25 giugno Reykjavik
25 giugno Reykjavik
25 giugno
Dopo aver lasciato le Orcadi, un giorno intero di navigazione ci separa da Reykjavik.
All’arrivo il tempo è grigio e ventoso… Un gruppetto di noi conosciuti su questo forum ha prenotato l’escursione Golden Circle con una agenzia trovata su internet. Il dubbio del Golden Pacco ci sfiora, ma passati i controlli fortunatamente identifichiamo subito la guida col cartello dell’agenzia, il chè è già un gran sollievo!, che ci indica due pullman, noi siamo in quello grande, risultiamo tra i paganti, altro sospiro di sollievo, ok si parte!
La guida è Attis un giovane islandese che parla bene inglese con accento molto comprensibile, ma purtroppo non parla italiano. La fortuna vuole che nel nostro gruppetto ci sia un gentilissimo “collega” che si offre per tradurre al microfono. Minima spesa massima resa ;-) !!
Il primo avvertimento di Attis è: siamo su un’isola, il tempo può cambiare rapidissimamente, da nuovoloso a soleggiato a pioggia improvvisa, la vera pioggia islandese non arriva da sopra ma da di fianco, quindi siate preparati! L’itinerario dura circa 7 ore e prevede : cascate Gulfoss, Geysir, parco nazionale Tingvellir, rientro a Reykjavik con visita al Perlan e al centro città. L’itinerario è molto denso e ci viene raccomandato, qui e in altre 150 occasioni durante il giorno, di rispettare i tempi di sosta.
Man mano che ci allontaniamo dalla affollata e trafficata città ci sfilano davanti paesaggi sempre diversi, dalle formazioni vulcaniche grigio scuro o color ruggine, pavimentate di muschio, a prati verdissimi pieni di lupini in fiore, solcati da torrentelli piccolissimi e placidi fiumi che serpeggiano in una vegetazione rigogliossima con pochissime abitazioni.
La prima sosta è a Skálholt, sede della prima scuola islandese, sede del Vescovo, centro molto importante fin dall’anno mille. Il tempo è già migliorato e la giornata si prospetta molto tersa, rivelandoci sullo sfondo montagne innevate a perdita d’occhio.
Una cosa interessante di queste soste veloci è che in tutti i bar c’è la wireless gratuita, ed io ne approfitto dopo giorni di isolamento forzato!!
Seconda sosta una bella cascata di cui non ricordo il nome
cascata ignota islandese
Ma se questa sembrava bella, alla prossima sosta ci aspetta la cascata delle cascate: Gullfoss
cascata Gullfoss
L’acqua scende impetuosa e polverizzandosi risale bagnando tutto intorno, quindi armatevi di impermeabile e cappuccio! E di scarpe comode per la passeggiata di pochi minuti che porta vicinissimo al salto.
Hop! Hop! Tutti in pullman perché non siamo neanche a metà del programma…
Si parte in direzione della zona dei geyser, dove l’originario Geysir da cui la zona prende il nome è ormai quasi inattivo, ma il giovane Strokkur ci stupisce col suo getto ogni pochi minuti.
la zona dei geyser
Prossma sosta il parco nazionale di Þingvellir (Thingvellir) patrimonio dell’umanità protetto dall’UNESCO. Un luogo importante sia dal punto di vista storico perché sede per primo parlamento Islandese (e forse del mondo, qui venne decretato che il Cattolicesimo fosse la religione accettata e ufficiale, e qui venne decretata l’indipendenza dell’islanda. Ma importante anche geograficamente perché è una rift valley, il punto di congiunzione delle zolle tettoniche Euroasiatica e Nordamericana.
Þingvellir (Thingvellir)
Estasiati da questi panorami, la giornata volge al termine, ci rimane la visita al centro di Reykjavik. Sosta quasi obbligata per chi fa i tour ogranizzati è il Perlan, una alta costruzione rotonda dal cui tetto si vede la città a 360°. A me sinceramente non ha impressionato, la struttura era un po’ fredda e tutto sommato era meglio la nostra bellissima nave, se avessero visto il panorama che si gode dal Club 33 al ponte 16…!!!
Ultimo stop la chiesa, una costruzione altissima ultramoderna visibile da qualsiasi punto della città. Qui dopo la foto di gruppo, segue discussione con Attis per cercare di convincerlo a concederci mezzora per un po’ di shopping in centro. Purtroppo non ci viene concesso, l’autista teme di rimanere bloccato col pullman nelle stradine o nel traffico dell’ora di punta, c’è anche da dire che il tour era durato ben più delle 7 ore previste quindi torniamo “safe and sound” alla nostra SPLENDIDA.
Bye bye Reykjavik
Con grande orgoglio il Comandante ci ricorda di affacciarci al ponte della nostra nave per ammirare il sole a mezzanotte, e così faremo!
…non si capisce che è mezzanotte quindi organizziamo una scenetta …
:lol: che simpaticoni! :lol:
...to be continued...