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L'ultimo soffio di vita.....: Pompei

Gran bella passeggiata virtuale a Pompei, grazie Oriana!

Ho letto con attenzione le tue descrizioni, sempre precise e coinvolgenti. Mi è piaciuto molto il tuo incipit: "Pompei...la città più viva delle città morte..." Immagino quanta vita, quante attività vi si svolgevano, e improvvisamente interrotte da un cataclisma...
Mi ha colpito, tra l'altro, il ritrovamento del pane che si stava cuocendo nel forno, e lì abbandonato dal fornaio fuggito in cerca di riparo...

Una domanda: ho visto dalle foto alcuni bei rivestimenti in marmi policromi. Il cemento sottostante che li fissa alla struttura e l'ottimo stato di conservazione mi fa pensare che non siano stati dell'epoca, ma forse aggiunti successivamente: è così?
 
Gran bella passeggiata virtuale a Pompei, grazie Oriana!

Ho letto con attenzione le tue descrizioni, sempre precise e coinvolgenti. Mi è piaciuto molto il tuo incipit: "Pompei...la città più viva delle città morte..." Immagino quanta vita, quante attività vi si svolgevano, e improvvisamente interrotte da un cataclisma...
Mi ha colpito, tra l'altro, il ritrovamento del pane che si stava cuocendo nel forno, e lì abbandonato dal fornaio fuggito in cerca di riparo...

Una domanda: ho visto dalle foto alcuni bei rivestimenti in marmi policromi. Il cemento sottostante che li fissa alla struttura e l'ottimo stato di conservazione mi fa pensare che non siano stati dell'epoca, ma forse aggiunti successivamente: è così?
Rispetto al passato ora nelle aree archeologiche si presta molta attenzione al consolidamento di ciò che è in sito, tenendo conto di un approccio al solo intervento conservativo e non ricostruttivo come si è visto in tanti siti ...ne cito uno : knosso.
Sicuramente ciò che vedi è stato consolidato utilizzando i medesimi materiali ritrovati in luogo.....

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Qui si sta lavorando ad esempio...cercando di ricostruire un pezzo di mosaico ammalorato. Di esempi così se ne vedono a mille nel sito e ciò non può che fare piacere. Tutto viene monitorato e a rotazione, certi mosaici , particolarmente esposti agli agenti atmosferici, vengono coperti, altri scoperti a rotazione come dicevo. Ciò permette di preservarli per le generazioni a venire ma anche a tenerli sotto controllo.


Lo stato di conservazione di certi marmi è veramente impressionante! Di squisita fattura e con colori veramente belli e particolari nelle venature, ovviamente non si badava a spese a quel tempo...

Qualche scatto dell' area del foro dove maggiormente vi è la presenza di marmi.


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Guarda la modanatura di questo marmo...
 
" L'alba è finalmente giunta su Pompei, sta per cominciare un nuovo giorno. Un giorno che sarà ricordato nei secoli. "


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I pompeiani non sanno ancora cosa sta per succedere e non sanno che quello che sta per cominciare , sarà l'ultimo giorno di Pompei.

C'è un mito da sfatare sul Vesuvio. In tutte le ricostruzioni cinematografiche, nei documentari è sempre stato visto come un gigantesco vulcano che troneggia minaccioso sulla vita e gli abitanti di Pompei...ma non è così. All' epoca dei romani il vulcano non era visibile, come lo vediamo oggi, i romani non lo vedevano perché non c'era. Tutto ha cominciato a formarsi il giorno dell' eruzione e non prima.
Nel corso dei secoli ha cominciato a crescere fino a come lo vediamo ora.

Cosa vedevano gli abitanti di Pompei il giorno prima dell' eruzione? Un monte, ricoperto da fitti boschi, ricco di tutto, acqua, piante, selvaggina. Un monte amico ma che nascondeva al suo interno un vulcano, il più potente di tutta la terra.

Non tutti i pompeiani sono tranquilli di fronte ai continui terremoti che sono il segnale di un qualcosa che andrà a succedere ma che loro, ovviamente non sapevano. Molti abitanti, soprattutto i più ricchi, facoltosi, vanno via dalla città. Alcuni vendono addirittura le proprie ville ai nuovi ricchi; molto spesso imprenditori rampanti, a volte ex schiavi che avevano fatto fortuna...e questo è il caso di questa splendida dimora:


La Villa dei Misteri....

