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forse una bella multa sotto forma di voce per intervento security potrebbe funzionare, di solito i buzzurri sono sempre molto ben sensibili nel portafoglio. tuttavia, prima che si sparga la voce in tutta la comunità mondiale dei buzzurri, hai voglia i danni....
 
Sono almeno 15 anni che queste cose succedono, magari prima in modo più sporadico. Liti in piscina per l'occupazione permanente dei lettini (senza nessuno sopra per ore), idromassaggi occupati militarmente da schiere di bambini e guai a dirgli qualcosa, risse al buffet per l'ultimo gamberone, mani addosso per un posto in teatro...
Fin da subito fu chiaro che se le compagnie avessero continuato a tollerare certi comportamenti le cose sarebbero andate a peggiorare, ma le compagnie hanno continuato a tollerare tutto.
Per di più le nostre navi hanno i security indiani che sono la quintessenza della gentilezza, tutto fanno fuorché incutere timore; mentre la security americana affidata agli israeliani (per lo più ex militari senza tante cerimonie) è molto più rigida e severa, nonché più rispettata.

Se qualcuno se ne ricorda, 5-6 anni fa denunciai personalmente - prima alla compagnia e poi anche qui - la presenza ricorrente a bordo di gruppi estremamente aggressivi e violenti, di molestie alle donne da parte di avventori ubriachi, di minacce personali di stampo camorristico da parte di taluni prepotenti, addirittura di una moglie pestata a sangue dal marito in area pubblica.
In nessuno di quei casi la nave poté fare niente di più che un intervento di morbida persuasione nei confronti dei responsabili (senza peraltro ottenere alcun risultato), alla fine preferirono isolare me - che ero sola - dandomi accesso ad aree della nave dove i suddetti figuri non potevano entrare. La moglie ridotta a una polpetta preferì non denunciare il marito per paura di lui (che appunto, non potendolo neanche tenere recluso in cabina fino allo sbarco, il giorno dopo l'avrebbe finita di ammazzare), e anche in quel caso quasi nulla fu fatto col pretesto che se non interessava a lei...
Contemporaneamente ai vari episodi la nave pure chiese alla compagnia più poteri di intervento, ma non mi risulta che all'epoca ne abbiano ottenuti: la risposta era sempre che le compagnie non avevano interesse a reprimere certi comportamenti, non volevano scontentare quella clientela che era pur sempre clientela pagante.
Qui sul forum addirittura fui tacciata di esagerazione, fu detto che nessun altro aveva mai visto succedere niente di simile... Ecco, ora lo avete visto.
Fatto sta che sulle navi io non mi sentivo più sicura e ho smesso di navigare.

Da allora sembra che non sia cambiato nulla, anzi mi correggo: non essendo stato preso alcun provvedimento (essendo io l'esagerata, si capisce!) i comportamenti si sono evoluti in peggio e con sempre maggior frequenza.
Come sosteneva Rudolf Giuliani, ci vuole la politica del vetro rotto: cioè non tollerare neanche il più piccolo comportamento scorretto (il suo vetro rotto, i nostri lettini occupati da nessuno) per far sì che tutto resti nelle regole e i cattivi comportamenti non dilaghino. A ripulire New York dalla violenza e dal degrado che l'attanagliava lui fece così, e ci riuscì: se oggi possiamo passeggiare in sicurezza in Times Square lo dobbiamo a lui e alla sua politica del vetro rotto.
A questo punto, se lorsignore compagnie non disdegnano di prendere qualche provvedimento serio, è da lì che devono ripartire. Oppure le loro navi diventeranno ghetti per violenti e ubriachi, mentre la clientela più civile si dirigerà altrove.

Io per intanto, finché la fauna accolta a bordo sarà questa, continuo a dirigermi altrove...


PS: per correttezza di proporzioni e giusta percezione della gravità, cambierei il titolo dell'argomento; far passare per semplici "idioti" dei violenti e criminali, continuando a sorriderci sopra, significa sminuirne la responsabilità e quasi giustificarli, e io non sono per niente d'accordo
 
Ultima modifica:
MCP il tuo post lo condivido, ma bisogna anche "capire" che "poteri" ha la security? Io penso che oltre a richiamarti non possa fare altro. Forse il Comandante avrà la qualifica di Ufficiale di P.S., se si trova in acque nazionali, ma se si trova in acque internazionali che poteri ha? Forse conoscendo il diritto marittimo potremmo dire qualcosa ma non so nulla di diritto marittimo.
 
E' questione più "politica" che "giuridica": le compagnie non vogliono intervenire, più che non possono. Se volessero gli strumenti ci sono e li individuerebbero, a partire dal fare rispettare le regole minime di civile convivenza. Se riesce a farlo anche un amministratore di condominio!
Da che poi, sulle nuove meganavi, i locali per l'equipaggio sono completamente isolati da quelli dei passeggeri, gli equipaggi si barricano nei loro spazi e che i passeggeri si arrangino fra loro, tanto sono tutti animali... (in effetti non hanno neanche tutti i torti, e infatti i provvedimenti devono venire dalla testa, non dalla coda).
Questo discorso l'abbiamo già fatto anche in passato.
 
