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L'ultimo soffio di vita.....: Pompei

Gran bella passeggiata virtuale a Pompei, grazie Oriana!

Ho letto con attenzione le tue descrizioni, sempre precise e coinvolgenti. Mi è piaciuto molto il tuo incipit: "Pompei...la città più viva delle città morte..." Immagino quanta vita, quante attività vi si svolgevano, e improvvisamente interrotte da un cataclisma...
Mi ha colpito, tra l'altro, il ritrovamento del pane che si stava cuocendo nel forno, e lì abbandonato dal fornaio fuggito in cerca di riparo...

Una domanda: ho visto dalle foto alcuni bei rivestimenti in marmi policromi. Il cemento sottostante che li fissa alla struttura e l'ottimo stato di conservazione mi fa pensare che non siano stati dell'epoca, ma forse aggiunti successivamente: è così?
 
Gran bella passeggiata virtuale a Pompei, grazie Oriana!

Ho letto con attenzione le tue descrizioni, sempre precise e coinvolgenti. Mi è piaciuto molto il tuo incipit: "Pompei...la città più viva delle città morte..." Immagino quanta vita, quante attività vi si svolgevano, e improvvisamente interrotte da un cataclisma...
Mi ha colpito, tra l'altro, il ritrovamento del pane che si stava cuocendo nel forno, e lì abbandonato dal fornaio fuggito in cerca di riparo...

Una domanda: ho visto dalle foto alcuni bei rivestimenti in marmi policromi. Il cemento sottostante che li fissa alla struttura e l'ottimo stato di conservazione mi fa pensare che non siano stati dell'epoca, ma forse aggiunti successivamente: è così?
Rispetto al passato ora nelle aree archeologiche si presta molta attenzione al consolidamento di ciò che è in sito, tenendo conto di un approccio al solo intervento conservativo e non ricostruttivo come si è visto in tanti siti ...ne cito uno : knosso.
Sicuramente ciò che vedi è stato consolidato utilizzando i medesimi materiali ritrovati in luogo.....

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Qui si sta lavorando ad esempio...cercando di ricostruire un pezzo di mosaico ammalorato. Di esempi così se ne vedono a mille nel sito e ciò non può che fare piacere. Tutto viene monitorato e a rotazione, certi mosaici , particolarmente esposti agli agenti atmosferici, vengono coperti, altri scoperti a rotazione come dicevo. Ciò permette di preservarli per le generazioni a venire ma anche a tenerli sotto controllo.


Lo stato di conservazione di certi marmi è veramente impressionante! Di squisita fattura e con colori veramente belli e particolari nelle venature, ovviamente non si badava a spese a quel tempo...

Qualche scatto dell' area del foro dove maggiormente vi è la presenza di marmi.


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Guarda la modanatura di questo marmo...
 
" L'alba è finalmente giunta su Pompei, sta per cominciare un nuovo giorno. Un giorno che sarà ricordato nei secoli. "


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I pompeiani non sanno ancora cosa sta per succedere e non sanno che quello che sta per cominciare , sarà l'ultimo giorno di Pompei.

C'è un mito da sfatare sul Vesuvio. In tutte le ricostruzioni cinematografiche, nei documentari è sempre stato visto come un gigantesco vulcano che troneggia minaccioso sulla vita e gli abitanti di Pompei...ma non è così. All' epoca dei romani il vulcano non era visibile, come lo vediamo oggi, i romani non lo vedevano perché non c'era. Tutto ha cominciato a formarsi il giorno dell' eruzione e non prima.
Nel corso dei secoli ha cominciato a crescere fino a come lo vediamo ora.

Cosa vedevano gli abitanti di Pompei il giorno prima dell' eruzione? Un monte, ricoperto da fitti boschi, ricco di tutto, acqua, piante, selvaggina. Un monte amico ma che nascondeva al suo interno un vulcano, il più potente di tutta la terra.

Non tutti i pompeiani sono tranquilli di fronte ai continui terremoti che sono il segnale di un qualcosa che andrà a succedere ma che loro, ovviamente non sapevano. Molti abitanti, soprattutto i più ricchi, facoltosi, vanno via dalla città. Alcuni vendono addirittura le proprie ville ai nuovi ricchi; molto spesso imprenditori rampanti, a volte ex schiavi che avevano fatto fortuna...e questo è il caso di questa splendida dimora:


La Villa dei Misteri....

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Lussuosissima dimora, villa suburbana... cioè posta al di fuori delle mura della città, in posizione particolare con una splendida vista sul golfo di Napoli. Questa villa era una villa d'ozio, per così direi dai suoi primi proprietari, era una villa di rappresentanza.

