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Nel cuore selvaggio della Tanzania

Herminia, non ho parole per descrive le emozioni che hai suscitato in me...
Le foto sono stupefacenti, la narrazione sorprendente ... insieme creano un connubio coinvolgente, irrinunciabile, non le une senza l'altra...
Chissà qual'è la "ragione" che ti ha portato lì ... forse un legame atavico e viscerale o forse solo il caso... comunque sia ne sono felice per il dono che ci hai porto realizzando questo treadh.
Ti abbraccio
 
Mi associo al coro di ringraziamenti e ti faccio i complimenti per quello che hai condiviso, al di la' della bellezza delle foto mi hai trasmesso anche parte delle tue sensazioni.

E' una terra che lascia grandi ricordi, fu lo stesso quando ci ando', molti anni fa, mia moglie.

Grazie davvero.
 
Senza parole.

Forse questo sarebbe il commento più giusto..

Herminia, sapevo di questo viaggio, ma non avevo mai visto una foto o parlato in modo approfondito con te di esso..

Sono sorpreso, stupito, sono rimasto davvero un attimo senza fiato.. e la cosa non è legata alle sole immagini, ma al racconto.. c'è il cuore lì dentro..

Il destino, più forte di qualsiasi volontà, mi ha portato con decisione in questa terra che mi sembra di aver già calpestato, amato e vissuto in un altro tempo, in un’altra vita. Ricordo senza ricordare la mia gente, la mia cultura, i colori e le sfumature di questo angolo di pianeta, da dove partì il mio lungo cammino.

Ci siamo passati tutti: l'Africa è davvero casa nostra, qui è nata la razza umana, e qui ha vissuto per una eternità prima di partire alla conquista del mondo..

E chi di noi non ha dietro le spalle e dentro di sè un antenato che abitava una capanna e che doveva difendersi da una fiera?

Se visitando una casa di un sito archeologico si ha l'impressione che quello che si vede sia intimamente 'nostro', vissuto.. come non potrebbe essere lo stesso quando si torna lì?

Un saluto da un Manlio più che colpito..

Manlio
 
Herminia, gli altri hanno già commentato foto, luoghi ed emozioni di questo tuo viaggio speciale; io, dopo aver letto le tue parole così efficaci nel descrivere tutto, mi unisco a loro per dire che sei certamente anche una "scrittrice". Ciao
 
Grazie a tutti voi! Trattasi di un diario di viaggio breve ma intenso.
Ci tenevo tanto a postarlo prima di partire. Consideratelo un regalo che proviene dal cuore a voi appassionati giramondisti.
Avrei da postare altre 4 foto, ma dovro' tenervi sulle spine. Parto fra 4 ore e tornero' il 2 maggio.
Un salutone affettuoso a tutti!
Herminia
 
buon viaggio Herminia.... non sò se te ne avevo già parlato ma avevo già deciso che in occasione di un "compleanno importante" del Socio la Tanzania per una settimana ed a seguire Zanzibar per un'altra potevano essere una degna tappa, anche ascoltanto racconti di chi ci è stato... oggi un'ulteriore conferma... perchè tu ben sai quanto io amo gli elefanti!!!
Grazie per queste immagini!!
 
Bellissimo...
è vero l'Africa lascia dei ricordi forti e indelebili!
Grazie per queste foto stupende.
un saluto rudder
 
Grazie a tutti voi. Spero che prima o poi vi capiti di scoprire questo bellissimo continente.
Al mio ritorno postero' altre poche immagini, come promesso antecedentemente.
Un salutone a tutti!

P.s. Sergio, anch'io mi ritengo molto fortuna ad avere scoperto questo Sito!
 
Non ho aperto finora questo argomento perchè temevo di essere poi colpito e grazie a te lo sono stato fortemente
Solo dai tuoi scritti e dalle foto meravigliose, pur non essendoci stato comincio a subire il "Mal d'Africa", spero di riuscire prima o poi a fare un giro come il tuo o simile.
Per ora ti dico grazie per avermi fatto provare un assaggio per interposta persona di cosa si prova.
 
Ero rimasta colpita dal film "La mia Africa" che non mi stanco di rivedere proprio per la particolare atmosfera ma le tue foto e il tuo racconto mi hanno lasciata senza parole.......intanto buona crociera ma al tuo ritorno aspetto le altre foto con tanta ansia....grazie Herminia.
 
herminia , ancora una volta mi fai sognare!!!!! mi chiedevo che sensazione si prova contrapponendo un viaggio a Dubai e uno nella selvaggia Tanzania, certo a distanza di tempo tutto viene mitigato le sensazioni , le impressioni i sentimenti si assopiscono ma a caldo devono essere emozioni fortissime !!!!! le foto , è inutile sottolinearlo , sono fantastiche
continua..........a farci sognare !!!!
un abbraccio
by ros
 
...cosa mi stavo perdendo...che meraviglia di foto......grazie di averle condivise con noi...un bacione....
 