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Lussuosissima dimora, villa suburbana... cioè posta al di fuori delle mura della città, in posizione particolare con una splendida vista sul golfo di Napoli. Questa villa era una villa d'ozio, per così direi dai suoi primi proprietari, era una villa di rappresentanza.

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Dopo il terremoto del 62 d.C., quindi prima dell' eruzione, i proprietari la vendono ad altre persone che la trasformano in fattoria. Alcune delle sue meravigliose stanze divennero depositi di cipolle...come hanno scoperto gli archeologi. Ovunque ci sono affreschi straordinari soprattutto quelli del triclinio della villa, luogo famoso in tutto il mondo.


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Un vero e proprio dedalo di corridoi che conducono a stanze meravigliose, una più bella dell'altra...




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Prende il nome dalla sala dei misteri ubicata nella parte residenziale dell’edificio, che guarda il mare. Un grande affresco continuo che copre le tre pareti, una delle più conservate opere pittoriche dell’antichità, raffigura un rito misterico, cioè
riservato ai devoti del culto. La scena è legata a Dioniso che appare sulla parete centrale insieme alla sua sposa Arianna.
Sulle pareti laterali figure femminili nonché fauni,menadi e figure alate sono impegnate in diverse attività rituali. Oltre la danza e il consumo del vino,
espressioni dell’estasi dionisiaca, si vede la flagellazione rituale di una fanciulla appoggiata sulle ginocchia di una donna seduta (nell’angolo in
fondo a destra). Anche gli altri ambienti conservano splendidi esempi di decorazione parietale di secondo stile, cioè con raffigurazioni di architetture.
Nel tablino sono invece visibili pitture miniaturistiche d’ispirazione egiziana.
La villa comprende anche un quartiere destinato alla produzione del vino con un torchio ligneo ricostruito.
Il complesso, risale al II secolo a.C., ma ricevette la sua forma attuale negli anni 80-70 a.C., periodo al quale risale anche il fregio dei misteri.
Data di scavo: 1909-1910; 1929-1930.


Continua...
 
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Questo il triclinio della Villa dei Misteri.

Ma perché si chiamava così?

Per questo ciclo di affreschi coloratissimi, una serie di figure ,soprattutto femminili, ad altezza naturale e ciò che viene rappresentato è un rito di iniziazione per un culto misterico, da qui il nome della Villa.
Misterico non con il significato di misterioso, il culto misterico era un culto riservato a pochi adepti, le cui regole erano note soltanto a loro e non dovevano essere divulgate agli altri.
L'iniziazione in questo caso era al culto misterico di Dionisio rappresentato nell' affresco, legato al vino e alla rinascita. Tutti i riti misterici generalmente sono salvitici. Ci sono anche altre teorie legate alla spiegazione di questo affresco...spicca la presenza di una donna, una matrona che guarda verso lo spettatore ed un' altra, una giovane donna che si sta acconciando i capelli , forse è una sposa che si prepara al matrimonio... un' ancella la sta aiutando ad acconciarsi i capelli, mentre un amorino le pone uno specchio per rimirarsi e il viso di questa fanciulla ha qualcosa di stranamente moderno....potrebbe essere una nostra contemporanea.

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Piccola parentesi: mi sarei aspettata di potere vedere in modalità più ravvicinata questa stanza...vero che non mi chiamo Alberto Angela ( lui può) ma sinceramente lo spazio ampio permetteva un passaggio, anche protetto se lo volevano fare, un corridoio in sintesi da dove poter entrare e passare davanti alle figure. Non ci sarebbe stato pericolo alcuno per l'opera in quanto , a differenza delle altre sale, questa è super sorvegliata da tre persone... più che sufficienti a garantirne l'ordine. Invece essere confinati all' aperto davanti ad un cordone, toglie molta atmosfera e i particolari non li vedi.
 
Che colori meravigliosi, che raffinatezza. Certo che una tragedia simile ci ha permesso di vedere con i nostri occhi opere così maestose... questa stanza, Già solo dalle foto, è di una bellezza commovente
 
Gran bella passeggiata virtuale a Pompei, grazie Oriana!

Ho letto con attenzione le tue descrizioni, sempre precise e coinvolgenti. Mi è piaciuto molto il tuo incipit: "Pompei...la città più viva delle città morte..." Immagino quanta vita, quante attività vi si svolgevano, e improvvisamente interrotte da un cataclisma...
Mi ha colpito, tra l'altro, il ritrovamento del pane che si stava cuocendo nel forno, e lì abbandonato dal fornaio fuggito in cerca di riparo...


