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In 'Diretta' da Costa Marina 08/02/09

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Re: In 'Diretta' da Costa Marina 08/02/09

Eccomi :D ! Questa volta in diretta da casa, a chiedere alla tastiera del mio computer di far giungere all'amico Manlio ed a tutti voi il mio grazie, ma il computer mi risponde che il mio grazie è troppo grande per essere trasmesso attraverso la rete e quindi dovrebbe essere esternato con un caloroso vero abbraccio. Ci provo sperando che quest'abbraccio forte vi arrivi superando i limiti del virtuale. Scusatemi se per il momento non mi dilungo, aggiungo solo che, sempre piu spesso, ho modo di verificare che questo sito in certi casi potrebbe chiamarsi "Amici crocieristi" e non solo crocieristi. Ciao a tutti, grazie, grazie, grazie ed a presto :) .
 
Re: In 'Diretta' da Costa Marina 08/02/09

ciao fan bentornato!!!e grazie a te per averci trasmesso le emozioni della crociera
 
Re: In 'Diretta' da Costa Marina 08/02/09

Ben tornato!!! Spero che tu abbia gradito la piccolina di casa Costa quanto me!
Un saluto
Daniela
 
Re: In 'Diretta' da Costa Marina 08/02/09

Amici, grazie ancora e mi scuso con voi se riprendo i contatti solo adesso, inoltre, senza avere la pretesa di fare un vero e proprio diario vi posto altre notizie ed impressioni sulla crociera fatta, pregando fin d'ora i nostri amministratori di spostare quanto scrivo tra i diari se invece lo ritenessero opportuno sperando vorranno scusarmi. Allora: Costa Marina, isole del sole 8 - 22 febbraio 2009 Savona, Barcellona, navig., Casablanca, Agadir, Lanzarote, Gran Canaria, Gomera cancellata, Tenerife 2 giorni, Madera, navigaz., Malaga, navig., Marsiglia, Savona. Comandante Marco Derin, direttore di crociera Gabriele Di Gangi, guest relation manager Federico Galter, executive chef Felice Capurso. Partito alle 21 da Napoli in treno cabina singola arrivo preciso a Genova Principe alle 6 e 5 minuti di domenica 8 e qui cominciano le sorprese: avevo infatti appuntamento col nostro Generale, il caro Fabio, ma mai avrei pensato che di lì a qualche minuto dal mio arrivo in ora antelucana, l'amico e sottolineo amico, si presentasse con un sorriso smagliante a prelevarmi alla stazione con la sua auto fiammante. A quel punto parte un inappuntabile cortese ed affettuoso servizio di ospitalità che mi lascia senza parole, la qual cosa per me non è da poco. Il Generale dopo un tour per una Genova ancora immersa nel sonno e nelle prime luci dell'alba, mi scarrozza allegramente per il ponente ligure, mi offre una prima colazione in un caffè "combinato" il cui gestore rifiuta perentoriamente con un sorriso il mio tentativo di pagare e, ciliegina sulla torta, dopo un bella passeggiata per quel posto delizioso che è Finalborgo mi combina un simpaticissimo rendez vous con la nostra simpaticissima Ro e laltrettanto simpatico consorte in un tipico ristorante situato in una bella località di collina di cui lui potrà dirvi il nome che non ricordo. A tavola tra una portata e l'altra, tutte eccellenti tipicità della cucina ligure, si crea subito un'atmosfera schietta e sincera come tra vecchi amici, malgrado avessi incontrato il Generale solo un paio di volte precedentemente ed incontrassi Ro e consorte per la prima volta; miracoli della bella gente del sito Crocieristi! Ro poi è un vulcano di cordialità e simpatia. Il pranzo è stato tale per qualità e quantità da mettere alla prova anche la mia nota fama di buona forchetta, si è rinunciato al dessert per non correre il rischio di perdere l'appuntamento con Costa Marina in partenza ma, in compenso, quanta dolcezza da parte dei miei amici che perentoriamente mi hanno impedito perfino di contribuire a saldare il conto; d'altra parte, solo contro tre, non mi restava altro che arrendermi alla loro ospitalità minacciando di vendicarmi adeguatamente quando verranno a Napoli. Salutati Ro e consorte dopo aver immortalato l'incontro con foto di rito, paventavo il ritorno a Savona con le stesse curve fatte in andata visto il "pieno" fatto a tavola, ma il Generale, rassicurandomi mi ha scarrozzato via autostrada e mi ha lasciato giusto in tempo al Palacrociere. Mi scarica il bagaglio dall'auto, mi saluta con un abbraccio mentre io gli dico con