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- Le bellezze di una Genova nascosta -

Oriana ,ho ammirato le foto e letto attentamente e piacevolmente le spiegazioni, i cenni storici ( quelli che prediligo), adesso Genova per me è tanto altro!
 
Oriana ,ho ammirato le foto e letto attentamente e piacevolmente le spiegazioni, i cenni storici ( quelli che prediligo), adesso Genova per me è tanto altro!
Il td è finalizzato anche per fare conoscere ciò che magari non si conosce a fondo o che non si sa come raggiungere. A volte spaventa un po' l'entrare in una città nuova, in secondo luogo...me ne sono innamorata e quindi perché non condividerla anche a voi? Se ci sono riuscita, ne sono felice.

Grazie!
 
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A conclusione del mio percorso attraverso le chiese, abbazie e piccole cappelle della città, due piccoli ma grandi per eccellenza, gioielli...sempre appartenenti al grande patrimonio artistico e culturale delle grande famiglie che hanno in questo modo dato lustro alla città.

La chiesa dedicata a San Siro.

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Nascosta anch'essa nell'intricato dedalo di vicoli, non presenta all'estero particolarità tali da invogliare chi passa...un po' defilata e se vogliamo anche poco segnalata rispetto allle altre chiese. In un vicolo buio in discesa non ci si aspetta una volta varcata la soglia, di trovare veramente lustro per gli occhi, né ci rappresenta una tale grandezza , da fuori pare una chiesa minuscola, povera....

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La sua storia non è dissimile ad altre.
Eretta nel IV secolo sull'area di un antico cimitero cristiano , al di fuori della cinta muraria medievale, la basilica fu intitolata ai Dodici Apostoli, mentre la successiva dedicazione a San Siro ( uno dei primi vescovi di Genova) , risale al VI secolo. Fu attorno all'anno 1000 che il vescovo affidò la chiesa ai Benedettini, da qui deriva il titolo abbaziale. Dopo un periodo di crisi , nel 1500 fu affidata ad un secondo ordine: i Teatini. Si impegnarono in una totale ristrutturazione dell'edificio; della chiesa precedente rimane il fonte battesimale del 1445. Un incendio distrusse l'ala meridionale e quindi venne ricostruita questa parte dell'edificio e del convento attiguo, con chiostro e giardini annessi. Non si conosce con certezza chi progettò il nuovo edificio ma alcuni studiosi ipotizzato o Andrea Ceresola detto il Vannone.

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La nuova chiesa si presentò come una novità nel panorama architettonico genovese per l'utilizzo di colonne binate a scansione ritmica dello spazio che conferisce grande capacità nello spazio per radunare un gran numero di fedeli.
La cupola è posta all'intersezione del transetto permette alla luce di penetrare attraverso grandi finestroni e assieme alle altre finestre poste sull'asse longitudinale e nell'abside, aiutano a porre in risalto la decorazione pittorica e in marmo realizzata dai più importanti artisti genovesi del momento che affrontarono i grandi temi devozionali legati alle Storie di San Siro e San Pietro.

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Il secondo gioiello di cui vi anticipavo è veramente unico e difficile da trovare nell'intricato dedalo dei vicoli, ma si sa, i gioielli si celano ... È una tra le più antiche chiese cattoliche di Genova.

Situato in Piazza delle Vigne e non molto distante dalla Maddalena è la Chiesa di Santa Maria delle Vigne.
Situata fuori dalla primitiva cinta muraria di epoca carolingia, in quello che oggi è il cuore del centro storico.


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La Basilica è considerata il più antico Santuario mariano di Genova. Pare che una cappella intitolata alla Vergine fosse stata edificata in questo luogo, a seguito di una apparizione mariana. Sul sito di questo primo edificio sacro, fu costruita la chiesa chiamata Santa Maria delle Vigne, perché situata al centro di una zona esterna alle mura coltivata a vigneti. Il podere apparteneva a Idone Visconte del Comitato genovese della Marca obertenga, che lo cedette al figlio il quale promosse la costruzione della chiesa. Il borgo sorto attorno alla chiesa stessa nel XII secolo fu inglobato al borgo di San Siro, nel tessuto urbano della città che andava via via estendendosi al di fuori della cinta muraria carolingia.

Numerosi rifacimenti ed ampliamenti vennero fatti nel corso dei secoli trasformandone anche il suo interno in stile puro barocco, dove parte delle famiglie nobili, che all'interno edificarono le proprie cappelle e altari laterali arricchiti da dipinti e sculture, ne accrebbero la bellezza.

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Solo attorno al 1820 la Chiesa ebbe una nuova facciata marmorea in stile neoclassico, quella che oggi vediamo, da tale data l'edificio non ha subito modifiche.


