28 Aprile - Amburgo
Purtroppo è arrivato il giorno dello sbarco. Le operazioni sono molto veloci rispetto alle precedenti esperienze, secondo il programma prima delle 10 tutti i passeggeri saranno a terra. A terra anche moralmente, perché anche questa volta è stata una bellissima esperienza e, devo dire, anche qualcosa di più. Lasciamo la cabina e troviamo fuori il nostro eccezionale cabinista che ci "obbliga" ad andare a fare colazione e lasciare tutto in cabina, anche se l'ora per liberarla era ormai trascorsa. Facciamo l'ultima colazione al buffet, per accontentare i bambini che, non si sa per quale motivo, volevano andare in quella bolgia a tutti i costi e poi scendiamo a terra. I bambini piangono veramente! Noi li consoliamo e decidiamo di prendere il Taxi, perché non avevamo voglia di rifare la strada dell'andata al contrario.
Abbiamo programmato il viaggio di ritorno per il giorno successivo, per non dover affrontae l'ultima giornata di corsa ed avere l'occasione di visitare Amburgo, città che mi era stata raccontata in modo molto positivo da amici, e posticipare il viaggio di ritorno alla domenica, più riposati, quando dovremo farci anche il viaggio in autostrada Bergamo - Arezzo. L'hotel che abbiamo prenotato, Hampton Inn, non è lontano dalla Hauptbahnhof (stazione Centrale), ma Amburgo, anch'essa, è una città ricostruita post bombardamenti e quindi molto ampia con viali larghissimi e lunghi cavalcavia quindi dobbiamo capire bene quanto effettivamente sia vicino l'hotel dal trasposto pubblico. Inoltre, ci chiedevamo come mai gli hotel costassero così tanto ed abbiamo capito il motivo (non ricordo se lo avevo già scritto): per la domenica era programmata la Maratona di Amburgo, con circa 20.000 partecipanti, quindi gli hotel erano tutti occupati e la città stava vivendo un fine settimana di fermento!
Appena giunti in hotel, lasciamo i bagagli. Ovviamente la camera non era pronta e quindi partiamo per il nostro tour in autonomia; dopo una camminata di circa un chilometro arriviamo alla stazione della metropolitana dove facciamo un biglietto familiare, valido fino alle 6 del mattino del giorno successivo per tutti i mezzi di trasporto dell'area urbana (Metropolitata, Treni regionali, Autobus) al costo di 18,50 € e, con difficoltà linguistiche, prendiamo il treno verso la stazione di Baumwall per visitare il quartiere di Hafencity ed il Museo delle Miniatur Wunderland.
Hafencity è la zona che ospita i vecchi magazzini che servivano da deposito delle merci in arrivo al Porto di Amburgo, in attesa di venir vendute: infatti, il sistema doganale prevedeva che finché le merci fossero rimaste nei magazzini del porto queste non venissero assoggettate a tassazione (si trattavano di prodotti importati in buona parte da terre lontane, quali Asia ed Americhe), pertanto queste strutture, che dall'esterno sembrano normali, dentro erano vuote e pronte ad accogliere i grandi quantitativi di spezie, tessuti e merci di vario genere. Con la modifica dei sistemi di commercio internazionale, questi magazzini sono finiti in disuso e poi sono stati oggetto di riqualificazione, ospitando Musei (Miniature, Spezie, delle Dogane, della Cultura Afgana, ecc...), gallerie d'arte e molto altro, come la bellissima sala da concerti Elbphilarmonie. Noi, dopo essere stati aiutati da una famiglia tedesca, ovviamente lì per la maratona, a scendere con un motacarichi dalla stazione della metropolitana, passeggiamo lungo l'Elba fino al quartiere, ci fermiano a guardare un set cinematografico di un film poliziesco, tipo Cobra 11, Commissario Rex o uno degli altri telefilm che danno su Raidue prima del telegiornale e ci dirigiamo verso il Miniatur Wunderland, museo che, nelle nostre previsioni, i bambini potrebbero gustare di più rispetto agli altri disponibili.
