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- Le bellezze di una Genova nascosta -

Questo è un meraviglioso inno a Genova. Complimenti davvero.
Inutile dire che una visita di questo tipo non possa essere fatta con uno scalo crocieristico....Genova é ideale per un we lungo, un ponte (specie in primavera), ha condizioni climatiche ineguagliabili in tutto il nord Italia.
Quindi venite a Genova, ma non come crocieristi ma come turisti!


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Questo è un meraviglioso inno a Genova. Complimenti davvero.
Inutile dire che una visita di questo tipo non possa essere fatta con uno scalo crocieristico....Genova é ideale per un we lungo, un ponte (specie in primavera), ha condizioni climatiche ineguagliabili in tutto il nord Italia.
Quindi venite a Genova, ma non come crocieristi ma come turisti!


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Ecco finalmente un genovese! Grazie Enrico!

È proprio notizia di questi giorni, una bella iniziativa in Genova : l'apertura straordinaria durante i Rolli Days di palazzi mai visti in via Garibaldi. Opportunità da prendere al volo, con la possibilità di pernottamento in una delle tante dimore storiche, e tantissime altre iniziative in città.

Genova, credetemi, non finirà mai di stupirci!
 
Di Genova non ci si stanca mai!

È una città poliedrica che si arrampica e si espande in ogni possibile angolo. Si sale, si scende, ci si arrampica ci si perde nei suoi immensi dedali. Un tessuto formato da diverse epoche sovrapposte le une sulle altre, ma che convivono molto bene tra di loro. Il bello è anche perdersi tra questi vicoli ombrosi dove, in quest'estate torrida, sono un vero toccasana poiché qui la ventilazione dà il meglio di sé. Un lunghissimo e serpeggiante corridoio che si percorre molto piacevolmente nella frescura, nella penombra e che ci riserva inaspettate sorprese.
Non si capisce come ne il perché, ma in piccolissimi spazi sorgono graziosi cortili, piazzette, chiese e palazzi sontuosi.....

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La Chiesa di San Torpete ( in foto) , fondata nel XII secolo probabilmente da mercanti pisani che introdussero il culto del santo in città, divenne presto chiesa gentilizia della Famiglia Cattaneo, che nel 1730 ne commissionò la riedificazione a Giovanni Antonio Ricca, il Giovane. La costruzione è vicina ad un'altra antica chiesa ( la prima in foto sullo sfondo del vicolo) quella dedicata a San Giorgio, primo patrono di Genova di cui si hanno notizie già dal '964. A pianta centrale con facciata curvilinea, poi rifatta in epoca neoclassica. Ambedue sorgono nella Piazzetta San Giorgio, già sede del mercato nel XI secolo.


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A volte sono talmente incastrate nel tessuto urbano che resta molto difficile, anche dopo attento esame a tavolino, trovarle!
Di queste poco sopra, solo un'immagine vista dall'esterno e senza possibilità di visita, né di capirne gli orari di apertura....non esistono, restano chiuse...un vero peccato. Proseguendo oltre, il nostro intento è di raggiungere Porta Soprana e lo faremo aggirando un altro gioiello anch'esso chiuso!!

La Chiesa di San Donato.

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È il secondo anno consecutivo che ritento l'impresa, ma anche questa volta ( malgrado gli orari postati nel loro sito che la dichiarava aperta) mi è andata male. Perennemente chiusa e me ne daranno conferma gli esercenti nei palazzi limitrofi.

Piazza San Donato si trova poco avanti a Piazza Ferretto, dove si staglia l'omonimo palazzo che presenta una facciata dipinta della fine del XVII secolo. Mi dicono che l'interno è un tripudio di una ricca decorazione settecentesca...ma, me lo posso solo immaginare.
San Donato invece è una chiesa del XII secolo ed è tra le più notevoli testimonianze del romanico genovese. Caratteristica risulta la torre a pianta ottagonale a tre ordini di aperture. Il portale che si apre sulla facciata è originale a " strombi" con arco spezzato e architrave di reimpiego, mentre il rosone, il protiro e le monofore sono il risultato di un restauro del XI secolo.