Gabriele, ecco il pane di cui parlavo..



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Si vedono chiaramente le forme... è emozionante veramente e sorprendente come si sia potuto conservare così bene.
 
La villa dei Misteri è veramente un qualcosa che ti fa capire pienamente di quanta bellezza si circondavano. Già al suo apparire, immersa nella macchia mediterranea, con il suo bel porticato, ombrosa oasi nelle giornate assolate, un sicuro refrigerio. Dedalo intricato di ambienti, alcuni visti solo da lontano in quanto completamente pieni di ponteggi...certo sarebbe stato bello poterne avere visione di tutti gli spazi , ma si sa... è alquanto fragile la struttura.

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Questo portale in legno... naturalmente pietrificato in quanto il calore lo ha completamente carbonizzato... è sorprendente vederlo così... semplicemente con le ante accostate da chi lo ha fatto come suo ultimo gesto. Se ne trovano diversi in tutta la dimora, persiane accostate, alcune spalancate...si resta sgomenti e meravigliati al contempo.

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In questo ambiente si sta ancora lavorando ad una porzione di pavimento in mosaico, bianchissimo intervallato da piccole tessere nere....di una eleganza assoluta in accosto con la parete completamente e unicamente tinta di nero. Sottili modanature bianche suddividono gli spazi....la restauratrice pensate , tutto il tempo in ginocchio o parzialmente appoggiata su di un asse, con delle pinzette raccoglie, seleziona e posa le piccole tessere di mosaico!

Ma come mai ci sono diversità di pitture nella stessa casa?

Gli stili pittorici rinvenuti a Pompei sono Quattro e corrispondono a epoche temporali diverse. Inoltre di alcune, le più antiche, se ne trovano in quantità minore poiché, per " colpa" dei diversi terremoti, quasi tutta la città ha dovuto porre in atto lavori che a volte hanno cancellato affreschi antichi sostituendoli a nuovi e magari con lo stile più utilizzato nel periodo.

Vediamoli insieme.

Nel 1882 l'archeologo tedesco August Man classificò e ordinò la pittura pompeiana in Quattro stili decorativi.

1° stile: ( 150-80 a. C.), imita con lo stucco un rivestimento in marmo, alabastro, porfido, materiali preziosi in uso nei palazzi ellenici. Molto diffuso è visibile in particolare nella Basilica, nel tempio di Giove, nella casa del Fauno e nella Casa di Sallustio a Pompei...ma lo ritroveremo anche a Ercolano.


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Qui lo potete vedere bene nella Basilica. Alle pareti laterali è rimasto traccia dei pannelli dipinti ad imitazione del marmo ma soprattutto si notano bene le colonne a rilievo in stucco.


2° stile: ( 80-20 a.C.) , mira a generare l'effetto illusionistico dello sfondamento della parete con finte architetture. Rientrano in questo stile, che si ammira nelle case di Obellio Firmo, del Labirinto, delle Nozze d'argento e nel Criptoportico; anche le cosiddette megalografie, grandi scene di tema storico, mitologico e religioso....come nella Villa dei Misteri con le figure riprodotte quasi a dimensioni reali.


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3° stile: quando le architetture dipinte perdono corpo per ridursi a sottili elementi decorativi ( 20 a.C.- 40 d.C.), la parete diventa una sorta di tela, con aree limitate da leggere colonnine che incorniciano immagini naturali o umane, come in piccoli quadri, pinakes; nel Tablinium della casa di Lucrezio Frontone e nella Villa Imperiale.

4° stile: in una prima fase (41-68 d.C) le riproduzioni architettoniche riacquistano prospettiva caricandosi di elementi ornamentali e fantastici; nella seconda (69-79 d.C.) si registra una reazione classicista ai precedenti eccessi. Questa suddivisione è stata poi estesa a tutta la pittura anteriore al 79d.C. questi esempi li potrete vedere nel complesso degli affreschi nella Palestra Grande.

Per concludere, la Villa dei Misteri è uno straordinario esempio, essa risale al II sec.a.C., ma le decorazioni pittoriche e i pavimenti musivi appartengono a una ristrutturazione effettuata attorno al 60 a C, aggiungendo nel primo secolo un ambiente rustico. Gli ambienti padronali conservano notevoli esempi di pitture di 2° stile e un eccezionale ciclo pittorico del triclinio.