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Originariamente in stile romanico delle cui tracce possiamo vedere nel campanile, aveva all'origine il tetto a capriate a vista ( copertura a capanna); con la riedificazione seicentesca è stata realizzata la volta a botte della navata centrale, sotto a quella in origine a capriate, l:apertura di finestroni e la costruzione della cupola al posto del tiburio romanico in origine. Gli affreschi delle volte raffigurano la Gloria di Maria e sull'altare maggiore una delle più belle statue che ho mai visto: la Madonna sorretta da figure d'angeli.





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Queste sono in piccola parte le Chiese del Patrimonio dei Rolli che vi invito a tenere in considerazione per un prossimo scalo a Genova...che, ripeto non è solo Acquario.




Ci spostiamo ora in una via di autentici tesori....credo che tutti voi la conosciate, è la via dove sono concentrati il maggior numero dei palazzi dei Rolli. Patrimonio Unesco.


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Molti di questi palazzi ho avuto il piacere di visitare e ve ne ho dato testimonianza, oggi ne avevo in programma quattro, ma come al solito sebbene sui loro siti figuravano aperti con tanto di orario, la verità è amara e con mio grande disappunto ( sia verbale con le addette alla biglietteria, sia recensito negativamente e direttamente sul loro sito)li ho trovati chiusi!!.... abbiamo in parte visitato ciò che si poteva e solo di uno, con l'accompagnamento di una gentilissima addetta, anche internamente.



Una carrellata di foro e appena posso...continuo....




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Leggiadria, leggerezza, bellezza.......sono solo poche definizioni rispetto ciò che regalano le Vie dei Tesori dei Rolli.

L'itinerario della Superba, la Genova rinascimentale e barocca dei suoi magnifici palazzi gentilizi. Le strade direttrici disegnate dall'oligarchia al potere tra il 500 e 700, come e non propri quartieri di magnificenza della nobiltà. Dal 2006 Genova, proprio per questi palazzi è inserita nella lista Patrimonio mondiale Unesco. Questa rete di strade nuove, riconosciute uniche di questo genere, progettate nell'ambito di veri e propri piani urbanistici, che hanno saputo mantenere la loro connotazione nei secoli. Di alcuni, Palazzo Bianco, Palazzo Rosso, Palazzo Tursi, Palazzo Spinola ve ne ho ampiamente parlato all'inizio di questo td. Altri ve ne sono e questi sono collocati lungo l'asse delle Strade Nuove, tra la cinquecentesca via Garibaldi e la seicentesca via Balbi, ma anche in via Lomellini e nell'area dei Doria in Piazza San Marco.


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Palazzo Nicolosio Lomellino, cinquecentesco edificato dai Lomellino poi passato alla famiglia Pallavicini, ai Raggi ed infine al barone Podestà, nella seconda metà dell'800: Nella storia le varie ristrutturazioni hanno portato a sostanziali modifiche all'interno; ai giorni nostri altri interventi hanno portato alla luce affreschi notevoli di Bernardo Strozzi. Un palazzo inaspettato tenuto conto che siamo nella centralissima Genova, al suo interno si svela uno dei più bei giardini segreti affascinante nel suo svelarsi, con statue, piante, grotte e acque scroscianti. Si visita solo su prenotazione.


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Palazzo Carega Cataldi.




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Costruito alla fine del XVI secolo per Tobia Pallavicino da Giovanni Battista Castello, detto il Bergamasco ed altri, è oggi sede della Camera di Commercio di Genova. edificato tra il 1558 e 1561, inizialmente era una struttura cubica di due piani con un giardino nella parte posteriore, ma tra il 1710/14, fu sopraelevato e rifatta totalmente la facciata.
Notevolissima la galleria dorata dell'edificio affrescata con episodi tratti dall'Eneide, dorata e dotata di specchi, squisito esempio di rococò.


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Il piccolo cortiletto interno ora coperto e inglobato nella struttura , diventa un grazioso giardino d'inverno.


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La magnifica sala ovale di rappresentanza con affreschi e stucchi dorati.

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Persino il tavolo era in specchio, per permettere ai commensali di godere della vista del soffitto...


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Grazie Oriana per il "racconto", pensa che io Genova la "conosco" solo scolasticamente o essendoci passato in autostrada.
 
Penso che se fossi chiamato a partecipare ad una riunione di lavoro nella sala di rappresentanza del Palazzo Carega, non sarei di grande aiuto nè farei molta attenzione ai vari interventi...!😀
 
Sono milanese ma vivo in Piemonte,Genova fa parte della mia vita,
quasi tutte le settimane faccio un salto in questa città
Lei...riesce sempre a stupirmi!
Interessante e ben fatta questa pagina.Grazie.
 
Genova è sempre una continua scoperta, più cerchi e più trovi e anche quando non cerchi qualcosa di preciso ti sa stupire in egual modo semplicemente con i suoi colori, le sue vedute dall'alto, i suoi spicchi di cielo che vedi dai suoi vicoli semplicemente guardando all'insu'.