ironia: "finalmente starai pensando, fine dei servizi, come si conviene ad ogni perfetto tour operator!" In un baleno mostro i documenti e sono a bordo felice dell'accoglienza ricevuta dai miei amici ma un pò perplesso per l'età media dei crocieristi rispetto ai quali mi sento un giovanotto. Mi diriggo senza esitazione verso la cabina che peraltro già conosco visto che ci ho viaggiato a maggio scorso, segnalo alla reception 2 faretti guasti e la cassaforte non fissata all'armadio e chiedo inoltre una poltroncina; provvedono sollecitamente a tutto mentre io me ne sto sul ponte a guardare la partenza. Il tempo è freddo ma discreto come lo è stato per tutta la giornata ed nell'imminenza del "molla le cime..." affacciato al ponte che sovrasta l'aletta di manovra scambio una prima battuta con il comandante Derin: "Comandante buonasera, su Allegra e Marina i comandanti non sono in vetrina!" Alludendo alle manovre dirette sulle alette all'aperto e non protette da vetri come su altre navi. Lui ricambia con un sorriso, mentre prendo atto della ragguardevole stazza del nostro comandante che compensa decisamente quella modesta della piccola Marina. Mentre la costa si allontana e l'aria si fa pungente mi decido a scendere in cabina per disfare il bagaglio. In un baleno si fa ora di cena: 2° turno come richiesto. A questo punto mi soffermo una volta per tutte sul discorso vitto e ristorante sottolineando il servizio impeccabile e perfetto del cameriere colombiano ma buon conoscitore dell'italiano Pedro. Pedro è stato sempre velocissimo, efficiente e capace d'intuire ogni desiderio; una volta mi ha immediatamente sostituito dei ravioli che mostravo di non gradire senza che neppure lo chiedessi ed inoltre, avendo in un'altra occasione detto che ero ghiotto di ananas, si è ricordato per tutta la crociera di servirmi ananas a fine pasto. Insomma una mancia a parte se l'è proprio meritata. Anche il 1° maitre Antonio Stacciuoli è stato premuroso. Ho trovato la cucina e la presentazione dei piatti più curata e varia rispetto alla precedente crociera fatta in ottobre scorso su costa Mediterranea ed inoltre non mi sono mai arrivati piatti "tiepidi" o pasta scotta. Apprezzata particolarmente un'ottima paella e dei gamberoni arrosto che cercavano di non far rimpiangere l'aragosta dei bei tempi. Peccato che la Marina non sia dotata del ristorante Club come tutte le altre navi. Nota negativa invece l'assenza di alternativa al ristorante la sera in quanto il bouffet funzionava solo per la prima colazione e per il pranzo anche se per quest'ultimo ho apprezzato il servizio spesso prolungato fino alle 15. Inoltre ho sentito un po' la mancanza della pizzeria anche se detta mancanza risulta provvidenziale visto che è difficile resistere alla tentazione della pizza fuori orario. Il bouffet di mezzanotte è stato più o meno quello di sempre con nauseabonda gozzoviglia da parte soprattutto di decrepite insaziabili cavallette teutoniche. Un cenno a parte meriterebbe però l'esortazione a Costa e forse anche ad altre compagnie ad astenersi da precisi riferimenti a piatti e specialità della cucina tipica regionale; troppo spesso, infatti ho avuto modo di verificare che la specialità servita a bordo ha solo una vaga somiglianza con quella autentica e la qual cosa può indurre in errore chi non conoscendo l'originale ha di quella pietanza un'errata valutazione; il D.o.c va rispettato ! Così pure mi soffermo solo per una volta sugli spettacoli di bordo dicendo che spesso in verità li ho mancati perchè quelli del 2° turno venivano dati quasi sempre alle 19,15, ora in cui avevo altro da fare e poi perchè, salvo eccezioni, anche per fatti strutturali, chi è abituato ai teatri delle altre navi sa bene che su Costa Marina non può trovare altrettanto. Mi è rincresciuto però di essere arrivato solo al finale del concerto tenuto da un cantante che si chiama Ugo Palliotto, una gran voce, un vero talento che ha raccolto l'ovazione del pubblico. A proposito di pubblico: netta prevalenza di francesi e tedeschi, alcuni svizzeri e spagnoli e con mia meraviglia qualche inglese, pensavo, infatti, viaggiassero solo su navi inglesi; non molti italiani, assoluta mancanza di esemplari sgradevoli o sopra le righe ma devo dire niente di entusiasmante quanto a