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Pacifica salta Israele

Manlio, ti quoto al 100%
Mi hai tolto le parole di bocca.

Ciao

Manlio, sul fatto della conservazione delle navi non siamo mai d'accordo ;) ;), ma qui non posso che darti ragione al 100%. Non è una risposta dura, è una risposta; ti darei una mano a far il cambio nelle cabine.
 
Avete ragione, dovrebbero essere tutti felici e festeggiare.

Ho letto e considerato tutti i vostri interventi.
Penso che occorra fare un "distinguo" e una precisazione.
Un conto è avere i "musi lunghi", un conto è protestare, contestare una decisione che da contratto spetta alla Compagnia e pretendere rimborsi.

Sul malumore io mi trovo perfettamente d'accordo con i passeggeri: magari attendevano quella crociera con visita in Israele da molto tempo, ci tenevano più di altri scali, ci hanno anche messo qualche soldino, e vedono sfumare una bella e desiderata occasione.
E' come capitasse a noi di preparare per l'indomani una bella gita al mare o in montagna, fare la spesa per l'occorrente, e poi restare a casa o tornare indietro perchè si guasta il tempo o si rompe l'automobile...Certo che avremo i musi lunghi...

Non è accettabile invece la protesta, inveire o prendersela con qualcosa o qualcuno, soprattutto se questo qualcuno prende la decisione di rinuncia per motivi di sicurezza, pretendere di essere rimborsati... Qui siamo tutti perfettamente d'accordo, anche perchè chi prenota una crociera o un soggiorno in Israele, già dovrebbe sapere prima di partire che trattandosi di luoghi purtroppo a rischio, le possibilità di cancellazione o parziale rinuncia non sono così infrequenti.
 
Gabriele la distinzione è d'obbligo; chiunque rimarrebbe deluso dalla cancellazione di uno scalo e dal conseguente annullamento di escursioni in località sognate da tempo, è una cosa umana.

Diverso è mettere in onda tutti questi teatrini volti solo ad ottenere un rimborso economico.
 
Gabriele la distinzione è d'obbligo; chiunque rimarrebbe deluso dalla cancellazione di uno scalo e dal conseguente annullamento di escursioni in località sognate da tempo, è una cosa umana.

Diverso è mettere in onda tutti questi teatrini volti solo ad ottenere un rimborso economico.

...ecco la parola "delusione"mi pare più consona del "muso lungo"...è ovvio che delusione c'è per forza nel saltare una o più tappe sulle quali si basa la crociera,ma purtroppo,visto che non viviamo nel migliore dei mondi possibile,nel prenotare viaggi che toccano alcuni territori,va messo in preventivo che possano subentrare cambi di itinerario,anche all'ultimo momento...e se accade non resta altro che farsene una ragione,riflettendo sul fatto che non è assolutamente interesse delle compagnie fare certi cambiamenti in corsa...dubbio che ho letto in un altro thread, da parte di chi immaginava chissà quali manovre occulte di Ncl che ha cancellato gli scali in Egitto,poco tempo fa...
 
Quando parti per un luogo che magari hai sognato di visitare per anni, ma che ti viene impedito di visitare all'ultimo secondo per cause di guerra puoi considerarti deluso?

E' ovvio che può dispiacerti e non ti metti a ballare la salsa dalla gioia, ma la delusione secondo me è un sentimento strano..

Se qualcuno fosse deluso di non poterci visitare perché nel contempo in Italia è scoppiata una guerra, o una epidemia di quello che vi pare, e fosse 'deluso' e dal 'muso lungo' voi che pensereste?

Io ho risposto in modo un po' duro perché ho vissuto quella situazione.. e la mia testa andava a chi lì stava a morire, non all'occasione persa..

Ma con che cuore vuoi andare a Gerusalemme mentre ad un metro da te stanno morendo delle persone?

Hai diritto di considerarti 'deluso' o dovresti pensare ad altro? Ad esempio al fatto che noi non conosciamo una realtà simile, e quello che per alcuni è addirittura una scocciatura per altri è una maledizione?

Io amo la storia, amo le vestigia delle antiche civiltà, ma quando vado in un luogo come prima cosa cerco la gente che lo abita oggi.. e sapere che quella gente, quale sia la propria appartenenza (Palestinese o Israeliana) oggi sta sperimentando le bombe mi farebbe passare l'idea di essere deluso per il luogo, lo sarei per loro, ed al massimo capirei di essere un fortunato..

non credo che i nostri nonni, in circostanze simili, penserebbero alla 'delusione', ma ricorderebbero, come lo me lo ricordavano, cosa vogliono dire le bombe su Roma o essere mitragliato da un aereo in guerra..

