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I traghetti dello Stretto di Messina

Re: I traghetti dello Stretto di Messina

tano ha detto:
Grande Guizzo ( Come sempre ).

Non sono venuto mai da quelle parti e ci devo venire : E si, a Bagnara Calabrá me tocca andar.
Comunque Guizzo i traghetti grazie a te ormai li conosco quasi tutti : Quelli non saranno una novitá.

Te mando un saluto.

Eh eh eh! In effetti per adesso che le navi da crociera scarseggiano da queste parti mi consolo fotografando i traghetti! :lol:
Ti aspetto in riva allo Stretto! :wink:
 
Grazie ragazzi!
Rodolfo, l'Enotria proprio accanto a quella gru ha un piccolo "motoscafo" di salvataggio, credo quindi che serva per la movimentazione dello stesso.
 
I traghetti Bluvia destinati al traghettamento dei treni possono definirsi delle vere e proprie navi d'alto mare.
Iginia e le più recenti Villa e Scilla inoltre hanno prestato servizio anche sulla linea Civitavecchia - Golfo Aranci, le ultime due rivelatesi le più veloci sulle linee della Sardegna fino all'avvento dei mezzi veloci.
Un mio amico che fa l'ingegnere navale mi diceva tempo fa che Iginia e sorelle sono state progettate in modo tale da poter attraversare anche un oceano come l'Atlantico, davvero delle belle navi, destinate purtroppo a durare poco...
La Sibari oramai è stata demolita, Rosalia dal 1 Gennaio 2011 è in disarmo qui a Messina in attesa del suo destino e Iginia che nel 2012 farà la stessa fine.
 
Che belle foto Roberto!!!
I traghetti dello stretto... mio padre era ferroviere ed amava viaggiare in treno; ogni scusa era buona per fare una gita e spesso si arrivava a Villa San Giovanni per poi tornare indietro. Sono cresciuta praticamente su treni e traghetti visitati per parecchi fine settimana della mia infanzia. Mi incantavano le manovre nel momento in cui il treno entrava nella "pancia della nave"... Mi piacerebbe rivedere quei posti, i traghetti con la "bocca aperta" (erano queste le mie definizioni da bambina).
Roberto se hai foto che ritraggono i treni mentre vengono ingoiati dal traghetto le posti per favore????
Un saluto da una Loredana nostalgica...

PS: Gianluca come stai? E' brutta l'influenza ....
 
Ultima modifica:
Che belle foto Roberto!!!
I traghetti dello stretto... mio padre era ferroviere ed amava viaggiare in treno; ogni scusa era buona per fare una gita e spesso si arrivava a Villa San Giovanni per poi tornare indietro. Sono cresciuta praticamente su treni e traghetti visitati per parecchi fine settimana della mia infanzia. Mi incantavano le manovre nel momento in cui il treno entrava nella "pancia della nave"... Mi piacerebbe rivedere quei posti, i traghetti con la "bocca aperta" (erano queste le mie definizioni da bambina).
Roberto se hai foto che ritraggono i treni mentre vengono ingoiati dal traghetto le posti per favore????
Un saluto da una Loredana nostalgica...

PS: Gianluca come stai? E' brutta l'influenza ....


Hai ragione, è un vero spettacolo vedere la "bocca" spalancarsi e caricare o scaricare interi convogli.
Cerco nel mio archivio e vedo cosa trovo.
 
Mi sono divertito ed interessato molto a guardare foto e leggere i commenti anche perchè non mi è mai capitato di attraversare lo stretto di Messina in traghetto. Napoli è ben collegata via mare direttamente ogni giorno sia con Palermo che con Catania e questo ha comportato per me il fatto di arrivare in Sicilia più comodamente senza attraversare la Calabria. Ciao e grazie
 
Visto che vi vedo interessati all'argomento, ho pensato che vi avrebbe fatto piacere una piccola descrizione di come viene effettuato il traghettamento dei treni sullo Stretto.
I terminali di Messina e Villa San Giovanni sono dotati di speciali approdi chiamati "invasature". Seguono i profili delle fiancate delle navi, che vanno letteralmente ad incastrarcisi all'interno, proprio per questo motivo i bordi delle invasature sono formati da numerose traversine in legno collegate al cemento del molo da degli organi in gomma, che fanno da "respingenti" quando la nave va a sbatterci sopra. La nave ferroviaria, una volta in invasatura, è collegata alle strutture a terra attraverso 2 passerelle.
La passerella che poggia sul ponte superiore della nave è quella dedicata al carico/scarico di passeggeri e automobili.
Al ponte inferiore invece si trova una grande passerella in legno e ferro dotata di binari con relativi scambi e azionata attraverso un sistema di contrappesi.
Questa passerella va ad agganciarsi al ponte della nave, seguendone i movimenti della stessa, grazie ad un grosso perno.
Una volta collegata si da inizio allo scarico/carico del treno.
I convogli vengono spinti nella "pancia" della nave da una locomotiva di manovra, la D145:
99ceb8bcd7.jpg