compagnia. D'altra parte questa è stata per me una crociera vissuta in maniera molto individuale, soprattutto durante le lunghe soste a terra che intendevo sfruttare muovendomi spesso in autonomia con dei miei programmi che magari per altri sarebbero stati un po' stancanti. Mi diverte particolarmente documentarmi sui luoghi prima di partire con foto trovate in rete o con le mappe di google satellite o ancora leggendo diari di viaggio per poi fare i miei sopralluoghi e verificare di persona e da questo punto di vista questa crociera mi ha soddisfatto pienamente perchè, ad eccezione di Gomera, saltata, ho ficcato il naso in tutti i posti che avevo preventivato di vedere. Vengo ora alle singole tappe. A Barcellona che ho già visitato molte volte, mi sono servito del bus navetta di Costa (E. 6 and. e rit.) che mi ha lasciato non lontano dalla ramblas e mi sono dedicato ad una lunga passeggiata ben oltre la placa Catalunya fino alla avinguda Diagonal. Città sempre interessante, stimolante e, superata la parte più turistica (las Ramblas), anche decisamente elegante. La cura delle strade, come peraltro ho notato spesso anche altrove, è decisamente superiore a quella delle nostre metropoli troppo spesso sciatte e trascurate. La giornata successiva in navigazione è trascorsa senza note di rilievo apprezzando particolarmente la clemenza del clima visto che da casa mi giungevano notizie sul gelido inverno italiano e l'interessante visita alla cambusa di Costa Marina guidata dal direttore di crociera; visita molto rassicurante per la qualità delle scorte ed ottimo segnale di trasparenza da parte di Costa. Inoltre la cambusa trabboccava visto che eravamo ad inizio crociera: barricate di sacchi di farina e patate, montagne di scatolame, un'intero mercato di ortaggi e poi le gelide celle frigorifere colme di carni e pesci suddivisi per categorie. In serata, poi, c'è stato il solito cocktail di benvenuto con il breve discorsetto di rito del comandante Derin che a dire il vero sembrava non vedesse l'ora di liberarsi dall'incombenza. Mi è sembrato che Derin si sia un po' sciolto nel corso della crociera, mostrandosi poi più a suo agio in pubblico e mi resta comunque l'impressione di una persona decisamente più affabile e cordiale del suo staff di ufficiali e particolarmente del comandante in 2a Pasquale Pierri e soprattutto dell'algido ufficiale alla sicurezza Mario De fenza. Ho avuto modo, invece, in diverse occasioni di scambiare qualche parola con il comandante al quale ho parlato anche di questo sito che lui mi ha detto avrebbe guardato. Ovviamente le mie sono solo impressioni del tutto personali ma ho udito commenti anche di altri crocieristi francesi sull'atteggiamento molto "riservato" dello staff degli ufficiali poco inclini ad un saluto e ad un sorriso. La cosa va detta in un contesto di crociera prevalentemente tranquilla sotto ogni aspetto e di condizioni di navigazione di routine in situazioni climatiche quasi sempre favorevoli. Inoltre chi mi conosce sa che mi piace fiutare l'aria della nave non solo come crocierista e, per quel che conta e con tutte le riserve del caso, senza troppi sforzi mi è capitato di ascoltare qualche mugugno sui rapporti con lo staff proveniente da italianissime tute sotto coperta. Eccezionale, invece la disponibilità delle ragazze addette alla reception, pensate che una di esse si è premurata perfino di stamparmi l'orario dei treni da Genova ! Anche il guest relation manager Federico Galter che si occupava anche del Costa Club merita una nomination per garbo e cortesia. Di Casablanca che pure ho già visitato diverse volte, devo dirvi solo che ho apprezzato il suo sole ed una bella passeggiata per i suoi boulevard ed i mercati con due crocieristi conterranei dai quali però mi sono congedato ad ora di pranzo per tornare a bordo, visto che mi premeva liberarmi di un ingombrante puff di pelle di cammello acquistato come souvenir. Percorso in taxi dalla nave al centro e viceversa 5 euro a tratta con grande sforzo per schivare i tour che ostinatamente mi volevano proporre i tassisti. Ho osservato pero due cose: 1) rispetto al passato sono diminuite a Casablanca le persone che parlano correntemente il francese retaggio di una colonizzazione ormai lontana; parlano francese più