La villa dei Misteri è veramente un qualcosa che ti fa capire pienamente di quanta bellezza si circondavano. Già al suo apparire, immersa nella macchia mediterranea, con il suo bel porticato, ombrosa oasi nelle giornate assolate, un sicuro refrigerio. Dedalo intricato di ambienti, alcuni visti solo da lontano in quanto completamente pieni di ponteggi...certo sarebbe stato bello poterne avere visione di tutti gli spazi , ma si sa... è alquanto fragile la struttura.
Questo portale in legno... naturalmente pietrificato in quanto il calore lo ha completamente carbonizzato... è sorprendente vederlo così... semplicemente con le ante accostate da chi lo ha fatto come suo ultimo gesto. Se ne trovano diversi in tutta la dimora, persiane accostate, alcune spalancate...si resta sgomenti e meravigliati al contempo.
In questo ambiente si sta ancora lavorando ad una porzione di pavimento in mosaico, bianchissimo intervallato da piccole tessere nere....di una eleganza assoluta in accosto con la parete completamente e unicamente tinta di nero. Sottili modanature bianche suddividono gli spazi....la restauratrice pensate , tutto il tempo in ginocchio o parzialmente appoggiata su di un asse, con delle pinzette raccoglie, seleziona e posa le piccole tessere di mosaico!
Ma come mai ci sono diversità di pitture nella stessa casa?
Gli stili pittorici rinvenuti a Pompei sono Quattro e corrispondono a epoche temporali diverse. Inoltre di alcune, le più antiche, se ne trovano in quantità minore poiché, per " colpa" dei diversi terremoti, quasi tutta la città ha dovuto porre in atto lavori che a volte hanno cancellato affreschi antichi sostituendoli a nuovi e magari con lo stile più utilizzato nel periodo.
Vediamoli insieme.
Nel 1882 l'archeologo tedesco August Man classificò e ordinò la pittura pompeiana in Quattro stili decorativi.
1° stile: ( 150-80 a. C.), imita con lo stucco un rivestimento in marmo, alabastro, porfido, materiali preziosi in uso nei palazzi ellenici. Molto diffuso è visibile in particolare nella Basilica, nel tempio di Giove, nella casa del Fauno e nella Casa di Sallustio a Pompei...ma lo ritroveremo anche a Ercolano.
Qui lo potete vedere bene nella Basilica. Alle pareti laterali è rimasto traccia dei pannelli dipinti ad imitazione del marmo ma soprattutto si notano bene le colonne a rilievo in stucco.
2° stile: ( 80-20 a.C.) , mira a generare l'effetto illusionistico dello sfondamento della parete con finte architetture. Rientrano in questo stile, che si ammira nelle case di Obellio Firmo, del Labirinto, delle Nozze d'argento e nel Criptoportico; anche le cosiddette megalografie, grandi scene di tema storico, mitologico e religioso....come nella Villa dei Misteri con le figure riprodotte quasi a dimensioni reali.
3° stile: quando le architetture dipinte perdono corpo per ridursi a sottili elementi decorativi ( 20 a.C.- 40 d.C.), la parete diventa una sorta di tela, con aree limitate da leggere colonnine che incorniciano immagini naturali o umane, come in piccoli quadri, pinakes; nel Tablinium della casa di Lucrezio Frontone e nella Villa Imperiale.
4° stile: in una prima fase (41-68 d.C) le riproduzioni architettoniche riacquistano prospettiva caricandosi di elementi ornamentali e fantastici; nella seconda (69-79 d.C.) si registra una reazione classicista ai precedenti eccessi. Questa suddivisione è stata poi estesa a tutta la pittura anteriore al 79d.C. questi esempi li potrete vedere nel complesso degli affreschi nella Palestra Grande.
Per concludere, la Villa dei Misteri è uno straordinario esempio, essa risale al II sec.a.C., ma le decorazioni pittoriche e i pavimenti musivi appartengono a una ristrutturazione effettuata attorno al 60 a C, aggiungendo nel primo secolo un ambiente rustico. Gli ambienti padronali conservano notevoli esempi di pitture di 2° stile e un eccezionale ciclo pittorico del triclinio.
Continua....