Continua....
 
Ripercorrendo la strada a ritroso rientriamo attraverso Porta Ercolano, senza non prima vedere un' altra importante Villa suburbana....


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La Villa di Diomede.
Si sviluppa scenograficamente su tre livelli aprendosi con giardini e piscine verso l’antica linea di costa. È uno degli edifici più grandi e importanti dell’intera città con un’estensione di 3500 mq.
Entrando si accede direttamente al peristilio, attorno a cui si dispongono gli ambienti più importanti della casa come il triclinio. Uno degli spazi più suggestivi è
il bellissimo giardino al centro del quale vi era un triclinio coperto da una pergola per i banchetti estivi e una piscina. Vicino alla porta che dava accesso alla zona di servizio sono state trovate due vittime,una delle quali aveva un anello d’oro e una chiave d’argento oltre a un tesoretto di 1356 sesterzi.
La villa è stata uno dei primi edifici ad essere scavati a Pompei ed era una meta fondamentale per tutti i viaggiatori ottocenteschi, come testimoniato dai
numerosi graffiti che riportano i nomi di famosi viaggiatori, come il Conte di Cavour, in essa è ambientata la novella Marcella di Théophile Gautier.
Deve il suo nome a Marcus Arrius Diomedes,la cui tomba si trova di fronte all’ingresso.


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Il giardino, la piscina attorno al quale si allestivano i banchetti...



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Parte della strada in prossimità della necropoli...

La necropoli di Porta Ercolano, che si estende lungo la strada che portava a Napoli,era utilizzata già durante i primi secoli di vita di Pompei, anche se gli edifici funerari oggi visibili sono databili a patire dal I sec.
a.C. in poi.
Le tombe monumentali illustrano le tipologie funerarie più diffuse dell’epoca.
Uscendo da Porta Ercolano, sulla sinistra,sono visibili due tombe costituite da un sedile semicircolare in tufo, chiamato schola (dal greco schole, radice
della parola scuola), caratteristiche di Pompei e dedicate dall’assemblea della città a cittadini illustri e meritevoli. Uno di questi conserva l’iscrizionea grandi lettere del proprietario della tomba, la sacerdotessa pubblica Mamia, morta intorno al
29 d.C., che fece costruire il Tempio del Genio di Augusto nel Foro. Altre sepolture sono costruite su un alto podio in forma di altare, come quella di Naevoleia Tyche e Munatius Faustus con la raffigurazione del doppio sedile, simbolo dell’onore
concesso di sedere in prima fila a teatro e di una nave che entra in porto. Più avanti, tra le tombe inizia il suburbio della città popolato da numerose ville.

Continua...
 
" È da poco passato mezzogiorno e il destino sta per abbattersi in modo spietato su Pompei"

Noi ora ci troviamo nei pressi del tempio di Giove, nel Foro della città.

" La piazza come ogni mattina è da sempre animata di vita quotidiana...ma in questa mattinata c'è qualcosa di diverso. La gente si interroga, la gente indica il monte, il Vesuvio che per loro, come già detto, è solo un monte...ma c'è una strana nuvola che sembra appoggiata sulla sua sommità. Sembra quasi che il monte l'abbia creata, non solo su tutta la sua sommità è anche ricoperta di un colore diverso, è imbiancata.
Noi sappiamo che è la cenere e che il condotto si sta aprendo. I pompeiani sentono brontolii cupi come dei tuoni in lontananza, accompagnati da tremori, terremoti si susseguono a distanza ravvicinata. Qualcosa indica che è diverso, diverso dalle volte precedenti. Il Vesuvio a differenza dell' Etna, che fa spettacolari eruzioni sfogando così tutta la sua energia, il Vesuvio no è differente. Il Vesuvio è un vulcano esplosivo che tra un' eruzione e l' altra possono passare centinaia di anni, quindi il condotto si richiude, il magma non passa e allorché il condotto si riapre libera un' energia spaventosa, capace di proiettare lapilli , gas e ceneri a decine di chilometri di distanza....

Questo sta per abbattersi su Pompei ".

Il Foro come oggi lo vediamo è un' immensa spianata con attorno le vestigia di quanto di più bello ci sia a quel tempo a Pompei.


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Si arriva quasi subito da una delle sette porte di accesso alla città.

Porta marina...