agevolmente gli anziani mentre i giovani hanno difficoltà ed alcuni cominciano ad avere più dimestichezza con l'inglese; 2) ho costatato che la grande chiesa cattolica di Notre Dame è in realtà ormai sconsacrata ed al suo interno si trova un museo di arte contemporanea.Chi chiede moschee in Italia rifletta sulla mancanza di reciprocità. Giorno successivo Agadir, città dalla lunghissima spiaggia cui fanno da cornice grandi moderni albergoni. L'ho girata in taxi per conto mio dopo essere sbarcato nel primo pomeriggio. Lungo giro concordato con un giovane per 25 euro, In un francese molto approssimativo ha cercato di farmi un po' da guida e mi ha spiegato di risiedere ad Essauira situata a diversi chilometri da Agadir. Lasciato il porto dove ha attraccato Costa Marina e superato il grande porto di pescherecci ed il mercato del pesce col suo terribile puzzo, malgrado a quell'ora fosse chiuso, (lì si lavora anche una grande quantità di sardine poi esportate in Europa) mi ha condotto prima sulla collina dove si gode da uno spiazzo una vista su tutta la città ed i suoi dintorni; sullo spiazzo: auto, camper e cammelli condividono la sosta comune ! Un sole abbagliante e lì sotto la lunga spiaggia che si stende a perdita d'occhio. Il giro prosegue per la città ricostruita integralmente dopo il terremoto del 1961 che la rase al suolo, si passa innanzi alla moschea con le sue porte di legno intarsiate e si prosegue lungo una grande strada a scorrimento che fiancheggia in un tratto il palazzo reale invisibile perchè nascosto in ettari di parco, si arriva poi all'esterno della medina che non visito all'interno perchè da uno sguardo sommario mi appare del tutto finta ed artificiale esclusivo appannaggio di turisti di bocca facile, ci si ferma poi in una casa di essenze e profumi dove do liberamente uno sguardo senza essere importunato da venditori assillanti ed infine dopo aver percorso tutta la zona dei modernissimi hotel ed il lungomare si torna alla nave. Resto contento del giro completo e di quel pomeriggio assolato che mi ha regalato uno scampolo d'estate (ad Agadir la temperatura ha superto i 25 gradi mentre in Italia nevicava !). Ad Arrecife (Lanzarote) visto che precedentemente avevo fatto l'escursione al parco vulcanico del Timanfaya, ho fatto con Costa l'escursione al nord dell'isola: notevole la vista dal Mirador del Rio, peccato che le condizioni di luce non fossero ottimali perchè si era lì di primo mattino ed il cielo era coperto, successivamente invece il sole splendeva quando siamo andati a Jameos del Agua una cueva (grotta) di nera roccia vulcanica con un suggestivo laghetto sotterraneo che ospita degli invisibili minuscoli crostacei; nella parte superiore si ammira invece una piscina contornata da flora sub tropicale ed una sorta di museo scentifico chiamato la casa dei vulcani con reperti, plastici video ecc. Nel pomeriggio ho passeggiato per Arecife godendomi particolarmente la quiete, il luminoso lungomare con la vista del piccolo castello posto su di un isolotto collegato alla terra da un ponte. Siamo così arrivati allo scalo successivo Las Palmas di Gran Canaria; a mio avviso questa è stata una delle tappe più interesanti, uno dei motivi per cui ho scelto la crociera di Costa Marina è proprio questo scalo non toccato da altre navi e devo dire che per questo avevo visto giusto. L'escursione di un'intera giornata "Il meglio di Gran Canaria" si è rivelata un'ottima scelta e questo scalo "esclusivo" per i miei gusti mi rende disponibile a qualche rinuncia sulle dotazioni di bordo (Serena, Concordia ecc.non mi avrebbero portato in questo posto nè mi avrebbero dato una crociera in quella zona di ben 14 giorni) Al mattino siamo stati a Mas Palomas, un posto veramente particolare con la sua spiagga immensa, il suo stagno, il grande faro e le sue dune enormi ! Le ho percorse in lungo e largo per circa 2 ore (tanto era il tempo che ci è stato dato). Una gran sudata sotto un sole gagliardo ma vi assicuro ne valeva la pena ! Tra le dune negli avvallamenti perfino delle palme; anche se a qualche centinaio di metri dagli ombrelloni e dagli alberghi, l'atmosfera era da trionfo della natura. Poi ci siamo addentrati verso l'interno dell'isola percorrendo una strada che sale costeggiando con ripidi tornanti