"La crociera e' ormai luogo di perdizione e di peccato, guardati intorno! Avidita' nei casino', Gola nei buffet, Lussuria tra le cabine, Ira tra i passeggeri, l'Invidia dilaga su ogni ponte! Il loro peccato e' molto grave. Alzati ed esci da questa stanza, perche' sto per distruggere la nave! Non guardare indietro e non fermarti, nuota piu' in fretta che puoi per non essere travolto!"
La nave inizio' a tremare. Noo, Nooooooo, e mi svegliai di soprassalto nel cuore della notte.
SETTIMO GIORNO, MEDJUGORJE
Il mare mosso e la suggestione possono giocare brutti scherzi. Sopratutto alla vigilia di una tappa importante e scoperta per caso, o per destino. Al momento della mia prenotazione non avevo idea che ci fosse tale escursione. Torno a dormire fino a che non suona la sveglia.
Ecco, ora ci siamo, e' l'ora programmata. Oggi comunque ci si sveglia presto perche' si parte alle 7.45 e non voglio rischiare di perdere il gruppo. E' una giornata impegnativa ed 8 ore di escursione ci aspettano.
Al teatro La Fenice, punto di ritrovo, sono tra i primi. Mi viene consegnato un lunch-box con una bottiglietta d'acqua da mezzo litro, dei panini e un dolcetto. Bevo molta acqua e avrei preferito una bottiglia da un litro, il convento passa questo pero', pazienza.
Saliti sul pullman parte la conta, siamo 43, il gruppo e' al completo. Mentre viaggiamo alterno spiegazioni a pisolini, la sveglia particolarmente mattutina ed una notte turbata richiedono al mio corpo un piccolo recupero. Il viaggio e' lungo, 2 ore, che pero' passano rapidamente e prevedono una piccola sosta ad un autogrill. Prima pero' ci vengono chiesti i documenti alla frontiera. La nostra destinazione non e' in Croazia, ma in Bosnia Erzegovina, fuori dall'Unione Europa. Sara' meglio disattivare il roaming sul telefono.
Un Marco Convertibile, la moneta della Bosnia Erzegovina, vale mezzo euro. Queste rendera' le conversioni molto semplici. Caffe' e cornetto a meno di due euro, mica male.
Arriviamo di fronte alla collina delle apparizioni, una salita piena di pietre appuntite rossastre che contribuisce a creare un atmosfera di penitenza. Chi non puo' affrontarla si ferma alla croce blu, ai piedi della collina. Si respira un clima di unione e di preghiera.
Vi assicuro che le sneakers bianche non sono l'ideale per questo luogo, io avevo messo nella valigia delle scarpe leggere da trekking. Molte persone erano pero' scalze in segno di sacrificio e devozione.
Arrivati alla statua della Madonna ci ritiriamo in preghiera.
Dopo aver guardato negli occhi la statua mi giro a sinistra e vedo una signora vestita da suora. Ero sicuro che un attimo prima non ci fosse. Devo ancora essere suggestionato.
Si apre il cielo e la pioggia inizia a cadere, come a volerci simbolicamente purificare. La guida ci incita a scendere rapidamente.
L'aspro terreno si trasforma infatti rapidamente in una saponetta che non perdona. Una pellegrina purtroppo scivola. Nulla di grave per fortuna. Quando il tempo non e' clemente la salita e' preclusa ed e' solo possibile arrivare alla croce blu.
La pioggia incalza, non e' possibile proseguire fino al pullman. Cerchiamo riparo presso un bazar posto ai piedi della collina.
Qualche minuto ed il peggio e' passato. Cosi come e' arrivata, se n'e' andata. Torniamo all'autobus.
Prossima tappa la statua del Cristo Risorto. Non abbiamo tanto tempo e mangiamo mentre camminiamo per il centro. Alcuni pellegrini raccolgono in un fazzoletto il liquido dal ginocchio della statua.
Mi dirigo presso un negozio di souvenir e compro due medagliette con la madonna, non arriveranno a casa.
Una breve visita alla chiesa di San Giacomo ed anche questa giornata sembra giungere al termine.
In pulmino un rosario dondola sul cruscotto, la guida intona un'Ave Maria.
Rientrati in nave con una maggiore presa di coscienza spirituale, torno alla mia cabina. Un nuovo opuscolo sul letto: grazie per aver viaggiato con noi, vi ricordiamo di lasciare le valigie fuori dalla cabina entro l'una di domani mattina. Piu' o meno diceva cosi'. Il dado era ormai tratto. Mi mancava solo una cosa da fare.
Volevo salutare le persone che avevano reso il mio viaggio speciale, e spero che i lettori di questo diario concordino che non e' stato normale neanche un po'.
Ceno al buffet mettendo da parte, per un ultima sera, i corretti limiti di abbuffamento. Girando tra i ponti incontro la famiglia conosciuta a Mykonos, gli avevo raccontato delle mie intenzioni di visitare Medjugorje e adesso avevo qualche altro dettaglio da raccontargli. Al termine gli dono una medaglietta e gli auguro un buon proseguimento e rientro a casa.
Il resto della serata passa freneticamente tra i ponti, avevo ancora una persona da salutare.
Arrivano le 23 e sconfitto mi avvio verso la mia cabina. Lo staff mi saluta per nome, un peccato dover tornare a terra proprio ora che iniziavo a conoscere un pochino di persone. Il rifacimento della valigia e' sempre un po' triste, avevo sistemato cosi bene tutti i vestiti negli armadi.
E' quasi mezzanotte e sono in mutande a finire di impacchettare tutto.
Bussano insistentemente alla porta. Security! Tutti fuori!
[CONTINUA..]