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Il campanile e alcune immagini laterali della chiesa dove spicca una bella edicola dedicata alla Vergine con il Bambino in pietra.



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continua.....
 
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Raggiungiamo Porta Soprana aggirando la Chiesa di San Donato e arrivando in Piazzetta delle Erbe, nome alquanto suggestivo. Sarebbe stata una bella piazzetta con la fontana, circondata da case di impronta tipicamente ligure ma il commercio ha fatto il resto. Occupata all'inverosimile da tavolini, ombrelloni e berso' dei ristoranti e locali commerciali in affaccio tanto che nemmeno oso fotografare. Peccato poiché nella ricerca di quest' itinerario mi ero fatta un film leggermente diverso...

Imbocco la ripida salita , detta " salita del Priore", fortunatamente ombrosa. Porta Soprana si trova proprio alla sommità di questa arrampicata.

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Porta Soprana e la cinta muraria del XII secolo, la si individua a sinistra delle torri verso via del Colle.
Vennero edificate tra il 1255 e il 1161 sul tracciato delle mura del IX secolo per difendere la città dall'imperatore Federico I, detto il Barbarossa. La porta, costruita su un preesistente varco, segnala l'ingresso da levante e deve il suo nome( Superana) alla posizione rialzata rispetto alle altre cinque porte della città, delle quali oggi rimane la simile: porta del Vacca.
La porta perse funzione difensiva con la costruzione della nuova e più ampia conta muraria del XIV secolo. Fu quindi propriamente incorporata in edifici abitativi della quale venne liberata in più interventi di restauro intrapresi tra il 1882 e 1937.

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Porta Soprana è anche detta porta di Sant'Andrea, poiché sorgeva in prossimità dell'omonimo monastero delle Benedettine, abbandonato nel 1794 e demolito nel 1904, il cui chiostro romanico è stato in parte ricomposto su Vico Ponticello, la scalinata che porta in via Dante

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.... continua...
 
Accanto al chiostro si trova la cosidetta Casa di Cristoforo Colombo, in realtà un edificio della fine del XVII secolo, costruito sui resti di uno più antico distrutto nei bombardamenti del 1684, da parte dei francesi e ritenuto la casa natale del celebre navigatore. Alcune foto del sito...in realtà si poteva anche entrare per visitarla anche se veramente angusta e con una fila di americani in coda.

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dopo le foto di rito, via verso la Cattedrale, punto nevralgico di ritrovo nel centro storico da cui intraprendere nuove esplorazioni. Durante il percorso mi sento sovrastare in tutta la sua potente verticalità la Genova fatta di case apparentemente tutte uguali e dagli inconfondibili colori tipicamente liguri....questa è una delle cartoline che conserverò nei miei ricordi...


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Prima di arrivare alla Cattedrale vi voglio segnalare una chiesa che vale la pena di visitare.

Chiesa del Gesù o dei Santi Andrea e Ambrogio.



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L'edificio sorge nell'area in cui, tra il 568 e il 641 furono costruite la chiesa di Sant'Ambrogio e la residenza dei vescovi milanesi sfuggiti all'invasione longobarda. La chiesa fu concessa alla Compagnia del Gesù nel 1382 e riedificata a partire dal 1589, grazie al finanziamento del padre genovese Marcello Pallavicino che la edificò al Nome di Gesù. Il progetto si deve all'architetto e pittore gesuita Giuseppe Valeriano, autore anche della chiesa del Gesù Nuovo a Napoli. Dopo la soppressione della Compagnia la chiesa fu utilizzata come carcere e poi concessa ai preti che la intitolarono a Sant'Ambrogio, cui poi fu aggiunto, nel 1813, Sant'Andrea. Agli inizi del Novecento, in occasione dei lavori di sistemazione della vicina piazza De Ferrari vennero costruiti il campanile in forme neobarocche e alcuni edifici adiacenti. La conseguente ostruzione di diverse aperture ha modificato l'illuminazione dell'interno che, ad aula unica con cupola centrale e pilastri che definiscono sei campate laterali a cupolette, rispondendo all'esigenza della compagnia di uno spazio liturgico collettivo.