delle valli strette e profonde nel cui fondo si ammirano oasi di palmeti che spiccano nel rosso delle rocce vulcaniche. Ho udito alcuni escursionisti paragonare le tinte delle rocce e gli strapiombi a quelli del Colorado che loro avevano visitato. Si sale tra panorami veramente spettacolari fino ad un'altezza di circa 1700 metri per poi cominciare a scendere lungo il versante nord dell'isola, quello umido, spesso avvolto dalle nuvole che si condensano sullo spartiacque. Ci siamo fermati per il pranzo in un ristorante non grande ma accogliente si è mangiato antipasto a base di formaggi, una sorta di minestra vegetale con crostini di pane e per secondo carne o pesce fritto a scelta con contorno di "arugadas" tipiche piccole patate del posto vino "tinto" e per dessert budino al cioccolato o alla vaniglia di fattura decisamente casereccia e sostanziosa. Dopo pranzo il pulman prosegue scendendo con tornanti e curve fino a Teror, paese dalle tipiche costruzioni canarie famoso per la chiesa di Nostra Signora del pino costruzione dalle caratteristiche tipicamente ispaniche e canarie, meta di pellegrinaggio di tutti gli abitanti delle isole Canarie. Di lì, dopo un'altra sosta presso un vicino paese di cui non ricordo il nome anche questo dotato di una cattedrale invece di tipo gotico, siamo finalmente tornati dopo un breve tratto di autostrada a Las Palmas. Giornata veramente piena; di tutto un po', mare, spiagge, dune, palme, monti, abetaie paesi tipici, insomma un viaggio nel viaggio! Il giorno successivo come già sapete è saltato lo scalo di Gomera. Sapendo che lo sbarco era previsto alle 8 ed il raduno per l'escursione prenotata "Gran tour de La Gomera" era alle 7,45 mi ero svegliato molto presto ed ero salito sul ponte alle prime luci del giorno per vedere l'avvicinamento all'isola. Devo dire che malgrado fossimo a pochi metri dalla costa scoscesa e malgrado vedessi vicino alla nave il battello della capitaneria di porto, l'annuncio del comandante che ci informava del mancato sbarco a mezzo lance non mi ha affatto meravigliato, anzi visto il vento che tirava e le condizioni del mare mi sarei meravigliato del contrario. Le condizioni erano realmente proibitive anche se splendeva il sole. Quelle condizioni mi ricordavano di certo maestrale sperimentato in Sardegna. Evidentemente l'ottimo comandante si era avvicinato molto alla costa sperando fino all'ultimo in una condizione un po' ridossata rispetto al vento; complimenti comandante ! Ce l'aveva messa tutta ma prima di tutto la sicurezza ! Di lì a poco mentre mi godevo lo spettacolo di quel mare spumeggiante e vivace e mi congratulavo con la piccola Marina che filava in perfetto assetto malgrado il vento forte sulla murata sinistra, veniva dato l'annuncio che saremmo arrivati a St. Cruz de Tenerife intorno alle 12. A bordo tutti i passeggeri hanno accettato di buon grado il cambio di programma anche perchè a molti,come a me non dispiaceva di pernottare a Tenerife e di restarci per quasi 2 giorni. Intanto dopo un'ora di navigazione protetti dall'isola di Tenerife e dalla mole del Teide il vento si attenuava e ci si godeva il sole sul ponte. Giunti a St. Cruz, dopo aver pranzato a bordo mi sono recato in centro con il bus gratuito messo a disposizione dall'Autorità portuale ed ho fatto prima una bella passeggiata sul lungomare ombreggiato da alberi grandi e frondosi e curatissimo nelle aiuole, poi mi sono addentrato verso l'interno della città che però, essendo domenica, aveva tutti i negozi chiusi. La sera invece la città si è animata in un'atmosfera da carnevale popolare con tanto di luminarie, bancarelle, giostre giochi ecc. Si è così chiusa la prima giornata a Tenerife e sono andato a letto con la inconsueta sensazione di dormire nella nave ferma in porto in assenza del benchè minimo movimento quasi fossi in un albergo sulla terraferma piuttosto che su di una nave. Per il giorno successivo avevo un programma particolare e l'ho rispettato. In passato avevo visto molto di Tenerife: 3 volte al Teide, La Laguna, Puerto de la Cruz ma mi mancava la costa sud dell'isola, quella più lontana da St.Cruz, quella più calda ed assolata ed è lì che desideravo andare. Detto fatto, visto che Costa non propone quell'escursione, ho fatto da me, mi sono recato alla