Un pizzico di magia, che non si sa mai, uno scarabeo al giorno.... scherzi a parte, lo scarabeo aveva il compito di impedire al cuore del defunto di testimoniare peccati. Rappresentava il Creatore del Mondo poichè rotolando in giro la sua palletta di m.... salvaguardava la propria prole all'interno di essa.
Allora le figurine lavoratrici ci sono, i disegni pure, scarabei e formule magiche anche, perciò uno può morire tranquillo, no? Un momento, la "confessione negativa" (io non ho ucciso, io non ho rubato ecc.) per poter accedere al Paradiso è una cosa complicata e lunga... e se si dimentica un peccato? Ecco la soluzione...
il Bignami del Nilo.... pardon.... IL LIBRO DEI MORTI.
Un libro con tutte le scritte giuste per far sì che, ricordandosi tutti i peccati che doveva negare di aver commesso, all'atto finale il cuore del defunto pesasse meno della piuma di Maat e venga quindi "giustificato" e fatto passare nel regno di Osiride invece di essere divorato dalla divinità preposta, metà ippopotamo e metà leonessa....
Bene, abbiamo visto un po' tutto, tranne la mummificazione (per chi volesse approfondire
http://it.wikipedia.org/wiki/Mummificazione). Gli Egizi vivevano in un ambiente con aria secca e sabbioso, ed avevano sicuramente accertato che le due cose disidratavano un corpo senza farlo decomporre; in seguito scoprirono il natron, un "sale" con le stesse proprietà e del quale disponevano in natura lungo le sponde del Nilo.
E a proposito di natron, recentemente in rete è comparso questo
http://www.greenme.it/viaggiare/africa/11517-natron-lago-animali-pietra
Ma torniamo a noi... dunque, dicevamo degli effetti della sabbia e del clima secco ed eccovi un esempio
Siamo quasi alla fine del giro, ancora due fermate.... una dedicata alla tomba di Kha (architetto capo di una necropoli) e di sua moglie Merit; tomba importantissima perchè trovata intatta.
Un letto, con il caratteristico poggiatesta
delle vesti di lino
TRE sarcofaghi
(a volte c'erano dei sarcofaghi nei sarcofaghi, una specie di matrioska ante litteram)
la maschera funeraria di Merit
aghi, rasoi e l'eye-liner di allora... (a proposito, lo sapevate che la riga nera attorno agli occhi non serviva solo per bellezza? Già, aveva un odore penetrante e quindi allontanava gli insetti, poi serviva per evitare che il riverbero del sole ferisse gli occhi ed in più era colloso, quindi la sabbia sollevata dal vento o dia movimenti si incollava al kohl e non feriva...
questo era il beauty-case di Merit, con due coperchi, uno dei quali fungeva da piano d'appoggio e degli scomparti interni per tenere ferme le boccettine
ma quello a sinistra che cos'è? Credo che non indovinerete mai...
la sedia per Kha
La parrucca ed il cofanetto .... portaparrucca di Merit
Ed eccoci all'ultimo stop del nostro giro, lo Statuario
il Faraone Ramesse (Ramsete) con il dio Amon e la dea Mut
una parte del coperchio di un sarcofago
di nuovo il dio Amon (seduto) questa volta scolpito con il faraone Horemheb, più piccolo e in piedi in segno di rispetto e a conferma che il vecchio culto politeista era stato ripristinato; unico a diventare Faraone senza essere nobile, era un grande generale (riuscì a sconfiggere i feroci Ittiti, popolo in "concorrenza" con gli Egizi); pare tuttavia che questa statua ritragga in realtà il faraone Tutankhamon e che Horemheb abbia fatta rifare l'iscrizione...
questo blocco dedicato al dio Aton è importante, è una delle relativamente poche testimonianze rimaste di questo culto monoteistico
Ecco, giro finito. Dato che lo spirito l'abbiamo nutrito, ci dirigiamo verso Pino Torinese per nutrire anche il corpo......
Godenda
Tartare tagliata a mano
Cestini di parmigiano ripieni di funghi porcini spadellati
Mezzelune di Castelmagno condite con olio di nocciola
Fantasie dello chef (crespelle arrotolate e ripiene di prosciutto cotto
Cosciotto di sanato allo spiedo con patate e zucchine
Bunet con spumante
Verso le 16.00 partiamo per Superga, ma ne parliamo domani...