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Internamente coperto di pregiati rivestimenti marmorei policromi, presenta una ricca decorazione di stucchi dorati e un ciclo di affreschi notevoli raffiguranti Storie di Cristo e della Vergine di Giovanni e Giovan Battista Carlone. Sull'altare Maggiore si trova la Circoncisione di Pieter Paul Rubens, voluta dallo stesso Marcello Pallavicino sul modello del medesimo soggetto scelto dalla compagnia del Gesù per la chiesa del Gesù di Roma. Tra le notevoli pale d'altare commissionate dalle famiglie nobili genovesi cui fu concesso il patronato sulle cappelle, spiccano capolavori quali Sant'Ignazio guarisce un'ossessa sempre di Rubens, l'Assunzione di Guido Reni, la Crocifissione di Simon Vouet, pittore francese di influenza caravaggesca e altri capolavori......come dico sempre: non serve andar per musei , le chiese italiane sono musei alla portata di tutti.


Qualche scatto e se vi trovate nei paraggi, una visita merita!

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Rubens.


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Vi lascio un video in cui potrete ammirare meglio la splendida opera marmorea della Natività.






....ora si prosegue verso la Cattedrale....
 
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La Cattedrale di San Lorenzo





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Cattedrale dedicata a San Lorenzo, alla quale fu conferito il titolo di Cattedrale nel IX secolo, poichè più sicura di San Siro, rimasta fuori dalle mura della prima cinta muraria difensiva. Agli inizi del XII secolo risale la sua riedificazione in stile romanico nelle forme che ancora oggi si possono ammirare. All'inizio del XIII secolo, maestranze francesi conferirono alla chiesa l'aspetto gotico, intervenendo nel primo ordine della facciata e intorno a volte e costoloni interni. la parte superiore della facciata, con bifore e quadrifore si debbono a maestranze locali che ripresero i lavori alla fine del duecento. la torre sinistra, come potete vedere, è rimasta incompiuta e presenta una loggia del 1445, resa recentemente praticabile, quella di destra, ossia il campanile, venne conclusa nel 1522. Un bel rosone ottocentesco abbellisce la facciata, il fianco sinistro della chiesa si affaccia sulla piazzetta San Giovanni il Vecchio, che prende il nome dall'antico Battistero medievale che qui sorgeva, sulla porta si ammira il rilievo con il Battesimo di Cristo.


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Benedetto Antelami è l'autore dei magnifici leoni stilofori alle estremità della facciata. Anche l'interno rispecchia le diverse fasi costruttive dell'edificio. Dopo l'incendio che nel 1200 lo distrusse, vennero sopraelevate le navate e realizzati il paramento a liste bianco e nero e il falso matroneo. Nel secondo 500 le navate furono voltate a botte, fu sostenuto il tiburio con la grande cupola. Nella navata di sinistra si apre la cappella di San Giovanni Battista, principale patrono della città, realizzata tra il 1450, 1460 dal lombardo Domenico Gagini allievo del Brunelleschi, per accogliere le ceneri del Santo portate a Genova. La scoperta di questa chiesa è molto particolare e sebbene l'aspetto interno risulta austero di sicuro cela molteplici bellezze....anche di oreficeria tardogotica come la Croce degli Zaccaria, reliquiario bizantino della Vera Croce, il Sacro Catino, per secoli venerato come reliquia dell'Ultima Cena e la quattrocentesca Arca Processionale di San Giovanni Battista, capolavoro dell'oreficeria tardogotica europea.


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.....continua.....
 
