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grecia classica e meteora: tra storia e miti per un'altra straordinaria avventura!

Olimpia si trova in una piana verdeggiante dove scorre il fiume Alfios, ai piedi di una dolce collina boscosa(Kronion), dove sono disseminate le rovine, ombreggiate dai pini, di uno dei più importanti santuari panellenici dedicati a Zeus. Per oltre un millennio (dal 775 a.C al 383 d.C) qui si sono riuniti, ogni quattro anni, atleti e pellegrini provenienti da tutta la Grecia, ed è qui che oggi viene accesa la fiamma olimpica che annuncia l'inizio delle gare di atletica. Le differenti città greche, gelose ognuna della propria autonomia e del proprio prestigio, e per questo perennemente in guerra tra loro, trovavano il modo, solo durante la tregua sacra dei giochi olimpici, di sviluppare un sentimento di appartenenza comune, superiore, alla civiltà greca intera.
Oltre a riunire tutti i greci, i giochi avevano infatti un significato sacro, perché venivano celebrati in nome degli Dei. Per questo, durante i giochi si sospendevano tutte le guerre: era il periodo della "pace divina".
Allo stadio di Olimpia, dove avevano luogo i giochi, si giunge attraverso un passaggio a volta, lo stesso da cui sbucavano gli atleti per affacciarsi alle gare. Ai bordi della pista, che è lunga 192,27 metri (ossia 600 volte il piede di Eracle o Ercole), possiamo immaginare una folla di 20 000 spettatori (tutti greci e cittadini liberi), ammassata sugli spalti
laterali a acclamante i corridori, i saltatori, i pugili, gli aurighi....
si può osservare il bouleuterion, dove i concorrenti giuravano di osservare i regolamenti, e anche i piedistalli delle statue, realizzate con il ricavato di ammende di chi non rispettava il giuramento, su cui veniva scritto nome e città di appartenenza di quegli atleti che "truffavano" e che rappresentavano un grande disonore per le famiglie e le città stesse.
Le offerte a Zeus venivano date nel tempio lui dedicato, da cittadini e atleti uniti dal senso di solidarietà o dal desiderio di gloria. Del tempio di Zeus purtroppo restano solo alcuni blocchi giganteschi e pezzi di colonne e di capitelli sparsi disordinatamente sul grandioso basamento dell'edificio. Purtroppo è scomparsa, la mitica statua in oro e avorio di Zeus,
eseguita da Fidia (lo scultore che diede vita anche al partenone di Atene) tra il 438 e 430 a.C e annoverata tra le Sette Meraviglie del Mondo antico. La statua riproduceva Zeus seduto su un trono tempestato di pietre preziose e la sua statua era tanto gigantesca da sfiorare il soffitto. I meravigliosi frammenti del tempio di Zeus sono conservati nel Museo di Olimpia (dal sito grecia.cc).
e poi ancora il tempio di Hera, il più antico tempio del santuario, il migliore esempio di architettura dorica templare arcaica. Esso sorgeva ai piedi del Monte Kronio ed era perimetrato da sei colonne sul lato corto e da sedici su quello lungo. Qui, su una lastra crisoelefantina dello scultore Kolotes (V sec. a.C.) venivano lasciati gli olivi che venivano tributati agli atleti vincitori.
in questo tempio, si può entrare ed è uno dei pochi in cui si può camminare dentro.
di fronte al tempio, l'altare di Hera, dove ancora viene accesa la fiaccola olimpica. 11 attrici, che impersonano le sacerdotesse sacre del Tempio, accendono la fiaccola tramite il Sole, in una cerimonia molto suggestiva. La torcia viene poi consegnata al tedoforo che ha il compito di portarla ad Atene. (da duepassinelmistero.com)
e poi c'è ancora il philippeion, il ninfeo, lo stadio, la cripta, il laboratorio di fidia, la palestra, il gymnasium, ecc.
ovviamente Olympia è patrimonio UNESCO.
che ne dite vi bastano come cose per visitarla con occhi diversi? e questo è solo il sito archeologico!
 
il gymnasium

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un particolare dei resti di alcune colonne o costruzioni, vedete le conchiglie? se non ricordo male sono di tufo conchigliare.