Tra la locomotiva e il convoglio da caricare/scaricare ci sono i "carri scudo".
Essi non sono altro che dei normalissimi carri merci o carrozze passeggeri oramai dismesse che evitano l'entrata in nave del locomotore, che essendo diesel riempirebbe i locali con i fumi di scarico. Alcune volte, per velocizzare le cose, il treno viene collegato ai carri scudo con la locomotiva che verrà utilizzata per continuare la corsa del treno una volta arrivato nell'altra sponda.
Le navi hanno 4 binari, e il convoglio viene distribuito su di essi per bilanciare l'assetto del traghetto.
Questa operazione consiste nella ripetitiva entrata e uscita del treno dalla nave. Chi guida il locomotore, oltre che attraverso la comunicazione via walkie-takie, è informato da un display luminoso che riporta le lettere E, R, F, U (ENTRATA, RALLENTA, FERMATI, USCITA).
Una volta completato il carico, il locomotore allontana i carri scudo dalla nave, vengono alzate le passerelle sia per le auto che per il treno, ed ha inizio la traversata.
I traghetti son dotati di 2 ponti di comando, 1 a prua e 1 a poppa.
Durante l'uscita dalle invasature e dai porti (in retromarcia) viene utilizzata la plancia di poppa.
"Guidata" appunto dalla plancia di poppa, la nave si allontana lentamente dall'invasatura, chiudendo la "bocca", ovvero la celata di prua, che viene azionata attraverso dei pistoni idraulici.
Una volta fuori dal porto, il traghetto effettua la "girata", secondo me il momento più emozionante del viaggio...
La nave che stava andando in retromarcia ferma le eliche, e le fa girare immediatamente in senso inverso, dietro la poppa si assiste ad un turbinio di schiuma, dalla ciminiera esce una nube di fumo, cominciano a vibrare tutte le ringhiere: è lì che senti che la nave è viva, senti tutta la potenza dei motori.
Il traghetto ruota a 360 gradi su sè stesso, in poco tempo si passa da 1 o 2 nodi a 15 - 16 nodi (navi della classe Scilla, le più veloci. Le altre vanno a 13 - 14 nodi) e si viaggia in direzione dell'altra riva dello Stretto.
Arrivati nel porto di destinazione ci si avvicina all'invasatura e si mandano le macchine indietro tutta, scatenando un nuovo turbinio di schiuma a poppa, e si rallenta, incastrandosi nel profilo dell'invasatura (con un inconfondibile rumore dovuto allo strisciare della nave contro le traversine in legno) e aprendo la celata, come una balena che spalanca la bocca per ingurgitare le sue prede, in questo caso i treni.
Ecco dei video che rendono più reale il racconto:
http://www.youtube.com/watch?v=K9bRS9Jl9B8&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=f8wcmwg2XsU&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=chNyGyDEH14&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=z8PwIJkshI8&feature=related

Spero di aver spiegato con chiarezza i vari procedimenti, e mi scuso per l'inesattezza di alcuni termini tecnici.
Come capirete dalla descrizione, per me la traversata dello Stretto ha un profondo valore affettivo e sentimentale, al di là del viaggio vero e proprio, e mi fa un enorme piacere condividerlo con voi.
Spero di non avervi annoiato,
un saluto!
 
Ultima modifica:
Grazie Guizzo, come sempre ti seguo. Mi dispiace per la Rosalia e l´Iginia che lasciano Messina.
Ormai con te e Gianlusss sono navi di casa o meglio dire del nostro forum.
Belli anche i videi
 
No, no Guizzo non hai annoiato, per lo meno, non hai annoiato me. L'hai scritto molto bene e sei stato chiarissimo; non sapevo dei carri "scudo". E per dimostrarti che l'ho letto con attenzione, ti chiedo, dove dici che una volta fuori del porto la nave effettua la "girata" mettendo le eliche indietro, non sarebbe più corretto per aumentare il rateo di rotazione, dovrebbe metterne una indietro e una in avanti, o si serve solo dei thruster prodieri per completare l'evoluzione? Ed è davvero affascinante come dici tu il ribollir dell'acqua che si manifesta a poppa.

Un'altra cosa Roberto, forse è una domanda stupida, ma alla quale tu mi saprai rispondere; ma perchè fanno salire sul traghetto le carrozze passeggeri, non sarebbe più semplice e veloce trasferire solo i passeggeri e lasciare i convogli alle due estremità dello Stretto. Tra l'altro le manovre di salita e discesa delle carrozze, vengono effettuate con i viaggiatori a bordo? Capirei un carro merci, traghettano anche quelli?

Ciao Roberto.
 
Si traghettano anche i convogli merci, oltre che passeggeri. Durante la manovra d'imbarco del treno è possibile rimanere al bordo dello stesso, purchè si faccia attenzione ad affacciarsi dal finestrino. Vengono traghettati i treni passeggeri, penso per due motivi: non dover trasportare tante volte le valigie, che spesso posso essere molto pesanti da portare e, altro motivo, perchè altrimenti servirebbero il doppio delle carrozze pax odierne (ad esempio a quelle che si ferma in Sicilia, dovresti aggiungere quelle prese in Calabria, invece delle stesse dalla Sicilia)... Comunque il traghetto, quando effettua la girata, azzera il passo contemporaneamente di entrambe le eliche per qualche secondo e poi le porta a marcia avanti (quando effettuano la girata, molte volte lasciano le porte aperte nella plancia di poppa, quindi ti rispondo perchè ho visto di persona che effettuano quasi sempre in questo modo la manovra. Mentre usano il timone a prua per le manovre, senza bisogno del truster. Poi quando bisogna spingere in avanti, lasciano il timone di prua perfettamente dritto e con i due di poppa virano verso l'altra sponda, usano molto l'abbrivio che ha il traghetto per virare.
Anche per me la traversata è qualcosa di eccezionale, molte volte è capitato di non dover andare a Messina, ma di comunque fare una traversata a bordo del traghetto!
 
Ultima modifica:
Il discorso dei bagagli va bene, ma il doppio delle carrozze, direi proprio di no Gianluss. Quelle che rimangono a Messina, p.e., sostituiscono quelle che arriverebbero da Reggio, e viceversa o sbaglio?
 
Ha già pensato Gianluca a risponderti.
Penso anche io che dipenda dai bagagli il traghettamento dei treni passeggeri.
Come ha ben spiegato Gianluca mi son dimenticato di specificare che le navi ferroviarie sono dotate di 3 timoni, 1 a prua e 2 a poppa.
 
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