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Oriana, ti confesso che anche le mie conoscenze di Genova erano limitate all'Acquario, al Porto Antico,visitato in maniera dettagliata, alla casa di Colombo.......
adesso tu hai arricchito le mie conoscenze, con un lavoro che denota passione e conoscenza, semplicemente straordinario!
 
Ciò di cui vi ho appena descritto fa parte dei percorsi più o meno conosciuti e fruibili a tutti, ma Genova nasconde nel suo tessuto molte altre peculiarità. È bene pianificare i percorsi con punti di riferimento poiché è facile confondersi nel labirinto dei vicoli del centro storico e vi assicuro che neppure Google Maps riesce a raggiungervi ...a volte il campo manca totalmente tra quei vicoli!!

Durante il lungo periodo in cui il Covid ci ha bloccato nelle nostre case, mi sono riservata di compiere uno studio su ciò che questa città offre e ogni qualvolta trovo l'opportunità, aggiungo una piccola tessera al mio mosaico. Vi ho già parlato all'inizio di questo racconto dei Palazzi dei Rolli , i primi visti molto belli...anzi da lasciare senza fiato, ma....ne esistono altri , di cui poi vi spiegherò.... Quello di cui vorrei parlarvi è della ricchezza delle Chiese di Genova: povere fuori ma dentro un tripudio di ricchezza. Bene, queste chiese, alcune di queste, sono Chiese sovvenzionate la cui costruzione è stata voluta dagli stessi Signori che occupavano i Palazzi nobiliari antichi. Ecco il perché della grande ricchezza nelle decorazioni interne e l'esistenza di vere e proprie cappelle nobiliari all'interno delle stesse.

Ve ne voglio svelare alcune...le prime che son riuscita in questa estate a vedere...

Partiamo per comodità da Piazza della Cattedrale di San Lorenzo. Recatevi nell'adiacente piazza De Ferrari...quella con la bella fontana al centro, passate Palazzo Ducale e in direzione di Piazza Fontane Marose, ma non la dovete raggiungere, poco dopo l'edicola , infilatevi nel primo vicoletto in discesa, una bella discesa ripida : siete nel Vicolo San Matteo.

Dopo pochi metri vi ritrovate in un piccolo slargo dal sapore medievale...

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Siamo innanzi alla Chiesa di San Matteo. Leggermente sopraelevata nella minuscola piazzetta.

Tutt'ora Chiesa gentilizia dei Doria, famiglia che nella piazza aveva la propria consorteria. San Matteo fu fondata nel 1125 da Martino Doria. Nel successivo rifacimento in forme gotiche (1278) rimane la facciata tripartita a strisce bianco nere che reca un busto imperiale romano, un sarcofago con l'allegoria dell'autunno, sepoltura di Lamba Doria. Nella lunetta del portale un mosaico medievale raffigurante l'apostolo protettore della casata. L'interno fu rinnovato nel XVII secolo da Andrea Doria che fece realizzare sotto il presbiterio, la cripta con la propria tomba.

A sinistra della chiesa, contemporaneo alla fase gotica, venne eretto Palazzo Branca Doria, che rivela in facciata il grande arco del portico medievale; alla ristrutturazione quattrocentesca risale l'atrio con lo scalone. Seguono Palazzo Domenica ciò Doria, che conserva un portico a tre arcate; Palazzo Quartara, già Doria, con un bel portale ornato da una sovrapporta raffigurante San Giorgio e il drago e Palazzo Lamba Doria, donato al Comune per la vittoria su Venezia a Curtola, con portico a quattro arcate si pilastri ottagonali. Il Palazzo di Andrea Doria donato dal Comune all'Ammiraglio come ricorda l'epigrafe sopra il portale con loggia angolare al secondo piano.

Qualche immagine relativa alla zona...

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....continua
 
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La chiesa e la piazza di San Matteo sono un viaggio nel tempo, sbucando da un caruggio si spalanca il prezioso scrigno dei Doria. L'abbraccio intenso dei colori, i materiali e le forme gotiche dei palazzi ti avvolgono e ti danno la sensazione che qui il tempo si sia fermato e che da un loggiato si possa affacciare un gentiluomo..... chissà magari un Doria...in abiti medievali.