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Il Miniatur Wunderland è, una delle attrazioni turistiche più visitate di tutta la Germania. Nasce come una riproduzione di modellini ferroviari che negli anni si è ingrandita sempre di più accogliendo ad oggi, su 3 piani di uno dei magazzini di Hafencity, la riproduzione in miniatura, della città di Amburgo, di tutta la Germania, di molti paesi europei ed extraeuropei, nonché di un mondo immaginario che ospita anche un aeroporto funzionante in miniatura. Effettivamente qualcosa di incredibile, se si pensa la precisione e la fatica necessaria a riprodurre in piccolo i dettagli e a strutturare tutti i sistemi elettrici ed informatici necessari a rendere attivo, funzionante ed interattivo tutti i mondi ricostruiti all'interno. Paghiamo 42 euro per l'ingresso di tutta la famiglia e, dopo una breve attesa in una sala sala, con area bar e negozio, veniamo chiamati, con un sistema di ingressi contingentato al fine di non affollare troppo il museo; scopriamo anche che quest'attrazione è più popolare tra gli adulti che tra i bambini, infatti siamo in grossa difficoltà per far vedere tutti i vari mondi ricostruiti ai nostri figli perché un sacco di persone staziona ammirata ad osservare tutte le varie interazioni tra gli elementi presenti. I bambini si sono divertiti, ma dopo un po' si sono annoiati perché effettivamente è tutto enorme e confusionario. A noi adulti invece il museo è piaciuto, soprattutto per l'ammirazione nei confronti di chi l'ha costruito, ma non ha arricchito granché le nostre conoscenze......
Alla fine del giro pranziamo all'interno del museo in un self service ben organizzato, con dei sedili da aereo al posto delle sedie, il tutto per rendere l'esperienza maggiormente particolare!
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Una volta rifocillati, ripartiamo per il nostro tour, tornando a piedi verso la zona centrale. Visitiamo passeggiando Deichstrasse, ex area del commercio marittimo,
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St. Nikolai, cattedrale distrutta nel corso dei bombardamenti e non ricostruita della quale è rimasto in piedi solo il campanile come monito degli orrori della guerra,
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la Rathaus della quale visitiamo solo la corte interna
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e la Rathausmarkt, enorme piazza prinicale della città.
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Da lì, costeggiando il canale dell'Alster insieme a turisti e gabbiani,
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ci affacciamo, dopo aver attraversato una delle strade dello shopping (Jungfernsteig), sul Lago Alster, bacino artificiale cittadino, che offre agli abitanti la possibilità di prendere "un po' d'aria" ed ai turisti di fare piacevoli crociere.
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A questo punto comincia a piovere e noi, con Michele che dorme nel passeggino, corriamo dentro il mega Centro Commerciale Europa Passage, che serve anche da passaggio pedonale. Qui dentro purtroppo perdiamo venti minuti all'interno del vano di un ascensore perché rimiano chiusi nei sotterranei solo per aver agevolato una signora a scendere dall'ascensore scendendo anche noi; poi però la stessa signora, che si spostava su di un carrellino a motore in quanto gravemente obesa, lascia richiudere l'ascensore non permettendoci di risalire. A questo punto non essendoci le scale, abbiamo dovuto attendere tutto quel tempo nel parcheggio sotterraneo il ritorno dell'ascensore. Una volta risolto il problema, abbastanza adirati con la nostra involontaria compagna di avventura che, peraltro, aveva anche sbagliato piano e quindi doveva ritornare su anche lei, ci avviamo stanchi verso l'uscita del centro commerciale. Michele fortunatamente ancora dorme, ma il povero Davide, che dal mattino cammina con noi, è stanchissimo. Me lo carico sulle spalle e ci avviamo verso la stazione centrale attraverso la bellissima e vivace Monckhebergstrasse. Qui ricarichiamo Davide a forza di ciambelle in un chioschetto e noi entriamo dentro Karstadt Sport, un fantastico grande magazzino di 6 piani, solo dedicato agli articoli sportivi: bellissimo!!!
Attendiamo il risveglio di Michi, riempiamo di ciambelle anche lui e saliamo in treno verso la stazione Hammerbrook vicino all'hotel, che servirà anche all'indomani per raggiungere l'aeroporto (non ci saranno infatti alternative, visto che a causa della Maratona tutti i trasporti su gomma saranno impraticabili).
