Visto che vi vedo interessati all'argomento, ho pensato che vi avrebbe fatto piacere una piccola descrizione di come viene effettuato il traghettamento dei treni sullo Stretto.
I terminali di Messina e Villa San Giovanni sono dotati di speciali approdi chiamati "invasature". Seguono i profili delle fiancate delle navi, che vanno letteralmente ad incastrarcisi all'interno, proprio per questo motivo i bordi delle invasature sono formati da numerose traversine in legno collegate al cemento del molo da degli organi in gomma, che fanno da "respingenti" quando la nave va a sbatterci sopra. La nave ferroviaria, una volta in invasatura, è collegata alle strutture a terra attraverso 2 passerelle.
La passerella che poggia sul ponte superiore della nave è quella dedicata al carico/scarico di passeggeri e automobili.
Al ponte inferiore invece si trova una grande passerella in legno e ferro dotata di binari con relativi scambi e azionata attraverso un sistema di contrappesi.
Questa passerella va ad agganciarsi al ponte della nave, seguendone i movimenti della stessa, grazie ad un grosso perno.
Una volta collegata si da inizio allo scarico/carico del treno.
I convogli vengono spinti nella "pancia" della nave da una locomotiva di manovra, la D145:
Tra la locomotiva e il convoglio da caricare/scaricare ci sono i "carri scudo".
Essi non sono altro che dei normalissimi carri merci o carrozze passeggeri oramai dismesse che evitano l'entrata in nave del locomotore, che essendo diesel riempirebbe i locali con i fumi di scarico. Alcune volte, per velocizzare le cose, il treno viene collegato ai carri scudo con la locomotiva che verrà utilizzata per continuare la corsa del treno una volta arrivato nell'altra sponda.
Le navi hanno 4 binari, e il convoglio viene distribuito su di essi per bilanciare l'assetto del traghetto.
Questa operazione consiste nella ripetitiva entrata e uscita del treno dalla nave. Chi guida il locomotore, oltre che attraverso la comunicazione via walkie-takie, è informato da un display luminoso che riporta le lettere E, R, F, U (ENTRATA, RALLENTA, FERMATI, USCITA).
Una volta completato il carico, il locomotore allontana i carri scudo dalla nave, vengono alzate le passerelle sia per le auto che per il treno, ed ha inizio la traversata.
I traghetti son dotati di 2 ponti di comando, 1 a prua e 1 a poppa.
Durante l'uscita dalle invasature e dai porti (in retromarcia) viene utilizzata la plancia di poppa.
"Guidata" appunto dalla plancia di poppa, la nave si allontana lentamente dall'invasatura, chiudendo la "bocca", ovvero la celata di prua, che viene azionata attraverso dei pistoni idraulici.
Una volta fuori dal porto, il traghetto effettua la "girata", secondo me il momento più emozionante del viaggio...
La nave che stava andando in retromarcia ferma le eliche, e le fa girare immediatamente in senso inverso, dietro la poppa si assiste ad un turbinio di schiuma, dalla ciminiera esce una nube di fumo, cominciano a vibrare tutte le ringhiere: è lì che senti che la nave è viva, senti tutta la potenza dei motori.
Il traghetto ruota a 360 gradi su sè stesso, in poco tempo si passa da 1 o 2 nodi a 15 - 16 nodi (navi della classe Scilla, le più veloci. Le altre vanno a 13 - 14 nodi) e si viaggia in direzione dell'altra riva dello Stretto.
Arrivati nel porto di destinazione ci si avvicina all'invasatura e si mandano le macchine indietro tutta, scatenando un nuovo turbinio di schiuma a poppa, e si rallenta, incastrandosi nel profilo dell'invasatura (con un inconfondibile rumore dovuto allo strisciare della nave contro le traversine in legno) e aprendo la celata, come una balena che spalanca la bocca per ingurgitare le sue prede, in questo caso i treni.
Ecco dei video che rendono più reale il racconto:
http://www.youtube.com/watch?v=K9bRS9Jl9B8&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=f8wcmwg2XsU&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=chNyGyDEH14&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=z8PwIJkshI8&feature=related
Spero di aver spiegato con chiarezza i vari procedimenti, e mi scuso per l'inesattezza di alcuni termini tecnici.
Come capirete dalla descrizione, per me la traversata dello Stretto ha un profondo valore affettivo e sentimentale, al di là del viaggio vero e proprio, e mi fa un enorme piacere condividerlo con voi.
Spero di non avervi annoiato,
un saluto!