Qualche particolare della facciata che se pur semplice è ricca di simbolismi scolpiti nella pietra....


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Un particolarissimo fregio...

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L'interno è a tre navate e mostra un'originale commistione rinascimentale tra la splendida decorazione rinascimentale e gli elementi gotici. Fu la Gloria di Andrea Doria a fare sì che a metà del cinquecento l'interno della chiesa venisse completamente rinnovato eliminando la separazione tra navate e transetto. Lungo tutte le navate si sviluppa una ricca serie di affreschi e stucchi cinquecenteschi.

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Importanti gli affreschi e le sculture lignee di cui è ricca.

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La cripta sotto l'altare maggiore ospita la tomba di Andrea Doria. Agli appassionati di musica non può sfuggire il pregevole organo a canne barocco.

Una curiosità.
Perché la chiesa è dedicata a San Matteo?

San Matteo era un gabelliere, cioè un esattore delle tasse, proprio come i Doria, che per questo ne fecero il proprio patrono. Nel 1132 gli consacrarono la chiesa romanica che il benedettino Martino Doria aveva fondato nel 1125, come propria chiesa gentilizia.
 
Grazie per le immagini e le spiegazioni. Amo questa città!
Grazie Tiziana! Mi è bastata una prima volta e me ne sono innamorata. Appena posso ci vado perché ha veramente tantissimo da offrire al di là dei soliti stereotipi a cui è legata che seppur belli ed interessanti " tolgono" un po' di visuale a ciò che in realtà ha di bello da offrire questa città.
Grazie ancora!
 
Nel mio girovagare per Genova, non ci si può non imbattere in questa Piazza, ci si arriva a volte quasi per caso, come è capitato a me.


Piazza Banchi.


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Situata a ridosso del più importante scale portuale cittadino, fu l'antica sede del mercato del grano. In seguito di ribattezzata piazza " dei banchi" per la presenza dei banchi dei cambiavalute posizionati sotto i portici dei vari palazzi.

La piazza fu devastata da un terribile incendio nel 1398 e solo nel Cinquecento fu completato il restauro dei suoi edifici, che include la costruzione di una Loggia dei mercati su progetto di Andrea Ceresole detto il Vannone, destinata a dare una sede coperta ai banchieri e ai cambiavalute operanti in zona.

Dal 1855 divenne la sede della prima Borsa Merci e Valori in Italia.


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A destra della Loggia la Chiesa di San Pietro in Banchi, esempio unico di edificio religioso situato sopra ad esercizi commerciali in una commistione fra sacro e profano. La chiesa fu edificata grazie ai proventi derivanti dalla vendita degli spazi adibiti ad esercizio commerciale, dando luogo ad un compromesso tra la volontà della famiglia Lomellino, che voleva destinate l'area ad uso commerciali, e il desiderio della popolazione che voleva erigere una chiesa per adempiere ad un voto.




La Chiesa di San Pietro in Banchi




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La struttura attuale risale alla fine del Cinquecento, quando fu costruita nel luogo dove secoli prima già sorgeva un' edificio religioso. L'antica chiesa venne chiamata San Pietro della porta, perchè accanto ad una delle porte della cinta muraria carolingia, secondo alcune fonti sarebbe stata costruita nel IX secolo sul sito di un antico tempio pagano.




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Sopraelevata sul piano della piazza, la chiesa si presenta a pianta centrale con la cupola e tre dei quattro campanili presenti nel progetto originario. E' costruita su un basamento che ospita negozi e magazzini. La facciata è caratterizzata da un porticato a tre arcate con volte a crociera affrescate e da due piccoli campanili ai lati. E' raccordata alla piazza da uno scenografico scalone. La decorazione della facciata, mai completata, fu sostituita da motivi architettonici affrescati. I restanti prospetti sono totalmente privi di decori e conservano l'intonaco rustico colorato con tinte neutre.

