cut by admin il_Generale_71
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Ciao a tutti,
Poche veloci considerazioni:
- Ela, la polizza l’avevo, ma avrei dovuto telefonare in Francia per farmi autorizzare la spesa medica. Non so se mi spiego: prima mi devo preoccupare di accertarmi che mi autorizzino la spesa, poi magari, prima di farlo, vorranno verificare, mi chiederanno di inviare loro prove (via fax o mail? Dalla nave?); a quel punto io vorrò la garanzia scritta da parte loro dell’impegno preso (attraverso quale canale me la faccio mandare?)… Sappiamo come funzionano queste cose. Ci stiamo prendendo in giro? Ho mia figlia che piange preoccupata e io dovrei mettermi a contrattare con una compagnia assicurativa al telefono, magari in francese, che neanche conosco? Non so come ragionate voi da genitori, ma io, da padre, non ci ho pensato un attimo, pur di rassicurare al più presto mia figlia: faccio subito tutto il possibile, poi, se questi miserabili non mi rimborsano, non vado certo fallito! Già mi sento in colpa per non avere accettato subito la visita ma solo 5 minuti dopo, in seguito ad una ulteriore chiamata al referente italiano. Per quanto riguarda la possibilità di averli presi da un altro passeggero, l’ho già chiesto in un precedente post. Conoscete la responsabilità oggettiva? In quel caso la compagnia sarebbe responsabile.
- Unochenavigaverament, forse se leggi più attentamente ti accorgerai che la visita, di fatto, non c’è stata. Secondo te il fatto che si siano fatti pagare sarebbe la prova del loro operato e del valore aggiunto della loro visita? Boh, io ho smesso di credere alle favole molto tempo fa. Non so se vivete in un mondo perfetto, io no: il fatto che cerchino di “estorcermi” un visita, per avere il compenso, lo trovo riprovevole ma assolutamente in linea con gli usi e i costumi dell’attuale società (intesa come società civile, non come compagnia). La dottoressa, o chi per lei, non ha verificato né la bambina né tantomeno la camera. Se fossero stati anche parassiti di tipo diverso (pulci, per esempio), ma il contagio fosse comunque avvenuto sulla nave, diminuirebbero le responsabilità della compagnia?
- Condivido la considerazione di Maranto, che mi sembra intelligente e di buon senso.
- Rodolfo, credo di avere risposto. In un post precedente ho scritto quanto segue. “Infatti, nonostante ieri mattina avessimo messo un biglietto per l’assistente di camera dicendole quello che era stato trovato ed invitandola a chiudere il letto superiore e a non riaprirlo più, lei (peraltro gentilissima e molto efficiente) ha messo i sei cuscini uno sopra l’altro senza cambiare le federe, compreso i cuscini “infetti”, che avevamo riposto altrove e per i quali avevamo contrassegnato le federe”. Nessun provvedimento è stato preso. Credo che situazioni di questo tipo possano essere più frequenti di quanto si pensi, ma raramente vengano denunciate. Intanto perché la compagnia non ha nessun interesse a rendere nota la vicenda e poi perché, purtroppo, è possibile che ci sia una sorta di senso di vergogna che affligge la parte lesa.
- Tano, alla fine non ho capito se le tasse le paghiamo o no. Io purtroppo le pago, anche se non so dove vanno a finire i soldi, o meglio potrei anche saperlo ma è meglio che non ci pensi. Infatti non conviene adire le vie legali, ma ho il difetto di incazzarmi quando ritengo di essere vittima di un sopruso e cerco di fare quel poco che posso.
- Francogalans, non so se prenderlo come un complimento oppure offendermi. In ogni caso faccio un altro lavoro ed è meglio che non dica dove metterei gli avvocati. Comunque mi hai fatto sorridere, grazie.
- Pmanlio, probabilmente io mi trovo sul versante opposto e sono, in parte, emotivamente preso. Ma tutto questo equilibrio faccio onestamente fatica a vederlo. O forse rientra nell’ambito di un discorso più generale, legato al fatto che noi italiani ci siamo talmente assuefatti dalle ingiustizie e dalle situazioni paradossali che non riusciamo nemmeno più ad indignarci. Non abbiamo più capacità di reazione (vedi scenario sociale e politico, ma non vorrei essere demagogico).
- Ancora Unochenavigaverament, che bandiera c’è da sentire? Ragiona un attimo: in quale passaggio avrei mentito? Per quale motivo? Lasciamo perdere, non ne vale la pena.
Infine, sono stato contattato da un avvocato, consulente di una nota associazione di consumatori, che mi ha detto che ci possono essere buone possibilità di avere un risarcimento economico. Mi sto accingendo a mandare documentazione e ad espletare gli aspetti formali. Magari non è così. Chi lo sa? Vedremo.
Vorrei fugare un dubbio, con riferimento a qualcuno che, mi pare, mi abbia tacciato di farne una questione economica (anche in relazione all’assicurazione): per me è una questione di principio (mi dico sempre di abbandonare queste battaglie contro i mulini a vento ma alla fine è più forte di me) e non vorrei passare per approfittatore; probabilmente, se non mi avessero addebitato la finta visita, non avrei nemmeno sollevato la questione.
Sono abituato a cercare di oppormi a quelle che ritengo ingiustizie, anche se l’antagonista è “grosso” e io sono nessuno. Magari alla fine non ottengo nulla, ma riesco a guardarmi allo specchio senza farmi schifo, perché ho fatto il possibile e sono in pace con la mia coscienza.
Per fortuna che dovevo essere breve.
Un saluto.