25 Aprile - Zeebrugge
Come di consueto la giornata inizia con la solita colazione al ristorante; oggi voglio sperimentare qualcosa alla carta e vengo subito accontentato con un bel piatto di aringhe e cipolle!
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Con calma sbarchiamo dalla nave, in fondo sarà un agiornata tranquilla, visto che abbiamo in programma una bella passeggiata in autonomia a Bruges. In effetti, come avevamo già potuto notare dalle informazioni del Forum, Zeebrugge non è la periferia di Bruges ma è una città portuale costiera autonoma, seppur ben collegata alla città più famosa. La navetta portuale ci trasporta fino all'uscita del terminal, dove una fila di taxi offre i propri servizi di trasporto verso Bruges a € 50 a tratta; pochi passi più avanti degli autobus privati offrono lo stesso servizio per € 20 andata e ritorno ed i bambini sono gratis. Ovviamente optiamo per il bus e siamo pienamente soddisfatti del servizio, visto che ci lascia solo 100 metri prima di dove si fermano i bus delle escursioni MSC! Inoltre, il percorso verso la città, un'ampia e dritta autostrada, ci consente di intrattenere i bambini col gioco di contare le pale eoliche, onnipresenti in questa zona!
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Bruges è una chicca! L'autobus ci lascia in un parcheggio poco distante dal Parco Minnewater, a sud della città. Il parco è una vera e propria porta d'accesso al centro storico, in buona parte pedonalizzato. Si incontrano subito giardini, ponticelli sui canali e prati fioriti, il tutto per entrare in sintonia con questo luogo che, se non fosse per l'enorme quantità di turisti, potrebbe sembrare fatato.
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Dopo una prima sosta in bagno (con i bambini è inevitabile e di solito capita nel momento e luogo sbagliato!), ci addentriamo all'interno del Beghinaggio, area che abbiamo ritrovato sia a Salisbury che ad Amsterdam, tradizionale dell'Europa settentrionale, che ospitava le cosiddette "Beghine", donne laiche pie, che dedicavano la propria vita al servizio della Chiesa. Forse siamo giunti lì con qualche giorno di ritardo perché ormai era tutto sfiorito, ma l'atmosfera era particolarissima.
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Di lì il giro prosegue per canali e stradine fino al Sint Jahn hospital e la Chiesa delle Onze Lieve, che nasconde una corte molto romantica, da noi non sfruttata al massimo a casua del passeggino, e custodisce varie opere, ra cui la Madonna col Bambino di Michelangelo.
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A questo punto la troppa cultura inizia a stufare i bambini, che perdono la pazienza chiedendo a gran voce di andare al Museo del Cioccolato, come era stato promesso loro per riuscire a sbarcare e fare questa gita, altrimenti avrebbero voluto rimanere al Miniclub. Devo comunque ammettere che il Choco-Story è piaciuto moltissimo anche a me, intanto perché spiega molto bene l'origine del cacao e la storia della diffusione del cioccolato nel mondo, ma soprattutto perché era disseminato di dispenser di cioccolatini gratuiti di vario tipo, ovviamente al solo scopo di chiarire quello che il museo stava illustrando
, dei quali io ed i bambini abbiamo abusato! Inoltre presentavano una dimostrazione pratica di come si producono le famose praline belghe, con annessa degustazione. Esperienza che consiglio alle famiglie e a chi vuole fare un break in mezzo alla visita culturale della città.
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Usciti dal Museo in piena eccitazione causata dall'overdose di cacao, meno male che mia moglie è immune a questa dipendenza, ci fermiamo in una specie di ristorantino-bistrot, all'apparenza molto tipico, dove ci mangiamo degli ottimi hummus e babaganoush (quindi il ristorante si è rivelato effettivamente "tipico"), e ci dirigiamo verso la Piazza del Markt.
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Purtroppo quando arriviamo i banchi del mercato avevano già chiuso e savano liberando la piazza, che comunque era affollaissima di gente, sia a passeggio che nei locali che si affacciano sui palazzi Belfort e della Provincia. Facciamo qualche foto e vediamo che il tempo inizia a guastarsi. A questo punto, per non correre rischi ci avviamo sulla strada del ritorno, non prima di esserci comunque fermati in un altro negozio di coccolatini dove prendiamo una busta mista di praline sfuse, che terminerà dopo soli 5 minuti!!!
Il rientro in nave è molto semplice, qualche problema lo riscontriamo con la navetta portuale, perché ritorniamo al terminal proprio mentre un bel numero di crocieristi di AIDA rientravano dai propri tour e quindi, stipati nella navetta, non riusciamo a scendere di fronte alla nostra Magnifica ma siamo costretti ad abbandonare l'autobus davanti al gigante tedesco e tornare a piedi verso la nostra nave, in barba alle regole del porto che vietavano di camminare sul molo......
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Al rientro in nave accontentiamo i bambini e li accompagnamo al Miniclub. Noi per attendere la fine dei loro giochi siamo costretti ad andare alla SPA Aurea, dove mia moglie si farà un bel massaggio ed io mi rilasserò tra Jacuzzi, sauna e bagno turco.
La cena prevede il menù di Carlo Cracco, che giudico in modo molto positivo, anche a ragion veduta in quanto, approfittando della disponibilità del cameriere, assaggiamo praticamente tutti i piatti del menù. Bravo Carlo, ottima scelta!
La serata terminerà con innumerevoli sessioni fotografiche dei bambini che, essendo tra i più piccoli della nave, venivano presi ogni sera da tutti i fotografi delle zone di posa. Poi loro si divertivano tantissimo a farsi fotografare.
Oggi abbiamo visitato solo Bruges, ma la mia impressione su questa zona del Belgio è veramente positiva: racchiude in se un anima tradizionale, che emerge chiaramente dall'arte e dall'architettura che ritroviamo nei nostri libri di scuola, una vocazione moderna testimoniata dalle pale eoliche e dai porti immensi stracolmi di automobili appena giunte nel nostro continente da chissà dove, un atmosfera multientica, ormai fusa all'interno del tessuto sociale, che ti fa sentire di essere un abitante del Mondo, non un turista in Belgio. Molto bello, chissà se non ritorneremo, magari per visitare anche le altre cittadine vicine, che dicono essere altrettanto affascinanti.