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i resti di una colonna del tempio di Zeus e la ricostruzione di uno di essi

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il tempio di Hera

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l'ingresso allo stadio e i piedistalli su cui posavano le statue "pagate" da coloro che truffavano

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il corridoio che percorrevano gli atleti per entrare nello stadio

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lo stadio, con la linea del traguardo (come potete vedere ci siamo solo noi)

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con Elena, la nostra guida

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il philippeion

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ripartiamo e andiamo a fare tappa a Nafplio.
Il nome della città è cambiato più volte nel corso dei secoli. Durante l'antichità classica è stato conosciuto come Nauplia. Durante il tardo Medioevo e nella prima età moderna, sotto la dominazione veneziana, la città era conosciuta in italiano come Napoli di Romania, secondo l'uso medievale di "Romania" per indicare le terre dell'Impero bizantino, e per distinguerla da Napoli in Italia. (Wikipedia)
Dalle origini di Nafplio fino al 1822 si sono susseguite una molteplicità periodi ognuno dei quali ha lasciato un segno nella città. Periodo Miceneo, periodo Bizantino, periodo del dominio franco, primo periodo del dominio veneziano (1389/1540). Quest'ultimo è stato il periodo di maggior splendore di Nafplio in quanto venne costruita gran parte della città, realizzato il castello e reso più sicuro il porto.
caratterizzato dall'isola fortezza e dal castello di Palamidi è una cittadina davvero molto bella dove abbiam fatto volentieri una passeggiata.

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Una curiosita' da aggiungere; dal 1829 al 1834 è stata la prima capitale della Grecia indipendente. :D
 
Ciao KiKi tu e Oriana mi fate abbassare troppo la vista per leggere i vostri diari. Pensa avevo cancellato dalla mente due paesi Epidauro e Nafplio :confused: ci sono stato nel lontano 1988 in viaggio di nozze :D
 
Ciao lanzone! Allora com'è andata sulla fantasia!! Fatemi sapere! Dai che bello che ti ho risvegliato dei ricordi!
 
Bel diario complimenti. Per quanto riguarda Olimpia concordo, basta avere una buona guida... E un po' d'amore per l'arte e si apprezza il sito. Solo chi ci va in autonomia può dire che è solo un ammasso di pietre. Le pietre parlano invece! Ci raccontano una storia che abbiamo studiato sui libri e che possiamo rivivere solo andando sul posto.
 
Tutto il sito di Olimpia emana una sacralità che si percepisce all' istante, almeno per me è così. È il luogo, la dolcezza del paesaggio, la quiete , è questo il luogo scelto nel passato per celebrare i Giochi , intesi come tregua dalla guerra e non è stato scelto a caso. Ho visitato più volte Olimpia , avendo anche la fortuna di trovare poca gente nel sito e lo trovo veramente stupendo.
Come non essere d' accordo....." pietre vive " che ancora oggi ci parlano...

Micene e quella porta....e il Tesoro di Atreo...sono ricordi freschissimi, sembra ieri che ero lì. Troppo suggestivo , impossibile da descrivere!!! Quella cittadella , seminascosta e quasi facente parte della collina...il vento sulla cima e quel paesaggio innevato davanti agli occhi. Stupenda !!!

Grazie per questa bella occasione , di poter rivivere belle emozioni!
Attendo il seguito.
 
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Bel diario complimenti. Per quanto riguarda Olimpia concordo, basta avere una buona guida... E un po' d'amore per l'arte e si apprezza il sito. Solo chi ci va in autonomia può dire che è solo un ammasso di pietre. Le pietre parlano invece! Ci raccontano una storia che abbiamo studiato sui libri e che possiamo rivivere solo andando sul posto.

Tutto vero! Io alle volte leggo certe considerazioni e rimango davvero a bocca aperta. Ma ho visto troppe persone arrivare nei posti, farsi la foto solo per dire che ci sono stati e poi dire che erano solo pietre. Io viaggio per conoscere il mondo. Se non si riesce a vedere oltre quei reperti (giunti fino a noi da un'epoca lontanissima e per quanto si può vedere nei musei ancora conservati quasi perfettamente) allora io dico non andateci!
 
Tutto il sito di Olimpia emana una sacralità che si percepisce all' istante, almeno per me è così. È il luogo, la dolcezza del paesaggio, la quiete , è questo il luogo scelto nel passato per celebrare i Giochi , intesi come tregua dalla guerra e non è stato scelto a caso. Ho visitato più volte Olimpia , avendo anche la fortuna di trovare poca gente nel sito e lo trovo veramente stupendo.
Come non essere d' accordo....." pietre vive " che ancora oggi ci parlano...