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Dopo il terremoto del 62 d.C., quindi prima dell' eruzione, i proprietari la vendono ad altre persone che la trasformano in fattoria. Alcune delle sue meravigliose stanze divennero depositi di cipolle...come hanno scoperto gli archeologi. Ovunque ci sono affreschi straordinari soprattutto quelli del triclinio della villa, luogo famoso in tutto il mondo.


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Un vero e proprio dedalo di corridoio che conducono a stanze meravigliose, una più bella dell'altra...




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Prende il nome dalla sala dei misteri ubicata nella parte residenziale dell’edificio, che guarda il mare. Un grande affresco continuo che copre le tre pareti, una delle più conservate opere pittoriche dell’antichità, raffigura un rito misterico, cioè
riservato ai devoti del culto. La scena è legata a Dioniso che appare sulla parete centrale insieme alla sua sposa Arianna.
Sulle pareti laterali figure femminili nonché fauni,menadi e figure alate sono impegnate in diverse attività rituali. Oltre la danza e il consumo del vino,
espressioni dell’estasi dionisiaca, si vede la flagellazione rituale di una fanciulla appoggiata sulle ginocchia di una donna seduta (nell’angolo in
fondo a destra). Anche gli altri ambienti conservano splendidi esempi di decorazione parietale di secondo stile, cioè con raffigurazioni di architetture.
Nel tablino sono invece visibili pitture miniaturistiche d’ispirazione egiziana.
La villa comprende anche un quartiere destinato alla produzione del vino con un torchio ligneo ricostruito.
Il complesso, risale al II secolo a.C., ma ricevette la sua forma attuale negli anni 80-70 a.C., periodo al quale risale anche il fregio dei misteri.
Data di scavo: 1909-1910; 1929-1930.


Continua...
 
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Questo il triclinio della Villa dei Misteri.

Ma perché si chiamava così?

Per questo ciclo di affreschi coloratissimi, una serie di figure ,soprattutto femminili, ad altezza naturale e ciò che viene rappresentato è un rito di iniziazione per un culto misterico, da qui il nome della Villa.
Misterico non con il significato di misterioso, il culto misterico era un culto riservato a pochi adepti, le cui regole erano note soltanto a loro e non dovevano essere divulgate agli altri.
L'iniziazione in questo caso era al culto misterico di Dionisio rappresentato nell' affresco, legato al vino e alla rinascita. Tutti i riti misterici generalmente sono salvitici. Ci sono anche altre teorie legate alla spiegazione di questo affresco...spicca la presenza di una donna, una matrona che guarda verso lo spettatore ed un' altra, una giovane donna che si sta acconciando i capelli , forse è una sposa che si prepara al matrimonio... un' ancella la sta aiutando ad acconciarsi i capelli, mentre un amorino le pone uno specchio per rimirarsi e il viso di questa fanciulla ha qualcosa di stranamente moderno....potrebbe essere una nostra contemporanea.

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Piccola parentesi: mi sarei aspettata di potere vedere in modalità più ravvicinata questa stanza...vero che non mi chiamo Alberto Angela ( lui può) ma sinceramente lo spazio ampio permetteva un passaggio, anche protetto se lo volevano fare, un corridoio in sintesi da dove poter entrare e passare davanti alle figure. Non ci sarebbe stato pericolo alcuno per l'opera in quanto , a differenza delle altre sale, questa è super sorvegliata da tre persone... più che sufficienti a garantirne l'ordine. Invece essere confinati all' aperto davanti ad un cordone, toglie molta atmosfera e i particolari non li vedi.
 
Che colori meravigliosi, che raffinatezza. Certo che una tragedia simile ci ha permesso di vedere con i nostri occhi opere così maestose... questa stanza, Già solo dalle foto, è di una bellezza commovente
 
Gran bella passeggiata virtuale a Pompei, grazie Oriana!

Ho letto con attenzione le tue descrizioni, sempre precise e coinvolgenti. Mi è piaciuto molto il tuo incipit: "Pompei...la città più viva delle città morte..." Immagino quanta vita, quante attività vi si svolgevano, e improvvisamente interrotte da un cataclisma...
Mi ha colpito, tra l'altro, il ritrovamento del pane che si stava cuocendo nel forno, e lì abbandonato dal fornaio fuggito in cerca di riparo...


Gabriele, ecco il pane di cui parlavo..



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Si vedono chiaramente le forme... è emozionante veramente e sorprendente come si sia potuto conservare così bene.
 
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