stazione degli autobus che dista 20 minuti di buon passo dal porto ed ho chiesto di un guagua (così si chiamano i bus) che mi portasse a Playa de las Americas e Los Cristianos. All'ufficio informazioni mi dicono che con un biglietto unico di 12 euro il bus della linea 110 è quello che fa al caso mio. Il percorso dura circa un'ora di una bella autostrada che costeggia il mare, si supera l'aeroporto e si arriva a Los Cristianos dove mi spiegano che devo cambiare bus per raggiungere dopo 5 minuti Playa de las Americas. In effetti poi mi rendo conto che le due località sono attaccate e collegate sulla costa da un lungomare. Los Cristianos è dotata anche di un porto dove vedo attraccare un traghetto. Le località mi sorprendono favorevolmente soprattutto per il clima delizioso molto più caldo e stabile di quello del versante nord dell'isola di Tenerife. La fermata del bus non è lontana dalla spiaggia che si raggiunge percorrendo deliziosi viali ben pavimentati e molto curati. Ovunque fiori, aiuole, giardini e poi...aria d'estate con gente che gira in pantaloncini ed infradito; penso con un pizzico di sadismo agli italiani torturati dalle infauste previsioni del colonnello Giuliacci sempre compiaciuto di annunciare neve e perturbazioni. Giunto in spiaggia il dilemma: mi spoglio e mi crogiolo al sole oppure giro ? Malgrado il caldo la mia curiosità di viaggiatore vince e così percorro a grandi passi tutto il lungomare di Playa de las Americas e poi quello di Los Cristianos fino al porto. Solo di ritorno mi concedo una sosta godendomi sole e brezza prima di tornare alla fermata del bus. Che dire ? Queste due località mi fanno pensare ad una minuscola Miami, saranno pure globalizzate e cementificate ma resta il fatto che godono di un clima eccezionale tutto l'anno e danno al turista una gradevole sensazione di accoglienza e confort che non sempre si trova sulle blasonate spiagge di certe nostre località italiane. Insomma ce n'è per tutti i gusti, giovani, anziani, sportivi, sedentari ed il tutto a prezzi tutt'altro che proibitivi. Un'idea soprattutto per chi vuole svernare, un'alternativa alle coste egiziane del mar Rosso non sempre del tutto sicure e certamente più estranee a noi europei a causa dei costumi islamici o una soluzione più a buon mercato rispetto all'ambito sole dei Caraibi o di lidi più ambiziosi come Mauricius, Seychelles ecc. Fattasi ora, riprendo il mio guagua per tornare a St. Cruz tutto contento per essermi finalmente levato lo sfizio di visitare due posti che mi incuriosivano. Chi sa che un giorno non ci torni per mitigare le paturnie invernali. Tornato a bordo un po' cotto di sole, mi godo quella tipica sensazione che si prova sulla pelle agli esordi dell'estate e mi compiaccio di aver cancellato sul mio viso ogni traccia di grigiore invernale. Il giorno successivo siamo a Funchal (Madera), il clima è decisamente più fresco, scendo con comodo dalla nave e girovago in tutto relax per la città che conosco poco, visto che in precedenti visite ho fatto la lunghissima estenuante escursione del giro dell'isola o comunque sono stato intruppato nell'escursione che prevedeva discesa nei cestinos e lunghe soste nei magazzini. Questa volta, invece me la godo in tutta libertà, passeggio sul lungomare e poi in centro, visito il famoso mercato dei lavradores zeppo di frutta esotica e fiori di ogni tipo e poi prendo la teleferica che mi porta in collina con un balzo spettacolare di 15 minuti, sospeso nel silenzio ad ammirare il panorama. Mentre entro nella cabina mi scattano una foto che trovo pronta al mio arrivo in cima; cedendo ad un pizzico di narcisismo l'acquisto al prezzo di 10 euro corredata da un cd sul folclore di Madera. Lì in cima visito la suggestiva chiesa di Nostra Signora del Monte posta su uno spiazzo in cima ad un'ampia scalinata da cui si domina tutto il panorama di Funchal. Serbo un ricordo molto gradevole e rilassante della mia giornata a Funchal ma non vi nascondo che, quando la nave salpa verso il giorno successivo di tutta navigazione mi prende un po' di malinconia pensando che ormai il giro di boa è avvenuto e si fa rotta sulla via del ritorno. Il giorno di navigazione trascorre senza note di rilievo. Me ne sto a lungo sul ponte respirando a pieni polmoni l'aria frizzante, al