MCP il tuo post lo condivido, ma bisogna anche "capire" che "poteri" ha la security? Io penso che oltre a richiamarti non possa fare altro. Forse il Comandante avrà la qualifica di Ufficiale di P.S., se si trova in acque nazionali, ma se si trova in acque internazionali che poteri ha? Forse conoscendo il diritto marittimo potremmo dire qualcosa ma non so nulla di diritto marittimo.
 
Appunto: gli strumenti ci sono.
E' una precisa scelta delle compagnie quella di lasciar correre, una scelta di convenienza (miope, a mio avviso).
Gli equipaggi si adeguano alle direttive.

Voglio aggiungere un'altra cosa, sui poteri degli equipaggi e dei security.
Chi conosce bene gli Stati Uniti avrà notato che lì chiunque abbia un cartellino sul petto è un'autorità, financo il giardiniere del parco che ti riprende se cammini sull'erba. Come tale agisce, e nessuno si sogna di rispondergli: tutti obbediscono e zitti.
Qui a momenti non rispettano più neanche i Carabinieri.
Perché succede? Perché chiunque abbia un cartellino in America è rispettato e guai a farlo innervosire, e da noi no?
Semplice: perché lì il loro dante causa (il datore di lavoro, l'Autorità che quel cartellino gli ha dato) li protegge e li difende, quindi non agiscono da soli ma in nome di un'Autorità che ha il potere di intervenire, sanzionare, far arrestare, etc.
Qui, tanto per gradire, se un agente delle Forze dell'Ordine in divisa fa un'osservazione a qualcuno, come minimo quel qualcuno gli fa su due piedi una conferenza stampa sui suoi inalienabili diritti di fare il cavolo che gli pare... Se poi per caso l'agente in divisa si sogna di fermare il reo, rischia anche l'incriminazione se per caso non c'era stata resistenza o per qualunque altro fantasioso motivo.
Anni fa un vigile urbano fuori servizio impedì a una zingara di rapire un bambino da un passeggino, e poveretto passò per dieci anni processi su processi: alla fine è stato prosciolto da tutto, ma un calvario! E il Comune neanche gli fornì l'avvocato, perché mica era in servizio...
E dunque eccola qui la differenza che fa di un tutore dell'ordine un'autorità da rispettare, o una figura inutile che eviterà di intervenire: lì sono protetti e tutelati, qui finiscono sotto processo e si devono difendere da soli.
Ti spieghi ora perché equipaggi e security non intervengono, senza adeguate disposizioni e garanzie dalle compagnie? Hai capito perché è dalla testa che deve arrivare l'input?
 
Ultima modifica:
Volevo puntualizzare, come già detto, che il requisito assegnato al Comandante, Ufficiale di Polizia Giudiziaria, vale solo per la Legislazione Italiana e quindi per navi battenti Bandiera Italiana: altre realtà non prevedono questo titolo.
Di conseguenza diverse sono le sue incombenze e responsabilità.
Alla fine son tante le situazioni che si verificano a bordo e non è sempre vero che il personale non intervenga.
Prepandemia, un fatto simile ha portato 5 dei crew, fra Ufficiali e Security in infermeria della nave, a titolo "gratuito".
 
Ricordo i miei viaggi di istruzione quando ero liceale. Il preside organizzava bellissimi viaggi, in particolare israele in aereo e crociera in grecia.
Purtroppo, primo di sei figli, per evidenti ragioni economiche, essendo molto costosi, a questi non ho potuto,partecipare.
Ne ho fatti altri in italia più accessibili organizzati da una stupenda professoressa di storia dell'arte.Bellissima Siracusa , tragedie greche a parte...) Disciplina rigidissma.La scuola con le sue regole si trasferiva in questi viaggi.Certo un pò di casino in albergo e sul bus si faceva ma sempre
contenuto e nei limiti della educazione.
Nei tempi odierni purtroppo credo che la crociera sia veramente di difficile gestione. I minori dovrebbero essere accompagnati da un congruo
numero di adulti per la loro sorveglianza.non so quale siano le regole della scuola ma le compagnie potrebbero imporre un numero preciso altrimenti negare l'imbarco.
Certo che partire per una breve vacanza in crociera e trovarsi in tale casino non e' piacevole.
 
Basti pensare alle scuole, io ricordo ancora gli zoccoli volanti del prof di laboratorio, a casa non dicevi niente sennò prendevi il resto...ai giovani d'oggi manca tutto questo..
 
Siamo sempre lì Kami, so provvedimenti estremi che possono mettere in difficoltà chi li subisce: finora credo, per tutte le compagnie, siano stati veramente più unici che rari. Ci possono essere anche problemi con certi Paesi e sempre da considerare che il provvedimento porta a casa iniziative legali.
Sono molti di più i casi di crew sbarcati al primo porto per inosservanza dei regolamenti interni o comportamenti lesivi nei confronti di colleghi o ospiti.
Poi sono d'accordo con te che se mai si comincia, mai se ne esce.
Carnival credo sia una delle uniche se non l'unica che ha varato ultimamente provvedimenti restrittivi ed economici nei confronti dei passeggeri, proprio a seguito di comportamenti violenti e risse avvenute di recente a bordo
Immaginavo... speriamo che inizino piano piano tutti a seguire Carnival allora...
 
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