Giunti al vilaggio abbiamo avuto la possibilità di scendere per visitare il villaggio ed assistere ad alcune spiegazioni nonche per incontrare una conduttrice dei cani che avevamo visto poco prima e che rispondeva alle varie domande sui cani
In particolare ci facevano notare che a differenza di quanto la gente si aspettava l’aspetto dei cani era diverso dagli Husky a cui siamo abituati che sono dei Siberian Husky mentre questi sono degli Alaskan Husky
la trappolla per pescare i salmoni
[/url]DSC_1169 by Riccardo Sala, su Flickr[/IMG]
l'affumicatura dei salmoni
[/url]DSC_1171 by Riccardo Sala, su Flickr[/IMG]
l'allevamento di renne
[/url]DSC_1175 by Riccardo Sala, su Flickr[/IMG]
diverse volte ci è stato detto che le renne e i caribù sono praticamente gli stessi animali la differenza stà che la renna è addomesticata mentre i caribù sono selvaggi e migratori
[/url]DSC_1181 by Riccardo Sala, su Flickr[/IMG]
[/url]DSC_1185 by Riccardo Sala, su Flickr[/IMG]
panorama dal fiume
[/url]DSC_1193 by Riccardo Sala, su Flickr[/IMG]
[/url]DSC_1195 by Riccardo Sala, su Flickr[/IMG]
si rientra per il pranzo (incluso nell'escursione)
[/url]DSC_1192 by Riccardo Sala, su Flickr[/IMG]
[/url]DSC_1198 by Riccardo Sala, su Flickr[/IMG]
[/url]DSC_1199 by Riccardo Sala, su Flickr[/IMG]
Al termine pranzo turistico proseguimento per una vecchia miniera
Il parcheggio degli autobus di questa seconda escursione si trovava in prossimità di un tratto dell’oleodotto dandoci l’oppurtunità di osservarlo da vicino e dove ci sono state date alcune spiegazioni
In particolare che corre per quasi 1300 km attraversando 3 catene montuose ed è stato costruito con tecniche speciali per non danneggiare il permafrost in tal senso per oltre metà del percorso corre in maniera sovraelevata il tubo vero e proprio e’ solamente appoggiato ai supporti per poter muoversi in caso di terremoto in grado di sopportare intensità pari a quello sperimentato nel 64
Inoltre per disperdere il calore del petrolio in aria e non nel sottosuolo i supporti sono dotati di scambiatori di calore
[/url]DSC_1202 by Riccardo Sala, su Flickr[/IMG]
[/url]DSC_1206 by Riccardo Sala, su Flickr[/IMG]
[/url]DSC_1204 by Riccardo Sala, su Flickr[/IMG]
Successivamente siamo saliti sul una piccola ferrovia che ci ha condotto all’ultima draga usata per estrarre dalle sabbie aurifere l’oro
Lungo il percorso abbiamo assitito alla spiegazione di come i cercatori estraevano in maniera artigianale l’oro dalle sabbie
[/url]DSC_1211 by Riccardo Sala, su Flickr[/IMG]
[/url]DSC_1213 by Riccardo Sala, su Flickr[/IMG]
Successivamente sono interventute le grosse società minerarie che grazie ai capitali hanno potuto usare mezzi più indistriali in particolare la draga in questione ha operato dal 1928 al 1959
Attualmente sono ancora in attivo diverse miniere d’oro ma la tecnica d’estrazione è diversa e si spera meno invasiva
Sucessivamente ci è stata data una dimostrazione “panning” ovvero come lavorare le sabbie dandoci anche la possibilità di provare e devi dire con soddisfazione in quanto in due abbiamo trovato per qualche “decimo di grammo di pagliuzze d’oro decisamente non sufficiente a cambiarci la vita ma abbastanza per poterle includere in un magnete da appendere al frigo a ricordo del viaggio
[/url]DSC_1217 by Riccardo Sala, su Flickr[/IMG]
Dopo il rientro in albergo cena, questa volta tutti assieme e con accopiamento di vini offerto da princess
In particolare ci facevano notare che a differenza di quanto la gente si aspettava l’aspetto dei cani era diverso dagli Husky a cui siamo abituati che sono dei Siberian Husky mentre questi sono degli Alaskan Husky
la trappolla per pescare i salmoni
l'affumicatura dei salmoni
l'allevamento di renne
diverse volte ci è stato detto che le renne e i caribù sono praticamente gli stessi animali la differenza stà che la renna è addomesticata mentre i caribù sono selvaggi e migratori
panorama dal fiume
si rientra per il pranzo (incluso nell'escursione)
Al termine pranzo turistico proseguimento per una vecchia miniera
Il parcheggio degli autobus di questa seconda escursione si trovava in prossimità di un tratto dell’oleodotto dandoci l’oppurtunità di osservarlo da vicino e dove ci sono state date alcune spiegazioni
In particolare che corre per quasi 1300 km attraversando 3 catene montuose ed è stato costruito con tecniche speciali per non danneggiare il permafrost in tal senso per oltre metà del percorso corre in maniera sovraelevata il tubo vero e proprio e’ solamente appoggiato ai supporti per poter muoversi in caso di terremoto in grado di sopportare intensità pari a quello sperimentato nel 64
Inoltre per disperdere il calore del petrolio in aria e non nel sottosuolo i supporti sono dotati di scambiatori di calore
Successivamente siamo saliti sul una piccola ferrovia che ci ha condotto all’ultima draga usata per estrarre dalle sabbie aurifere l’oro
Lungo il percorso abbiamo assitito alla spiegazione di come i cercatori estraevano in maniera artigianale l’oro dalle sabbie
Successivamente sono interventute le grosse società minerarie che grazie ai capitali hanno potuto usare mezzi più indistriali in particolare la draga in questione ha operato dal 1928 al 1959
Attualmente sono ancora in attivo diverse miniere d’oro ma la tecnica d’estrazione è diversa e si spera meno invasiva
Sucessivamente ci è stata data una dimostrazione “panning” ovvero come lavorare le sabbie dandoci anche la possibilità di provare e devi dire con soddisfazione in quanto in due abbiamo trovato per qualche “decimo di grammo di pagliuzze d’oro decisamente non sufficiente a cambiarci la vita ma abbastanza per poterle includere in un magnete da appendere al frigo a ricordo del viaggio
Dopo il rientro in albergo cena, questa volta tutti assieme e con accopiamento di vini offerto da princess