Grazie per la pubblicazione dell'articolo, non l'avevo mai letto. Moby Princess è l'equivalente marittimo del disastro aereo del DC9 di Ustica. Insabbiato.
infatti la cosa più allucinante è il modo in cui si è voluti e riusciti ad arrivare a una sentenza di comodo... :evil:
Questa storia, come quella di Ustica, non ha un solo volto sconcertante, ma tre..
Il primo volto, qui come ad Ustica, è capire come sia avvenuto l'incidente, e questa è una verità che si può intuire, ma i cui contorni potrebbero rimanere indefiniti in eterno..
Il secondo volto si chiama 'responsabilità' su delle verità che sono incontrovertibili, nel caso di Ustica sappiamo che il governo si impegna con fondi ed autorevolezza per recuperare il relitto dell'aereo, il relitto viene posto in una delle basi militari più sicure del mondo, e nella prima notte che passa lì entrano dei 'vandali' e lo prendono a mazzate..
Nessuno si chiede come sia possibile una cosa del genere, nessuno vuole vedere cosa sia successo, nessuno paga?
Nel caso del Moby Prince tutta Livorno vede una nave che brucia, abbandonata a se stessa, con le persone dentro lasciate a morire..
L'ispezione della nave dimostra che si erano preparati all'incidente e che potevano essere salvati..
Ma il comandante responsabile della sicurezza del porto era 'impegnato' in una ispezione, ed ha lasciato le cose in mano ad un militare, se non sbaglio addirittura di leva.. e nessuno della sicurezza ha visto la nave bruciare..
Ed anche qui nessuno paga?
Questi sono fatti incontrovertibili, ai quali, per Ustica, potrei aggiungerne altri..
Eppure è una costante tutta nostra, non ci sono mai responsabilità, almeno ai vertici.. i responsabili ed i colpevoli sono sempre o chi non c'è più o chi era lì in quel momento come ultimo esecutore di una catena..
Ricordo anni fa di aver visto in televisione Bush che parlava agli Americani della guerra che andava male, o in Iraq o in Afghanistan.. la frase che mi colpì fu ''Queste scelte le ho fatte io,
io sono responsabile, non i vertici militari che volevano tenere un'altra linea..
è colpa mia..''
Qui no.. qui è colpa di un equipaggio che vedeva la partita e di un militare di leva..
Io invece mi sento vicino a loro, e mi dispiace, e tanto, sia per loro che per chi gli è sopravvissuto..
Manlio