mattino in teatro il dir.di crociera presenta "La storia della Costa Crociere" ma io preferisco starmene al sole considerato che ormai la conosco quasi a memoria visto che mi è stata somministrata su Costa Mediterranea ad ottobre scorso per i 60 anni. Confesso che nei giorni di navigazione finisco coll'indulgere alla gola visto che dispongo di più tempo ed a proposito di gola anche il giorno successivo a Malaga ho neutralizzato la lunghissima passeggiata fatta sul lungomare di Malagueta con un enorme piatto di pescado fritto e cervesa gustato in un ristorantino poco distante dalla cattedrale. La giornata a Malaga è stata splendida quanto a clima, calda e soleggiata, da stare in maniche di camicia anzi senza neanche quella, visto che accaldato dopo la lunga passeggiata sul lungomare mi sono spaparanzato su una panchina in spiaggia esibendo torso nudo ed addominali anche se non sono proprio quelli di Obama. Nel pomeriggio, per alleggerire il complesso di colpa del prosaico pescado fritto e della cervesa, sforzandomi di recuperare quel po' d'intellettuale che c'è in me, mi sono recato al Museo di Picasso. A questo punto vi confesso che non so se per effetto della digestione un po' complicata dalla birra o per la mia scarsa propensione verso l'astrattismo del grande maestro in certi casi mi riusciva difficile capire quale fosse il vero motivo di certe visioni deformate. In ogni caso il museo di Picasso mi ha comunicato sensazioni alquanto inquietanti suggerendo alla mia mente il famoso binomio arte follia o genio e sregolatezza. Più tranquilla, invece la visita ai reperti archeologici fenici siti nei locali sottostanti il museo ma devo dire niente di speciale per chi è abituato ai nostri reperti archeologici. Venerdì 20 ancora navigazione; il tepore è ormai scomparso alle nostre spalle e mi fa strano vedere sulle sdraio i plaid di lana gialli e blu al posto delle solite asciugamano, però l'aria del ponte è ugualmente gradevole soprattutto nei punti riparati. Profitto del tempo a disposizione per anticipare in parte il rito della composizione bagaglio anche perchè considerato il lungo scalo a Marsiglia prima dello sbarco a Savona non mi va di guastarmi il dopo cena con i preparativi per il rientro. Marsiglia, comunque, mi regala un'altra giornata molto intensa, vissuta a tempo pieno perlustrando instancabilmente la città in tutti i suoi punti più interessanti. Malgrado sia una città che mostra talvolta qualche aspetto di degrado, a mio avviso conserva tutto il fascino di grande emporio multietnico. Ci ero gia stato ad ottobre scorso solo di passaggio, giusto il tempo di vedere il porto vecchio e di fare il percorso con il trenino turistico fino alla chiesa di Notre Dame de la Garde che domina dall'alto della collina la città; questa volta, invece, l'ho percorsa in lungo e largo: la stazione, la celebre Canabiere, la lunghissima rue de Rome con i tanti negozi di tutti i tipi, la place Castell e l'adiacente grande mercato dove si trovano generi alimentari, spezie, profumi, saponi ecc. mi sono poi rifocillato con un abbondantissimo couscous all'agnello gustato in un ristorante tunisino che si chiama la Goulette non lontano dalla Canabiere, mi ci voleva proprio un piatto sostanzioso e calorico dopo tanto camminare ecco perchè l'ho preferito alla tipica zuppa di pesce marsigliese e poi un ristorante affollato è sempre un'ottimo indizio di buona qualità. Visto poi che la crociera finiva ho dato fondo alle ultime energie allungandomi fino al castello (Fort St. Nicolas) ed al lungomare della Corniche. Infine rapido vado all'appuntamento con la navetta bus di Costa per l'ultima cena e l'ultima notte a bordo. Commiati di rito, la valigia è ormai fuori la cabina ed il rientro a casa è prossimo. Sbarco velocissimo, trasfert per Genova perfetto e coccole Costa definitivamente azzerate dal brutale impatto con la stazione di Genova Principe che mi costringe priva com'è di scale mobili ad inerpicarmi stracarico di bagaglio lungo le scale. D'altra parte è proprio per il bagaglio che mi sono rassegnato al treno visto che con l'aereo non sei mai sicuro di rivederlo. Non ve lo prometto ma se mi è possibile forse posterò anche delle foto. Per ora credo di aver gia abusato della vostra attenzione. Ciao a tutti :) .
 