La chiesa è sormontata da una grande cupola ottagonale rivestita di scaglie di ardesia e da un campanile, più grande dei due presenti sulla facciata, sul lato posteriore.
L'interno è rivestito in marmo bianco con un unica navata e quattro piccole cappelle, un abside molto profonda e un breve transetto, è riccamente decorato con bellissimi stucchi. Le decorazioni raffigurano le Storie della Passione, la SS. Trinità e la Consegna della chiavi a San Pietro.

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Altra graziosa piazzetta che vi segnalo è Piazza delle Scuole Pie, non molto distante dalla precedente e anch'essa molto angusta e ben nascosta nell'intricato tessuto urbano. Sul fondo della piazza una bella chiesa, ma purtroppo come altre, trovata ripetutamente chiusa.


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....continua.
 
Chiesa di Santa Maria Maddalena



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Un po' difficile da trovare ma prima di entrare nei tortuosi meandri del ventre di Genova, scendendo un vicolo che parte da Via Garibaldi, la cosiddetta Strada. Nuova, che raccoglie i musei, ci si imbatte in quel mondo oscuro raccontato in musica da Fabrizio de André....poeta della musica , le sue" graziose" le " Maddalene" hanno sede in questi vicoli oscuri. Tanto oscuri ma che non hanno con la loro nomea, oscurato la bellezza sfolgorante di un autentico e unico gioiello di epoca barocca.....

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Una luce fulgida di ori e colori che abbaglia colui che ne varca la soglia.

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Si trova su via della Maddalena, un tracciato medievale rimasto quasi intatto nei secoli, sorto sulla linea di un percorso romano. La chiesa di Santa Maria Maddalena è di antica fondazione ( XI sec.), ricostruita per i padri Somaschi nel 1586.; Il portico d'ingresso è più moderno ( 1911) rispetto alla datazione della chiesa, ospita 5 statue del XIV sec.della precedente struttura. L'interno è decorato dal fiorentino Sebastiano Galeotti.

Purtroppo la ristrettezza della zona ( la minuscola piazzetta) in cui vi è l'ingresso, non mi ha consentito di fare di meglio ..questa è l'immagine.

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La chiesa si presenta con una facciata preceduta da un portico aggettante, aperto sulla piazzetta tramite una cancellata, da qui centralmente l'ingresso principale. Il registro superiore del corpo aggettante tripartito verticalmente presenta due nicchie laterali ed è caratterizzato da una ricca decorazione in stucco e termina con una copertura a terrazzo protetta da una balconata.


Internamente la chiesa è organizzata su una pianta longitudinale con transetto e suddivisa in tre navate da colonne binarie. All'incrocio tra navate e transetto si imposta una cupola su un tamburo finestrato che porta luce soffusa all'interno... un'autentica chiesa in perfetto stile barocco.

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Facendo un passo indietro in un vicolo in prossimità del porto e vicino a Piazza Banchi, un altro piccolo gioiello: Chiesa di San Luca nell'omonima via.


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Autentici tesori d'arte. Queste ultime che ci hai descritto somigliano ad alcune chiese barocche nel centro di Roma...
Queste chiese sono frequentate, si tengono funzioni? Sono sempre aperte, o a orari limitati?
 
Autentici tesori d'arte. Queste ultime che ci hai descritto somigliano ad alcune chiese barocche nel centro di Roma...
Queste chiese sono frequentate, si tengono funzioni? Sono sempre aperte, o a orari limitati?
Sono parrocchie e quindi sono aperte.

Si è vera la tua affermazione, belle così le ho viste solo a Roma. Ne ho altre due da mostrare ma credimi, ce ne sono tantissime. Ho stilato una mappatura e piano piano andrò a vederle, alcune di queste entrano nel patrimonio dei Rolli perché appartenenti alle famiglie dell'aristocrazia genovese ed è per questo motivo che abbondano di ricchezze e sfarzosità equiparabili ai loro Palazzi .
 
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