capricorno
Super Moderatore
L'ultimo soffio di vita ....: Pompei
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" Stiamo per iniziare un viaggio tra alcuni dei luoghi più affascinanti della storia, dell' archeologia del pianeta : Pompei, Ercolano, Stabia , molto diversi ma accumunati da un unico destino che li ha bloccati nel tempo.
Un viaggio indietro nel tempo, di tanti secoli fino a quel giorno .....
Giorno in cui il vulcano è esploso, questa immensa colonna che è salita in cielo visibile proprio da questa e queste strade dove oggi cammino sul basolato, lo stesso che è stato percorso da tantissima gente che scappava in preda al panico...certa, o forse no...di sfuggire al tremendo destino.
Cominciava così l'ultimo giorno, ma soprattutto l'ultima notte di Pompei...."
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Pompei non è una città fantasma, tutto ciò che si vede attorno in realtà parla di vita, una vita di 2000 anni fa che il tempo ha cristallizzato, permettendo di giungere fino a noi intatta di ciò che fu il suo ultimo alito di vita....
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Proviamo ad immaginare...
"È quasi sera e un via vai di uomini e donne che passeggiano, scherzano, ridono , entrano nelle taverne, nelle case ..un po' come avviene ai giorni nostri...tante vite, vicende intrecciate che traspaiono da queste rovine."
Ci sono testimonianze di ciò che avvenne?? ...Si!
Plinio il Giovane ci ha tramandato ciò che vide...il suo vissuto.
Nipote di Plinio detto il Vecchio per distinguerlo. Plinio il Vecchio era un ammiraglio a capo della flotta romana più potente con sede a Miseno. Quando tutto ebbe inizio Plinio il Giovane aveva poco più di 17 anni, era a Miseno e assistette a tutto....avremo modo più in là di incontrarlo con la sua testimonianza .
Torniamo a Pompei...la città più viva delle città morte.
" La sera che precede l' eruzione , mancheranno si e no 13/14 ore al cataclisma, le strade erano animate da persone che rientravano a casa. La tipica animazione serale che precede la quiete notturna. Le persone di allora erano molto simili a noi, italiani dell' epoca con una statura leggermente più bassa. Erano più piccoli di noi e l'età della società presente in Pompei, era decisamente più giovane da ciò che oggi si riscontra nella media nazionale italiana. Era una città che però presentava tanti problemi: erano preoccupati per i terremoti continui.
Il Vesuvio non lo conoscevano per nulla, non sapevano della capacità letale che possedeva nelle sue viscere...era un monte, molto verde, boschivo che dava immense possibilità di caccia...ma stranamente per tutta quella giornata chi rientrava dalle battute di caccia, lamentava l'assenza più completa di selvaggina, anche gli uccelli erano spariti....seconda problematica: l'acqua.
Le fontane di cui la città era fornita , erano completamente all' asciutto, vuote.... così come le terme non potevano essere utilizzate, non c'era acqua.
Era una città in crisi, la mancanza di acqua aveva cambiato le abitudini, i lavori stessi di ristrutturazione delle case danneggiate dal tremendo terremoto del 62 d.C., erano stati sospesi per mancanza di acqua. Alla fine ne deriva un volto della città che si trovava in totale emergenza all' epoca dei fatti."
Ma come mai mancava l'acqua?
Il sollevamento graduale della terra per una eruzione imminente, ma anche le deformazioni date dalle scosse telluriche, avevano fratturato porzioni di acquedotti, porzioni di tubature e si stava procedendo a riparare tutto questo. Era un momento di crisi.
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Un tratto di tubatura originale portata alla luce durante gli scavi nella parte di cortile antecedente l'ingresso delle Terme....
Continua....
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" Stiamo per iniziare un viaggio tra alcuni dei luoghi più affascinanti della storia, dell' archeologia del pianeta : Pompei, Ercolano, Stabia , molto diversi ma accumunati da un unico destino che li ha bloccati nel tempo.
Un viaggio indietro nel tempo, di tanti secoli fino a quel giorno .....
Giorno in cui il vulcano è esploso, questa immensa colonna che è salita in cielo visibile proprio da questa e queste strade dove oggi cammino sul basolato, lo stesso che è stato percorso da tantissima gente che scappava in preda al panico...certa, o forse no...di sfuggire al tremendo destino.
Cominciava così l'ultimo giorno, ma soprattutto l'ultima notte di Pompei...."
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Pompei non è una città fantasma, tutto ciò che si vede attorno in realtà parla di vita, una vita di 2000 anni fa che il tempo ha cristallizzato, permettendo di giungere fino a noi intatta di ciò che fu il suo ultimo alito di vita....
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Proviamo ad immaginare...
"È quasi sera e un via vai di uomini e donne che passeggiano, scherzano, ridono , entrano nelle taverne, nelle case ..un po' come avviene ai giorni nostri...tante vite, vicende intrecciate che traspaiono da queste rovine."
Ci sono testimonianze di ciò che avvenne?? ...Si!
Plinio il Giovane ci ha tramandato ciò che vide...il suo vissuto.
Nipote di Plinio detto il Vecchio per distinguerlo. Plinio il Vecchio era un ammiraglio a capo della flotta romana più potente con sede a Miseno. Quando tutto ebbe inizio Plinio il Giovane aveva poco più di 17 anni, era a Miseno e assistette a tutto....avremo modo più in là di incontrarlo con la sua testimonianza .
Torniamo a Pompei...la città più viva delle città morte.
" La sera che precede l' eruzione , mancheranno si e no 13/14 ore al cataclisma, le strade erano animate da persone che rientravano a casa. La tipica animazione serale che precede la quiete notturna. Le persone di allora erano molto simili a noi, italiani dell' epoca con una statura leggermente più bassa. Erano più piccoli di noi e l'età della società presente in Pompei, era decisamente più giovane da ciò che oggi si riscontra nella media nazionale italiana. Era una città che però presentava tanti problemi: erano preoccupati per i terremoti continui.
Il Vesuvio non lo conoscevano per nulla, non sapevano della capacità letale che possedeva nelle sue viscere...era un monte, molto verde, boschivo che dava immense possibilità di caccia...ma stranamente per tutta quella giornata chi rientrava dalle battute di caccia, lamentava l'assenza più completa di selvaggina, anche gli uccelli erano spariti....seconda problematica: l'acqua.
Le fontane di cui la città era fornita , erano completamente all' asciutto, vuote.... così come le terme non potevano essere utilizzate, non c'era acqua.
Era una città in crisi, la mancanza di acqua aveva cambiato le abitudini, i lavori stessi di ristrutturazione delle case danneggiate dal tremendo terremoto del 62 d.C., erano stati sospesi per mancanza di acqua. Alla fine ne deriva un volto della città che si trovava in totale emergenza all' epoca dei fatti."
Ma come mai mancava l'acqua?
Il sollevamento graduale della terra per una eruzione imminente, ma anche le deformazioni date dalle scosse telluriche, avevano fratturato porzioni di acquedotti, porzioni di tubature e si stava procedendo a riparare tutto questo. Era un momento di crisi.
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Un tratto di tubatura originale portata alla luce durante gli scavi nella parte di cortile antecedente l'ingresso delle Terme....
Continua....
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