggeri...ma per abbassare, per le compagnie, il costo di gestione...

Il significato da cogliere è che gli incidenti avvengono, purtroppo, e il fatto di evacuare migliaia di persone, seppur rapportate alla disponibilità di mezzi, diventa una impresa colossale e con effetti che possono diventare tragici.

Mi auguro di non dover mai dire che avevo/avevamo avuto ragione.

Sai benissimo che ho le tue stesse "paure"...se poi il rapporto numero di membri dell'equipaggio/numero passeggeri scende diventa ancora più rischioso...
 
Certamente più passeggeri ospita una nave più aumentano i rischi a carico degli stessi in caso di evacuazione e qui concordo pienamente con Rodolfo.
È chiaro che ogni aspetto afferente i meccanismi di funzionamento ed erogazione dei servizi di bordo inevitabilmente vengono sottoposti a maggiori sollecitazioni.
Non sempre però le importanti dimensioni di una nave, se la comparazione è riferita a compagnie diverse, sono proporzionalmente riconducibili ad un altrettanto importante aumento dei passeggeri.
 
A quanto pare il partito del "no" e di quello cui non va mai bene niente, non è tipico della sola Italia. Se il problema delle grandi navi è solo quello di non fare troppi morti in caso di incidente, beh, mi sembra una motivazione piuttosto puerile. Chi va in crociera lo fa per avere qualcosa in più che salire su di un semplice traghetto, inoltre più la nave è grande maggiori sono le attività e gli spazi a disposizione durante le traversate. Oltre, naturalmente, abbassare i costi sia per l'armatore che per i vacanzieri.
Se per incidenti si intendono i guasti, che la nave sia grande o piccola credo abbia poca importanza. Come credo abbiano poca importanza le dimensioni se invece si parla di andare a cozzare da qualche parte, questo dipende anche dalla serietà, non solo della preparazione, dell'equipaggio.
In quanto alla Concordia, proprio grazie alla poca serietà, è andata a sbattere non addosso ad uno scoglio, secondo me, ma all'intera isola.

Concordia c'entra nulla, alla fine è un incidente "anomalo" nella casistica dei sinistri navali.

Diverso è un incidente "spontaneo" come quelli avvenuti negli ultimi tempi, risoltisi fortunatamente con soli disagi per gli occupanti. Metti lo stesso incidente con mare in burrasca e nave alla deriva, e poi mi saprai dire. Gestire migliaia di persone ed evacuarle, un conto è siano 1000/2000, già una enormità, figurati 7000/8000.

Una nave grande o piccola non fa differenza? Per lo scoppio di un incendio p.e., certamente, per le sue conseguenze se non si riuscisse a domarlo, credo la differenza ci sia, eccome.
 
Senza le meganavi... la crociera sarebbe ancora un fenomeno d'elite come 30 anni fa...

Che poi la sicurezza debba essere prioritaria... è un dato di fatto... che vale per tutte le navi...

La vivibilità si basa su un parametro ben preciso... numero di cabine in rapporto a tutte le aree pubbliche. Ci sono meganavi vivibilissime... e navi piccole che non lo sono affatto perché trasportano troppi passeggeri. Ne abbiamo parlato a lungo nella discussione sul PSR.
 
Ma nessuno mette in dubbio che il "gigantismo" abbia portato a questi numeri esorbitanti di crocieristi ogni anno, destinato inoltre ad aumentare; che abbia dato la possibilità un po' a tutti di concedersi una crociera, un tempo riservata ad una ristretta elite.

Son due aspetti che in un certo modo si "scontrano".
 
Riguardo al caso Concordia... il disastro umano si è verificato in seguito del ritardato abbandono della nave... se si fosse provveduto per tempo invece...
 
.... non si sarebbe contata la perdita di 32 anime. Ma se il mare fosse stato in burrasca, in questo caso l'innominabile avrebbe evitato il passaggio, e non si sarebbe verificato l'evento, come si sarebbe risolto?
 
bella domanda Rodolfo...però se fosse stato cosi folle da passare pure col brutto tempo forse ci sarebbero stati anche più morti...Altra domanda che rivolgo ai tecnici: le dimensioni però tengono meglio il mare e resistono più a lungo ad eventuali urti ecc...insomma una nave grossa ci mette più tempo ad affondare che una nave piccola o no? forse come al solito la soluzione sta sempre nelle mezze misure...Altra domanda fatta in altra parte del forum ma senza risposte: non si potrebbe fare qua sul forum una lsita di tutte le nave con la percentuale di vivibilità di ogni nave (rapporto numero di cabine/spazi comuni) in modo che ognuno di noi possa fare le sue valutazioni?
 