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Simile ad un bastione arroccato sul bordo del pianoro, la porta costituisce l’accesso occidentale alla città ed è tra le sette porte di Pompei la più
imponente. Il nome deriva dal fatto che la strada in uscita conduceva al mare. L’impianto con volta a botte in opera cementizia, cioè in impasto di malta
e pietre, risale all’epoca della colonia sillana (80 a.C.).
La porta ha due fornici, quello principale più alto,destinato al passaggio di cavalli e animali da soma;quello minore, più avanzato, costituisce un passaggio
pedonale. Il circuito murario oggi visibile, impostato già nel VI secolo a.C., è lungo oltre 3200 m: si tratta di una doppia cortina muraria con cammino di ronda, protetta all’interno da un terrapieno.
Dodici torri, più numerose sul lato settentrionale dove il terreno pianeggiante rendeva Pompei più vulnerabile, assicuravano la difesa. L’entrata definitiva
della città nell’orbita romana diminuì l’importanza delle mura per fare posto alla costruzione delle case.

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Subito a lato le Terme suburbane...poste su più livelli degradanti verso quel che un tempo era l'affaccio sul mare....


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Le Terme Suburbane, ubicate immediatamente sotto Porta Marina, sono costruite a cavallo delle mura, che nel corso del I sec. a.C. avevano perso la loro funzione difensiva; diversamente dalle Terme Stabiane e da quelle del Foro , le Terme Suburbane erano private.
Nello spogliatoio sono presenti quadretti di soggetto erotico che pubblicizzavano
le attività che si svolgevano nelle sale del piano superiore, probabilmente destinate all’esercizio della prostituzione, come spesso accadeva, illegalmente,nelle terme.
Gli altri ambienti termali sono dotati di una sontuosa decorazione.
Nella piccola piscina fredda una cascata d’acqua sgorgava da una finta grotta ornata da un mosaico raffigurante Amorini che consegnano le armi a Marte, le pareti erano affrescate con pitture che riproducevano combattimenti navali e fauna marina.
Il settore delle stanze riscaldate comprendeva,oltre la normale sequenza di ambienti dal più temperato al più caldo, anche una grande piscina riscaldata mediante un grande braciere in bronzo, posto sul fondo.

Il susseguirsi delle prime abitazioni ha in sé qualcosa di veramente magico e strabiliante allo stesso tempo....uno spaccato di vita che si spalanca a noi, per così dire , viaggiatori nel tempo....


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Incontriamo da subito una fontana, ne troveremo parecchie in città, conservata molto bene.

Le prime abitazioni si manifestano...alcune sono chiuse ( le aprono a rotazione) ma uno sguardo anche dal di fuori ci rende partecipi di ciò che un tempo rappresentava .


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Ultima modifica:
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Il foro


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Il Foro Civile rappresenta il centro della vita quotidiana della città, su di esso si affacciano tutti i principali edifici pubblici per l’amministrazione della città e della giustizia, per la gestione degli affari, per le attività commerciali, come i mercati, oltre
ai principali luoghi di culto cittadino.
La piazza del Foro aveva in origine l’aspetto di una semplice area aperta di forma più o meno regolare,in terra battuta, sul cui lato occidentale si apriva sul
il Santuario di Apollo mentre il lato orientale presentava una fila di botteghe. Il Foro
venne profondamente modificato tra il III-II sec. a.C.quando la forma della piazza venne regolarizzata,circondata da portici e il fondo pavimentato in lastre
di tufo.
L’asse della piazza divenne la facciata del Tempio di Giove , posto in asse
con il Vesuvio.
All’inizio dell’età imperiale il Foro venne nuovamente pavimentato con lastre di travertino; alcune lastre,non più nella collocazione originaria, recano l’incavo
per accogliere le lettere in bronzo appartenute a una grande iscrizione.
Gli scavi iniziati per volere di Maria Carolina Bonaparte fecero subito
comprendere che l’area era stata esplorata e privata delle sue decorazioni già in antico.


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......
 
Pompei è un posto così affascinante e le sue rovine raccontano storie di arte, cultura e tragedia, rendendo ogni angolo un'esperienza unica. Le tue foto hanno catturato davvero l'essenza di quel luogo così unico.

p.s. Curiosità: nelle tue foto c'è quasi nessuno, mentre quando l'ho visitata io qualche mese fa (insieme all'amico Mimmo ;) ) c'erano tantissimi turisti e nelle mie foto si vedono un sacco di persone. È stato un giorno speciale?
 