Ripeto, credo di aver preso una posizione dura, ma non riesco ad identificarmi con certi discorsi..

Un saluto
Manlio
 
Grazie Pmanlio perche sono le parole che anch´io ho conosciuto dai miei genitori.
Gente cosí bella come noi che stanno soffrendo una maledizione.

Gabriele solo che quotarti.
 
...è ovvio che la delusione (o come vogliamo chiamarla) di chiunque non deve e non può farci dimenticare quanto siamo fortunati a poterci permettere di preoccuparci di sciocchezze come le ferie,le navi e le crociere....purtroppo per milioni di persone in tutto il mondo le preoccupazioni sono ben altre...dal non sapere se e come arriverai a domani al non poter sfamare i propri figli... e da tutto questo sono passati anche molti nostri nonni,genitori o bisnonni,non dobbiamo mai dimenticarlo....anche perchè praticamente sono cose successe l'altroieri...la famiglia di mio padre (solo per fare un piccolissimo esempio)dovette vendersi la mucca per poter curare mio nonno,e a quei tempi era una tragedia....altro che crociere...scusate l'o.t....
 
Vedi Ela, è proprio il termine 'deluso' che mi ha fatto scrivere la seconda risposta.. 'deluso' quando lì la gente muore vuol dire mettere prima il monumento e poi le persone..

Mi ricorda una scena vergognosa vissuta a Roma, la notte della uccisione di Borsellino c'era una festa sul Tevere, ed ho sentito dei negozianti stranirsi (tra di loro, non ufficialmente) perchè era stato annullato uno spettacolo che loro avevano finanziato per motivi pubblicitari..

Insomma, che fregatura quello che era successo.. che scocciatura, proprio questa sera..

Diciamo che se 'deluso' cambia con 'dispiaciuto' per assurdo lo accetterei di più..

Sembrerà strano sia chiaro, ma è così.. diciamo che è stata toccata una mia corda sensibile.. specie pensando ai bambini..

Me ne scuso..

un saluto!
Manlio
 
Assolutamente, è normale che ci sia "delusione", ed è "umano" che ci sia.
Ma proprio per "umanità", e noi siamo "cittadini del mondo", dare una corretta dimensione alla "scala dei valori" in gioco tempera tale delusione.
Perchè quello che sta accadendo in Israele ed a Gaza, nella loro drammaticità, tocca anche noi. Ci tocca come "cittadini del mondo", ci tocca per gli aspetti "umani" (per le vittime di entrambi gli schieramenti, si, proprio così, schieramenti, perchè dove si lanciano missili, dove muoiono civili e bambini a prescindere dalle colpe, vuol dire che c'è guerra) , ci tocca per gli aspetti "politici" e per le ripercussioni che anche noi, pur essendo lontani, avremo nel nostro "piccolo Mondo".
Dare contenuto, significato ed importanza a tutto questo dramma, vuol dire anche dare un giusto contenuto e significato ad uno scalo saltato, che certo, delude, e lo capisco, ma non è una questione di vita o di morte, ed al contrario, io rimarrei estremamente "deluso", e lo sono, da questa "guerra".

Un saluto

p.s: Manlio, ti leggo solo ora. Con parole diverse, ma volevo esprimere il tuo stesso amaro concetto. E non devi scusarti....a meno che non debba scusarmi anche io. Ciao
 
Ultima modifica:
Non vorrei cadessimo nell'equivoco dei termini. Non credo che al momento di apprendere la notizia del cambio itinerario, uno rimanga assolutamente neutro od indifferente; credo che almeno un "peccato" possa pronunciarlo o pensarlo, pur capendo che il momento particolare lo richiede e che nel contempo c'è chi sta molto "peggio" di noi a rischio della stessa vita.

Alla fine non siamo automi.
 
Io penso che nel primo post e in alcuni seguenti "delusione" "muso lungo" "dispiacere" "malumore" vadano considerati sinonimi per definire la sensazione non positiva di aver "mancato" uno scalo importante ed interessante a viaggio praticamente iniziato; in quella situazione anch'io non sarei felice.

Non lo sarei due volte: una per quanto succede a chi in Israele e Palestina ci vive, e una per avere saltato lo scalo; scusatemi, ma non mi sento nè irresponsabile, nè guerrafondaio, nè ritengo di "dover essere lasciato lì".