Dopo esserci riposati in hotel usciamo per cena, decidendo di andare verso una zona della città che, consultando i soliti portali web che si usano in questi casi, sembrava ricca di ristorantini tipici. Per arrivarci, con una camminata di poco più di un chilometro, attraversiamo delle zone periferiche nelle quali inconsapevolmente troviamo centri scommesse con ubriaconi che dormono in terra, Nightclub molto particolari, una bellissima chiesa, la Mariendom,
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un grande viale frequentato da persone di origine asiatica ed africana, pieno di negozi e ristoranti etnici, con tutti gli odori e i suoni tipici di atmosfere mediorientali, lo Steindamm, fino a raggiungere Lange Rehie, strada piena di ristoranti Pub e Caffé dove ci fermiamo per cena e gustiamo il tipico currywurst di Amburgo, piatto nato dalle contaminazioni culturali e dalla grande diponibilità di spezie per i motivi già raccontati.
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Rientriamo con calma verso l'hotel mentre il sole sta tramontando. Attraversiamo ancora i mondi presenti nello Steindamm, tra banchi di frutta e verdura in chiusura ed un accampamento di migranti che raccolgono firme e fondi per i loro fratelli arrivati a Lampedusa (aldilà di ogni ragionamento politico, qua è lampante come il nostro paese sia solo una terra di arrivo e di passaggio per queste persone) e ci troviamo davanti alla Hauptbanhhof. Per spezzare il tragitto ci fermiamo a prendere un gelato al McDonalds, soprattutto per andare al bagno; proprio non abbiamo voglia di ritornare in hotel, sarebbe come certificare la fine di questa bellissima vacanza. Passeggiando in questi viali di una città così diversa dal nostro grande paesone io e mia moglie ci guardiamo e capiamo che, forse, un passo in avanti l'abbiamo finalmente fatto: abbiamo abbandonato quella fase della vita più complicata e ci avviamo ad affrontare delle nuove sensazioni, nuove scoperte, con difficoltà diverse e possibilità maggiori, forse credendo ancora di più nelle nostre possibilità ed in quelle dei nostri piccoli campioni, rispettandoli, ma anche rispettandoci. Una passeggiata bella, in periferia all'imbrunire, grandi strade e negozi chiusi, senza fretta, conclusione perfetta di questo nostro film.
Resta solo da tornare a casa.
29 Aprile – Il ritorno
Resta solo qualche indicazione pratica da dare. Colazione ottima e partenza verso la stazione della S-Bahn. Il povero Davide fa l'impresa trascinando il suo trolley fino alla stazione e proseguiamo il nostro viaggio di ritorno. Alla stazione centrale cambiamo linea di S-banh; in terra al binario vediamo delle scritte che indicano di prendere le prime 3 carrozze per andare all'aeroporto e per noi la cosa sembra singolare: perché mai un pezzo di treno deve andare da una parte ed un pezzo da un'altre? Effettivamente però è vero e ad un certo punto il treno si ferma, iniziano degli annunci in tedesco incomprensibili ed alcuni passeggeri scendono. Noi siamo saliti dove c'era la scritta, ma avremmo preso il carrozza giusta? Siamo quasi soli e ci affacciamo. Quante carrozze sono? 1... 2... 3.... 4!!!!! Scappiamo dalla carrozza e saliamo in quella precedente, trascinando valigie borsoni e tutto il resto!. Fiuuuuu...... in effetti il vagone dove eravamo rimane fermo in stazione ed il treno prosegue verso l'aeroporto!
In aeroporto tutto prosegue in stile Ryanair, con cambi di gate improvvisi, aerei che non arrivano o che si guastano, nuovo aereo in sostiuzione che probabilmente nessuno aveva mai pulito in tutta la sua vita d'esercizio, risultato 3 ore di ritardo.
Arriviamo a casa alle 10 di sera consapevoli che la vacanza è finita e la mattina seguente torneremo al lavoro ed a scuola.
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Che dire infine? Che siamo ancora oggi in trattativa con i bambini per togliere il braccialetto di plastica del Miniclub!
Spero di non avervi stufato, ma questa crociera era davvero da raccontare: troppo bella!
Un grande saluto a tutti!