Penso che se fossi chiamato a partecipare ad una riunione di lavoro nella sala di rappresentanza del Palazzo Carega, non sarei di grande aiuto nè farei molta attenzione ai vari interventi...!😀
Avrei avuto anch'io il tuo stesso atteggiamento 😄, non puoi non guardarti attorno!

A proposito di questa visita, devo dire inaspettata in quanto sapevo per certo che essendo una sede istituzionale , solo in determinate occasioni è visitabile. Entrando però ho chiesto alla gentilissima addetta in reception quali erano le modalità di visita per potervi partecipare. Con mia grande sorpresa si è offerta di guidarmi nella visita di alcuni ambienti, con qualche nozione informativa scusandosi di non essere una guida turistica. Ho apprezzato molto il suo gesto e da suo suggerimento cercherò di tornare in occasione della visita guidata per poter vedere altri ambienti, tra cui una bellissima cappella che raramente viene aperta al pubblico.
 
Palazzo Doria Gio.Battista Spinola.

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Commissionato dai due fratelli Gio.Battista e Andrea Spinola, fu edificato tra il 1563 e 1567, passando nel 1723 alla famiglia Doria che ancora lo possiede. Venne sopraelevato di un piano tra il 1791/97, fu rimodellata pure la facciata con le attuali decorazioni in stucco; si possono visitare solo l:atrio, il cortile e le scale. Nell'atrio dal soffitto scende una bella e grande lanterna sormontata da un'aquila che compare nello stemma di famiglia.


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Palazzo Spinola Angelo Giovanni.

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Questo palazzo si iniziò a costruire nel 1558, su uno dei lotti più prestigiosi e venne ampliato fino al 1576. Possedeva uno scenografico giardino terrazzato sulla collina del Castelletto, andato poi distrutto per la realizzazione della galleria di P.zza Portello.


Ha un atrio molto imponente con affreschi che ricordano i vari membri della famiglia Spinola, è l'unica residenza di Strada Nuova rimasta di proprietà dei committenti. Oggi è sede di una importante banca internazionale. È visitabile solo il suo grande atrio.


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continua....
 
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Palazzo del Principe, villa di Andrea Doria



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Decentrato rispetto agli altri palazzi menzionati, questo è in posizione decisamente ottimale: sul mare.
Non potrete di certo non averlo visto ci si passa davanti per arrivare agli imbarchi.

Proprietà privata ma aperto al pubblico dal 1995, l'edificio fu edificato per volontà del grande ammiraglio genovese Andrea Doria tra il 1528 e 1530, immediatamente fuori dalla cinta muraria del XVI sec. In origine aveva accesso diretto sul mare e attorniato da splendidi giardini, conservati solo nella posizione a sud, che si estendevano su tutta la retrostante collina.
La decorazione fu affidata al pittore fiorentino Pietro Bonaccorsi allievo di Raffaello, si concluse quando l'imperatore Carlo V, venne ospitato a palazzo. Nel 1560 la dimora passò all'erede Giovanni Andrea, che fece costruire due ali a levante e a ponente, affidando la decorazione allo stuccatore di Urbino, Marcello Spazzo.


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Il ciclo di affreschi del Bonaccorsi seguono i modelli di eleganza tipici del manierismo romano, diffuso nelle più colte corti italiane. Sulla volta dell'atrio i trionfi del Generale Romano Lucio Emilio Paolo, liberatore della Liguria dai Galli, omaggiano Doria. Salendo lo scalone si incontrano la coppia degli eroi con gli antenati Doria, vestiti all'antica Roma, a seguire i due saloni di rappresentanza uno dei quali conserva la nota Caduta dei Giganti, soffitto affrescato da Giulio Romano nel Palazzo Te a Mantova. Tra la serie di ambienti con volte a riquadri, stucchi e grottesche, la bella Sala delle Metamorfosi, con la raffigurazione ovidiana degli Amori di Giove.


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Della fase cinquecentesca, tra gli altri , i dipinti di Sebastiano del Piombo con il ritratto di Andrea Doria. di pregio sono i mobili e gli arredi in legno intagliato e dorato e la serie di Arazzi con episodi della Battaglia di Lepanto.



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Il giardino


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Il mare e il suo legame con le più importanti famiglie aristocratiche genovesi nel periodo d’oro della Repubblica El Siglo de Los Genoveses: questo è il tema portante della prossima edizione dei Rolli Days. Per il principale evento culturale della città, che taglia il traguardo dei 15 anni, apriranno più di 30 palazzi del centro storico, all’interno del sito UNESCO Le Strade Nuove e il Sistema dei Palazzi dei Rolli, affiancati dalle ville suburbane del Ponente: i quartieri di Sampierdarena, Cornigliano, Pegli e Voltri vedranno le loro dimore più belle accogliere migliaia di visitatori. Non solo: in via eccezionale, l’edizione numero 15 dei Rolli Days vedrà l’apertura di tutti e 12 i Palazzi che si affacciano su via Garibaldi-Strada Nuova.








L’appuntamento è dal 28 aprile al 1 maggio 2023!
 
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