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I love Toscana, un viaggio tra Pievi Romaniche e borghi fortificati.

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Appartamento di Vittorio Emanuele II

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Le quattro stanze di questo appartamento furono destinate dopo il 1865 al re d'Italia Vittorio Emanuele II di Savoia, che soggiornava volentieri nella villa di Poggio a Caiano con la moglie Rosa Vercellana (la bella Rosina).

A queste stanze si accede da due ingressi collocati sulla parete di destra della Sala dei pranzi e comprendono la Sala da ricevere, dove sono da notare i quattro grandi ritratti medicei: a partire da destra Ferdinando II, Vittoria della Rovere, Maria Maddalena d'Austria e Cosimo III dipinti da Justus Sustermans (parte di una serie che si conserva a Palazzo Pitti), nonché i mobili in stile neo- rococò provenienti dal Palazzo Reale di Torino.

La Camera da letto del re, molto semplice e funzionale, fu così voluta da Vittorio Emanuele che vi fece collocare mobili di varia provenienza e modesti dipinti con soggetti sacri e ritratti medicei; nella sala adiacente fece realizzare il Guardaroba con armadi della prima metà dell'Ottocento e, accanto, lo Studio del re con mobili vari provenienti da diverse residenze sabaude (Piacenza, Torino).

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Appartamento di Elisa Baciocchi e della "Bella Rosina"

Le sale di questo appartamento sono state abitate in periodi diversi da due importanti personaggi femminili: dal 1809 visse qui Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone e per un breve periodo Granduchessa di Toscana; dal 1865 vi soggiornò Rosa Vercellana, la " bella Rosina", contessa di Mirafiori e moglie morganatica del re d'Italia Vittorio Emanuele II.

La decorazione pittorica risale ancora all'epoca neoclassica, ma sono evidenti gli interventi decorativi e di arredo della seconda metà dell'Ottocento. Nel Salotto da ricevere le pitture di tema mitologico si devono al pittore pratese Luigi Catani. La mobilia comprende un lampadario in cristallo parigino dell'inizio dell'Ottocento, un divano centrale all'ottomana, due consoles realizzate in epoca medicea ai primi del Settecento, sedie nere e oro eseguite nel 1813 e vari oggetti d'arredo (vasi di porcellana di Sèvres, un orologio francese di primo Ottocento, un paracamino lucchese del 1820 circa).

Nel successivo Studio sono notevoli il lampadario e le lampade da tavolo detti "di Prussia", in bronzo dorato e vetro dipinto con motivi a fiori, nonché i mobili provenienti da Torino, da Parma e da Lucca. I due piccoli tavolini da lavoro con gambe a forma di cigno sono opere lucchesi in stile Impero del 1820 circa.


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La Camera da letto è stata arredata nuovamente nel 1865 per accogliere la Contessa di Mirafiori, nota anche come la "bella Rosina". Originale è la soluzione, forse dovuta ai decoratori torinesi Ferri, di rivestire interamente le pareti e il soffitto con una stoffa a fiori pieghettata; la stessa stoffa è utilizzata per il baldacchino del letto. Tra i mobili alcuni provengono da Modena (il salotto centrale) e da Torino (i cassettoni su disegno di Pelagio Palagi). I dipinti sono dell'Ottocento.

La Sala da Bagno si mostra invece ancora nell'aspetto neoclassico voluto da Elisa Baciocchi e ideato dall'architetto di corte Giuseppe Cacialli, con la bella vasca in marmo grigio e, alle pareti, le decorazioni a tempera di Luigi Catani.

I mobili, di gusto Biedermeier, provengono da Lucca, Modena e Piacenza.

Al periodo di Elisa risale anche la decorazione pittorica del corridoio.

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Appartamento di sud ovest

La prima stanza di questo gruppo di sale presenta un arredo ricostruito secondo l'inventario della Villa del 1911. La carta da parati a fiori risale alla metà dell'Ottocento mentre la volta era stata decorata già all'epoca di Elisa Baciocchi in stile neoclassico. Anche il lampadario è della stessa epoca. I mobili sono di provenienza sabauda, dalle residenze di Parma e Modena.

Le sedie, particolarmente leggere, sono le cosiddette "chiavarine" eseguite a Chiavari in Liguria secondo una tipologia ideata nel 1841 da Gaetano Descalzi. I ritratti alle pareti sono stati dipinti dallo spagnolo Bartolomé Gonzàlez e rappresentano Filippo IV di Spagna, Anna d'Austria ed un principe della dinastia Valois.

In un angolo della sala successiva sono stati collocati alcuni importanti mobili tra i quali due consoles del 1820, forse su disegno di Lorenzo Nottolini di gusto ispirato all'antico Egitto, una grande psiche (specchio da camera) giunta da Torino, e delle poltrone bianco e oro eseguite per l'appartamento di Maria Luigia d'Austria nel Palazzo Ducale di Parma.

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