Pompei è un posto così affascinante e le sue rovine raccontano storie di arte, cultura e tragedia, rendendo ogni angolo un'esperienza unica. Le tue foto hanno catturato davvero l'essenza di quel luogo così unico.

p.s. Curiosità: nelle tue foto c'è quasi nessuno, mentre quando l'ho visitata io qualche mese fa (insieme all'amico Mimmo ;) ) c'erano tantissimi turisti e nelle mie foto si vedono un sacco di persone. È stato un giorno speciale?
Semplicemente bassa stagione ed eravamo al max una cinquantina di persone non di più al mattino in ingresso...poi non saprei. È in vigore il numero regolamentato su prenotazione a ingresso nominale, ci è stato chiesto un documento di registrazione...sul sito ufficiale è spiegato tutto. Ci siamo stati un giorno intero, cosa impossibile da fare in crociera con poche ore a disposizione non vedi nulla. Il fatto di non vedere le persone dipende anche da cosa vai a vedere, tutto è legato all' interesse personale e ho scelto le zone di mio interesse buttando giù un preliminare di visita. Ho saltato a piè pari tutta la zona dei teatri, ad esempio, e mi sono concentrata sulle nuove scoperte e sulla vita che conducevano gli antichi pompeiani. Ho aperto il sito e l' ho anche chiuso....;)...unico inconveniente: in biglietteria all' ingresso ci hanno comunicato che la Villa dei Misteri chiudeva alle 15.30. Pensavo di farla per ultima quasi in uscita, ma ho dovuto modificare il percorso di visita e aggiungere una scarpinata in più, andata e ritorno, per rientrare in Pompei e completare il percorso. Alla fine eravamo veramente in pochi dentro al sito, la maggioranza concentra le visite in mattinata, un giorno intero è dura...devi essere particolarmente coinvolto. Di certo sono soddisfattissima del percorso scelto anche se mi ci vorranno ancora due volte in Pompei per completare il tutto....tralasciando poi ciò che sarà... perché ogni tanto salta fuori qualcosa di nuovo!!
 
Ultima modifica:
Centro della vita religiosa, civile ed economica della città, accoglieva i principali uffici pubblici. Si tratta di una grande piazza rettangolare 38× 142 metri, circondata su tre lati da un portico e chiusa sul quarto lato dal Tempio di Giove.


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Il tratto di trabeazione in tufo del lato meridionale risale al periodo sannitico, mentre le colonne e le trabeazione in travertino sui lati lunghi, si devono al rifacimento rimasto incompiuto, di età giulio- claudia. Statue di cittadini benemeriti si ergevano sui basamenti che si allineano davanti al portico sud e tra gli intercolumni; in quello più largo al centro del lato ovest sì è riconosciuta la tribuna degli oratori.

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Il Santuario dei Lari.

Questo santuario, insieme agli altri templi per il culto imperiale come il Tempio del Genius Augusti e il Portico della Concordia Augusta, venne eretto in un’area
precedentemente occupata da botteghe.
Il grande edificio, completamente aperto sul Foro, era dotato di un altare centrale
dove si potevano compiere sacrifici sia per l’imperatore che per i Lari cittadini. Ai lati dell’abside centrale sono presenti due grandi esedre e numerose nicchie destinate ad ospitare le statue della famiglia imperiale.
Il ricco rivestimento in marmo, saccheggiato già poco dopo l’eruzione del 79 d.C., si conserva solo per pochi frammenti.
Il Santuario venne eretto in una fase precedente al terremoto del 62 d.C. ma successiva al principato di Augusto (primi decenni del I sec. d.C.).




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Introduce il Foro il monumentale Tempio di Apollo di età ellenistica, II sec a.C. Restaurato dopo il terremoto del 62 d.C. quando anche le originarie colonne di tufo, con capitelli ionici, furono rimodellare con stucco e i capitelli in corinzi; al centro della corte su un alto podio, la Cella, poggia su strutture del VI sec.a.C.
 
Ultima modifica:
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Di fronte al tempio di Apollo la vasta Basilica.

Adibita all' amministrazione della giustizia e alle contrattazioni economiche, di età preromana. Ha una pianta rettangolare 55× 24 a tre navate su 28 colonne in laterizio e pareti adorne di semicolonne.


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In fondo si eleva l'alto podio su cui sedevano i magistrati.


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