Grazie ad Alberto, Flame, Lia!
Hai ragione Ros, hai colto appieno il contrasto netto fra una città fantasmagorica come Dubai e il silenzio impenetrabile del bush africano.
E' un viaggio da ripetere, senza dubbio...bisognrebbe andare e restare fino a stufarsi in modo da far penetrare nella coscienza la vera anima di Mamma Africa!
Alla prossima avventura...
 
Arrivo tardi ma arrivo!! Herminia, mi ha portato in un luogo meraviglioso, dove si è a contatto con un mondo che, almeno io, conosco solo attraverso i documentari, scoprirlo attraverso le tue parole e le tue immagini è sempre un qualcosa di magico, sai cogliere l'Anima di ogni luogo che attraversi.
Mentre leggevo i suoni che tu sentivi alla sera, di notte, ho chiuso gli occhi e la mia mente mi ha portato la... Lo so, sono ripetitiva, ma per me tu hai un dono meraviglioso, le tue parole hanno sempre quel qualcosa in più ed accompagnate ai tuoi scatti, riscaldano anche le giornate più fredde e grigie. Grazie Herminia. Un caro saluto.
 
Solo adesso, e per caso, ho scoperto questo diario.
Herminia, non finisci di stupirci...

Conosco l'Africa solo nel lato Mediterraneo, ed è profondamente diversa dal resto del Continente.
Sinceramente, avevo un pò di diffidenza quando leggevo del "mal d'Africa", mi sembrava quasi un'invenzione cinematografica o un sentimento di qualche appassionato di antropologia o di scienze naturali.
Dopo questo bellissimo racconto, mi sono ricreduto: non sò se mai lo proverò, però comincio a pensare che il mal d'Africa esista, perchè i paesaggi descritti e le parole del Maasai sono troppo particolari e intense, e ti lasciano il segno "dentro". Non puoi rimanere neutro, o filtrarne i contenuti razionalmente.
Solo se non sei sensibile, puoi non soffrirne.

E' così, Herminia?
Grazie per questo ulteriore regalo che ci hai fatto.
 
Grazie Luciano. Ti auguro di poter intraprendere questo viaggio quanto prima.

Gabriele, per certi versi hai ragione; se sei chiuso alla vita, sei chiuso ad ogni sensazione ed impressione. Ma questo lo ritengo un caso limite. Anche il piu' insensibile, se abbandonato a se stesso a contatto con con la natura di mamma Africa, non potra' rimanere indifferente. E cio' avviene perche' una volta spogliata la personalita' da tante false sfacettature, fuoriesce il vero Io.

Vi invito a leggere il contenuto di questo link, dal quale ho tratto la seguente descrizione:
http://www.malindikenya.net/maldafrica.htm

"Immaginate un luogo in cui il cielo non vi sovrasta, vi attraversa; l’aria non si respira, si assapora, il tempo scorre, non corre ed il sistema nervoso si sistema, non s’innervosisce.
Un luogo dove la gente non t’incrocia, ti saluta, dove tutto è vero, anche le cose spiacevoli, perché tutto è vita.
Il mal d’Africa è uno stato dell’anima, prima ancora che uno stato mentale.
E’ qualcosa che pulsa nello stomaco ed esiste a prescindere dalla cattiva digestione del vecchio, pesante continente o di una giovane, fresca noce di cocco.
Mal d’Africa è imparare a perdere tempo scrutando una lucertola dalla testa arancione fare le flessioni.
Mal d’Africa è disegnare con gli occhi il contorno di un baobab che si staglia sullo sfondo del cielo basso e turchese. Mal d’Africa è osservare un meccanico che non sa da dove cominciare a riparare il motore della vostra auto.
Mal d’Africa è emozionarsi davanti a un tramonto breve sapendo che il giorno dopo, comunque andrà, ce ne sarà uno apparentemente identico ma dalle sfumature inedite.
Imparare che non è vero che se non si desidera tutto non si otterrà nulla, che accontentarsi non è sempre una sconfitta e che vivere alla giornata è un buon metodo per aggiornare l’esistenza.
Capire la propria diversità e accettare quella degli altri, in un luogo dove nemmeno quel visionario di Gesù avrebbe potuto affermare che gli uomini sono tutti uguali.
Mal d’Africa è vivere in sintonia con le fasi lunari, con i fusi locali, in serenità con il ciclo vitale e in equilibrio su un ciclo cinese.
Mal d’Africa è capire di non essere capiti e farsene una ragione, è annoiare la noia, impigrire la pigrizia, rincoglionire l’intelligenza e assog-gettarla ai propri ritmi, imprigionare il pensiero e liberarlo con una cauzione eterna che sarà il cuore a pagare, in comode rate stagionali.
Mal d’Africa è un silenzio pagano, un ruggito religioso, uno stato d’arimo.
Il Mal d’Africa, se è quello vero, è un bene incurabile".

Freddie del Curatolo
 
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