Micene e quella porta....e il Tesoro di Atreo...sono ricordi freschissimi, sembra ieri che ero lì. Troppo suggestivo , impossibile da descrivere!!! Quella cittadella , seminascosta e quasi facente parte della collina...il vento sulla cima e quel paesaggio innevato davanti agli occhi. Stupenda !!!

Grazie per questa bella occasione , di poter rivivere belle emozioni!
Attendo il seguito.

Ma grazie a te, Oriana! Il seguito arriva con un po' di pazienza. Ho ancora molte molte cose da raccontare! E tante foto da mostrare!
 
Tutto vero! Io alle volte leggo certe considerazioni e rimango davvero a bocca aperta. Ma ho visto troppe persone arrivare nei posti, farsi la foto solo per dire che ci sono stati e poi dire che erano solo pietre. Io viaggio per conoscere il mondo. Se non si riesce a vedere oltre quei reperti (giunti fino a noi da un'epoca lontanissima e per quanto si può vedere nei musei ancora conservati quasi perfettamente) allora io dico non andateci!
Questo discorso l'ho già fatto sul diario di Oriana, noi siamo stati due volte ad Olimpia e se capita si va nuovamente, se non si apprezza il passato, il presente è vuoto e non può esserci futuro.
 
Dopo che sarai stata ad olimpia torna a raccontarci che impressione ti ha fatto e buona crociera!

C'è da dire tanto ma sarò breve...a noi 2 ore di tempo sono sembate così poche....ci siamo scaricati una perfetta guida e su ogni pietra ci fermavamo a leggere e a riflettere e a parlare...cavolo,quelle pietre hanno resisisto a secoli di storia,hanno un passar intenso da raccontare...ricordate la scena de L'attimo fuggente,il cape diem davanti la foto antica?Beh,x me e' star cosi:le sentivi sussurrare quelle 4 pietre ammassate!!!!
 
eccomi, dopo un bel pò riprendo in mano il diario perchè voglio finire di raccontarvi questa nostra bella avventura.
dopo la visita del sito di olimpia, proseguiamo per il museo archeologico. il biglietto cumulativo di scavi e museo costa 12 euro a persona.
il museo offre molto da vedere e noi, fortunati per il fatto che ci siamo esclusivamente solo noi con la guida ce lo godiamo al 100%. possiamo sederci e ammirare i frontoni del tempio di Zeus (orientale e occidentale) che occupano la grande sala all'ingresso del museo.
La scena sul frontone orientale raffigura i preparativi per la gara di corsa su carri tra Pelope e Enomao (re di Pisa), le cui statue affiancano quella centrale di Zeus. Il tema è legato alle origini mitiche del santuario, con il momento raffigurato del giuramento prima della gara.
Sul frontone occidentale, Lapiti e Centauri combattono alle nozze di Piritoo, presiedute dalla figura centrale di Apollo, la cosiddetta "Centauromachia" (wikipedia)
e ancora si possono vedere nella stessa sala, le metope del tempio che raffigurano le Dodici fatiche di Eracle (o Ercole).
proseguiamo poi nella visita e ci avviciniamo all'elmo di Milziade, a cui è attribuito il merito della vittoria di Maratona:

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proprio li di fianco, ammiriamo la Nike in volo di Peonio di Mende, una delle più importanti opere del museo. sembra davvero che stia "planando" lentamente, e sotto le vesti che sembrano quasi bagnate, si intravede il corpo scolpito splendidamente. è un capolavoro.

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ci spostiamo poi a vedere un'altra opera importantissima e bellissima. L'Hermes con Dioniso, una scultura in marmo di Prassitele.
la statua descrive una scena: Hermes, nudo, si sporge verso il fanciullo seduto sull'avambraccio sinistro, mentre il destro è sollevato, forse per distrarre il bambino con un grappolo d'uva. Le divinità sono calate in un contesto affettuoso e quotidiano, come nessuno prima di Prassitele aveva fatto, e la tradizionale verticalità della figura è abbandonata in favore di forme più sinuose e sbilanciate, tanto che in questo caso è necessaria la presenza del sostegno a sinistra (wikipedia).

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terminiamo la visita ammirando una serie di molti altri reperti: Zeus e Ganimede, la statua di Adriano, collezioni di bronzi, raccolte di terracotte, ecc...
 
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