La distinzione, invece che su una parola, secondo me, va fatta su come ci si comporta in seguito; è chiaro che, se strumentalizzerò il mio "dispiacere" alfine di avere rimborsi, non si può che stigmatizzare, ma non cerdo ci sia nemmeno bisogno di specificarlo nè di prendere cappello. :rolleyes:
 
Non vorrei cadessimo nell'equivoco dei termini. Non credo che al momento di apprendere la notizia del cambio itinerario, uno rimanga assolutamente neutro od indifferente; credo che almeno un "peccato" possa pronunciarlo o pensarlo, pur capendo che il momento particolare lo richiede e che nel contempo c'è chi sta molto "peggio" di noi a rischio della stessa vita.

Alla fine non siamo automi.

Perfettamente d'accorto, ma si quì, e che ancor peggio in un altro post simile traspare tutt'altro che il dispiacere o la delusione , bensì solo l'incazz...ra per non poter soddisfare un proprio desiderio.
Manlio tu proponi:
....Prendiamo quelli a cui girano le scatole e mandiamoli in Israele per qualche giorno, prendiamo i bambini di Gaza e mettiamoli nelle cabine liberate dai primi.....

Mi permetto di precisare Gaza non Israele.. e per quelli che volevano scali alternativi , visto che già sono il luogo una bellissima escursione a Damasco ci starebbe a fagiolo.
 
Ma il riferimento a quelli che dovrebbero esser "lasciati lì", almeno per me, sono quelli che protestano, si agitano, pretendono, vogliono..... o dicono " e che dobbiamo intristirci?", non quelli che rimangono semplicemente "delusi".
 
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Ma il riferimento a quelli che dovrebbero esser "lasciati lì", almeno per me, sono quelli che protestano, si agitano, pretendono, vogliono..... non quelli che rimangono semplicemente "delusi".

Perdonami, cominciano a perdere la bussola tra le varie distinzioni semantiche :rolleyes:
 
Ma il riferimento a quelli che dovrebbero esser "lasciati lì", almeno per me, sono quelli che protestano, si agitano, pretendono, vogliono..... o dicono " e che dobbiamo intristirci?", non quelli che rimangono semplicemente "delusi".

Sicuramente il riferimento è quello, accetto, delusi e dispiaciuti, non cinici ed avvoltoi
 
Perdonami, cominciano a perdere la bussola tra le varie distinzioni semantiche :rolleyes:

Come ho detto è stata toccata una mia 'corda' sensibile.. specie parlando di bambini..

A parte le distinzioni semantiche, è normale che una persona non faccia i salti di gioia..

Non voglio attaccare questo.. mi dispiacerebbe (diciamo così) se il salto del porto fosse l'unico problema della persona, vissuto come una scocciatura e basta..

Poi ogni termine che utilizziamo va bene ok?

Un saluto!
Manlio
 
La delusione…. dal vocabolario: è uno stato d'animo di tristezza che nasce quando ci rendiamo conto che le nostre aspettative, le speranze da noi coltivate non potranno trovare riscontro nella realtà, cioè non si potranno realizzare. Perciò la delusione varia da persona a persona e tanto più alta è la sua aspettativa tanto più grande sarà la sua delusione.
In questo frangente alla delusione per lo scalo mancato, che potrà essere a seconda della persona (ognuno ha le sue aspettative e nessuno le può cambiare) nulla, bassissima, bassa, media, più alta o altissima, si aggiunge quasi certamente per tutti anche la malinconia, il dolore e il dispiacere per le sofferenze delle popolazioni interessate.
Il problema è come si reagisce a questa delusione?
Si mette in primo piano la sofferenza di quelle popolazioni, ci si rassegna a perdere lo scalo, e ci si considera fortunati a non vivere in quei luoghi
oppure
si mettono in primo piano le proprie esigenze personali, ci si inalbera e si cerca di porre rimedio a questa situazione cercando in tutti i modi di recuperare ciò che si è perso.
Secondo me, come per tutte le cose, un sano equilibrio non guasta, ma tutto alla fine dipende dalla diversa sensibilità delle persone.
Un saluto

Quelli poco o per nulla sensibili magari li buttiamo a mare :)
 
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Eh si Lory, alla fine è così.
Infatti, nel mio post, ho parlato di delusione "temperata".

Un saluto
 
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