No, non una nave più "grossa" ma una nave secondo l'uso cui è destinata. Le navi devono essere compartimentate il più efficacemente possibile a seconda del loro impiego.

Esistono delle regole che stabiliscono il "fattore di compartimentazione" diverso se la nave è destinata al trasporto prevalente di merci o di passeggeri.
 
Intanto io che ho la fissa delle transatlantiche mi chiedo: trasbordare in caso d'emergenza in pieno oceano 1.000 persone o qualche centinaio in più a bordo di un'altra nave magari è possibile ma con 4 o 5.000 persone credo proprio ci sarebbe qualche problema in più o no?
Perciò preferisco non pesarci anche perché non siamo più ai tempi dei liners e le rotte atlantiche non mi sembrano oggi molto frequentate.
Ma se io sono fissato con le transatlantiche l'uomo spesso, sia in mare che in terra, fa sfoggio ed è fissato per il gigantismo: siamo sicuri che questo sia sempre a misura d'uomo?
Ciao a tutti.
Fan
 
Riprendo questo argomento, dal momento che il mondo marittimo si interroga sempre più sulla convenienza finale della corsa al gigantismo. Per ora il discorso è indirizzato alle navi prettamente mercantili, nella fattispecie le portacontainer, che sembrano non conoscere limiti di grandezza. La corsa all'incremento del numero di contenitori trasportati, sembra come il numeratore dello scorrere della benzina al distributore. Qualche hanno fa 7.000 container sembrava un limite difficilmente superabile, poi i 15.000, con tanto di adeguamento del Canale di Panama, che ora è già "stretto" per le prossime 21.000. Certo economia di scala nel trasporto, ma tutta una serie di difficoltà logistiche a margine, senza contare che diverso è perdere una nave da 7.000 TEU che non una da 21.000. Navi che trasportano, quasi sempre, solo prodotti di alta, altissima tecnologia, capaci di mettere in ginocchio il sistema assicurativo più solido.

Se trasportiamo il tutto nel campo delle navi da crociera e sostituiamo i prodotti ad alta tecnologia con passeggeri, credo che il pensiero possa far rizzare i capelli.
 
Riprendo questo argomento, dal momento che il mondo marittimo si interroga sempre più sulla convenienza finale della corsa al gigantismo. Per ora il discorso è indirizzato alle navi prettamente mercantili, nella fattispecie le portacontainer, che sembrano non conoscere limiti di grandezza. La corsa all'incremento del numero di contenitori trasportati, sembra come il numeratore dello scorrere della benzina al distributore. Qualche hanno fa 7.000 container sembrava un limite difficilmente superabile, poi i 15.000, con tanto di adeguamento del Canale di Panama, che ora è già "stretto" per le prossime 21.000. Certo economia di scala nel trasporto, ma tutta una serie di difficoltà logistiche a margine, senza contare che diverso è perdere una nave da 7.000 TEU che non una da 21.000. Navi che trasportano, quasi sempre, solo prodotti di alta, altissima tecnologia, capaci di mettere in ginocchio il sistema assicurativo più solido.

Se trasportiamo il tutto nel campo delle navi da crociera e sostituiamo i prodotti ad alta tecnologia con passeggeri, credo che il pensiero possa far rizzare i capelli.

io adoro le navi grandi, però non disdegno le piccole. Certo che 21.000 TEU corrisponde più o meno ad una nave con 10.000 crocieristi e 3.000 crew!
 
Questa osservazione fa molto riflettere ! Non avevo mai pensato al lato " negativo " della grandezza delle navi ... Ma le ho sempre guardate come un bambino guarda il paese dei balocchi ! Forse anche perché la prima crociera l ho fatta con Serena e le successive sempre con navi medio grandi ! Non sono mai stata su una nave tipo neo romantica ecc! In effetti nel caso ( speriamo mai ) di incidente un conto e mettere in salvo 1000 persone un altro e invece doverlo fare con 5000!!! Mi viene sempre in mente l immagine del Titanic ! Anche se al giorno d oggi nn credo possa succedere un evento simile !
 
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