Re: In 'Diretta' da Costa Marina 08/02/09

Sergio, grazie! Un bellissimo diario, interessante e molto ben scritto. Dopo la "diretta", avevo voglia di conoscere le tue impressioni e i tuoi racconti di viaggio. Ho letto con interesse la decrizione di Gran Canaria; diversi amici me l'aveva descritta come l 'isola più interessante dal punto di vista paesaggistico delle Canarie e, in effetti, dal tuo racconto sembra sia bellissima. Se riuscirai a postare delle foto, sarà interessante abbinare le parole alle immagini. Ripensandoci, mi dispiace che abbiamo dovuto rinunciare a questa crociera e scelto, in sua vece, "Isole del Sole" di novembre scorso, speriamo avremo un' altra occasione di fare questo itinerario per poter vedere Gran Canaria e La Gomera.
 
Re: In 'Diretta' da Costa Marina 08/02/09

Complimenti Sergio e mille grazie per le emozioni che mi hai fatto provare leggendo il tuo bellissimo diario , uno degli migliori letti sul nostro sito !
Aspettavo il tuo diario cosi ben scritto , con ironia , gioia ed entusiasmo , ma anche completto di informazioni utili per i crocieristi che vorrano fare quest'itinerario in futuro .
Grazie ancora .
Un caro saluto .
 
Re: In 'Diretta' da Costa Marina 08/02/09

Ciao, Sergio, bentornato e grazie per le belle parole che hai scritto su di me, nel tuo diario di crociera!!
E' stato veramente un piacere incontrarti, pranzare insieme la domenica proprio come vecchi amici, continuo ad essere convinta che la forza del nostro forum ,
oltre naturalmente al suo valore intrinseco, sia la qualità dei suoi utenti!!!!!
Un abbraccio
Ro.
 
Re: In 'Diretta' da Costa Marina 08/02/09

Grande Sergio, che gran bel diario e che ricca crociera, vissuta intensamente sia a bordo sia soprattutto a terra! E' sempre un piacere leggere le tue note, sia nella forma che nella sostanza, ce le proponi con completezza ma con sintesi e con un pizzico di ironia molto gradita.
Le Canarie meritano, in ogni stagione; io non le ho mai visitate, e dopo le tue note penso proprio che non aspetterò più tanto!
Due domande: come è andata con il mare invernale e l'onda lunga oceanica? La"due giorni" marocchina con pernottamento a Marrakesh che avevi programmato non si è potuta realizzare?
 
Re: In 'Diretta' da Costa Marina 08/02/09

Sbarco velocissimo, trasfert per Genova perfetto e coccole Costa definitivamente azzerate dal brutale impatto con la stazione di Genova Principe che mi costringe priva com'è di scale mobili ad inerpicarmi stracarico di bagaglio lungo le scale

Stessa cosa per me!! Ma da quanto tempo queste scale sono bloccate?
Uno dei brutti esempi di trasciratezza che ci riportano alla realtà..

Bellissimo diario, se potrai poi postare foto (io e te sappiamo che non è il momento.. :wink: ) sarà più bello, ma il racconto è sicuramente più che sufficiente e completo!!

Salutoni!
Manlio
 
Re: In 'Diretta' da Costa Marina 08/02/09

Gabriele C. ha detto:
Grande Sergio, che gran bel diario e che ricca crociera, vissuta intensamente sia a bordo sia soprattutto a terra! E' sempre un piacere leggere le tue note, sia nella forma che nella sostanza, ce le proponi con completezza ma con sintesi e con un pizzico di ironia molto gradita.
Le Canarie meritano, in ogni stagione; io non le ho mai visitate, e dopo le tue note penso proprio che non aspetterò più tanto!
Due domande: come è andata con il mare invernale e l'onda lunga oceanica? La"due giorni" marocchina con pernottamento a Marrakesh che avevi programmato non si è potuta realizzare?

Grazie Gabriele. Rispondo alle tue domande: per quel che posso dire la tanto paventata onda lunga non ha dato disturbo più di tanto e questo lo asserisco anche per quel che osservavo a bordo; insomma in ogni caso i famosi sacchetti non sono mai comparsi e questo per tutta la durata della crociera. Inoltre, anche nella circostanza del mancato sbarco a mezzo lance a Gomera, era più che altro il vento a farsi sentire ma non il rollio o beccheggio della nave. Riguardo invece alla 2 giorni a Marrackech mi ero prenotato ma l'escursione non si è fatta per mancanza di numero. Ciao.
 
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