Un tuffo nella storia tra magnifici edifici e testimonianze di arte sacra.
Piazza del Duomo, il cuore pulsante di Prato. Qui si respira la storia millenaria di Borgo al Cornio, il nucleo più antico della città di Prato che oggi corrisponde a quello dell’attuale piazza. Questo luogo ha radici che risalgono al lontano IX secolo, quando sorgeva un piccolo borgo, probabilmente di origine longobarda, e una pieve dedicata a Santo Stefano. Con un po' di fantasia, immaginiamo come dovevano essere le prime strutture di legno che, nel corso del tempo, si trasformarono in magnifici edifici di pietra, testimoniando la passione e l'impegno dei nostri antenati!
La piazza, ampia e articolata, si è sviluppata in funzione della pieve battesimale divenuta poi Cattedrale.
Fin dal XIV secolo, questa piazza vibrante è stata teatro di festeggiamenti, mercati e giochi all'aperto. Ma c'è un evento che, allora come oggi, ha sempre affascinato le folle: l'ostensione della Sacra Cintola, una preziosa reliquia mariana che attira molti devoti.
La piazza è circondata da molti edifici alcuni dei quali risalenti al Trecento. Sul lato sud, si erge il sontuoso Palazzo Vestri, costruito nel XIX secolo, di fronte all’imponente statua di Giuseppe Mazzoni, un illustre politico pratese dell'Ottocento, opera creata dallo scultore Alessandro Lazzerini nel 1896, è un vero gioiello artistico.
Affiancato al Duomo, troverete il Palazzo Vescovile, mentre di fronte a esso spicca il rinnovato Palazzo Dragoni, risalente al Settecento. Al centro della piazza, catturerà lo sguardo l'incantevole Fontana del Pescatorello, scolpita nel 1863 da Emanuele Caroni e Ulisse Cambi. Quest'opera d'arte ottocentesca è affettuosamente soprannominata "Fontana del Papero" per via dei cigni alla base. Ma è il pescatorello scolpito da Ulisse Cambi che dà il vero nome a questa meraviglia. Il giovane protagonista, coronando la fontana, evoca gioia e naturalezza, creando un'affinità con la fontana del Bacchino, dove il piccolo Bacco gioca tra i grappoli d'uva.
Ma che catalizza lo sguardo è la pregevole facciata del Duomo... un' unicum che non ha eguali nella storia dell' arte italiana.
La Cattedrale di Santo Stefano, una meraviglia di architettura romanico-gotica. Questo luogo sacro, il Duomo di Prato, va oltre la sua funzione religiosa, rappresentando un autentico simbolo dell'arte e della storia della città. Le sue mura raccontano segreti millenari e conservano tesori artistici di inestimabile valore e bellezza.Il Duomo si distingue per l'affascinante alternanza di due materiali locali: l'elegante alberese chiaro e il marmo verde, noto anche come serpentino di Prato. Questa suggestiva combinazione di colori crea la caratteristica bicromia che ha contraddistinto l'architettura pratese fino al Quattrocento.
La facciata attuale, eretta tra il 1385 e il 1457, sovrasta la struttura originaria in stile romanico, progettata da Guidetto da Como. Tra le due facciate, un vuoto lasciato appositamente consente ancora oggi di raggiungere il pulpito di Donatello e Michelozzo attraverso una scala e un corridoio. L'originale pulpito è ora custodito nel Museo dell'Opera del Duomo. Questo stesso pulpito veniva utilizzato per l'Ostensione della Sacra Cintola della Madonna, uno dei più importanti eventi religiosi. Durante l'anno, la Sacra Cintola viene esposta al pubblico cinque volte, ma la solenne ostensione avviene l'8 settembre, in concomitanza con il suggestivo Corteggio Storico.
La facciata della cattedrale, con le sue linee pulite ed eleganti, è impreziosita da un magnifico portale centrale, coronato da una raffinata lunetta in terracotta invetriata. I delicati toni di bianco e azzurro dipinti sulla lunetta raffigurano la Madonna con il Bambino e i Santi Stefano e Lorenzo, accompagnati da una serie di graziosi cherubini realizzati da Andrea della Robbia nel 1489.
Spiccando come la struttura più imponente della città di Prato, il campanile a torre, costruito a metà del XII secolo e completato intorno al 1356 con l'aggiunta di una cella campanaria dalle trifore gotiche, regala una vista spettacolare sulla città.
Dopo averlo ammirato esteriormente, ci rechiamo al suo interno poiché è all' interno il vero tesoro artistico...anche se personalmente il pulpito esterno mi ha piacevolmente stupita, sapevo che era qualcosa di imponente e allo stesso tempo elegante, leggero ma il vederlo dal vivo supera ogni aspettativa.
L'interno del Duomo è piuttosto buio , resteremo poco poiché per vederlo in tutto il suo splendore ( con le luci accese) occorre premunirsi del biglietto di visita del vicino Museo dell'Opera del Duomo, solo con questo pass è possibile accedere alla visita dell' abside del Duomo e tutto ciò che in esso è contenuto.
Decidiamo quindi di visitare il vicino Museo e di rimandare a dopo la visita della Cattedrale.
Usciamo da una porta laterale ed l'entrata del museo è proprio lì...
Il Museo dell'Opera del Duomo è uno dei tesori artistici più rinomati d'Italia. Si estende dal campanile al pianterreno del Palazzo vescovile. Questo museo custodisce una collezione di opere pittoriche risalenti dal XII al XIX secolo, oltre a preziosi manufatti e tessuti sacri, e reperti etruschi provenienti non solo dalla Cattedrale ma anche da altre chiese della Diocesi.
Continua....